(2023)

Più di chiunque altro - Generazione Z
Locandina Più di chiunque altro – Generazione Z
Più di chiunque altro – Generazione Z (Più di chiunque altro - Generazione Z) e' una serie di genere Drammatico del 2023 girata in Italia e diretta da Flavia Montini. Si compone di una stagione e 6 episodi. Ogni episodio dura in media 30 minuti. In Italia debutta su RaiPlay martedì 26 Settembre 2023. .

La serie accoglie storie di giovani tra i 18 e i 26 anni. Attraverso la loro voce il racconto, intimo e corale al tempo stesso, rintraccia gli elementi vitali e le difficoltà che caratterizzano le nuove generazioni.
In particolare la serie indaga come l’immersione nella cultura digitale ha modificato il paradigma dei giovani: il linguaggio, il pensiero, le modalità di apprendimento, la vita sociale, la visione dell’arte, la sessualità.

Le sei puntate che compongono la docu-serie durano circa trenta minuti l’una. Per ogni puntata abbiamo scelto un tema e dei protagonisti, per un totale di quindici diverse personalità che raccontano il presente.
I temi affrontati sono quelli della cura per l’ambiente, in relazione alla crisi climatica; il primo e spesso travagliato approccio al mondo del lavoro (Frontiere). L’utilizzo degli strumenti digitali come social network o videogiochi per lavorare, creando così una nuova tipologia di intrattenimento digitale (Videoludico). La nuova scuola che, in alcuni casi, tenta un rinnovamento in base alle esigenze di studenti cresciuti con una forma mentis totalmente diversa rispetto a quella delle generazioni precedenti (Testimoni). Le attuali dinamiche della sessualità, più fluida, legata soprattutto a una presa di coscienza rispetto alla propria identità, che sempre di più si discosta dalla binarietà (Plurale). Le nuove forme artistiche, che comportano anche una diversa modalità di vendita, anche questa fluttuante nell’universo digitale: quindi in che modo i giovani artisti tentano di farsi conoscere tramite i social network (Performare). E infine il disagio giovanile: che tipo di problematiche la nuova generazione vive sotto il profilo della salute mentale, considerando anche lo sconvolgimento dovuto alla pandemia Covid-19 (Fratture).
Nonostante ogni puntata sia a sé, tutte sono legate con l’intento di raccontare la psicologia dei protagonisti a trecentosessanta gradi, permettendo in tal modo una narrazione orizzontale.

INFO TECNICHE

Titolo Italiano: Più di chiunque altro – Generazione Z
Titolo Originale: Più di chiunque altro - Generazione Z
Genere: Drammatico
Stagioni: 1 - Episodi: 6 (durata media 30 minuti)
Nazionalità: Italia | 2023
Produzione: Scirocco Films, Rosebud Entertainment Pictures

Stagioni e Episodi

Stagioni - EpisodiPrima Visione AssolutaPrima Visione Italia
Stagione 1
Episodi 6

martedì 26 Settembre 2023
su RaiPlay

Cast e personaggi

Regia: Flavia Montini
Sceneggiatura: Sibilla Barbieri, Flavia Montini, Vittorio Parpaglioni Barbieri
Musiche: Giorgio Giampà, Marta Lucchesini
Fotografia: Francesca Zonars
Montaggio: Francesca Addonizio

Produttori: Fabio Mancini (Produttore creativo Rai)


Soggetto: Sibilla Barbieri, Vittorio Parpaglioni Barbieri | Studio di post-produzione: Octopost | Produttore Creativo Rai: Fabio Mancini | Delegate di produzione Rai: Silvana Calcagno e Silvia Barite.

Immagini

[Schermo Intero]

Premessa

La rivoluzione digitale avvenuta negli ultimi trent’anni è stato un cambiamento epocale, paragonabile alla rivoluzione industriale. L’avvento della rete e la diffusione degli strumenti digitali non hanno significato solo innovazione tecnologica ma sembrano aver determinato un cambiamento di paradigma sociale, scardinando i principi precedenti e proiettandoci in un universo fatto di regole, strumenti e opportunità di cui solo in parte intuiamo i limiti.
Cambia il rapporto con l’informazione, che diventa una ricerca libera e individuale; la rete, dove la voce di chiunque può avere un megafono, offre la possibilità di agire in modo diretto, ottenendo un risultato veloce, scavalcando il mediatore, che sia un agente di viaggio, un insegnante, un politico, un religioso o un attore. Attraverso i social, ciascuno ha la possibilità di auto-rappresentarsi in maniera parziale, secondo i propri desideri. Inoltre i raffinati strumenti digitali portano alla smaterializzazione dei servizi e delle esperienze.
Questa nuova dimensione appare sfuggente per gli adulti, che hanno vissuto una faticosa transizione dall’epoca analogica a quella digitale. Al contrario, i giovani, nativi digitali, che sin dall’infanzia sono abituati alla presenza di Internet nelle loro vite, sembrano essersi adattati meglio e più velocemente a questo nuovo mondo. Non comprano i giornali in edicola ma si informano quasi esclusivamente attraverso i social; scelgono le immagini che vogliono guardare e su quale piattaforme; usano con facilità forme di pagamento smaterializzato. Sono abituati a stare soli in una stanza eppure collegati in rete a centinaia di altre persone, anche lontanissime tra loro. Attraverso il web, senza limiti, sperimentano il concetto di fluidità che indebolisce la percezione del territorio fisico e rende fluida anche la percezione del proprio corpo.
Eppure, cavalcare questo universo in rapida evoluzione è una sfida molto grande, anche per i ragazzi. Non è facile trovare un equilibrio tra l’utilizzo del corpo e l’astrazione richiesta dalla rete. Non è facile capire il proprio potenziale. Non è facile immaginare il futuro in un mondo completamente nuovo. Le ragazze e i ragazzi nati dopo il 2000 sono sostanzialmente diversi, e quindi distanti, dalle generazioni precedenti? Tutti i cambiamenti prodotti dall’era digitale hanno creato una cesura tra le nuove e le vecchie generazioni, tra nativi analogici e nativi digitali?
La serie Più di chiunque Altroracconta l’universo giovanile da questa attualissima angolazione, a partire da alcune domande.
Qual è l’impatto profondo della rivoluzione digitale sulla vita dei giovani?
In che modo l’utilizzo delle nuove tecnologie definisce la struttura del pensiero, la vita sociale, la visione dell’arte, fino ad influenzare l’approccio alla sessualità e la spiritualità dei giovani?
Osservando attentamente le trasformazioni in atto, viene da chiedersi se il passaggio di testimone tra le generazioni non sia più solo un passaggio di poteri ma una vera e propria transizione tra due universi che non condividono più gli stessi riferimenti, che non parlano più la stessa lingua.
Eppure uno scambio resta necessario.
Gli adulti ammettono che per muoversi nel mondo immateriale della rete hanno disperatamente bisogno delle competenze che i loro figli hanno appreso, in realtà, “giocando”.
D’altra parte i ragazzi continuano a vivere in strutture sociali costruite secondo una logica antica: la scuola, il lavoro, in generale la società non hanno ancora messo a punto meccanismi pensati per l’epoca. Il terzo millennio chiede ai ragazzi, che fluttuano tra lavori precari, garanzie che non possono offrire. La scuola è un dinosauro che arranca nell’aggiornarsi, mentre anche grazie alla capillare diffusione delle notizie in rete, i giovani sono ormai terribilmente consapevoli del collasso ecologico incombente.
In questo quadro, la serie vuole essere uno strumento per dare voce ai giovani e rappresentare così un ponte tra generazioni. Gli spettatori più giovani avranno la possibilità di vedersi rappresentati, di condividere e confrontare esperienze, focalizzando desideri, paure, aspirazioni, obiettivi. Gli spettatori più adulti avranno una via di accesso a un mondo che spesso hanno difficoltà a comprendere.

Note Degli Autori

Questa serie è nata da una domanda, un’urgenza: di cosa è importante parlare?
Dobbiamo parlare del futuro, di chi ci rappresenterà nel futuro perché più di qualsiasi monumento, legge o oggetto che lasceremo dietro di noi, quello che farà la differenza, sono le persone che cammineranno in quel mondo, che lo guarderanno e lo vivranno.
Queste persone sono la nuova generazione. Spessissimo la Generazione Z, apparentemente sfuggente, viene raccontata dagli adulti, che nei romanzi, sui giornali, nei media li descrivono come confusi, depressi o aggressivi, ma questa è evidentemente una visione distorta.
Per conoscere e dar voce alla Generazione del tempo presente, abbiamo scelto come strumento di lavoro l’ascolto. Abbiamo incontrato centinaia di  ragazzi che ci hanno stupito per la loro disponibilità e felicità nel poter parlare così intimamente, e che si mostravano grati perché li ascoltavamo e li “vedevamo”.
Una delle caratteristiche comuni che abbiamo rintracciato in questa generazione è la solitudine. La rete che li iper-connette, al di là del territorio e delle frontiere, in realtà sgretola gli spazi fisici di aggregazione di cui i ragazzi, in questa fase della crescita, hanno strutturalmente bisogno.
Altro punto cruciale è il rapporto con gli adulti: genitori, spesso figli della rivoluzione sessuale che hanno mostrato tutta la loro fragilità, con famiglie che andavano esplodendo. Genitori che spesso li hanno cresciuti in maniera paritaria, emotiva ed empatica, hanno tuttavia contribuito all’impossibilità di un confronto con degli adulti strutturati, e quindi ha indebolito i ragazzi rendendo difficile per loro definire un’identità.
Tra le cause della fragilità di questa generazione, c’è anche la difficile gestione della marea d’informazioni da cui sono sommersi e l’assenza di modelli di riferimento che li guidino nell’esplorazione del mondo digitale che stanno, di fatto, affrontando da soli. Uno studio dice che il 75% dei lavori che i ragazzi faranno non sono ancora stati inventati.
Privi di “ideologie”, nel senso novecentesco del termine, i ragazzi e le ragazze che abbiamo incontrato hanno tuttavia valori comuni, due su tutti: l’impegno ecologico per contrastare la crisi climatica e il rispetto dei diritti civili e della diversità. In vari ambiti abbiamo riscontrato una crescente “cultura della cura”: i ragazzi, in questo caso aiutati da Internet, creano reti solidali e danno molta importanza alla cura reciproca.
Il lavoro preparatorio e gli incontri con tutti i giovani protagonisti ci hanno affascinato ed entusiasmato, ed è per questo che nella serie sono solo i ragazzi a parlare. Il titolo “Più di Chiunque Altro” è la libera traduzione dell’acronimo BAE (Before Anyone Else) usato per chiamarsi, come abbreviativo per babe (tesoro), intendendo la persona che è più cara.


dal pressbook del film

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