Amiche da morire
Amiche da morire

Recensione: Amiche da morire


Recensione del film Amiche da morire di Giorgia Farina con Claudia Gerini, Cristiana Capotondi, Sabrina Impacciatore: un insieme di generi dove la commedia prepondera ma è ben calibrata con l'aspetto più noir della storia.
Voto: 6/10

Amiche da morire è l'opera prima di Giorgia Farina, regista appena ventisettenne con una formazione di alto livello. Laureata a Londra in Sociologia e Semiotica, ha poi vinto una borsa di studio alla Columbia University per un master in sceneggiatura cinematografica. Da lì è iniziata la sua carriera cinematografica che grazie ai suoi corti l'ha portata a vari Festival internazionali, da Venezia a Berlino fino a Toronto. Ora arriva sul grande schermo con una commedia al femminile dalle venature thriller scritta in collaborazione con Fabio Bonifacci e con tre protagoniste che più diverse non si può: Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore.

In un'isola del sud d'Italia si svolgono le vicende di tre donne molto diverse tra loro. Gilda (Claudia Gerini) è una prostituta appariscente e libera, mal vista da tutte le donne dell'isola che considerano il suo comportamento immorale e indecente e, al contrario amata da tutti gli uomini; Olivia (Cristiana Capotondi) è una giovane moglie, sempre perfetta in tutto ciò che fa, con un marito bello e dolce, con una vita apparentemente perfetta; Crocetta (Sabrina Impacciatore) è la zitella del paese, derisa da tutti e allontanata dagli uomini per la nomea che ha in paese: si dice che è porti iella. Un giorno succede qualcosa e le vite delle donne si intersecano indelebilmente. Nel frattempo sull'isola arriva il Commissario di Polizia Nico Malachia (Vinicio Marchioni) che cercherà in tutti i modi di mettere lo scampino tra le ruote ai piani della tre protagoniste.

Amiche da morire propone tre ritratti femminili diversi tra loro ma che in fin dei conti hanno molto in comune. C'è la donna forte e determinata che non ha paura del giudizio della gente e che va avanti per la sua strada, ma che in fondo ha un'anima altruista e un istinto di protezione. C'è la ragazza ingenua e fragile, dai modi gentili e dagli atteggiamenti principeschi, che bada molto alle apparenze ma che sotto pressione riesce a tirar fuori le unghie e a lottare. E infine c'è la sfigata di turno, il brutto anatroccolo che non piace a nessuno e che vive sempre all'ombra e in disparte, ma come tutti sappiamo, un giorno il brutto anatroccolo si trasforma in cigno e la femminilità nascosta emerge prepotentemente. La forza della pellicola sono sicuramente le tre attrici, tutte molto brave e con una buona alchimia. Ed è sicuramente positivo che le protagoniste e la regista siano donne soprattutto in una commedia, dove la maggior parte dei ruoli sono riservati solitamente ad attori maschili. Come se far ridere fosse ad appannaggio degli uomini, ma dove sta scritto?

Il film è una commistione di generi, dove la commedia prepondera ma è ben calibrata con l'aspetto più noir della storia. L'ambientazione di mare, con i suoi paesaggi spettacolari, è una buona scelta, ma soprattutto lo è il fatto di collocare la storia in un paesino del sud italiano, dove la mentalità delle persone è ancora molto antica, dove l'apparenza, i rituali e le credenze sono ancora una parte fondamentale della vita della gente. I personaggi  maschili nel film non fanno una bella figura, tra traditori, fuorilegge, arrivisti e misogini. Nel complesso Amiche da morire è piacevole, a tratti un po' banale, con stereotipi fin troppo estremizzati e un po' superficiali.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 6 su 10
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