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Belfast (2021)

Belfast
Locandina Belfast
Belfast è un film del 2021 prodotto in USA, di genere Drammatico diretto da Kenneth Branagh. Il film dura circa 97 minuti. Il cast include Jamie Dornan, Judi Dench, Caitriona Balfe, Ciarán Hinds, Colin Morgan, Jude Hill, Lewis Mcaskie, Lara McDonnell. In Italia, esce al cinema giovedì 11 Novembre 2021 distribuito da Universal Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da giovedì 19 Maggio 2022, in Digitale da giovedì 28 Aprile 2022.

Belfast è una commovente storia d'amore, di risate e di perdite nell'infanzia di un ragazzo, sullo sfondo della musica e dei tumulti sociali di fine anni Sessanta.

Dramma a sfondo politico scritto e diretto da Kenneth Branagh, che vede nel cast le presenze di Caitriona Balfe, Judi Dench, Jamie Dornan e Ciaran Hinds. Belfast è incentrato sulla storia di un ragazzino che vive la sua infanzia durante il tumulti dei tardi anni ’60 nell’Irlanda del Nord. Dornan e Balfe impersoneranno una coppia della working class, mentre Dench e Hinds vestiranno i panni dei loro arzilli e ironici nonni.  Kenneth Branagh definisce Belfast il suo film più personale. “È la storia di un ritorno a casa”, ha dichiarato il regista, “un viaggio drammatico fatto di eccitazione, emozione e umorismo”.


Nell’estate del 1969 Buddy, un bambino di nove anni, sa esattamente chi è e da dove viene. È figlio della classe operaia di North Belfast, felice, amato e al sicuro. Il mondo di Buddy è una vita vissuta in strada divertendosi, nel cuore di una comunità unita e solidale. E’ qui che vive la sua famiglia numerosa, nella stessa strada, e dove è impossibile perdersi perché a Belfast si conoscono tutti, o almeno così sembra. Nel tempo libero Buddy si immerge nell’ombra di un cinema o davanti alla televisione, a guardare i film e la TV americana per lasciarsi trasportare nel mondo dei sogni. Ma mentre gli anni ’60 volgono al termine, e l’uomo muove i primi passi sulla Luna, gli ultimi giorni di agosto trasformano i sogni d’infanzia di Buddy in un incubo. Il latente malcontento sociale esplode improvvisamente, e si intensifica con grande rapidità. Prima un attacco mascherato, poi una rivolta e infine un conflitto in tutta la città, con la religione che alimenta le fiamme. Cattolici e protestanti, amorevoli vicini solo un istante prima, diventano nemici mortali. Buddy deve dare un senso al caos e all’isteria, e a questo nuovo panorama di lockdown, popolato da eroi e cattivi, una volta intravisto solo sullo schermo del cinema, ma che ora minaccia di capovolgere tutto ciò che conosce e ama, proprio mentre dietro casa si svolge uno scontro epico. Sua madre fatica a farcela, e suo padre lavora in Inghilterra cercando di guadagnare abbastanza soldi per sostenere la famiglia. Regna la legge vigilante, le vite degli innocenti sono minacciate. Buddy sa cosa aspettarsi dai suoi eroi – ha passato ore davanti a western come Mezzogiorno di fuoco e L’uomo che uccise Liberty Valance – ma suo padre può essere veramente l’eroe di cui ha bisogno? Sua madre sacrificherà il suo passato per proteggere il futuro della sua famiglia? Come possono essere messi al sicuro i suoi tanto amati nonni? E come può continuare ad amare la ragazza dei suoi sogni? Le risposte si trovano nel viaggio avvincente, divertente, toccante e straziante di Buddy attraverso le rivolte, la violenza, la gioia e la disperazione dei rapporti familiari e l’agonia del primo amore; il tutto accompagnato da danze, musica e risate che solo gli irlandesi possono raccogliere quando il mondo si capovolge. Perché cos’altro può fare Buddy? Questo è il suo unico mondo. Questa è Belfast.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 11 Novembre 2021
Uscita in Italia: 11 Novembre 2021 al Cinema; 28 Aprile 2022 in TVOD; 19 Maggio2022 in DVD
Genere: Drammatico
Nazione: USA - 2021
Durata: 97 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Universal Pictures
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 28 Aprile 2022 e in DVD da giovedì 19 Maggio 2022 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Kenneth Branagh
Sceneggiatura: Kenneth Branagh
Fotografia: Haris Zambarloukos
Scenografia: Jim Clay
Montaggio: Úna Ní Dhonghaíle
Costumi: Charlotte Walter

Cast Artistico e Ruoli:



Produttori:
Kenneth Branagh (Produttore), Laura Berwick (Produttore), Becca Kovacik (Produttore), Tamar Thomas (Produttore)


Trucco e Parrucco: Wakana Yoshihara.

Recensioni redazione

Belfast, la recensione del film autobiografico di Kenneth Branagh
Belfast, la recensione del film autobiografico di Kenneth Branagh
Matilde Capozio, voto 8/10
Il regista ripercorre, in bianco e nero, la storia della sua famiglia in un momento cruciale per l'Irlanda del Nord, con i conflitti visti attraverso gli occhi di un bambino, tra umorismo e malinconia.

Immagini

[Schermo Intero]

LA PRODUZIONE

“Belfast è una città ricca di storie”, dice Branagh “e alla fine degli anni ’60 ha attraversato un periodo incredibilmente tumultuoso della sua storia, molto drammatico, a volte violento, che ha coinvolto anche me e la mia famiglia. Mi ci sono voluti cinquant’anni per trovare il modo giusto per raccontarlo, con il tono che volevo. Può volerci molto tempo per capire anche le cose semplici e trovare la giusta prospettiva. La storia della mia infanzia che ha ispirato il film, è diventata la storia di tutti, quando un bambino passa all’età adulta e perde la sua innocenza. Quel crocevia a Belfast nel 1969, è stato accelerato dal tumulto che stava accadendo intorno a noi. All’inizio del film appare una città idilliaca – buon vicinato, sole e senso della comunità – sconvolta poi dall’arrivo di una folla che passa come uno sciame di api e devasta questa pace. Quando se ne sono andati, le strade erano deserte, e la gente preoccupata sentiva di doversi barricare dentro casa per difendersi da un altro eventuale attacco: è esattamente così che ricordo. Ricordo che la vita si è capovolta in un pomeriggio, quasi al rallentatore, non capendo il suono che sentivo, voltandomi a guardare la folla in fondo alla strada, e la vita non fu mai più la stessa. Sentivo che c’era qualcosa di drammatico e universale in quell’evento perché le persone potevano anche riconoscere un crocevia nella propria vita, ma non sempre accentuato da eventi esterni”.
Branagh ha scritto il film durante il primo blocco per la pandemia del 2020. “Mentre la storia permeava dentro di me, mi sono reso conto che non si trattava solo di un piccolo nucleo familiare molto riconoscibile in una situazione stressante, che deve affrontare delle grandi scelte di vita. Si trattava anche di un diverso tipo di lockdown, limitati da barricate alla fine della nostra strada nel 1969, e all’interno dei vincoli che si stringevano attorno alla famiglia, che lottava per decidere se restare o meno. Quindi, alcune circostanze della storia riflettono e risuonano con le preoccupazioni attuali riguardo alla pandemia: confinamento e preoccupazione per la sicurezza di sé stessi e della propria famiglia”.
Cercando un modo per descrivere il suo approccio alla storia, Branagh è rimasto colpito dal modo in cui Pedro Almodóvar ha realizzato Dolor y gloria. “L’ha definito auto-fiction: raccontava la sua vita ma in una certa misura romanzata, ed è quello che ho fatto anche io. L’ho scritto attraverso gli occhi di un bambino, Buddy, che è una versione immaginaria di me stesso. Inizia ad apprezzare l’esperienza del cinema e della televisione, e si immerge in molti altri incontri e storie basate sull’immaginazione. Quelle immagini sul grande schermo hanno avuto un enorme impatto sullo sviluppo della mia immaginazione, e volevo che Buddy riflettesse le mie stesse esperienze. Adora i western, e Belfast aveva qualcosa di una cittadina del West: quindi a volte mi sentivo come se stessi scrivendo un western che si stava sviluppando nella mente di Buddy. Nei film che guarda c’erano i buoni contro i cattivi, il bene contro il male, e così si aggancia a quel concetto quando osserva il cattivo che vive alla fine della strada che prende a pugni le persone, e che potrebbe anche avere una pistola. Quindi, non è una versione accurata della vita di qualcuno, ma è la visione che ha Buddy in testa. Col senno di poi, 50 anni dopo, non c’è dubbio che ciò a cui assiste Buddy non è esattamente ciò che ho visto io, ma c’è sicuramente una verità poetica che emerge, e viene fuori da qualcosa di autentico, e che penso sia la sostanza della maggior parte dei drammi. Ma sempre, il punto di partenza di tutto nel film, è l’immaginazione di quel bambino di nove anni.
Spero che il pubblico si lasci coinvolgere dalla storia di Buddy. C’è un certo spirito e una vitalità a Belfast che mi auguro emergano nel film, insieme a un umorismo molto positivo. Spero che alle persone arrivino la gioia e talvolta i dolori della città e della famiglia, che la riconoscano e simpatizzino con essa e comprendano, guardando i riflessi di altre vite, che non siamo soli”.
Terminata la sceneggiatura nella primavera del 2020, si è passati rapidamente alla produzione. Il casting e la pre-produzione si sono svolti nell’estate, e il film è stato uno dei primi a poter iniziare le riprese, in location in Irlanda del Nord e in Inghilterra. “Abbiamo cercato di trovare gli aspetti positivi delle riprese in  piena pandemia”, afferma Branagh “e uno di questi era che poiché il cast doveva vivere in una bolla, si è creato molto rapidamente quel senso di famiglia che poi è uno dei temi centrali del nostro film. I due ragazzi, Jude Hill (Buddy) e Lewis McAskie (Will), sono diventati come veri fratelli e hanno subito fatto amicizia col personaggio di Moira, interpretato da Lara McDonnell”.

CASTING

La scelta più importante del casting è stata per Buddy, il bambino di nove anni che appare in quasi tutte le scene e il cui punto di vista e la cui immaginazione sono al centro del film.

“Ho sempre trovato qualcosa di molto avvincente nel vedere grandi attori bambini presentare quel momento della vita in cui devi “mettere via le cose infantili”, come dice il reverendo nel nostro film”, afferma Branagh. “Succede in Anni ’40 di John Boorman, dove il Blitz fa da sfondo a una fanciullezza accelerata; Christian Bale ne L’impero del sole di Spielberg è stata una performance mozzafiato; Arrivederci ragazzi di Louis Malle è sbalorditivo nel modo in cui quei bambini ti spezzano il cuore. Tutti questi film sono stati importanti dal punto di vista personale per i loro registi. Erano storie che avevano bisogno di raccontare, e tutte hanno avuto un’influenza significativa in questa mia”.
Dopo il successo planetario de Il trono di spade, che è stato realizzato in Irlanda del Nord, il team di BELFAST ha scoperto che esisteva una grande fonte da cui attingere per il casting. La prima lista di ragazzi da sottoporre all’audizione ne contava circa trecento. Durante un periodo di intenso lavoro da parte del dipartimento casting, compreso il distanziamento sociale, quella lista si è ridotta a trenta e poi a dodici, e infine a una shortlist con audizioni che si sono svolte su Zoom fino alla scelta finale.
“In Jude Hill”, dice Branagh, “abbiamo trovato un ragazzo il cui talento era pronto a sbocciare, ma che amava ancora divertirsi come i bambini della sua età. Per lui era importante giocare a calcio quanto fare il film: ed è quel che volevamo. Allo stesso tempo, era sempre molto concentrato sul lavoro, molto preparato e molto aperto. A lui ho chiesto una combinazione curiosa: che fosse sé stesso, e che apportasse tutte le piccole sfumature alla performance che desideravo. E lo ha fatto. Ha una straordinaria apertura mentale, ed è così naturale davanti alla telecamera che a volte era difficile credere che questo fosse il suo primo film”.
Per il cast adulto, il requisito principale di Branagh era un alto livello di autenticità. “Caitríona Balfe, che interpreta Ma, viene dall’Irlanda ma è cresciuta vicino al confine, conosce il vernacolo e la famiglia estesa irlandese”, dice. ‘Jamie Dornan, che interpreta il papà, è un vero ragazzo di Belfast. Ciarán Hinds, che interpreta il nonno di Buddy, Pop, è cresciuto a circa un miglio da dove vivevo a Belfast.
Judi Dench ha sangue irlandese – sua madre era di Dublino – ed è un’attrice meticolosa, e che può fare qualsiasi cosa. E questo gruppo di attori aveva anche un’energia che mi piaceva, sono diventati una vera famiglia molto rapidamente”.
Un film ambientato a Belfast ha anche dato l’opportunità di lavorare con diversi eccellenti attori nordirlandesi come Colin Morgan, Turlough Convery e Conor McNeill.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Buddy (Jude Hill) è un bambino di nove anni, il più giovane di due fratelli. Adora i suoi genitori e i suoi nonni e, fino all’inizio degli eventi nel film, vive praticamente una vita perfetta – giocando al sicuro nelle strade dove tutti lo conoscono, collezionando le macchinine che suo padre gli porta dall’Inghilterra, guardando film sulla sua amata TV, e andando regolarmente al cinema con la sua famiglia. Nella sua vita avrebbe gradito un po’ più di cioccolata e un po’ meno chiesa. Frequenta la scuola elementare locale dove è regolarmente il primo della classe. Essere tra i primi due significa potersi sedere accanto all’oggetto dei suoi desideri, Catherine, la ragazza che sposerà quando sarà grande, a patto che trovi il coraggio di parlarle.
“La prima volta che ho letto il copione l’ho trovato fantastico”, dice Jude “e poi sono andato a documentarmi su tutto ciò che non capivo, come lo slang di Belfast, perché non sono di quella città, ma ora l’ho imparato. Buddy mi assomiglia: è biondo e ama il calcio, anche se tifa la squadra sbagliata”. Jude è un tifoso sfegatato del Liverpool mentre Buddy tifa Tottenham Hotspurs. “E ha avuto un’infanzia un po’ instabile, ma alla fine è cresciuto bene”.
Di questa sua esperienza cinematografica dice: “Mi sono divertito moltissimo. Volevo diventare un ingegnere, ma credo che da grande farò l’attore”.
Ma (Caitríona Balfe) è la madre di Jude e di suo fratello maggiore Will. Appartenente alla classe operaia di Belfast, pronta a ridere o ad arrabbiarsi quando necessario, è una moglie amorevole ma non succube del marito, devota ai suoi figli e legata alle strade in cui è cresciuta ed alla vasta rete di familiari e amici che la circondano. Ha un fascino sottile che la fa emergere dalla folla. Seppur con un  budget limitato, riesce comunque a vestire in modo semplice e casual ma con stile.
“È un personaggio meraviglioso e piuttosto complesso”, afferma Catríona Balfe. “È davvero la regina della casa, e una forza da non sottovalutare nella sua comunità affiatata. Riesce a gestire la maggior parte delle cose, ma ha dei limiti perché fatica a vedere oltre questa piccola comunità che conosce a fondo, e gli enormi cambiamenti che si stavano attuando nel suo mondo la intimoriscono enormemente”.
L’attrice si connetteva con Ma su molti livelli, ma in particolare nel paragonare la situazione della donna a quella in cui si era trovata sua madre. “Vivevamo vicino alla famiglia di mamma, ma poi mio padre è stato poi trasferito vicino al confine con l’Irlanda del Nord, di conseguenza anche lei è stata costretta a spostarsi. La sceneggiatura mi ha fatto riflettere molto su come deve essere stato per lei, quando ero molto giovane. Ho lasciato l’Irlanda quando avevo 18 anni e non ci ho mai più vissuto, e attraverso lo script sono arrivata al punto nella vita in cui ti fermi e guardi indietro alla tua infanzia e alle persone e ai luoghi che ti hanno reso quella che sei. L’ho trovata una sceneggiatura bellissima, e che ha avuto un effetto molto potente sui miei ricordi; posso solo immaginare quanto sia stato emozionante il viaggio che ha fatto Kenneth Branagh in questo film. Eppure ha preso quell’esperienza e l’ha trasformata in qualcosa che è anche piena di gioia, risate e amore senza perdere nulla del dramma del momento”.
Pa (Jamie Dornan) è il padre di Buddy, un falegname costretto a cercare lavoro in Inghilterra, dove è più facile trovarlo, e dove la paga è significativamente migliore: una scelta inevitabile per chi ha avuto problemi col fisco. Torna a Belfast ogni una o due settimane dalla sua tanto amata famiglia, ed è un padre presente con i suoi due ragazzi, trovando il tempo per giocare con loro, per accompagnarli a scuola o per portare la famiglia al cinema. È anche devoto ai suoi genitori, Pop e Granny, che vivono nelle vicinanze. Pa capisce bene i pericoli che corre la sua giovane famiglia a Belfast, e le sue assenze forzate lo fanno temere per la loro sicurezza. Ha bisogno e voglia di proteggerli.
“È una brava persona, che cerca di aiutare la sua famiglia nei momenti difficili”, afferma Jamie Dornan. “E poiché vengo da quella zona, so com’è un uomo di Belfast. L’ho riconosciuto appena ho letto la sceneggiatura. A Belfast è possibile vivere con la paura ma anche trovare il lato gioioso in quasi ogni situazione. Questa è solo una delle cose che ho amato di ogni minuto della realizzazione di questo film: il particolare senso dell’umorismo di Belfast che permea non solo la sceneggiatura, ma anche il lavoro del cast e della troupe. È stata una gioia”.
Granny (JudiDench) è la nonna di Buddy e madre di Pa, e ha un ruolo fondamentale nella cura e nell’educazione di Buddy. Lui va tutti i giorni all’uscita di scuola a trovarla, e spesso si sfoga con i nonni sui suoi problemi di cuore o sulle preoccupazioni per i suoi genitori. La saggezza della nonna contrasta l’approccio più romantico di Pop alla vita, è realista ed è una donna forte e resiliente.
“Adora Buddy”, dice Judi Dench. “Anch’io ho un nipote a cui sono molto legata, quindi conosco bene quel tipo di rapporto. E che ragazzo fantastico ha trovato Ken!. Jude ha una sensibilità naturale e innata verso ciò che accade davanti alla telecamera, e nulla sembra turbarlo. È sensazionale. Sono certa che diventerà un attore straordinario da grande”.
La Dench ha lavorato frequentemente con Branagh a teatro e in diversi film che ha diretto. “È così divertente lavorare con Ken”, dice. “Sono disposta ad apparire in qualsiasi cosa mi chieda. Una volta mi ha inviato un messaggio mentre era impegnato in una riunione, chiedendomi un incontro per parlarmi di un ruolo che aveva pensato per me. Io gli ho detto di continuare tranquillamente la sua riunione, perché accettavo la parte senza neanche sapere di cosa si trattava!”.
Per BELFAST, ricorda, Branagh è andato a casa sua con la sceneggiatura. “Non vedo più tanto bene, così Ken me l’ha letta tutta, senza interruzione. Era ovvio quanto quel materiale significasse per lui. Gli avevo già detto di sì prima che me la leggesse, e ora che abbiamo finito le riprese, mi piacerebbe rifare l’intero film da capo perché è stato meraviglioso”.
Pop (Ciarán Hinds) è il nonno di Buddy, il padre di Pa, un uomo di Belfast in tutto e per tutto. Affascinante, romantico, caloroso, equilibrato, con un gran senso dell’umorismo, ha adorato sua moglie già dal primo istante in cui l’ha vista. È legato a Buddy e dispensa consigli moralmente discutibili su come dovrebbe rimediare ai suoi test di matematica. Come suo figlio, ha lavorato in Inghilterra da giovane per guadagnare di più, ma il suo lavoro di minatore ha messo a dura prova i suoi polmoni. È molto amato dalla sua famiglia e dalla comunità.
“Non appena ho indossato il costume, ha avuto un effetto straordinario su di me”, afferma Hinds. “I vestiti erano una combinazione di quello che avrebbe indossato mio padre negli anni ’90, ma il suo stile era dettato da quello che avrebbe indossato negli anni ’60!”
Gli Hinds sono cresciuti a Belfast, nelle stesse strade di Kenneth Branagh, anche se non si conoscevano. “Ero cattolico”, dice “e Ken era protestante, quindi non ci saremmo mai incontrati e io sono più vecchio di lui, ma il film ha aperto nuovi scorci nel mio cuore sulla storia, il tempo e l’infanzia. È una sceneggiatura così delicata, morbida, calda e divertente e descrive esattamente la realtà come la ricordavo, specialmente il calore e l’umorismo delle persone e la vicinanza della comunità. Ma ricordo anche come all’improvviso è scoppiata la violenza, proprio come all’inizio del film. Ricordo che appena un mese prima che Belfast prendesse fuoco, l’uomo era sbarcato sulla Luna. Penso a come si sarebbe sentito un uomo dell’età di Pop quando due eventi così straordinari si sono susseguiti a poche settimane l’uno dall’altro”.

IL LOOK DEL FILM: RICREARE LA BELFAST DEGLI ANNI ’60

Per creare qualcosa di personale come la strada in cui è cresciuto, Branagh si è rivolto allo scenografo Jim Clay con cui aveva lavorato ai suoi tre progetti precedenti: Assassinio sul Nilo, Artemis Fowl e Assassinio sull’Orient Express.
“Abbiamo passeggiato insieme per le strade di Belfast”, dice Clay. “La strada che abbiamo finito per costruire non esiste più, ma si può ancora percepire il senso della città come sarebbe stata alla fine degli anni Sessanta. Ho anche scoperto quanto sia piccola. Una delle cose più evidenti è che in molte delle strade si possono scorgere colline e campagne oltre ai tetti in una direzione, e nell’altra si possono vedere i moli dei cantieri navali. Quindi, sai sempre come orientarti.
Abbiamo girato alcune riprese a Belfast, ma a causa della pandemia non era possibile occupare una strada esistente e chiedere alle persone di uscire di casa, quindi abbiamo trovato uno spazio molto grande all’aeroporto di Farnborough nell’Hampshire, in Inghilterra, e lì abbiamo costruito l’intera strada. Sembra pazzesco aver allestito il nostro set alla fine di una pista di un piccolo aeroporto internazionale, dove gli aerei volavano ancora, ma ha funzionato bene! E inoltre abbiamo potuto utilizzare una vicina scuola vuota per le sequenze dell’ospedale e della scuola”.
Branagh è stato felice della libertà che il set gli ha fornito. “Ha significato creare esattamente quello che volevo, e avere lo spazio per girare da ogni possibile angolazione. In particolare, ho potuto filmare la strada esattamente come l’avrebbe vista Buddy a nove anni, includendo tutto ciò che lo avrebbero colpito. Quindi abbiamo potuto creare una sorta di tensione tra l’idea che vivi in ​​un luogo reale, grintoso e assolutamente letterale, ma che per un bambino di nove anni poteva diventare tutto ciò che immaginava: castelli, città del selvaggio west e montagne abitate da dinosauri. Rifletteva il fatto che l’immaginazione di un bambino di nove anni non conosce limiti”.
Il film è girato in bianco e nero dal direttore della fotografia di Branagh, Haris Zambarloukos, con il quale aveva lavorato in sette film precedenti tra cui Assassinio sul Nilo, Assassinio sull’Orient Express, Cenerentola e Thor. “Sono cresciuto con film sia a colori che in bianco e nero”, dice Branagh “e poi c’era quello che ho imparato a chiamare ‘Hollywood in bianco e nero’, una specie di bianco e nero vellutato, setoso, satinato in cui tutti sembravano più affascinanti. Era quello che volevo usare perché un bambino di nove anni può vedere i suoi genitori tremendamente affascinanti, e fa sì che tutto appare più grande. Nel fotogiornalismo in bianco e nero, come quello di Cartier-Bresson, si ha un’ulteriore autenticità, anche se non è il modo in cui vediamo effettivamente il mondo. È un curioso paradosso ottenere un effetto grintoso e più realistico da un trattamento ‘poetico’. Quindi, volevo che “Hollywood in bianco e nero” facesse parte della mitologia di questa storia, rendendo anche l’ambiente più prosaico affascinante ed epico”.
Allo stesso modo, Branagh voleva che il pubblico vedesse i genitori di Buddy attraverso gli occhi di Buddy stesso, quindi il suo mandato alla costumista Charlotte Walker e alla hair and make up stylist Wakana Yoshihara era di non essere troppo precisi sul loro aspetto dell’epoca, pur attenendosi a come sarebbero stati al tempo. “Ricordo che Wakana mi ha sottoposto un moodboard per il look di Ma che consisteva interamente in immagini di Brigitte Bardot degli anni ’60”, dice. “Per Jamie Dornan è stato Marlon Brando. Mi è piaciuta l’idea di portare una versione di ciò in una famiglia operaia di Belfast senza perdere l’autenticità, lasciando che i vestiti e i capelli raccontino storie in un modo invisibile ma abbastanza tangibile da permetterci di provare i piaceri del viaggio nel tempo in quel mondo”.

LA MUSICA

Il film è stato originariamente concepito con una colonna sonora di canzoni popolari della hit parade della fine degli anni Sessanta, ma dopo che Branagh e Van Morrison si sono uniti, le canzoni del musicista di Belfast hanno gradualmente preso il centro della scena, e la colonna sonora alla fine è quasi interamente musica sua: otto brani dal suo archivio, più uno nuovo scritto per il film e un po’ di musica strumentale inquietante.
Branagh si è ritrovato a lavorare con uno dei suoi eroi d’infanzia. “Quando avevo l’età che Buddy ha nel film”, ricorda, “Van Morrison era già una leggenda di Belfast. La voce, quella combinazione unica di folk e soul, country, jazz e rock aveva appena conquistato il mondo. Avevamo il grande Ruby Murray, la cui musica compare brevemente nel film, ma Van è stato un pioniere e la sua musica ha assunto uno status classico e senza tempo. Mi è piaciuto che si sia descritto a me solo come “un ragazzo dell’angolo”, che scrive dalla strada, e che si adattava perfettamente alle vite vissute in strada di BELFAST. La sua musica parlava di luoghi della città, come Cyprus Avenue e di personaggi di Belfast come Madame George. Quindi, la sua città natale era insita nel suo lavoro, e avere la sua musica in un film intitolato BELFAST che parla di un’altra persona nata nelle strade della città che hanno forgiato il personaggio, sembrava un’alleanza magica e un vero dono per questo film”.
Van Morrison condivide la stessa idea. “È stato magico per molti motivi”, dice. “Mi è davvero piaciuto far parte del processo cinematografico, e l’amicizia con Ken è stata un ulteriore vantaggio. Quando mi ha parlato per la prima volta del progetto, ho capito che era perfetto per me e quando ho letto la sceneggiatura, ho sentito un legame molto personale. Proprio come Ken, ho un profondo affetto per Belfast, e il film risuona con il calore e l’umorismo di casa”.

NOTA STORICA

L’isola d’Irlanda fu divisa nel 1921. Sei contee della provincia dell’Ulster divennero l’Irlanda del Nord e rimasero parte del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Il resto dell’isola ottenne l’indipendenza – la Repubblica d’Irlanda (nota come Eire in irlandese). Nel 1967 ci furono notevoli disordini politici e civili nell’Irlanda del Nord riguardo ai diritti della popolazione cattolica minoritaria che ancora subiva discriminazioni nell’alloggio e nel lavoro. Nell’agosto 1969 ci furono violenze in tutta Belfast, la capitale dell’Irlanda del Nord. Molte famiglie nelle aree della classe operaia hanno lasciato le loro case o sono state intimidite ad andarsene, poiché ha avuto luogo il più grande riallineamento di persone dalla seconda guerra mondiale. North Belfast è stata proporzionalmente più colpita rispetto a qualsiasi altra parte dell’Irlanda del Nord, con più morti legate al conflitto, in particolare di civili.

COSA RICORDATE?

Sotto il gigantesco murale di Danny Blanchflower sul set, il nome del leggendario calciatore di Belfast che ha capitanato il Tottenham Hotspur, la squadra che Kenneth Branagh segue ancora con passione, il cast e la troupe si sono confrontati su quali squadre di calcio tifavano. E quando tutto è stato risolto e le divisioni sono state tracciate, ci sono state altre importanti domande ispirate al film come: qual è stato il primo film che hai visto al cinema? Qual è il cibo che ti piace meno? Qual era il tuo giocattolo preferito? Qual è la cosa più birichina che hai fatto da bambino?
Alcune delle risposte sono state sorprendenti.

QUAL È STATO IL PRIMO FILM CHE HAI VISTO AL CINEMA? (Domanda suggerita dal ruolo importante svolto dai film e dalla televisione nello sviluppo dell’immaginazione di Buddy).
KENNETH BRANAGH: Ho un ricordo molto vivido di La grande fuga – la mole dello schermo è stata ciò che mi ha colpito – e mi ha davvero coinvolto. Non avevo mai visto un colore simile. Non avevo mai sentito un suono simile. Non avevo mai visto niente in quella scala. È stato come entrare in un altro mondo. E ricordo in particolare Steve McQueen che cercava di scappare su una moto saltando un recinto di filo spinato mentre veniva inseguito dai tedeschi. Era spettacolare.
JUDI DENCH: Bambi! Come possiamo dimenticare l’uccisione di sua madre? È stato orrendo, e mi ha quasi fatta allontanare dal cinema.
CIARÁN HINDS: Ricordo chiaramente di aver visto Zulu al Capitol Cinema di Belfast (che è stato ricreato nel film). Ricordo solo l’orrore, il sangue e il massacro. Non mi sentivo molto bene quando sono uscito.
CAITRÍONA BALFE: Abbiamo dovuto attraversare due città per raggiungere il cinema più vicino, quindi è stata una cosa davvero importante. Ricordo di aver visto All Dogs Go To Heaven e ricordo i bon-bon al limone e alla fragola che si potevano comprare al cinema.
JAMIE DORNAN: Ci andavo con tutta la famiglia, come Buddy. Mio padre era un grande fan di Steve Martin e uno dei primi film che ricordo è Il padre della sposa. L’ultima uscita cinematografica che abbiamo visto tutti insieme è stata Il padre della sposa2.
JUDE HILL: Penso che la prima volta che sono andato al cinema è stato con la classe della mia scuola materna per vedere Paddington quando avevo quattro anni, ma ho sempre guardato molti DVD a casa. Comunque vedere i film al cinema è fantastico.
LEWIS McASKIE (Will): Sono andato a vedere Cars Motori ruggenti con mio padre, e ne sono rimasto stupito. Mio padre dice sempre che è il suo film preferito, anche se ricordo che si è addormentato a metà.
LARA McDONNELL (Moira): Non ricordo il mio primo film, ma ho visto molti film della Disney da piccola come Cenerentola, La bella e la bestia: questi erano i miei preferiti.

QUAL ERA IL TUO GIOCATTOLO PREFERITO? (Nel film, Buddy ha una collezione di macchinine che suo padre gli porta di volta in volta, quando torna a casa dal lavoro in Inghilterra).
CAITRÍONA BALFE: Avevo un pupazzo di Kermit la rana, e uno di Fozzie l’Orso, e li portavo in giro in una piccola carrozzina, con un cappuccio rosso e bianco.
JAMIE DORNAN: Il mio giocattolo preferito in realtà non era mio. Mio cugino aveva un triciclo che desideravo con tutto il cuore. Alla fine, quando ormai lui era diventato troppo grande per salirci, l’hanno dato a me. E sono stato felicissimo.
JUDI DENCH: Mio padre mi ha costruito una casa delle bambole che ancora ho. Ho passato ore a riordinarla. La adoravo.
KENNETH BRANAGH: la collezione di auto Matchbox che mi ha regalato mio padre, e che ora ho dato a Buddy nel film.
CIARÁN HINDS: prima che i Lego diventassero popolari, giocavamo con il Meccano che consisteva nel costruire cose con pezzi di metallo che dovevano essere avvitati insieme, il che era davvero difficile per le manine piccole e il risultato non assomigliava mai alle illustrazioni.

QUAL È STATA LA COSA PIU’ BIRICHINA CHE HAI FATTO DA BAMBINO? (Nel film, Moira la cugina di Buddy lo mette in una serie di guai)
CAITRÍONA BALFE: Ero una bambina piuttosto birichina. Adoravo giocare con il mio fratellino e un giorno l’ho sollevato dal lettino dove dormiva e l’ho tenuto in equilibrio su una sedia, ma è caduto di testa. Non ha avuto danni permanenti e riuscii a convincere mia madre che l’avevo tirato fuori dal lettino per farlo smettere di piangere.
JUDI DENCH: Non ho mai dimenticato di aver interpretato una lumaca gigante in una recita scolastica. Mio padre mi aveva fatto un costume meraviglioso e tutto quello che dovevo fare era strisciare sul palco, guardare in alto una volta, e strisciare via. Ma il giorno dello spettacolo, quando la sala era piena di genitori, sono rimasta molto colpita dalla vista del pubblico e mi sono alzata in piedi per guardarli meglio, quando ero a metà del palco. Tutto quello che potevo sentire era la direttrice che sibilava da dietro: “Judith, abbassati”. Ho avuto problemi in questo ambito da allora!
CIARÁN HINDS: Alcuni compagni di scuola e io ci siamo vestiti con maschere e costumi – indossavo i costumi della danza irlandese che di solito facevo – ci siamo infiltrati nella vicina scuola femminile, e mi sono messo a correre farfugliando cose senza senso come un idiota, ma sono stato riconosciuto e rimproverato dal Preside il giorno successivo, e sospeso per due settimane.
JAMIE DORNAN: Correvamo all’impazzata per tutta la strada attraverso i giardini degli altri. Ora capisco quanto deve essere stato fastidioso, ma abbiamo pensato che fosse molto divertente.
KENNETH BRANAGH: Avevo programmato di rubare dei dolci dal negozio locale, ma sono scappato al primo sentore di pericolo senza portare via niente. Fu comunque un disastro e, come raccontato nel film, venni sgridato dalla polizia locale che mi tolse per sempre da una vita di criminalità infruttuosa. Mia madre mi disse molto chiaramente cosa pensava del mio comportamento, e non è mai più successo.


extra dal pressbook del film

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Premio per la miglior regia ad Alice nella Città 2021

A Kenneth Branagh il premio per la miglior regia per Belfast attributo da tutte le giurie di Alice nella Città 2021 (16a Festa del Cinema di Roma) “per essere riuscito attraverso lo sguardo di un bambino a raccontare una storia che mette i sentimenti più profondi al servizio di una tecnica esemplare”. Per il regista britannico, questo è stato il secondo riconoscimento dopo il premio del pubblico conquistato al Festival di Toronto. “Sono così emozionato. Ho dei ricordi bellissimi di Roma e dell’Italia. Voglio ringraziare il pubblico per essere tornato a vedere i film sul grande schermo. Ho ricevuto tantissimi messaggi di persone che hanno visto il film a Roma e sentire che gli spettatori italiani erano entusiasti di questo film è stato così commovente per me. Sono felice di ricevere questo premio” ha detto Branagh, concludendo ringraziando in italiano i ragazzi: “Grazie, grazie, grazie mille. Arrivederci Roma”.

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STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
Belfast disponibile in Digitale da giovedì 28 Aprile 2022 e in DVD da giovedì 19 Maggio 2022
info: 11 Novembre 2021 al Cinema; 28 Aprile 2022 in TVOD; 19 Maggio2022 in DVD.

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"Belfast" disponibile su supporto fisico da giovedì 19 Maggio 2022, puoi aprire i risultati di una ricerca su Amazon.it: [APRI RISULTATI].
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