Locandina I 7 Nani

I 7 Nani (2014)

Der 7bte Zwerg
Locandina I 7 Nani
I 7 Nani (Der 7bte Zwerg) è un film del 2014 prodotto in Germania, di genere Animazione e Avventura diretto da Harald Siepermann, Boris Aljinovic. Il film dura circa 88 minuti. Il cast include Joshua Graham, Matt Gilbert, Al Parrish, Geoff May, Joe Marth, Boris Aljinovic. In Italia, esce al cinema giovedì 30 Aprile 2015 distribuito da Microcinema. Al Box Office italiano ha incassato circa 630183 euro.

Forse per goffaggine o magari solo per sfortuna, nel castello di Fantabulosa Bobo, il più piccolo dei sette nani, ha provocato un bel pasticcio! A causa sua infatti, la principessa Rose si è punta, cadendo, insieme a tutto il reame, in un sonno lungo 100 anni. Il maleficio della strega Perfidia, da cui Rose si era sempre dovuta difendere sin dall'infanzia, è ora divenuto realtà! Bobo ed i suoi amici farebbero di tutto per rimediare all'errore, ma come fare a risvegliare Rose e tutto il regno da questo sonno secolare? Ma certo, con il bacio del vero amore! I nani sanno che Rose è innamorata di Jack, lo sguattero delle cucine di corte: solo lui potrà risvegliare Rose, annullando il maleficio. Peccato che questi sia attualmente prigioniero di un drago di nome Barny, al servizio di Perfidia! I nani allora si fanno coraggio e decidono di partire alla volta del castello della strega, nell'eroico tentativo di liberare Jack e riportarlo dalla sua amata. Nel loro avventuroso percorso, i nani trovano in Barny, stanco di lavorare per la strega cattiva, un prezioso alleato, capace di aiutare i suoi piccoli amici a superare innumerevoli ostacoli. I nani riescono così a liberare Jack, ma proprio sul più bello il loro piano di fuga viene vanificato da Perfidia, che si riprende Jack e punisce il drago per il suo tradimento. Tutti si ritrovano al castello di Fantabulosa per la resa dei conti e dopo una serie di peripezie, la battaglia sembra non avere mai fine. Ma grazie al bacio del vero amore, Jack riesce a spezzare l'incantesimo, risvegliando così la principessa e con lei l'intero reame: come nella migliore tradizione delle fiabe, ancora una volta il bene ed il coraggio trionfano sul male! Un esilarante mix delle fiabe più famose per grandi e piccini, con un drago strampalato, un nano coraggioso, una serie infinita di gag e una colonna sonora appassionante. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 30 Aprile 2015
Uscita in Italia: 30/04/2015
Prima Uscita: 25/09/2014 (Germania)
Genere: Animazione, Avventura, Commedia
Nazione: Germania - 2014
Durata: 88 minuti
Formato: Colore
Produzione: Zipfelmützen GmbH and Co. KG, Erfttal Film, Animationsfabrik, Virgin Lands Animated Pictures
Distribuzione: Microcinema
Box Office: Italia: 630.183 euro

Recensioni redazione

I 7 nani, la recensione
I 7 nani, la recensione
Erika Pomella, voto 6/10
'I 7 nani' è una pellicola che piacerà quasi esclusivamente agli spettatori più piccoli: gli accompagnatori, invece, si troveranno davanti un film colorato e a tratti divertente, nel quale però la noia è sempre dietro l'angolo, in un universo diegetico pieno di cose già viste e già raccontate.

Immagini

[Schermo Intero]

I PERSONAGGI

Bobo. L'aspetto più interessante del personaggio di Bobo è il suo candore genuino. Non riderebbe mai di fronte ai problemi di una persona, perché è come un bambino innocente. Purtroppo, il più piccolo e tenero dei nani è anche noto per la sua goffaggine: deve ancora imparare ad allacciarsi le scarpe e se c'è un guaio da combinare … Bobo lo combinerà!

Cremolo. Cremolo non è solo, come indica il nome, il nano più goloso, ma soprattutto colui che detta le regole: è un po' il papà del gruppo, non solo perché cucina, ma anche perché consola e incoraggia i suoi compagni.

Nuvolo. Nuvolo è quello incline a trovare il bicchiere sempre mezzo vuoto. Non gli viene naturale ridere e, per questo, è l'esatto contrario di suo fratello, Splendolo.

Splendolo
Splendolo è un allegrone, un ottimista incurabile. Cerca sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno ed è capace di trovare il lato positivo delle cose anche nelle situazioni peggiori.

Rambolo. Rambolo è "l'uomo d'azione" del gruppo, almeno nella sua testa. Dà sempre l'impressione di sapere cosa fare, anche quando in realtà non ne ha la minima idea.

Sveltolo. A suo modo, Sveltolo è un filosofo nato. Quando ha un pensiero – cosa che comunque accade raramente – può arrivare a mettere in discussione qualsiasi cosa ma… con molta calma!

Muscolo. Quello che muscolo non possiede in intelligenza, lo compensa con il suo cuore e la sua bontà. Anche solo per la sua altezza, è un vero pilastro. È sempre di buon umore e pronto a dare una mano, il miglior amico che tutti vorrebbero avere.

Perfidia. La malvagia strega dei ghiacci è nota soprattutto per una cosa: essere cattiva! Comunque, anche in quanto a gelosia, avidità e brama di potere non è seconda a nessuno. In effetti, in tutto il regno di Fantabulosa, nessuno è in grado di tenerle testa: gli stessi elementi atmosferici la temono! Tuttavia, un tempo aveva un grande amore e probabilmente, se non ne fosse rimasta così delusa, oggi non sarebbe così malvagia.

Rose. La Principessa Rose, fin dall'infanzia, ha sempre lottato per difendersi dal maleficio di Perfidia e per questo è dovuta crescere in fretta. Non è la solita principessa superficiale, ma una ragazza forte, determinata e allo stesso tempo premurosa nei confronti dei suoi sudditi.

Jack. Jack, semplice sguattero, non ha la stoffa del grande eroe, ma per salvare la sua amata Rose dimostrerà di avere un grande cuore e tanto coraggio.

Barny. Pur essendo un drago, non riesce a sputare fuoco! Non ama stare al servizio di Perfidia ed è stanco del suo lavoro. E quando finalmente riuscirà a fidarsi di qualcuno, gli rivelerà la sua vera natura: quella di drago buono e di incredibile … ballerino di tip tap!

Una folle avventura: lo sviluppo della storia

Come è nato uno dei cartoni animati europei di maggiore successo degli ultimi anni, in grado di conquistare più di 3 milioni di dollari di incassi in Germania, 2 milioni in Russia e 1 milione in Corea del Sud?
I film sulle fiabe non sono solo per bambini e nella foresta incantata ci sono molte storie comiche ed eccitanti ancora da raccontare. Quindi, era ora che i sette nani fossero coinvolti in una di queste avventure esilaranti ed eccitanti.
L'idea di una pellicola di animazione è venuta al produttore Douglas Welbat mentre lavorava a un precedente progetto in live action con dei nani, che, come ricorda con orgoglio il produttore, è stato acclamato dalla rivista americana Variety come "il ritorno dei Monty Python!".
"Era difficile far meglio!" afferma Welbat, "tuttavia, noi volevamo continuare a lavorare con i nani. È così che abbiamo ideato un piano per realizzare una nuova avventura di Bobo, Splendolo, Nuvolo, Muscolo, Cremolo, Rambolo e Sveltolo, che risultasse affascinante per il pubblico di tutto il mondo".
Per prima cosa, bisognava formare una squadra. "Sette anni fa, quando tutto ha avuto inizio, avevo un'idea molto scarna di come realizzare un cartone animato. E questi anni sono stati veramente stimolanti, perché ho imparato molte cose". I produttori, per mandare avanti il film, hanno cercato di scoprire quali società di animazione potessero meglio adattarsi al progetto. Alla fine, sono state scelte la Trixter a Monaco, la Scopas a Francoforte, la Virgin Lands a Würzburg, la Ambient Entertainment a Hannover e quella fondamentale, la Animationsfabrik ad Amburgo. Così, il progetto de I 7 nani prendeva vita in quattro diversi stati tedeschi.
Per sviluppare la sceneggiatura, Welbat ha innanzitutto parlato con l'autore dello script, Bernd Eilert. Insieme a Sven Unterwaldt, Eilert ha scritto una prima versione, che poi è stata spedita in Irlanda ad Armin Prediger e Marteinn Thorisson, affinché la sviluppassero.
In seguito, sono arrivati a bordo altri creativi, tra cui il regista Boris Aljinovic. Conosciuto in Germania come attore, qui faceva il suo esordio alla regia. Welbat, che lo conosceva da molti anni, è stato il primo a insistere per conferirgli l'incarico, nonostante fosse un'incognita per molti dei soggetti coinvolti nel progetto. Come spiega Welbat, "stavamo cercando qualcuno che capisse l'animazione ed il digitale e Boris aveva esperienza in questo campo, conosceva bene i nani, era in grado di spiegare ed illustrare idee e concetti agli animatori, poiché già a conoscenza del meccanismo. Per questo era giusto chiederlo a Boris, che oltre a essere un attore eccellente, ha l'abilità di immaginare visivamente e narrativamente le sue scene prima di interpretarle. È per questo che le sue interpretazioni al cinema e a teatro sono sempre così eccitanti. Se non avesse questo successo come attore, avrebbe già raggiunto grandi risultati come regista".
Dopo nove mesi, Aljinovic e Welbat erano d'accordo: la sceneggiatura era ottima. Welbat ha così assunto degli illustratori per creare uno storyboard e ha messo loro a disposizione un ufficio ad Amburgo, che rapidamente è diventato noto come "l'officina dei nani".
Un lunedì del 2011, tutti gli ideatori dei personaggi, i creatori degli storyboard e degli oggetti di scena e gli scenografi, si sono riuniti per discutere, in quella che si sarebbe poi rivelata una settimana decisiva per la creazione de I 7 nani. Il mercoledì seguente, infatti, c'è stata una crisi, in cui gli artisti, che già avevano informato  Aljinovic, hanno rivelato a Welbat che, in base allo stato attuale della sceneggiatura, non sarebbe stato possibile realizzare un cartone animato. L'incontro si  è così trasferito in un pub vicino. "Nell'esatto istante in cui eravamo pronti a  scusarci per tutto quel lavoro inutile, uno dei creatori dei personaggi, che non avevo notato prima di allora, improvvisamente mi si è piazzato davanti",  ricorda Welbat. "Era Harald Siepermann. Lui mi ha rassicurato, descrivendomi e raccontandomi con grande semplicità la storia esattamente come è ora".
Siepermann, che come regista e autore ha continuato a lavorare alla produzione fino alla sua morte, avvenuta nel 2013, in precedenza aveva già collaborato alla realizzazione di cartoni animati come Mulan (1996), Tarzan (1998), I vestiti nuovi dell'imperatore (1999), Come d'incanto (2007, alle scene di animazione) e, più di recente, Gnomeo e Giulietta (2011). La sceneggiatura definitiva è stata realizzata secondo le sue indicazioni. Si poteva dunque partire: la produzione ha avuto inizio nel marzo del 2012.

Ciao nani: la creazione dei personaggi

"Ovviamente lavorare sui nani non poteva essere semplice", sostiene Douglas Welbat, "in particolar modo per tutto ciò che concerneva la creazione del loro aspetto. Tutti, bambini e adulti, conoscono i sette nani. Quindi, quello che sembrava essere il punto di forza del film, in realtà ha anche rappresentato la sfida maggiore". Come dice il responsabile della Trixter, Michael Coldewey: "il segreto è stato quello di prendere questi personaggi conosciuti e raccontare una fiaba completamente diversa".
Tuttavia, due erano i punti di partenza fondamentali. Innanzitutto, I 7 nani è ambientato in un mondo fiabesco, per cui nessuno si meraviglia per l'esistenza di draghi e creature fantastiche che risultano, anzi, assolutamente normali. Ciò ha permesso agli artisti di avere una grande libertà creativa, che non sarebbe stata altrimenti possibile, specie con un'ambientazione più  realistica. Inoltre, la creazione dei personaggi, almeno per quanto riguardava i nani, si basava su modelli reali appartenenti ai primi due film live action, rivelatisi grandi successi nel panorama cinematografico tedesco.
"Abbiamo anche dato agli artisti e agli animatori dei riferimenti internazionali" prosegue Welbat. "Per Cremolo, ad esempio, ci siamo ispirati all'attore Kevin James. Per Rambolo invece abbiamo pensato a un piccolo Groucho Marx".
"Insieme ai nani, vi era un intero cast di personaggi da creare: draghi (anche mediante l'utilizzo di modelli reali), due giovani amanti, un re, un brillante inventore strampalato e delle celebri star provenienti da altre fiabe. Ognuno di loro avrebbe dovuto possedere una personalità inconfondibile, compito che la squadra di animatori ha portato a termine con successo".

Vette ghiacciate e foreste antiche: i set

I personaggi comunque necessitavano del giusto ambiente per funzionare al meglio. Da qui l'idea di creare uno scenario magico, il regno di Fantabulosa, che proprio come avvenuto per i personaggi, era il risultato di innumerevoli prove, come spiega il supervisore agli effetti visivi alla Trixter, Dietrich Hasse. "L'approccio è stato molto simile a quello adottato per l'animazione tradizionale, con disegni, bozze e numerosi creativi che danno vita ai personaggi e ai set".
I tre set principali – il castello, il covo di Perfidia sull'isola rocciosa  e la foresta con la casa dei nani – rappresentavano le location più importanti e dovevano essere curate nei minimi dettagli. Per il castello, l'obiettivo viene spiegato da Douglas Welbat. "Desideravamo un castello che risultasse allegro e tipico delle fiabe, insomma un luogo pieno di felicità".
Gli ideatori hanno costruito la facciata del castello con alabastro e rocce sedimentarie, utilizzando diverse sfumature di rosso e di giallo. Poiché il re nel film ha dovuto attendere 18 lunghi anni affinché l'incantesimo che incombeva sul suo regno fosse finalmente spezzato, gli scenografi hanno pensato di addobbare il castello per le celebrazioni con enormi nastri intorno alle torri, in modo che l'intera struttura sembrasse un enorme regalo di compleanno.
Il castello di Perfidia è dotato di una magnificenza in evidente contrasto rispetto al caloroso e accogliente castello di corte, con una sorta di tana ghiacciata e isolata. La prima idea, per rimanere fedeli al suo personaggio di regina fredda, era di creare una residenza interamente di ghiaccio. Ma questo approccio è stato scartato, non solo perché è stato adottato molte volte al cinema, ma perché un'altra dimora sarebbe stato più fedele a Perfidia.
Welbat spiega che "avevamo bisogno di un castello nascosto, qualcosa che fosse difficile da trovare. E questo doveva essere il risultato anche dal punto di vista dell'architettura". Da una parte, quindi, si può vedere soltanto la montagna, dall'altra, invece, le vette enormi a cui arriva il castello, "fino a 3.000 metri". Il tutto, comunque, rimane all'interno della montagna: tra queste cime qualcuno ha creato una magnifica fortezza, di cui è visibile soltanto l'entrata e quindi dall'esterno non si possono intuire le sue enormi dimensioni.
Ma la residenza di montagna di Perfidia nasconde altre sorprese. All'interno della montagna è presente un geyser, che con il tempo ha aperto un tunnel attraverso il ghiaccio, e sotto la montagna si trova il covo di Barny, comprensivo anche di un lago di lava. "Abbiamo passato molto tempo a studiare la foresta incantata e l'abbiamo immaginata vecchia di secoli, con degli alberi sottili" sostiene Welbat. Per la dimora dei nani, infine, i realizzatori avevano a disposizione un modello reale, costruito a Colonia per il loro primo film, che ha rappresentato un'ispirazione tangibile per la versione digitale.

Un mondo prende vita: l'animazione

Grazie ai set spettacolari, possiamo ammirare con i nostri occhi la dimostrazione di ciò che sostiene Michael Coldeway della Trixter: "il vantaggio sui film live-action è che l'animazione mi permette di giocare con lo spazio in maniera fantastica". L'animazione è stata realizzata da diverse società. Il sessanta per cento dell'animazione è stato creato alla Trixter, il venti alla Scopas e il restante venti alla Ambient Entertainment. Nel percorso verso la produzione, la Zipfelmützen-Film ha supervisionato tutto il settore dell'animazione tedesca, perché era chiaro fin dall'inizio che I 7 nani sarebbe stato un cartone animato realizzato in Germania.
Dopo una selezione che ha coinvolto diverse società di animazione, è stata scelta la Trixter Film come principale studio di animazione. Tuttavia, quando si è capito che le sue strutture non sarebbero state sufficienti, alla squadra si sono aggiunte la Scopas AG e la Ambient Entertainment. In questo modo, la produzione ha coinvolto diverse realtà tedesche, che sono aumentate quando altre aziende sono state impegnate nella fase di texturing (Virgin Lands a Würzburg) e matte painting (3D Boutique a Schweinfurt). Questo ha reso ancora più importante avere una società forte, con la responsabilità di gestire tutto il processo: così la Animationsfabrik, con sede ad Amburgo, è stata incaricata di coordinare il lavoro di tutte le aziende. "Ovviamente, questa sarebbe potuta diventare una grande 'sala di attesa' per qualsiasi decisione creativa. Il responsabile e supervisore avrebbero dovuto passare giorno e notte in viaggio, se fosse stato chiesto loro di stare in un certo studio a una determinata ora", spiega Welbat. "Nel mondo dell'animazione, un passo in avanti viene seguito subito dopo da un altro. E se c'è un ritardo per quanto riguarda le approvazioni, allora si forma una coda, che rischia di bloccare tutto il cartone". Tuttavia, come spiega il responsabile dell'animazione Jan Stoltz, la tecnologia a disposizione offre la grande opportunità di lavorare online in maniera perfetta. "Un paio di anni fa, bisognava ancora viaggiare molto. Oggi possiamo vedere il film insieme, anche se siamo a grande distanza". 
Così, sono state prese delle decisioni grazie a degli 'incontri interattivi' tra Monaco, Francoforte, Hannover, Würzburg e Amburgo. Dietrich Hasse, il supervisore agli effetti visivi alla Trixter, rivela come sono stati creati i personaggi, attraverso vari step effettuati durante questi 'incontri interattivi'. "Per prima cosa, venivano modellati al computer partendo dai disegni, poi veniva conferito loro uno scheletro 'interattivo', che gli animatori avrebbero utilizzato per far muovere i personaggi e conferire loro delle espressioni facciali".
I realizzatori hanno basato il loro lavoro sui progetti dei personaggi creati da Harald Siepermann. Per questa ragione, c'erano molte similitudini tra gli attori e i personaggi animati, per esempio con Sveltolo, i cui movimenti erano sempre lenti e delicati, o con Rambolo, che ha una maniera particolare di muoversi. Anche Perfidia deve molto a Nina Hagen (che le ha prestato la voce nella versione originale). Come spiega Jan Stoltz, "Nina è una grande artista, che è perfettamente entrata nel ruolo della regina cattiva, tanto che noi abbiamo dovuto fare poco altro. L'abbiamo soltanto resa un po' una diva e le abbiamo conferito una certa megalomania, che ci sembrava adatta al personaggio".
Barny, il drago, era uno dei personaggi più amati dagli artisti coinvolti. Per esempio, Michael Coldewey è uno dei suoi maggiori fan. "Mi piacciono le sue forme estreme, per via del suo collo sottile e dello stomaco enorme!". La predilezione per Barny aveva le sue radici nelle sfide poste da un personaggio del genere. "Nell'animazione, tutto è possibile, ma solo fino a quando è credibile: peso, massa, velocità, tutto deve coesistere perfettamente. Bisognava mostrare che pesasse diverse tonnellate. E qui sorge il problema: come è possibile far credere che riesca a spostarsi velocemente e allo stesso tempo, farlo risultare comunque simpatico?".
I realizzatori hanno preparato delle sorprese magnifiche per gli spettatori, tra le quali alcune grandi canzoni e un fantastico numero di tip tap da parte di Barny. Per gli animatori, il momento migliore del film è stato anche il più difficile da realizzare. Come rivela Jan Stoltz, "far ballare un personaggio animato è anche più difficile che imparare a ballare personalmente. Per prima cosa, bisognava coreografare un buon movimento di danza e poi adattarlo al personaggio. Doveva essere una danza speciale, in grado di conquistare il pubblico e farlo divertire".
I 7 nani sarebbe stato inconcepibile senza i suoi numeri di ballo, ma soprattutto senza la sua musica. Per Douglas Welbat, la ricerca di un compositore non ha richiesto molto tempo. Infatti, si è rivolto a suo figlio Daniel, un musicista, anche se inizialmente solo per un suggerimento. Come spiega Welbat, "ho detto a mio figlio se poteva fare qualcosa per far capire alle persone quello che stavo cercando di ottenere. Mi serviva soltanto per creare un'atmosfera".
Ma poi tutte le persone coinvolte sono talmente rimaste conquistate da quello che aveva creato Daniel Welbat, che si è deciso di non cercare nessun altro compositore. Come ha detto suo padre, "si è seduto e ha colto perfettamente la musica e le canzoni, oltre a scrivere anche i testi in inglese. Harald e gli altri hanno sentito il suo materiale e hanno pensato che fosse fantastico. Quindi, alla fine non c'erano più dubbi che la sua musica avrebbe fatto parte nel film". Dalla canzone di Rose "Io credo nelle fiabe" con le sue sonorità blues, all'accattivante brano pop "Tutti per uno e uno per tutti", con cui i nani incoraggiano Barny a ballare, I 7 nani rappresenta la nascita di un grande compositore, Daniel Welbat.
"Anche gli animatori che le hanno sentite ogni giorno mentre lavoravano, le cantavano o le fischiettavano continuamente", ricorda Stoltz. "Gli animatori si divertivano molto con questi brani".
Ora I 7 nani è pronto per il pubblico. Bobo e i suoi amici tornano sul grande schermo, addirittura come eroi di un cartone animato e questo si deve soprattutto a una persona: Douglas Welbat. Michael Coldewey afferma che "la sua energia è leggendaria. In un film del genere ci sono tante cose che succedono, molte persone coinvolte e grandi battaglie per reperire le risorse necessarie. Ma lui è un pilastro, una roccia in mezzo al caos. Lui riusciva sempre a mandare avanti tutto e a spronare gli artisti". In effetti, le motivazioni di tutta la squadra sono visibili in ogni pixel del prodotto finito. Un risultato del genere è possibile soltanto quando tutte le persone coinvolte ci mettono anima e cuore. Welbat ricorda un ottimo presagio, quando erano ancora nelle prime fasi del progetto: "Stavamo registrando le voci per la versione internazionale a Toronto e il responsabile di produzione canadese, che non aveva capito che potevo sentirlo, ha telefonato alla moglie e le ha detto che stava lavorando a qualcosa di incredibile, che era come Shrek. È stata la sua prima idea quando ha visto il cartone e per me era il maggior complimento possibile in ambito lavorativo. In effetti, era questo l'obiettivo: volevamo fare un cartone animato come Shrek, rivolto a un ampio pubblico, con la speranza di entusiasmare tutti". Insomma, anche gli adulti potevano sentire un legame con I 7 nani, che è adatto agli spettatori di tutte le età, come sottolinea anche Michael Coldewey. "L'animazione non è soltanto per i ragazzini, queste storie sono per ciascuno di noi. Tutti si divertiranno, anche gli adulti!".

BUSTER KEATON E FRED ASTAIRE: LE CURIOSITÀ

Gli animatori avevano dei punti di riferimento per i nani, persone reali che fossero in sintonia con i personaggi. In effetti, Cremolo si basa sulla star della comicità americana Kevin James. Invece, c'è molto di Buster Keaton in Nuvolo e di Groucho Marx in Rambolo, mentre Sveltolo si ispira a Stan Laurel.
Per lo spettacolare numero di ballo di Barny, gli animatori si sono ispirati a dei veri ballerini di tip tap, in particolare Fred Astaire. Inoltre, ad aiutarli c'era anche una ballerina di tip tap di Amburgo, Dagmar Wirth-Quisbert, che con i suoi movimenti rapidi ha contribuito allo "stile da drago" di Barny. La sua prova nello studio di Amburgo è servita come punto di partenza per il ritmo del numero di Barny.  
Gli animatori, in generale, potevano prendere ispirazione per le scene a cui stavano lavorando da qualsiasi cosa: dalle indicazioni del regista, dei ballerini o degli attori che si esibivano per loro fino a Internet. Inoltre, gli animatori avevano accesso alle attrezzature video, che consentivano loro di eseguire alcune sequenze direttamente. Ma poiché questi, normalmente, non amano stare di fronte alla videocamera, si assicuravano sempre di chiudere la porta prima di iniziare le loro esibizioni speciali. 
Per la realizzazione del castello di Perfidia, costruito nella roccia della sua isola, gli autori si sono ispirati a veri edifici, che ovviamente non potevano vantare le spettacolari dimensioni di quelle del castello nel cartone. La casa dell'artista César Manrique a Lanzarote, che il pittore e architetto ha costruito nella lava, è stata una fonte di ispirazione. Le famose chiese di Lalibela in Etiopia, che sono state costruite all'interno delle montagne nel tredicesimo secolo, sono state un modello a ispirarsi per l'architettura del castello di Perfidia.

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