Locandina Klaus – I segreti del Natale
Locandina Klaus - I segreti del Natale
Klaus - I segreti del Natale (Klaus) è un film del 2019 prodotto in USA, di genere Animazione diretto da Sergio Pablos. Il film dura circa 97 minuti. Il cast include Marco Mengoni, Francesco Pannofino, Neri Marcorè, Ambra Angiolini, Carla Signoris, Renato Cecchetto, Dario Oppido, Jason Schwartzman, J.K. Simmons, Rashida Jones, Will Sasso, Neda M. Ladda. Disponibile in homevideo in Digitale da venerdì 15 Novembre 2019.

Jesper (Marco Mengoni) si distingue alla Regia Accademia Postale come peggior studente e viene mandato in servizio in un’isola ghiacciata oltre il circolo polare artico, dove i litigiosi abitanti si parlano molto di rado e si scrivono ancora meno. Jesper sta per gettare la spugna quando trovo un’alleata in Alva (Ambra Angiolini), un’insegnante locale, e conosce Klaus (Francesco Pannofino), un misterioso falegname che vive da solo in una casetta piena di giocattoli fatti a mano. Queste improbabili amicizie faranno tornare il buonumore a Smeerensburg, generando nuove abitudini caratterizzate da vicini generosi, tradizioni magiche e calze appese al camino con trepidazione.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita in Italia: 15/11/2019 (Netflix)
Uscita negli Stati Uniti: 15/11/2019 (Netflix)
Prima Uscita: 15/11/2019 (Netflix)
Genere: Animazione
Nazione: USA - 2019
Durata: 97 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Netflix
Note:
Primo film d'animazione originale Netflix.
In HomeVideo: in Digitale da venerdì 15 Novembre 2019

Cast e personaggi

Regia: Sergio Pablos
Sceneggiatura: Jim Mahoney, Zach Lewis, Sergio Pablos
Fotografia: Szymon Biernacki, Marcin Jakubowski
Montaggio: Pablo García Revert

Cast Artistico e Ruoli:
foto Marco Mengoni

Marco Mengoni

Jesper (voce italiana)
foto Francesco Pannofino

Francesco Pannofino

Klaus (voce italiana)
foto Neri Marcorè

Neri Marcorè

Mogens (voce italiana)
foto Ambra Angiolini

Ambra Angiolini

Alva (voce italiana)
foto Carla Signoris

Carla Signoris

Mrs. Krum (voce italiana)
foto Renato Cecchetto

Renato Cecchetto

Mister Ellingboe (voce italiana)
foto Dario Oppido

Dario Oppido

Sarge (voce italiana)
foto Jason Schwartzman

Jason Schwartzman

Jesper (voce originale)
foto J.K. Simmons

J.K. Simmons

Klaus (voce originale)
foto Rashida Jones

Rashida Jones

Alva (voce originale)
foto Will Sasso

Will Sasso

Mr. Ellingboe (voce originale)
foto Neda M. Ladda

Neda M. Ladda

Margú (voce originale)
foto Sergio Pablos

Sergio Pablos

Pumpkin e Olaf (voce originale)
foto Norm MacDonald

Norm MacDonald

Mogens (voce originale)
foto Joan Cusack

Joan Cusack

Mrs. Krum (voce originale)



Voci italiane (doppiatori):
Marco Mengoni (Jesper), Francesco Pannofino (Klaus), Neri Marcorè (Mogens), Ambra Angiolini (Alva), Carla Signoris (Mrs. Krum), Renato Cecchetto (Mister Ellingboe), Dario Oppido (Sarge)


Produttori:
Jinko Gotoh (Produttore), Sergio Pablos (Produttore), Marisa Roman (Produttore), Matthew Teevan (Produttore), Mercedes Gamero (Produttore), Mikel Lejarza (Produttore), Gustavo Ferrada (Produttore)

Recensioni redazione

Klaus - I segreti del Natale, recensione del film natalizio di Netflix
Klaus - I segreti del Natale, recensione del film natalizio di Netflix
Erika Pomella, voto 8/10
Debutta il 15 Novembre su Netflix 'Klaus - I segreti del Natale', prima pellicola di animazione della piattaforma streaming che vi scalderà il cuore e vi farà ridere tantissimo

Immagini

[Schermo Intero]

UN DESIDERIO CHE SI È AVVERATO

L’abilità di disegnatore e le idee di Sergio Pablos hanno influenzato il cinema di animazione per quasi trent’anni. Prima di essere co-ideatore di Cattivissimo me, ha lavorato come animatore (Hercules), animatore supervisore (Tarzan, Il pianeta del tesoro) e character designer (Rio), prestando la sua maestria anche a classici Disney come Il gobbo di Notre Dame. Dopo aver vissuto gran parte della sua vita professionale all’estero, Pablos ritorna a Madrid insieme alla moglie Marisa Román, affermata responsabile delle comunicazioni per Disney, per creare e sostenere l’industria locale con la fondazione nel 2004 di The Sergio Pablos Animation (SPA) Studios.
Eppure fino a poco tempo fa la regia di un lungometraggio rimaneva per lui un obiettivo sfuggente. “Aiutavo sempre qualcun altro a raccontare la sua storia”, ricorda Pablos, CEO e direttore creativo di SPA Studios. “Quando ho iniziato a lavorare alla realizzazione di film, spesso i progetti che ideavo venivano completati da altri.”
Poi è arrivato KLAUS.

CHI BEN COMINCIA: ALLA RICERCA DELLE ORIGINI

Come Babbo Natale, nel 2010 Pablos ha redatto una lista. Ispirato da film come Batman Begins, ha capito l’importanza per il pubblico moderno dell’esplorazione delle origini di un personaggio di grande influenza da mettere in pratica come espediente narrativo. Ha buttato giù dei nomi storici e letterari, da Dracula a Napoleone, fino al portatore di doni più allegro al mondo. “Mi sono detto: ‘Lascia perdere’. Perché la storia che mi era venuta in mente per lui era veramente melensa”, ammette Pablos. “Però non riuscivo a togliermi dalla testa che c’era qualcosa da approfondire.”

Pablos ha voluto scoprire l’uomo reale dietro la mitologia natalizia. Quali esperienze l’avevano formato? Come interagiva con la sua comunità? E ha cercato spiegazioni concrete per il volo delle renne e le discese nel camino.

“Il film non è prettamente sul Natale e Babbo Natale”, afferma il produttore Matt Teevan (Chi ha incastrato Roger Rabbit, Il principe d’Egitto e Gnomeo e Giulietta). “Fa un determinato percorso prima di arrivarci. Come se qualcuno ti dicesse: ‘Siediti, adesso ti racconto una bella storia. Ascoltala con calma e non te ne pentirai.’ Questa sicurezza narrativa è qualcosa di veramente nuovo e stimolante.”

Anche Jason Schwartzman, uno degli ideatori di Mozart in the Jungle e co-sceneggiatore di due film di Wes Anderson, ha riconosciuto la finezza con cui Pablos costruisce mondi e delinea linee narrative. “Mi piace il fatto che prende la magia e lo stupore del Natale e li inserisce in una storia nuova di zecca, con nuovi personaggi e un nuovo mito che assomiglia alla vita reale, ma ambientato in un mondo immaginario”, afferma l’artista.

Il postino (con la voce di Schwartzman nella versione originale, e di Marco Mengoni in quella italiana),  Jesper,  inventa  ed  esagera  la  tradizione natalizia per incoraggiare gli abitanti a scrivere più lettere. Ad esempio, quando deve giustificare il carbone lasciato nella calza di un giovane bullo, Jesper suggerisce che sia il suo partner giocattolaio Klaus (J.K. Simmons) a tenere traccia dei bambini “buoni” e di quelli “cattivi”. “In questo film molti luoghi comuni natalizi dal sapore magico vengono spiegati nel loro aspetto pratico”, indica Schwartzman. “Il racconto parte da situazioni pratiche per poi assumere un carattere sempre più fatato.”

Con calma, Pablos ha lavorato alla proposta di un film ambientato nel 18º secolo. La località principale, Smeerensburg, fa il verso a Smeerenburg, un vero insediamento di balenieri danesi e olandesi dei primi anni del Seicento. “Un tempo era un luogo prosperoso, ora è solo un ammasso di rocce”, dichiara Pablos.

Come abitanti di una società in declino al di là del circolo polare artico, Pablos ha ideato due famiglie estese, gli Ellingboe e i Krum, che mantengono viva la loro discordia per onore della tradizione. Tale atteggiamento divisorio ha subito ricordato qualcosa al character designer Torsten  Schrank,  cresciuto  a  Berlino  Ovest  completamente  separato  dai  suoi compatrioti dell’Est.

Insieme a Schrank, Pablos ha aggiunto all'”irrazionale” rivalità di Smeerensburg un tocco giocoso. “In un certo senso sono come i tifosi del calcio. È incredibile pensare che l’umore di qualcuno venga influenzato dalla vittoria di 11 giocatori in qualche parte del mondo”, afferma Pablos a proposito dei clan dominanti che vedono come una minaccia l’arrivo a Smeerensburg degli atti di bontà.

Proprio come una squadra sportiva, ogni famiglia indossa colori specifici (rosso e arancione opposti a blu e grigio) e mette in moto diverse sequenze d’azione del film. In un caso, colti tra gli agguati delle opposte fazioni, Jesper e Klaus devono evitare un enorme masso mentre un albero sta per cadere sulle loro teste. Si salvano in extremis mentre la carrozza si frantuma in aria.

Sapendo che Klaus sarebbe stato un simbolo di altruismo nonché catalizzatore di bontà, Pablos ha deciso di accoppiarlo a qualcuno “che aveva bisogno di imparare una lezione”. Postino svogliato di seconda generazione, Jesper viene mandato a Smeerensburg per un anno con il compito di consegnare 6.000 lettere. Questo è solo il primo degli ostacoli che deve affrontare. Abbandonate le calde lenzuola e il caffè fumante, Jesper è il surrogato degli spettatori, allibito dalle ostilità cittadine (e dalla scarsità dei colleghi) che lo circondano.

È anche un manipolatore, che inizialmente socializza con Klaus solo per avere accesso a un magazzino di giocattoli fatti a mano. Eppure, attraverso una serie di atti egoistici, Jesper, nelle parole di Pablos, “inavvertitamente crea la leggenda di Babbo Natale. Jesper non si rende conto che sta trasformando la cittadina. E infine quella stessa energia trasforma anche lui facendogli capire che c’è di più nel dare che nel ricevere. È questa l’ironia che mi ha attirato e mi ha fatto decidere: Facciamone un film“.

CREAZIONE DEL LABORATORIO: LA SCELTA DELLA TROUPE

Nel 2015 la release del test di animazione iniziale di KLAUS è stata un evento per gli animatori di tutto il mondo. “Ricordo che nel posto dove lavoravo ci siamo tutti riuniti intorno a un monitor per vedere il test”, dichiara Teevan. “Ci siamo detti: ‘Beh, non è 3D. Non è neanche 2D, o se lo è, come hanno fatto?’ Tutti cercavano di capire come fosse possibile.”

Due anni dopo Netflix ha annunciato che KLAUS sarebbe stato il suo primo film animato. “La gente era entusiasta di poter lavorarci”, afferma Pablos. “Abbiamo attratto tanti talenti che non ci aspettavamo di ottenere.”

In poco tempo SPA Studios, abituata a collaborare con 20-40 artisti, ha riunito un gruppo di 250 esperti di 23 nazioni e con 15 lingue diverse. “Era come se fossimo le Nazioni Unite dell’animazione”, ricorda la produttrice di KLAUS Jinko Gotoh, che vanta titoli come Alla ricerca di Nemo, Il piccolo principe e The Lego Movie 2 – Una nuova avventura. Circa il 60% dei collaboratori di KLAUS si è trasferito in Spagna per realizzare le idee creative di Pablos.

“Se fosse stato sulla luna, avrei trovato un modo di andarci per lavorare a questo film”, dichiara il francese Florian Aupetit, responsabile degli effetti di illuminazione.

Román, produttrice esecutiva di SPA Studios, ha spiegato che lei e Pablos hanno anche aiutato i nuovi arrivati a trovare un alloggio a Madrid: “Se qualcuno non conosceva la città o la lingua, ma amava il progetto, ci siamo detti che dovevamo dargli una mano”.

Alcuni degli artisti hanno traslocato con l’intera famiglia, ma la maggioranza era composta da giovani indipendenti che facevano sembrare lo studio di animazione un campus universitario. In realtà, KLAUS per molti era il primo film di studio a cui lavoravano: è stato così per il 92% del reparto inchiostratura e colorazione e il 99% degli addetti agli effetti 2D con disegno manuale.

“Molti esperti della vecchia generazione erano passati al 3D o avevano smesso con il disegno a mano”, spiega l’editor supervisore Charlie Bonifacio, proveniente dal Canada. “Questi nuovi giovani invece rappresentano una rinascita dell’animazione tradizionale: ci sono diverse scuole che la insegnano, tanti corsi online e così, data la loro passione per il disegno, sono riusciti a diventare esperti molto presto.”

Pablos ha definito i suoi più giovani animatori “molto più talentuosi di quanto non lo fossi io appena uscito da scuola. Scartando altre strade più comode, scelgono come carriera l’animazione tradizionale” e si impegnano a salvarne le tecniche dall’estinzione.

“Spero che il pubblico legga bene i titoli di coda per capire quante persone occorrono per realizzare  questo  tipo  di  film”,  dichiara  Simmons.  “Il  talento  di  tutti  questi  artisti  visivi  è veramente incredibile. Il tempo che gli attori dedicano al film è una frazione infinitesimale rispetto a quello richiesto a creatori e animatori. In pratica per fare il film ci vuole il lavoro di un intero villaggio.”

A parte aiutare Pablos a raccontare un storia senza tempo destinata agli abbonati Netflix di oltre 190 paesi, gli artisti hanno avuto la rara opportunità di realizzare un film importante con animazione disegnata a mano. L’ultima opera simile è stata La principessa e il ranocchio (2009) di Disney. “Mentre sceglievamo gli animatori, i candidati erano veramente entusiasti: ‘Oh mio Dio, possiamo disegnare? Sul serio?'”, ricorda Román.  Gli artisti dei diversi reparti hanno disegnato su tablet digitali, utilizzando Harmony di ToonBoom come strumento principale per realizzare ogni fotogramma della ricercata animazione. È stata anche istituita una partnership strategica tra SPA Studios e ToonBoom per consentire aggiornamenti dinamici e personalizzazione del software. Gli artisti non solo hanno disegnato i soggetti, ma hanno anche colorato a mano tutti i 3.160 layout di scena.

I lungometraggi CGI animati sono arrivati negli anni ’90, sbancando il botteghino e ridelineando l’innovazione nel campo dei cartoni animati. Da allora i lungometraggi animati di Hollywood disegnati a mano sono diventati “quasi un’arte perduta”, ammette Gotoh. Eppure, Pablos ha sempre creduto nell’evoluzione dello stile classico e si è chiesto: “Se non ci fosse stato il CGI, dove saremmo arrivati con l’animazione tradizionale?”

Rivedendo tale metodo, in uso oramai da 85 anni, ha identificato alcune limitazioni tecniche che ostacolavano la linea narrativa. “Con il metodo tradizionale l’animazione dei personaggi è una matrice piatta posizionata sopra uno sfondo completamente renderizzato, spesso senza una perfetta corrispondenza”, spiega Marcin Jakubowski, membro del team di scenografia insieme a Szymon Biernacki, polacco come lui.

È cominciata quindi la ricerca e lo sviluppo di strumenti di illuminazione personalizzati che potessero dare ai personaggi gli stessi volumi e le texture dell’ambiente circostante. Dopo aver sviluppato e testato con successo il sistema rudimentale di illuminazione usato nella verifica concettuale originale, i realizzatori hanno chiesto all’azienda francese di Angoulême “Les Films du Poisson Rouge” di considerare la possibilità di adattare il suo software proprietario per ottimizzare il processo e renderlo utilizzabile per la produzione di un lungometraggio.  Anaël Seghezzi, capo della sezione tecnologia dello studio francese, ha ampliato le funzionalità del software Houdoo per migliorare il look di KLAUS. Oltre a questo, lo studio francese ha usato del software proprietario per fornire texture ai personaggi.

“Dividiamo l’illuminazione in diversi componenti, come luce diretta e ombre, luce ambiente, luce dei bordi e luce riflessa”, spiega Aupetit. “L’artista disegna ogni componente, così alla fine abbiamo  un  controllo  più  preciso  delle  luci  e  possiamo  adattare  meglio  i  personaggi all’ambiente. In tal modo non appaiono fissi all’interno di un bellissimo dipinto, come nel 99% dei film animati in 2D.”

James Baxter, Director of Character Animation di Netflix, è stato felicissimo di vedere il grande impegno di così tante persone nel modernizzare la sua adorata animazione con disegno a mano. Collaboratore leggendario di Disney e Dreamworks, Baxter è stato supervisore dell’animazione di Belle in La bella e la bestia e di Rafiki nel film originale Il re leone. Ha incontrato Pablos nel 1995, quando entrambi sono stati ingaggiati per Il gobbo di Notre Dame, e da allora sono rimasti ottimi amici. Baxter ha lavorato per diversi mesi all’animazione di KLAUS e ha anche tenuto una masterclass per la troupe.

Erano in molti, tra i meno esperti, a non voler credere che le immagini del test di animazione fossero ottenute tramite disegni. “Spiegavo che si trattava di 2D e mi rispondevano: ‘No, non capisci'”, afferma Gotoh. “‘Siete voi che sbagliate'”, ha poi dovuto ripetere agli scettici.

In ogni caso Pablos comprende i dubbi dei fan dell’animazione: “Il film ha un look che solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile immaginare. Lo vedo e mi dico: ‘Non posso credere alla qualità continua, incredibile, di ogni fotogramma.'”

LETTURA DEL COPIONE: LA SCELTA DEI PROTAGONISTI

I  primi  disegni  e  le  prime  idee  del  film  hanno  convinto  diversi  attori  di  primo  piano  a intraprendere il viaggio pionieristico di KLAUS. “Il modo in cui Sergio spiegava le scene era coinvolgente e quasi poetico”, dice Schwartzman, ricordando come Pablos interrompesse le proprie spiegazioni per abbozzare illustrazioni che erano non solo “utili” ma anche “belle da mozzare il fiato”. “Ho pensato, letteralmente: Voglio entrare in questo mondo“, continua Schwartzman a proposito di Smeerensburg. “Sembra freddo, ma sembra un bel posto dove andare.”

Per inquadrare il personaggio di Jesper, Schwartzman fa notare che il portalettere è uno che prima “ti piace odiare”, poi “ti piace amare”. Il protagonista del film adora il tempo libero; nelle scene iniziali fornisce una prova scialba all’accademia postale nella speranza di essere escluso e poter tornare alla sua esistenza viziata. Il piano però gli si ritorce contro, regalandogli una non invidiabile posizione a Smeerensburg.

“In  verità  pensa  solo  a  se  stesso  e  sembra  sia  completamente  ignaro  di  qualsiasi conseguenza”, spiega Schwartzman. “All’inizio di certo non fai il tifo per lui. Ti fa quasi piacere che incontri delle difficoltà, perché ha sempre avuto tutto senza dover lavorare. C’è qualcosa di divertente nel suo tentativo di comprendere l’ambiente del paese. C’è qualcosa di interessante nell’idea di accettare la situazione in cui ti trovi senza crearti ostacoli in un’altra realtà. La sofferenza, la tensione e la frustrazione di Jesper nascono tutte dall’idea di voler fuggire da quell’ambiente. È la storia di qualcuno che guarda in faccia la sua situazione e trova il modo di accettare il suo ambiente, fino a cominciare ad amarlo.”

A  parte  fungere  da  prequel  di  qualsiasi  cosa  si  conosca  su  Babbo  Natale,  secondo  il supervisore alla finalizzazione dei personaggi, il britannico Richard Smitheman, KLAUS è anche “la storia di uno un po’ strano che è alla ricerca di redenzione da un lato e di accettazione dall’altro. Jesper è un grande personaggio. In realtà ha un grandissimo cuore. Che però deve trovare. E lo trova durante il film”.

Dato che faceva da supervisore di uno studio in Spagna, Pablos ha diretto la maggior parte delle sessioni di registrazione in remoto, spesso lavorando a tarda notte per adattarsi alle nove ore di differenza di fuso orario con Los Angeles. In qualsiasi punto del pianeta si trovassero gli attori, Pablos ha sempre creato un’atmosfera serena chiedendo il loro aiuto, specialmente per il fatto che il copione, scritto insieme a Jim Mahoney e Zach Lewis, spesso si affidava a idee ed emozioni anziché ai dialoghi.

“Jason è il tipo di attore a cui dai una battuta che dice ‘Sì, grazie’ e lui la trasforma in una tirata di almeno due minuti, o sette riprese di improvvisazione”, spiega Pablos. “Il che è magnifico, perché poi hai tanto materiale tra cui scegliere. Direi che solo il 40% dei dialoghi di Jesper nel film erano presenti nel copione; il resto è stato aggiunto da lui al materiale.”

Schwartzman ha risposto: “Non sono quello che improvvisa a piacere solo per il gusto di farlo, perché so che qualcuno ha usato il suo tempo prezioso per scrivere la sceneggiatura. Però è stato Sergio che mi ha incoraggiato a farlo”.

L’evoluzione di Jesper e Smeerensburg è il risultato dell’improbabile partnership tra il postino e Klaus. Tra le idee che gli vengono in mente per stimolare lo scambio postale locale, Jesper decide di fare una visita non annunciata né richiesta alla dimora isolata del falegname. “Al primo incontro, Klaus è veramente chiuso”, descrive Schwartzman. “È un uomo che vissuto delle tragedie e Jesper gli mostra che la vita continua e che esiste ancora la felicità.”

Klaus diffida degli sconosciuti e questi di lui, vista la sua stazza imponente. “Sergio cercava qualcuno che nascondesse una storia dietro una folta barba e lunghi capelli”, spiega Schrank, il character designer. “Era chiaro che non avremmo seguito il look generico di Babbo Natale. Le nostre ispirazioni erano attori come Sam Elliot o Sean Connery in Mato Grosso.”

Non appena inizia a fare consegne notturne con Jesper, Klaus comprende che la propria fantasia e l’abilità da falegname possono portare ai bambini un’immensa felicità. Nelle scene che seguono il suo calore e spirito gentile diventano innegabili.

“J.K. Simmons è la voce di Klaus, e su questo non c’erano dubbi”, afferma Pablos a proposito dell’attore che ha vinto l’Oscar per il ruolo di uno spietato direttore d’orchestra perfezionista in Whiplash. “La sua voce è potente e spaventosa, quando lo deve essere, oppure dolce e affascinante.”

Simmons crede che questa la sia prima volta, a teatro o al cinema, in cui interpreta il personaggio che dà il nome all’intera opera. Come per il 90% dei ruoli che accetta, la motivazione principale è stata il copione. “La storia era permeate da una tale dolcezza, senza alcun aspetto melenso o condiscendente”, afferma l’attore. “Aveva un livello di arguzia e ricercatezza che ho trovato irresistibile. Ed è sempre bello interpretare un personaggio che si evolve e che cresce, come dovremmo continuare a fare tutti noi.”

Nella sua carriera Simmons è stato una presenza costante nei film animati al cinema (Kung Fu Panda 3, il premio Oscar Zootropolis) e in TV (BoJack Horseman, Archer). A parte piccoli lussi quali un ritmo più rilassato e la possibilità di andare allo studio in bicicletta, Simmons spiega che “l’animazione fornisce agli attori maggiore libertà e, al tempo stesso, una struttura di supporto. Quando hai a che fare con registi magnifici, precisi e creativi come Sergio, ti ritrovi con la libertà di prendere decisioni estreme che probabilmente non prenderesti come attore in un lungometraggio live-action. Hai la possibilità di fare scelte più estreme e confidare nel fatto che lui assemblerà il tutto con il tono giusto”.

Restituendo il complimento, Pablos dichiara: “J.K. è un tale professionista: arriva, ti fa le domande giuste ed è perfetto già alla prima ripresa, per cui tu dici: ‘Beh, ne facciamo un altro paio, ma credo che la prima sia quella buona’”.

Con tanti progetti animati alle sue spalle, Simmons sa bene che altri attori doppieranno il suo dialogo in diverse lingue. “Non parlo mandarino, swahili o portoghese”, dice l’attore. “Questo personaggio che sento di aver creato, anche se i veri creatori sono Sergio e gli animatori, spero avrà seguito in tutto il mondo. In realtà è divertente sapere che condividi l’identità di questo personaggio con tanti attori di tutto il mondo, i quali prenderanno quello che hai fatto tu e ci aggiungeranno un tocco personale nella loro lingua materna. E l’animazione è l’elemento connettivo.”

In ogni fase della realizzazione il team creativo ha tenuto in considerazione la portata globale del prodotto finito. Nel caso di Smeerensburg, semplicemente “andare da una parte della città all’altra”  è  un’operazione  rischiosa,  afferma  Schwartzman.  I  cittadini  litigiosi  “non sono le persone più calorose al primo incontro”, quindi “questo film ti mostra che devi imparare a conoscere i tuoi vicini. Senza comunicazione (nessuno sa come scrivere o inviare lettere) non ci

sono  conversazioni.  Nessuno  dimostra  alcun  interesse.  Quando nessuno sa esprimersi a parole, quello che rimane è pura fisicità”.

Una donna adulta e una bambina sono i personaggi fondamentali della storia, e non è un caso. “Sono   molto   consapevole   dei   personaggi   femminili   perché   ho   lavorato   nel   campo dell’animazione per molto tempo,” spiega Pablos. “In particolare, ai tempi in cui ero character designer ricevevo sempre la descrizione di due soli tipi di protagoniste femminili: la principessa bisognosa d’aiuto e, più avanti, l’esatto opposto, cioè la donna indipendente che si dà da fare e si salva da sola. Che il film riguardasse uccelli, tartarughe o umani, la protagonista femminile era sempre uno di quei due stereotipi, che venivano usati al posto di un personaggio a tutto tondo. Ho voluto creare personaggi femminili di maggiore spessore.”

Ecco quindi Alva, che ricorda a malapena com’era quando da ingenua insegnante era arrivata sull’isola cinque anni prima. Purtroppo la sua scuola non si è mai riempita di studenti: gli Ellingboe e i Krum non permetterebbero mai ai loro bambini di condividere gli stessi spazi.

“A un certo punto della sua vita qualcosa in lei si è spento, ed è una cosa che riesco a capire”, afferma Rashida Jones, l’attrice, sceneggiatrice e produttrice candidata agli Emmy che le presta la voce. “È un mondo difficile e lo è ancora di più per una donna, e devi lavorare sodo per mantenere l’entusiasmo.”

Sempre pragmatica e piena di risorse, Alva decide di trasformare la cattedra in un banco per il pesce, squartando l’ultimo pescato per mettere da parte i soldi per un eventuale trasferimento. “Quando Jesper incontra Alva per la prima volta, lei sfodera battute, cinismo e molto sarcasmo”, spiega Jones. “Ma con il tempo scoprono che hanno obiettivi simili, amano i bambini e si adoperano per renderli felici. Jesper non ha mai cercato di cambiarla, ma vicino a lui lei comincia a sentire che le cose possono migliorare.”

Schwartzman e Jones si conoscono fin dall’adolescenza e in precedenza hanno interpretato una coppia di fidanzati in A Very Murray Christmas di Netflix. È stata lei che, dopo aver accettato la parte, gli ha fatto sapere dell’esistenza di KLAUS con un SMS.

“Sono qui grazie a Rashida”, ammette Schwartzman. “Come persona è molto curiosa, e credo sia la ragione che la rende una buona attrice, perché quando lavori con lei senti che si instaura una collaborazione e che qualcuno ti sta aiutando. È una persona molto aperta che si interessa alle persone e si entusiasma per le cose, e credo che ciò traspaia nel suo lavoro.”

Il  portoghese  Sergio  Martins,  supervisore  di  animazione per Alva, ha avuto il compito di arricchire il personaggio ideato da Schrank. Per contrastare la “crudezza” da pescivendola, l’ha immaginata come figlia di buona famiglia che conserva i “gesti delicati” della sua educazione “anche quando è fuori di sé”, aggiunge l’esperto. “In più, le ho assegnato un livello extra di sarcasmo. Improvvisamente mi sono trovato con molto materiale da usare per una scena specifica.”

Jones ha aggiunto ancor più profondità al suo alter ego animato. “Lavorare con Rashida, che è anche autrice, è stato un grande vantaggio”, ammette Pablos. “Diceva cose del tipo: ‘Non credo direbbe così’. E io rispondevo: ‘Fai pure, decidi tu’. E lei si inventava soluzioni molto più naturali e adatte al personaggio di quelle che avrei potuto trovare io. Quando ho dovuto riscrivere qualcosa per Alva, ho pensato: Grazie a Rashida ora comprendo molto meglio questo personaggio.

Quando il bigliettino di un bambino viene premiato con una sorpresa proveniente dal laboratorio di Klaus, Jesper invita tutti i bambini a inviare una lettera all’uomo barbuto che vive nei boschi. Ma visto che nessuno sa leggere o scrivere, c’è bisogno della maestra. Guardando la sua classe di alunni, Alva capisce che “i bambini non l’hanno abbandonata”, siega Jones. “Trae ispirazione dal fatto che, anche se i loro genitori e le generazioni precedenti hanno deciso di puntare solo sull’odio, i bambini scelgono l’istruzione come via da percorrere. E questo la commuove.”

Con il turbinio delle attività scolastiche, gli adulti Ellingboe e Krum “si rendono conto che, anziché non avere nulla in comune, condividono il fatto di avere dei bambini”, chiarisce Jones. “Non  si  può  non essere generosi con i bambini e se si condivide questa situazione con qualcuno, si troveranno anche altri punti di contatto. È il momento giusto per parlare del fatto che anche nel bel mezzo delle più profonde divisioni, la gente può ancora ritrovarsi con gli altri.”

LO SPIRITO DELLA  COMUNITÀ: GLI ABITANTI  DEL VILLAGGIO DI SMEERENSBURG

Il trio composto da Jesper, Klaus e Alva “spinge la cittadina ad aprirsi”, chiarisce Schwartzman. “Gli abitanti cominciano a influenzare le vite degli altri in modi non solo negativi.”

Ad esempio, l’aula di Alva si riempie di studenti proprio nel momento in cui lei ha quasi raccolto abbastanza soldi per fuggire da Smeerensburg. Non vuole abbandonare il suo progetto e inizialmente dà la colpa a Jesper. Poi, una sera, Jesper le porta un’altra alunna inattesa, un’adorabile bambina che ultimamente l’ha seguito, ridendo e parlando in saami, la sua lingua materna.

Alva fa da interprete al discorso di Margu e, per un attimo, lei e Jesper sembrano genitori che stravedono per la loro figlia. Non appena viene a sapere delle intenzioni di Margu, Jesper riporta i desideri della bambina a Klaus, in uno dei momenti più commoventi del film.

La presenza della piccola Margu consente a Jesper di mantenere saldi i legami locali dopo che viene reso noto il suo tradimento. Proprio quando Jesper comincia a sentirsi a casa a Smeerensburg, Alva e Klaus lo spingono a lasciare la cittadina. Mortificato e vulnerabile, Jesper si imbarca per partire e sente Margu che lo implora a rimanere, un desiderio che non richiede

traduzione. In quell’istante Jesper capisce di aver dato prova di bontà. Preoccupato più per l’isola che per se stesso, decide di rimanere e riottenere la fiducia degli abitanti.

Margu “rappresenta una voce innocente in una cittadina da sempre vittima di ostilità”, spiega il danese Slaven Reese, animatore supervisore del personaggio. “È più onesta e sensibile” dei residenti di Smeerensburg, come la signora Krum (Joan Cusack), il signor Ellingboe (Will Sasso) e Mogens (Norm Macdonald).

La scaltra e filiforme signora Krum è colei che prende le decisioni in città. In un luogo dove gli stili di vita sono dettati da un clima di rigidità, lei ha assunto il controllo insistendo sul fatto che l’integrità di Smeerensburg richieda il mantenimento di un clima di discordia. “È calcolatrice ma è anche dotata di un umorismo all’inglese”, afferma Cusack. “Da questo punto di vista è come una versione estrema e infuriata di Jesper. Se le cose non vanno come vuole lei, va su tutte le furie ed è una cosa deliziosa poter impersonare questa cattiva.”

Il signor Ellingboe, sua controparte, è più un sempliciotto, a volte non sembra ricordare (forse intenzionalmente) il motivo della discordia. Il vetriolo della signora Krum tuttavia lo spinge ad accantonare i buoni propositi offerti da Jesper e Klaus.

Il traghettatore Mogens non è né un Krum né un Ellingboe, eppure condivide la loro mancanza di  fiducia  verso gli estranei. Anziché opporsi direttamente a lui, Mogens spinge Jesper a suonare campana di battaglia e ad andare a trovare Klaus senza preavviso. “Mogens è un uomo stanco che vuole solo qualche distrazione”, afferma Macdonald. “Non è entusiasta della vita a Smeerensburg, ma non ha nemmeno l’ambizione di lasciarla. Quindi ha il ruolo del colorito commentatore locale che guarda distaccato le due fazioni scannarsi.”

Ripensando al cast d’insieme, Schwartzman fa notare che “ogni performance è caratterizzata da incredibili sfumature che ti sorprendono e ti spronano a fare del tuo meglio”.

Nel mondo la popolazione Saami conta almeno 80.000 individui sparsi tra Finlandia e Svezia. La maggioranza tuttavia vive in Norvegia, dove Pablos ha trovato l’attrice bambina Neda Magrethe Labba in grado di prestare la voce al personaggio e trasmettere le giuste emozioni senza sottotitoli. “Per capirla deve bastare il contesto”, spiega Pablos. “Ci sono attori adulti che non avrebbero centrato il personaggio, mentre lei lo ha fatto perfettamente.”

Una sessione di registrazione nella città norvegese di Tromsø è diventata anche un’occasione per fare delle ricerche. Racconta il regista: “Ho passato l’intera giornata con i Saami imparando come catturano e rilasciano le renne ogni anno” mentre indossano il gákti, un abito tradizionale rosso e blu. “Ovviamente sono anche stato su una slitta. Poi mi hanno regalato una dimostrazione di canto tradizionale a cappella. Si chiama joik e mi ha fatto venire la pelle d’oca.”

La performance è avvenuta intorno a un falò al tramonto. “È stata un’esperienza incredibile e sapevamo di volerla inserire nel film”, ricorda Pablos. E così la produzione ha assunto un consulente Saami per garantire l’autenticità del materiale.

DONI E NOTE: MUSICA E FORME DI KLAUS

L’ambientazione di Smeerensburg mescola paesaggi e architetture chi si trovano in Norvegia, Svezia e Islanda. “È un luogo che deve risultare ostico per Jesper”, chiarisce lo scenografo Biernacki. “Siamo partiti dagli elementi di riferimento di quei paesi e cercato di enfatizzarli per creare un ambiente dall’aspetto ostile. Le case hanno un’unica forma primitiva: una scatola con un tetto triangolare sopra. Sembrano instabili, con assi di legno poggiate su rocce, neve e poca vegetazione.  Tutto  ha  un  aspetto  traballante.  Abbiamo  cercato  di  evitare  linee  parallele; abbiamo usato molte diagonali, molti triangoli e forme appuntite per sottolineare la mancanza di comodità per il personaggio.”

Ogni sfondo chiave del film è stato considerato come elemento dotato di personalità e arco narrativo. “Alla fine Smeerensburg diventa questo bel villaggio scandinavo, con quattro colori e un’atmosfera piacevole”, afferma Biernacki.

La casetta di Klaus, invece, è perfettamente adattata alla fisicità del falegname. “Klaus è enorme e ha un baricentro molto basso”, spiega Biernacki. “Con lui volevamo invertire il trend di Smeerensburg e creare un’abitazione di aspetto stabile con solide fondamenta. È travolgente, è grande e fa sempre parte di Smeerensburg. Con l’evolversi di Jesper e Klaus, anche questo luogo subisce una piccola trasformazione, in particolare di colori e luci.” Quando Jesper infine collega Klaus al Natale, la casa del falegname fa sentire il postino “sicuro, con uno scopo nella vita.”

A completare l’ambientazione di KLAUS c’è la colonna sonora di Alfonso G. Aguilar, madrileno come Pablos. Dopo essersi conosciuti grazie a un’amicizia comune, hanno cominciato a discutere del progetto cinque anni fa, prima che esistesse un copione. “Gli ho detto: ‘Voglio collaborare a questo film'”, dice Aguilar. “‘Non mi importa se è il prossimo anno o fra tre anni. Non mi importa dei soldi. Non mi importa del budget. Semplicemente adoro quello che stai creando.’ Sergio è un genio.”

Dopo quella prima conversazione, Aguilar si è messo al pianoforte e ha scritto la canzone “A Story About Letters”, che poi si è trasformata nel brano iniziale. Per arrivare ai 66 minuti usati nel film, il compositore ha scritto dalle sette alle otto ore di musica. Tra queste ci sono 89 spezzoni musicali originali, alcuni dei quali hanno richiesto una trentina di revisioni prima di arrivare alla versione giusta. Considerando gli strumentisti, i produttori, gli arrangiatori e i montatori, il team musicale di KLAUS comprende oltre 300 individui.

“Questo film è cresciuto un giorno dopo l’altro, come un bambino”, fa notare Aguilar. “Ogni volta che ricevevo una nuova versione animatic, vedevo nuove cose, nuovi colori, nuove animazioni e mi venivano nuove idee.”

Ogni personaggio principale di KLAUS subisce una trasformazione. “Jesper vede i cambiamenti ottenuti, il buono che ha fatto e il male che ha causato quando non è stato onesto”, afferma Schwartzman. “Improvvisamente il mio personaggio giunge a questa conclusione: Devo cambiare i miei comportamenti e aprire il mio cuore.

Così Aguilar ha voluto rendere ogni tema musicale adattabile ai luoghi e agli abitanti. “La sfida era trovare melodie uniche per ogni personaggio che fossero riconoscibili al primo ascolto”, afferma il compositore. Lo stesso set di note doveva essere in grado di suscitare nel pubblico emozioni diverse a seconda dell’azione associata a una particolare musica d’entrata.

La star svedese Zara Larsson interpreta la canzone originale del film, “Invisible”. L’autore candidato ai Golden Globe Justin Tranter (Ferdinand) ha scritto le parole insieme a Jussi Ilmari Karvinen, produttore che ha lavorato con Kelly Clarkson e Bebe Rexha, e a Caroline Pennell, ex finalista di The Voice. È stata registrata una versione pop per le radio, mentre Aguilar ha scritto la ballata che appare nel film, inserendo umili note di pianoforte ed echi di fiati giocosi nel suono riverberante dei 126 strumentisti dell’Orchestra Sinfonica di Vienna.

“Ero io a condurre l’orchestra, è una canzone che sento mia”, ammette Aguilar. “Volevo esserne parte integrante.”

L’interpretazione effervescente di Larsson fa ritornare tutti bambini. Nell’intima scena tra Alva, Margu e Jesper, il ritornello  “The greatest things you’ll ever know/they are invisible”  (le cose migliori che imparerai sono invisibili) riprende l’idea di ciò che il protagonista sta imparando a proposito di amicizia, gioia, amore e bontà.

ALLA SCOPERTA DI UNA LEGGENDA NATALIZIA  

Nel bel mezzo del subbuglio di Smeerensburg, dove a ogni tocco della campana di battaglia segue un colpo di cannone, Jesper, Klaus e Alva condividono il desiderio intrinseco di trovare una famiglia. “È un’esperienza incredibile poter trascorrere la tua intera esistenza in un luogo, per poi andare via, incontrare tanta gente e vedere che la tua mente si apre”, spiega Biernacki. Questa affermazione potrebbe essere ispirata dalla trama centrale del film, ma in realtà fa riferimento all’esperienza di KLAUS vissuta alla SPA Studios. Biernacki aggiunge: “Credo che ogni persona che ho incontrato qui resterà mia amica per tutta la vita.”

Gli artisti hanno sviluppato un forte cameratismo perché, grazie ai pareri e alle verifiche incrociate, agivano da gruppo di controllo uno dell’altro. “Dal punto di vista creativo è stato incredibile”, ammette Pablos. “Netflix ci ha detto: ‘Fateci sapere se avete bisogno di aiuto’, e ci ha dato la più assoluta libertà, una cosa che in pratica non succede mai.”

Intersecando diversi generi, la troupe ha creato un’epopea accattivante che porta lontano. “Il film ha il giusto equilibrio di dramma e commedia, e Sergio ha spinto per far sì che la storia fosse universale”, dichiara Jakubowski. “Spero non diventi solo un classico del periodo natalizio. Credo che ci siano tutti gli ingredienti per far sì che il film si trasformi in un classico tout court.”

Schwartzman prevede che le famiglie di tutti gli angoli del mondo “vorranno vedere Klaus mille volte. Al centro del film c’è lo spirito del Natale, vale a dire pensare a qualcun altro prima che a se  stessi,  diffondere  amore  e  considerare  gli  effetti  che  possiamo  avere  sugli  altri.”  Poi conclude: “Alla fine del film credo ti venga una gran voglia di fare dei regali.”

DESCRIZIONI DEI PERSONAGGI

Jesper Johansson (Marco Mengoni)
Jesper è troppo indulgente con se stesso per accollarsi gli affari di famiglia, vale a dire consegnare la posta. Quando il padre lo spedisce a Smeerensburg, lui cerca di far sì che il servizio postale entri a regime quanto prima, in modo da poter tornare subito a casa. Tuttavia, mentre sull’isola viene risolta una rivalità locale, il legame con Klaus, Alva e Margu è tale da convincerlo a rimanere.

Klaus (Francesco Pannofino)
Klaus è da tempo isolato dalla società con un mantello e una casetta come rifugio. Aiutando Jesper, però, rientra lentamente nel mondo di Smeerensburg. La loro amicizia è una sorpresa per entrambi. Si incontrano quando Jesper entra in punta di piedi nella casa di Klaus. Abile falegname e giocattolaio, Klaus ritrova la gioia creando regali per bambini e bambine.

Alva (Ambra Angiolini)

Alva  è  arrivata  a Smeerensburg cinque anni prima, felice di poter incontrare i suoi primi studenti. Quando nessun bambino si presenta alle sue lezioni, decide di prendere in mano il proprio destino e converte la sua casa-scuola in una pescheria, imparando da sola un mestiere nuovo e difficile. Mentre accantona i risparmi, Alva progetta la sua prossima avventura in un’aula lontana.

Signora Krum (Carla Signoris) e signor Ellingboe
Lei prende le decisioni per la famiglia Krum mentre lui è a capo dei loro arcinemici, gli Ellingboe. Questi scontrosi leader vogliono difendere a spada tratta la tradizione, sostenendo qualsiasi idea che possa dare fastidio all’altra fazione. Ma quando le buone azioni di Jesper e Klaus minacciano di porre fine alle ostilità, la signora Krum e il signor Ellingboe considerano una nuova strategia.

Mogens (Neri Marcorè)
Mordace traghettatore, Mogens ha condotto vari postini sulle rive ghiacciate di Smeerensburg, e tutti sono se la sono data a gambe. Come burlone locale ha incoraggiato Jesper a suonare la campana di battaglia e a entrare nella proprietà di Klaus, ogni volta creando puro caos. Mogens si preoccupa solo di mangiare e dormire, ignorando le ultime peripezie dei Krum e degli Ellingboe.

Margu Questa bambina fa parte di una tribù indigena che vive sull’isola. Quando Jesper si sente solo, Margu lo segue chiacchierando senza sosta in dialetto Saami, fino a diventare la sua piccola confidente. Malgrado la barriera linguistica, Margu consolida i legami tra i personaggi principali aiutandoli a instaurare una vera comunicazione.

Padre orgoglioso e tutto d’un pezzo di Jesper, il direttore generale delle poste Johansen
ha dedicato tutta la vita al servizio postale, consegnando lettere tra neve e ghiaccio prima di diventare dirigente. Quando il figlio non dimostra alcun interesse nel seguire le orme paterne, ci resta male e lo manda via. Mentre il figlio deve affrontare una grande sfida al nord, il direttore generale delle poste ha il tempo di capire che Jesper è in grado di prendere da solo le decisioni che lo riguardano.

CURIOSITÀ E ANEDDOTI

•     Klaus  ha  riunito  artisti  provenienti  da  Argentina,  Belgio,  Cile,  Ecuador,  Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Messico, Moldavia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti, Romania, Spagna, Svizzera, Thailandia, Turchia, Uruguay e Venezuela.
•     Tra loro anche ex cuochi, cantanti, biologi, camionisti, dottori, breakdancer e agenti di sicurezza allo zoo.
•     Durante la produzione, ai membri della troupe sono nati undici bambini (sei maschi e cinque femmine).
• Presso SPA Studios la cucina ha dei murali con alberi identici a quelli disegnati per il film.
• Su un muro della cucina erano appese le foto da bambini di ogni membro della troupe, il che ha spinto ognuno a cercare di indovinare l’identità dei colleghi.
• Ogni volta che indossavano per caso gli stessi vestiti, i membri della produzione dovevano posare per una foto insieme.
•     A seconda dei partecipanti, le riunioni si svolgevano in inglese, spagnolo, francese o polacco, oppure in tutte e quattro le lingue contemporaneamente!
•     Parlando delle sequenze del “Direttore generale delle poste”, i membri della troupe in genere usavano le parole della canzone principale del film “Ghostbusters – Acchiappafantasmi” (si adattavano alla perfezione).
•     Ogni giorno Sergio Pablos parlava personalmente con tutti gli artisti a proposito del lavoro che ognuno di loro stava svolgendo in quel momento.
•     Il team ha dimostrato un grande rispetto per l’ambiente, creando persino un sistema di riciclaggio più efficiente.
•     Ogni giovedì sei membri della troupe si esibivano come band di cover rock (con un programmatore TB alla batteria, artisti 2D FX nei panni di cantante e bassista e alla chitarra un paio di esperti IT oltre al supervisore di programmazione pipeline).
•     Edgar e Sergio Martins, gemelli identici portoghesi, hanno entrambi lavorato a KLAUS.
Edgar Martins era responsabile capo dello storyboard (e, una volta che il reparto ha completato le sue mansioni, ha fatto da assistente alle riprese). Sergio Martins era il supervisore di animazione per Alva. “Sono un grande fan di Sergio Pablos, dai tempi del personaggio del dottor Doppler nel film d’animazione Il pianeta del tesoro, che risale a
17 anni fa”, ammette Sergio Martins. “Era da tempo che volevo collaborare con SPA. Ma forse non ero abbastanza bravo, visto che mi ci è voluto un bel po’ prima di arrivare qui. Un giorno Sergio mia mandato un’email dicendo: ‘Ciao, ho visto il tuo cortometraggio. Vuoi unirti a noi?’ E io mi sono rivolto a mio fratello e gli ho detto: ‘Sai cosa è appena successo?’ La prima cosa che abbiamo pensato è stata: Probabilmente ci ha preso per qualcun   altro.   Al   momento   stavamo  sempre  chiusi  in  una  stanza  del  nostro appartamento a disegnare cartoni animati. E ora eccoci qui, due anni e mezzo più tardi.”
•     All’inizio Marcin Jakubowski e Szymon Biernacki, futuri membri del team di scenografia di KLAUS, si conoscevano solo tramite un forum online. Jakubowski ha poi parlato di Biernacki a Pablos e i tre si sono incontrati a Madrid. “Ben presto abbiamo capito che avremmo  lavorato  bene  insieme  perché  ci  sentiamo  in  totale  sintonia”,  afferma Biernacki. “Sergio si è fidato molto di me e Marcin. In pratica ci ha lasciato carta bianca per quel che riguarda gli elementi visivi. Non credo che avremmo potuto trovare altrove un’opportunità del genere: realizzare un film di questa entità con un look completamente deciso da noi, con una grande storia e incredibili artisti, il tutto condito dalla fiducia completa del regista.”
•     Sergio Pablos ha doppiato i personaggi di Passerotto, la figlia del signor Ellingboe, e Olaf, il figlio della signora Krum. Il figlio di Sergio, Victor Pablos, ha prestato la voce a un bambino che ride mentre dà a Jesper una lettera ed esclama: “Io, io, io. Voglio una bambola!”
•     Tra i collaboratori del team di Klaus – I segreti del Natale a Madrid anche quattro Sergio e quattro Pablo. Ovviamente, anche loro hanno dovuto posare per una foto.
• Tanti anni fa J.K. Simmons ha lavorato in un centro commerciale come Babbo Natale per tutta la stagione festiva.
•     Jason Schwartzman ha scelto intenzionalmente di non registrare i dialoghi accanto a Simmons “perché troppo intimidito. È un attore così bravo. Per quello che so di me stesso, non sarebbe stato positivo per me e sarebbe stato terribile per lui. Gli avrei fatto fare una figuraccia, di sicuro.”
•     Schwartzman ha anche scherzato: “Ho accettato di fare il film in parte per le lezioni gratuite di disegno. Tante volte durante le pause tra le sessioni mi mettevo a disegnare. Sergio mi appariva in video dalla Spagna e io gli chiedevo: ‘Cosa ho sbagliato qui?’ E lui:  ‘Solo  la  mascella.’  È  un  grande  insegnante.  E  dal  punto di vista delle abilità artistiche, è un maestro.”
•     Quando Sergio Pablos ha proposto il film, la produttrice Jinko Gotoh ha ammesso di aver risposto: “È un bel libro per bambini”. Poi lui ha continuato a lavorare ad altri progetti. Quindi, nel 2015, le ha mostrato un teaser. “A quel punto gli ho detto: ‘Oh mio Dio, Sergio, è un film!'”, ricorda Gotoh.
•     Inizialmente Pablos aveva immaginato Jesper come spazzacamino anziché postino.
•     A parte Jesper, in KLAUS ci sono 182 postini.
•     Uno degli animatori stava per accettare un lavoro come postino prima di essere invitato ad unirsi alla troupe.
•     Nel film appaiono 77 bambini diversi.
•     Ogni membro della troupe si è mostrato stupito del fatto che le le renne hanno la stazza di cani di grandi dimensioni.
•     Dato che le renne sono molto silenziose, trovare dei suoni che le caratterizzassero nel film è stata una sfida.
•     In uno dei primi storyboard, Pablos ha disegnato alcune renne che mangiavano bacche.
Ha  poi  scoperto  che  per  loro  le  bacche  sono  velenose,  quindi  è  stata  apportata velocemente una modifica. In genere le renne mangiano il muschio.
•     Per il bestiario sullo schermo gli animatori hanno disegnato 29 uccelli, 14 cavalli, 10 polli, nove cani, cinque renne, cinque mosche, quatto piccioni, uno scarafaggio, un maiale, un topo, un gallo e una balena.
•     Gli  screening  per  la  troupe  erano  sempre il momento migliore della produzione e terminavano sempre con un caloroso applauso. “Se gli animatori lavorano a una sequenza dopo l’altra non vedono il risultato finale”, rivela la produttrice Marisa Román. “Per cui ogni tanto gli dicevamo: ‘Guardate il risultato dei vostri sforzi.”
•     Netflix rivelerà la magia del dietro le quinte del film nel libro Klaus: The Art of the Movie, in uscita il 19 novembre per la casa editrice Titan Books.
•     Nella realtà, durante la produzione di KLAUS si sono avvicendati tre Natali.

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STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
Klaus – I segreti del Natale disponibile in Digitale da venerdì 15 Novembre 2019
info: 15/11/2019 (Netflix).

Puoi vedere Klaus – I segreti del Natale su queste piattaforme:
Guarda Klaus – I segreti del Natale su Netflix

Nota: "Klaus – I segreti del Natale" è un titolo Netflix Original, puoi vederlo su Netflix .
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