Poster PPZ – Pride + Prejudice + zombies

PPZ - Pride + Prejudice + zombies (2016)

Pride and Prejudice and Zombies
Locandina PPZ - Pride + Prejudice + zombies
PPZ - Pride + Prejudice + zombies (Pride and Prejudice and Zombies) è un film del 2016 prodotto in USA, di genere Azione e Horror diretto da Burr Steers. Il film dura circa 107 minuti. Il cast include Lily James, Lena Headey, Matt Smith, Douglas Booth, Charles Dance, Jack Huston, Sam Riley, Suki Waterhouse, Bella Heathcote, Emma Greenwell, Ellie Bamber, Millie Brady. In Italia, esce al cinema giovedì 4 Febbraio 2016. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 8 Giugno 2016. Al Box Office italiano ha incassato circa 433336 euro.

Il classico di Jane Austen in salsa horror. L'Inghilterra è invasa dagli Zombie, ma le sorelle Bennet sono disposte a tutto per difendere la propria famiglia.

Orgoglio e Pregiudizio e Zombie è una nuova rivisitazione dell'acclamato capolavoro di Jane Austen. Una misteriosa epidemia si è abbattuta sull'Inghilterra del XIX secolo e il Paese è invaso dai non morti. La nostra eroina Elizabeth Bennet e le sue sorelle sono maestre nelle arti marziali e nell'uso delle armi. Mettendo da parte i rispettivi pregiudizi sociali e personali, Elizabeth e il colonnello Darcy dovranno unire le forze sul campo di battaglia per liberare il Paese dalla minaccia degli zombie e scoprire il vero amore che provano l'uno per l'altra. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 4 Febbraio 2016
Uscita in Italia: 04/02/2016
Data di Uscita USA: venerdì 5 Febbraio 2016
Prima Uscita: 05/02/2016 (USA)
Genere: Azione, Horror
Nazione: USA - 2016
Durata: 107 minuti
Formato: Colore
Produzione: Lionsgate
Box Office: USA: 9.391.197 dollari | Italia: 433.336 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 8 Giugno 2016 [scopri DVD e Blu-ray]

Recensioni redazione

Recensione PPZ - Pride and Prejudice and Zombies
Recensione PPZ - Pride and Prejudice and Zombies
redazione, voto 5/10
PPZ - Pride and Prejudice and Zombies è un film che risulta poco riuscito a cui mancano gli elementi giusti per risultare una buona rivisitazione in chiave horror, del celebre romanzo di Jane Austen.

Immagini

[Schermo Intero]

IL CONTAGIO:
L'adattamento di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

Il calcio d'inizio per portare PPZ – Pride + Prejudice + Zombies sul grande schermo è stata una telefonata di Natalie Portman. "Ci conosciamo da diversi anni", racconta la produttrice Allison Shearmur, "mi ha detto 'Devi leggere questo libro, s'intitola Orgoglio e pregiudizio e zombie'".
La Shearmur non immaginava che il romanzo di Seth Grahame-Smith sarebbe diventato un fenomeno. "Pensavo stesse scherzando", dice ridendo.
Il libro ha poi raccolto ottime recensioni ed è diventato un successo editoriale, apparendo perfino nella classifica dei bestseller del "New York Times", rimanendoci per diversi mesi. Così, alla fine, la Shearmur ne ha preso una copia. "Natalie aveva assolutamente ragione", ammette. "Seth Grahame-Smith è un uomo molto arguto e conosceva in modo approfondito l'originale. Il libro è piaciuto molto perché non stravolge Orgoglio e pregiudizio e offre la possibilità di gustarlo in chiave diversa, presentando questa storia a una generazione completamente nuova".
Sean McKittrick era già entrato nella produzione mentre la Shearmur ci stava pensando su. "Il libro mi era arrivato via mail, quattro-cinque mesi prima della pubblicazione", ricorda. "Ho visto la copertina e mi ha subito convinto. È una perfetta estensione della storia di Jane Austen e gli zombie diventano una componente fisica che amplifica i temi del  testo originale. Gli zombie rappresentano la nostra paura più grande", spiega, "e sono un'esasperazione del tema della scala gerarchica presente nel romanzo della Austen, rispetto al sistema di classe dell'Inghilterra vittoriana e a una donna indipendente come la protagonista Elizabeth Bennet. Anche se nella storia c'è una punta di humor nero, abbiamo sentito che, così come nel caso del libro, era necessario un tono che rispettasse sia il testo originale che quello del genere zombie. Insomma, di sicuro non volevamo farne una versione caricaturale da quattro soldi".
L'autore Seth Grahame-Smith, ha così descritto il libro al "Daily Beast": "(Nel libro della Austen) c'è un'eroina fiera e indipendente, un nobile e affascinante gentiluomo, una milizia accampata nei dintorni senza alcun motivo apparente e gente che va e viene in carrozza. Era pronto per un tocco di sangue e di cieca violenza, o almeno secondo il mio punto di vista".
La Shearmur racconta che una mattina si è precipitata a Los Angeles da Burr Steers e il regista di Igby Goes Down e Segui il tuo cuore le ha detto di essere interessato a un progetto. "Conoscendo i film che gira, mi stavo arrovellando il cervello per capire a quale sceneggiatura fosse interessato, ma lui mi ha interrotto dicendo: 'PPZ – Pride + Prejudice + Zombies'".
"Ha detto: 'So esattamente come farlo'", ricorda la Shearmur. "E se una persona con un talento simile mi diceva di avere in mente il modo in cui fare qualcosa che dal punto di vista del tono poteva risultare difficile, dovevo dargli ascolto".
Il produttore Marc Butan ha preso il film prima che la Lions Gate potesse cambiare idea e tra una decina di registi ha infine scelto Steers.

"Tutti i lavori di adattamento dal libro alla sceneggiatura, si concentravano sull'horror, sugli effetti speciali o su nuovi modi per creare scompiglio con gli zombie", ricorda Butan. "Burr era l'unico a riconoscere che gli zombie, calati in un'ambientazione d'epoca, rendevano sì il film divertente, fresco e originale, ma che la forza maggiore del film fosse il materiale di partenza ovvero Orgoglio e pregiudizio. E la sua fedeltà alla Austen è stato il fattore chiave".
Butan ha supervisionato lo sviluppo della sceneggiatura insieme alla Shearmur, l'ha impacchettata e l'ha portata a Cannes per mettere su il film.  Ha poi venduto i diritti degli Stati Uniti a Brian Oliver, produttore della Cross Creek Pictures, che aveva lavorato come produttore del Cigno nero, film candidato all'Oscar. Attratto dalla visione di Steers su quel libro che lui aveva letto diversi anni prima, Oliver si è unito al resto della squadra.
"Ho sentito il libro sin dalla prima pagina, e il punto di vista di Burr presentava la giusta combinazione di azione e romanzo, senza allontanarsi dai temi di Jane Austen. Ha dato al progetto il suo tocco giovane e ingegnoso. La sua idea era di essere diretti e che non bisognasse ridere dei personaggi ma che si ridesse assieme a loro", spiega Oliver.
Steers è ben consapevole del fatto che toccare un classico spesso può essere percepito come sacrilegio, ma assicura che in questo film restano tutti i palpiti di Orgoglio e pregiudizio. "È solo ambientato in un mondo in cui, invece delle guerre napoleoniche, sopraggiunge un'apocalisse zombie".
"I temi della ricchezza e del matrimonio sono reinterpretati bene, gli zombie sono un surrogato della classe sociale più umile e la guerra con gli zombie riesce a sostituire le guerre napoleoniche", aggiunge Oliver.
In autonomia rispetto a questo progetto, Steers ha fatto una sua ricerca sugli zombie agganciandola al suo attaccamento all'originale di Jane Austen e al romanzo di Grahame-Smith, ed è arrivato a farsi un'idea singolare e consapevole sull'approccio da dare al film. Aveva lavorato su un film ambientato a Haiti approfondendo storie come quella di Tonton Macoutes, un uomo nero che, secondo una leggenda creola, rapiva bambini e di cui, in seguito, la milizia del dittatore François Duvalier  ‒ noto come "Papa Doc" ‒ aveva ripreso nome e tattiche per  terrorizzare gli indigeni durante il genocidio di Haiti. "Ho preso in considerazione anche Baron Sunday (il fumetto su un signore del crimine che uccide attraverso il voodoo), in relazione al diritto europeo. Così ero consapevole che su questo poteva esserci un approccio diverso e, come Seth aveva dimostrato, Jane Austen era un modello perfetto".
Shearmur ricorda la lettura della prima bozza della sceneggiatura di Steers. "Si capiva subito che era scritta da un regista. Era molto precisa rispetto alle riprese e il tono era perfetto. Era al tempo stesso spaventosa, romantica e divertente e non si perdeva nessuna sottotrama, era riuscito persino a mantenere la vicenda di Darcy che fa tornare Lydia a essere una donna rispettabile. E il tutto creando zombie super violenti pur rimanendo fedele ai personaggi originali".
L'istinto guida di Steers era un assunto del cinema: Orgoglio e pregiudizio  funziona sempre. "Prendete la saga di Bridget Jones", dice, "Come Orgoglio e pregiudizio non importa quello che ci infili dentro, è sempre una bella scommessa". 
L'aggiunta degli zombie era la ciliegina sulla torta. "L'idea era che si trattasse di un'epidemia cominciata all'inizio del 1700", spiega Steers. "Ho pensato alla peste nera e ho immaginato che fosse il motivo per cui tutti si fossero trasferiti fuori Londra per allontanarsi dal contagio nella capitale".
"Il Settecento ha anche segnato l'epoca dell'industrializzazione", continua, "e questo con l'epidemia in corso, così si vedono enormi motori a vapore creati per distruggere gli zombie. Non lo definirei proprio 'steampunk', ma c'è giusto qualche accenno".
Il kitsch decisamente non era ben accetto. "C'è quell'espressione orribile, in un modo o nell'altro, ma io non volevo che fosse così" dice Steers. "Avevamo tanti generi diversi e per quanto possibile abbiamo cercato di rendere giustizia a ciascuno di loro e a fonderli in un mondo che risultasse coerente. E, stranamente, lo è. Tutto combacia. Tiri fuori le guerre napoleoniche, ci metti dentro l'apocalisse zombie e tutto il resto continua a funzionare".

 

LE ARTI MARZIALI:
Il cast di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

Il cast di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies racchiude un insieme di talenti eclettici e di alto livello, dando un volto nuovo, feroce e sovversivo alle talentuose sorelle Bennet, che qui usano il loro addestramento nelle arti marziali per abbattere orde di zombie. "Quando hai un libro così conosciuto e stai facendo un film di genere è possibile farci entrare furtivamente altre cose", spiega Steers. "Ti dà la libertà di scegliere attori che se non avessi un genere forte o un titolo noto non riusciresti ad avere".
Lily James interpreta la protagonista Elizabeth Bennet, una delle eroine più note e più amate della letteratura. La James ha già indossato i panni di una giovane lady illuminata in un dramma d'ambientazione storico, nel ruolo dell'esuberante Lady Rose MacClare Aldridge in Downton Abbey. Come protagonista della rivisitazione live-action di Cenerentola della Disney nel 2015, ha inoltre avuto l'opportunità e l'onore di reinventare un personaggio classico in modo contemporaneo. Entrambi i ruoli sono spiriti affini a Elizabeth Bennet.
La James ha letto la sceneggiatura e ne è rimasta colpita già dopo sette pagine. "Era scritta così bene, Burr ha fatto un ottimo lavoro", racconta. "Mi è piaciuta tanto. Orgoglio e pregiudizio è stato fatto così tante volte, e sempre con successo, che credo non mi sarei mai arrischiata, ma con gli zombie diventa una sfida interessante e noi l'abbiamo raccolta tutti insieme".
"Oltre a essere un'attrice incredibilmente brava a livello tecnico", spiega Steers, "Lily James è piena di passione ed è molto carismatica di fronte alla macchina da presa".
La James conosceva bene il romanzo della Austen, sin da quando lo aveva letto a scuola per la prima volta. Questo ha innalzato il livello della sua sfida. "Il mio sforzo principale durante le riprese è stato quello di fondere la Liz Bennet che conoscevo e questa versione di Elizabeth Bennet esperta di arti marziali".
In realtà, a tratti l'attrice si è completamente allontanata dalla Elizabeth Bennet della Austen dando vita alla sua nemesi che, armata di spada e colpi rotanti, rovescia gli zombie.
"Ho provato a restare fedele al personaggio di Jane Austen ma a volte ho dovuto lasciarla andare perché Liz è molto più agguerrita, è più arrabbiata e quindi decisamente più aggressiva. La storia comincia nello stesso modo – le sorelle vivono a casa con i genitori, sono tutte nubili e alle prese con le questioni del momento, e cioè che rischiano di rimanere senza niente a meno che non riescano a maritasi – salvo per lo sfondo: la minaccia degli zombie, una guerra, la distruzione totale. Lizzie è piena di sfaccettature, così deliziosamente imperfetta, è molto intelligente e avanti rispetto alla sua epoca; interpretare tutto questo è già una grande sfida. In più aggiungeteci il fatto che ci sono gli zombie in giro…".
Mr Darcy, il suo grande amore, è interpretato da Sam Riley, che di recente ha interpretato il ruolo di Fosco in Maleficent, cosa che di certo gli ha dato una certa padronanza su come interagire con personaggi femminili forti e complessi.
"Era da anni che volevo lavorare con Sam Riley", racconta Steers. "Dopo aver visto Control, ho cercato dei progetti in cui poterlo coinvolgere. E quando ho dovuto lavorare per dissipare le tracce del vecchio Mr Darcy, ho pensato a lui".
Quando a Riley è stato proposto il progetto, non conosceva il libro e la sua prima reazione è stata di sorpresa: "Ho pensato: 'Si mettono così male le cose?'", racconta ridendo. Ma nonostante l'evidente ironia del titolo, ha colto ben presto l'attenzione di Grahame-Smith per i dettagli e la serietà che lo ha fatto riuscire in questo miscuglio. "L'ho letto tutto d'un fiato dalla prima all'ultima pagina. È una cosa abbastanza rara, perché di solito dopo 10-15 pagine sai se sei interessato o no. Quando l'ho finito ho chiamato subito il mio agente per organizzare un incontro. Interpretare Mr Darcy nella veste di un samurai armato di spada che combatte gli zombie… In fondo, perché no?".
L'ispirazione di Riley per il suo Darcy era esattamente quello che Steers cercava. "Mi ha detto: 'Voglio farlo come un James Bond punk,'", racconta ridendo il regista. "Ed è stato davvero questo il suo approccio".
"Ha una tonalità più forte di quella del Darcy del libro", spiega McKittrick. "Non è un Darcy brioso, ma in lui ci sono comunque i temi del libro".
"Quello che mi ha davvero attratto era il fatto di interpretare questo personaggio emblematico come eroe di un film d'azione", continua Riley. "In passato ho interpretato molti ruoli seri, ma l'idea di ammirare a distanza Liz Bennet mentre colpisce in testa uno zombie e lo trafigge era incredibile".
"Non potrei più immaginare nessun altro nel ruolo di Darcy", dice James. "È semplicemente perfetto, perché ha colto le qualità di Darcy – quel modo di rimuginare fra sé che ti fa venir voglia di sapere cosa sta pensando esattamente – ma poi lo vedi combattere e diventa molto più sensuale. La tensione fra Liz e Darcy è dieci volte più intensa per il fatto che entrambi sono capaci di prendersela con l'altro a livello fisico".
Bella Heathcote si definisce una grande fan di Jane Austen. "Ero abbastanza fissata per la miniserie della BBC", confessa. "Per me è partito tutto da lì".
Quando è stata scelta per il ruolo di Jane Bennet ha ripreso in mano il libro, ma poi lo ha lasciato per concentrarsi sulla sceneggiatura. "C'è un punto della nostra storia dove c'è una lunga digressione, ma Jane è una ed è la stessa del libro della Austen; le condizioni di questo mondo sono però leggermente diverse e di certo più fatali", spiega. "Ed è più che preparata per affrontare tutto questo: in questa versione c'è un'apocalisse zombie e lei è andata in Cina con le sue sorelle per studiare le arti marziali. È un segno dei loro tempi: oltre alla pittura, al canto, al cucito e a tutte quelle abilità che le donne dovevano avere all'epoca, sono anche capaci di combattere".
E proprio alla maniera di Jane, la Heathcote ha trascorso tre mesi a imparare il Kung Fu prima di arrivare sul set. "Mi ha davvero presa", confessa. "Ho fatto anche un po' di boxe e poi quando sono arrivata sul set per lo più mi sono lanciata".
Suki Waterhouse, che ha recitato nel 2015 in Insurgent, interpreta il ruolo di Kitty Bennet, che si innamora del ragazzo decisamente sbagliato con conseguenze disastrose. "È la penultima delle sorelle", spiega la Waterhouse. "È un tipo scialbo, e magari non la più brillante delle Bennet, mi dispiace".
Per la giovane attrice unirsi al resto del cast è stata una grande opportunità per imparare. "Ho imparato molto anche solo guardando attrici come Sally Phillips, che interpreta nostra madre. Riesce a farci ridere anche se non ha detto ancora una parola, ed è per come fa funzionare il suo cervello".
La Waterhouse è cresciuta praticando il karate – suo padre era insegnante in un centro – ed è stata attratta fin dall'inizio dalle scene di combattimento.
"Anche solo il titolo dl film mi faceva venire voglia di farlo, e poi la sceneggiatura era così divertente! Ho fatto una registrazione per il provino piena di mosse di karate. Devo ammettere che me la sono tirata un po'", racconta.
Anche se divertenti, le scene d'azione sono state comunque faticose, e lei si è guadagnata la sua prima ferita sul set.
"Le scene di combattimento non sono state una passeggiata e avevano una coreografia complessa. Ci siamo fatti un sacco di lividi. Io sono stata davvero colpita, in senso letterale, e l'ho fasciata come per incorniciare la mia prima ferita da set", racconta.
Douglas Booth interpreta il ruolo di Bingley, lo snob. "È il ricco aristocratico che si trasferisce a Netherfield provocando grandi isterismi tra le sorelle Bennet", spiega. "È anche il miglior amico di Darcy, anche se sono molto diversi".
Booth osserva che questa differenza si riflette anche nel suo rapporto con Sam Riley. "Io e Sam siamo piuttosto diversi, ma andiamo molto d'accordo, proprio come Bingley e Darcy. Lui è tutto quello che Darcy non è. Scherza sempre, si vuole divertire, è il tipo che resta fino alla chiusura del bar. Darcy è come ingabbiato, corazzato, introverso".
Booth è stato attratto dalla singolare rivisitazione del classico di Jane Austen. "L'opera della Austen è sempre una denuncia sociale", dice. "E qui è lo stesso, ma invece di discuterne mentre si lavora a maglia lo si fa attraverso un combattimento. È affascinante ed è questo che mi è veramente piaciuto".
E continua: "La cosa interessante è che nei film sugli zombie in genere troviamo un viaggio: un eroe prova ad andare da un punto A a un punto B per salvare la sua famiglia. Qui invece c'è un impianto completamente diverso, un mondo che pensiamo di conoscere viene collocato nel bel mezzo di un'apocalisse zombie e restiamo a guardare in che modo questo mondo riuscirebbe a sopravvivere".
Secondo Jack Huston, che interpreta Wickham: "Rispecchia fedelmente la struttura della storia di Jane Austen, ma gli zombie aggiungono un elemento nuovo. Non c'è bisogno di vedere un'altra versione di Orgoglio e pregiudizio perché ce ne sono talmente tante e sono tutte belle, ma Seth Grahame-Smith ha scritto un libro incredibile che apporta qualcosa di nuovo alla storia. Questo ci dà la licenza di creare un'apertura e di fare cose diverse soprattutto rispetto ai ruoli femminili. Adoro queste ragazze così evolute e audaci. Liz Bennet in realtà è un personaggio schietto e lungimirante già nel romanzo, ma nel nostro film siamo riusciti a spingerla oltre. C'è qualcosa di molto sensuale in queste donne che vestono i panni delle guerriere", commenta Huston.
La stratificazione sociale di epoca vittoriana è traslata nel modello di riferimento degli zombie, cosa a cui Wickham è particolarmente attento.
"Con lo scoppio dell'epidemia dei morti viventi, il mondo è terribilmente cambiato – la classe superiore prova in parte a starne fuori – Lady Catherine li chiama zombie aristocratici – ma il risultato è uno strano sistema di classe. L'idea di Wickham è creare una sorta di pacificazione in modo che umani e zombie possano vivere insieme ma le sue ragioni, come scopriamo ben presto, non sono di natura altruistica", dice Huston.
Lena Headey si è ricongiunta a Charles Dance, suo coprotagonista in Il Trono di Spade, nel ruolo di Catherine de Bourgh.
"È la ricca zia di Darcy, ha un pizzico di cattiveria e un po' della guerriera che ha ucciso tanti zombie", spiega la Headey. Racconta che il suo interesse per questo ruolo è stata la libertà di fare qualcosa che non era mai stata vista prima.
"A quest'età ho il permesso di fare cose un po' fuori di testa", dice ridendo. "Mi piaceva l'idea. Il modo in cui il personaggio viene introdotto – in piedi su una pila di zombie uccisi con due spade nelle mani con tuoni e fulmini che esplodono… è geniale. Chi non lo vorrebbe? E a essere sincera, è da venti anni che aspetto di indossare un benda sull'occhio; sto vivendo il mio sogno".
Matt Smith interpreta il pastore Collins. Racconta così il momento in cui ha sentito parlare del film: "Come sempre l'agente ti chiama, ti manda una sceneggiatura e dice 'Stanno facendo questa cosa, con questo cast.' E dice: 'È PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. E io ho detto 'Ok, va bene'".
E continua: "In realtà credo che gli zombie siano proprio quello che ci vuole per Orgoglio e pregiudizio. Non voglio andare a vedere l'ennesimo adattamento che dura tre ore, grazie. Ma se ci sono gli zombie un'occhiata gliela do".
Con questo modo gioioso di sposare la premessa del progetto, Smith si è rivelato un valido aggiunto al resto del cast. "Matt Smith non è solo un grande attore", dice Riley, "ma una bella persona da avere sul set. Mette tutti di buon umore e si diverte in quello che fa".
"Immagino il pastore Collins come un uomo borioso e superbo", dice Smith a proposito del suo personaggio. "Volevo renderlo un po' diverso e penso che quando il pubblico vedrà il film forse ritroverà un'immagine diversa di lui".
Smith racconta che Steers ha incoraggiato l'improvvisazione per svincolarsi dalla sceneggiatura.
"Mi ha dato carta bianca e mi ha permesso di giocare con le riprese, cosa che mi piace fare sempre e qui in particolar modo perché c'è un elemento fantastico; è un approccio che ti permette di essere un po' più audace", spiega Smith.
Charles Dance interpreta Mr Bennet, il patriarca della famiglia Bennet. "Charles è sobrio e intenso come Mr Bennet", spiega la James. "In lui c'era un senso di protezione e di fierezza che era molto interessante".
"Credo che alla fine anche i fan più conservatori di Jane Austen si divertiranno", dice Dance. "E lo spero davvero, perché tutti noi ci siamo divertiti molto in questo film. Forse anche troppo".
Racconta che il suo Mr Bennet è "un po' meno intraprendente", rispetto al libro. "Dal mio punto di vista Mr Bennet è in una casa piena di donne, circondato dalle figlie, e a causa dell'epidemia degli zombie che sta scoppiando in Inghilterra ha dovuto farle addestrare per combattere come se fossero dei ragazzi. Così, anche se nella storia è cinico e di stampo patriarcale, qui agisce più che altro di conseguenza ed è invece Mrs Bennet quella che fa più rumore".
Definisce il film "audace, per non dire altro". E continua: "Sono circondato da un cast fenomenale di giovani brillanti e tutto ha radici nella storia. Solo che troviamo le sorelle Bennet sedute a ricamare al loro ritorno dal tempio di Shaolin in Cina dove sono diventate esperte di arti marziali. È davvero molto divertente, anche se abbiamo cercato di non recitare come se fosse una commedia, perché tutte le migliori commedie sono interpretate in modo piuttosto convenzionale".
Steers racconta di come il cast sia riuscito perfettamente ad amalgamarsi. "Tutti collaborano e vogliono lavorare insieme", dice. "Si stimolano a vicenda e si supportano l'un l'altro, in uno spirito di sana competizione. È una giovane generazione di attori inglesi, e chi non è ancora una stella sta per diventarlo".

LA LOTTA CONTRO IL VIRUS:
L'azione in PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

Come nel romanzo di Grahame-Smith, le sorelle Bennet e Darcy usano le arti marziali dell'Oriente per combattere l'invasione degli zombie. "È un'epoca in cui l'Inghilterra era già in Asia", sottolinea Steers. "Era già sulla Via della Seta e, ovviamente, quello che un tempo era tipicamente asiatico divenne inglese. Il tè, la polvere da sparo e altri prodotti furono integrati nella cultura inglese. Così abbiamo pensato che, con questa guerra in corso, fossero state assorbite anche le arti marziali".
Il tipo di combattimento, dice Steers, scaturisce dai personaggi, alla maniera dei grandi film orientali sulle arti marziali come I sette samurai. "Ognuno ha specifiche abilità a seconda di quello che è, e non a casaccio.".
Nel romanzo di Grahame-Smith l'idea era di usare le diverse storie dell'Oriente per evidenziare le differenze sociali che intercorro fra i personaggi. All'epoca il Giappone preservava le classi più alte; così, lo stile di combattimento giapponese sembrava particolarmente appropriato per quel mondo agiato con cui i Bennet stanno faticosamente provando a mischiarsi. "Il Giappone è l'Eton e la Cina è di minore importanza ed è in Cina che sono andate le Bennet", spiega  Steers. "Il senso di superiorità dei Bingley dipende dal fatto che non le ritengono degne del loro lignaggio. Sono questi i temi che risuonano in Jane Austen, ed esplorano il concetto di ruoli di genere e dell'affermazione delle giovani donne".
"Sono leggermente anticonformiste", dice Lily James. "Essendo state addestrate in Cina sono considerate delle ragazzacce e questo snobismo entra in gioco con i Bingley. C'è un divertentente combattimento fra me e Caroline Bingley, in cui io parlo cinese e lei giapponese".
Nonostante lo snobismo di classe, le ragazze sanno davvero fare la loro parte quando si tratta di combattere. "Di base, sono delle eroine delle arti marziali", dice la James. "Abbiamo dovuto fare molto training con Maurice Lee, lo stunt coordinator, per provare e per risultare credibili nel maneggiare una spada. E credo che tutti noi ci siamo riusciti pienamente e siamo diventati esperti di arti marziali".
Dice Lee: "Non capita tutti i giorni di fare un film di Kung Fu pieno di stili diversi nel Regno Unito. Volevo assolutamente farne parte".
Lee è un ex lottatore che ha praticato discipline come boxe, kickboxing e Kung Fu. Era perfetto per allenare le sorelle Bennet ispirandosi alle tecniche cinesi.
"La cosa principale per le coreografie di questo film è la conoscenza della sceneggiatura e dei personaggi", spiega. "Lo stile deve combaciare con la trama. Come reagirebbero questi personaggi di fronte alle situazioni da affrontare?".
Per Riley, allenarsi per il rigore fisico del ruolo è stata una grande sfida. "Non facevo sport da due anni", dice facendo una smorfia. "Quando ho visto quello che avrei dovuto fare ho pensato: 'Se ci provo adesso avranno bisogno di darmi 10 minuti di pausa per farmi recuperare il fiato'. Così, appena ho avuto la parte ho chiamato il mio personal trainer".
Per Riley non è stato facile imparare a maneggiare una spada da samurai. "Non si diventa Samurai in un mese", dice ridendo. "Ma ho pensato che se avessi imparato un po' di cose che mi facessero apparire un samurai, come rotare la spada e riporla nel fodero  senza guardare, me la sarei cavata. A casa ho questa spada da samurai ma mi trattengo dallo sfiorarla. Guardandola nella macchina da presa però è bella.
Tra le sfide difficili di questo film c'era la scena di un litigio tra Lizzie e Darcy in cui i due devevano confrontarsi continuando a recitare le battute del romanzo della Austen. "Per un attore il dialogo di un film in costume è abbastanza difficile", spiega Riley, "e quando io e Lily ci stavamo allenando per il combattimento per tutto il tempo pensavamo: 'Non è possibile risolverla in questo modo'. Ma in un certo senso questo ci permetteva di dire le battute senza starci troppo a riflettere, perché dovevi parlare mentre magari lei ti stava sferrando un gancio destro o provava a colpirti con un attizzatoio. Era una follia".
La James concorda: "Il dialogo inevitabilmente esce fuori in un modo che non puoi controllare e se stai combattendo questo si vedrà di riflesso ed esprimerà rabbia. Alla fine devi davvero smettere di pensare a quello che stai dicendo, cosa che ti aiuta come attore, perché tutto poi succede in modo istintivo".
A proposito delle formidabili sorelle Bennet di PPZPride + Prejudice + Zombies, la James dice: "Quando stiamo insieme siamo come una band. È come se fossimo le Spice Girls, ma con la differenza che sappiamo combattere e che siamo le sole a poter salvare gli uomini. Siamo personaggi forti e recitare questo ruolo ci ha unite davvero".
"La cosa più tremenda è stata sparare col fucile", dice ridendo Suki Waterhouse, che interpreta Kitty. "Io, Lily e Ellie Bamber, che interpreta Lydia, abbiamo sparato dei colpi a salve ed è stato davvero spaventoso, ma comunque ci siamo divertite".
L'attrice ammira il modo arguto in cui le abilità delle ragazze nel combattimento si fondono con la realtà sociale dell'epoca in cui vivono. "Non stanno a trastullarsi e sono abbastanza inquiete per le orde di zombie",  sottolinea, "ma allo stesso tempo sono limitate dalla necessità di sposarsi; il nocciolo è comunque Orgoglio e pregiudizio".

IL CAMPO DI BATTAGLIA:
Le location di PPZPride + Prejudice + Zombies 

La progettazione dei set e la preparazione delle location spettava al reparto di scenografia, diretto dallo scenografo Dave Warren. "Dave ha lavorato per molti anni con Dante Ferretti", dice la Shearmur: "e ha davvero occhio per la fattura artigianale di qualità. La sua decoratrice, Naomi Moore, ha una grande esperienza e sa a quali dettagli dare priorità. Sono stata lusingata quando qualcuno della stampa ha chiesto quanto fosse costato il film e, quando gli ho chiesto di indovinare, hanno sparato una cifra tre volte e mezzo superiore al nostro budget".
"Burr e Dave hanno passato molto tempo a capire che aspetto dovesse avere questo mondo dopo 70 anni di guerra con gli zombie", racconta McKittrick. "Il mondo esiste ancora, ed esistono ancora le grandi tenute ma, man mano che ci si allontana dalle tenute, si vedono le fortezze degli zombie e il modo in cui la società si è adattata a vivere in un mondo di zombie".
Lily James spiega: "Nella nostra storia, tra Londra e lo Hertfordshire, c'è una vasta area chiamata 'Terra di Mezzo', che è una sorta di zona morta postapocalittica dove ci sono ancora degli zombie. Londra e lo Hertforshire sono protette, ma all'inizio del film gli zombie si sono infiltrati nello Hertfordshire e siamo in guerra".
"È tempo di guerra e tutti in qualche modo si sono induriti", sottolinea Riley. "Volevo che Darcy avesse più accessori possibili. Il mio cavallo ha armature fatte su misura e una pistola a doppia canna con una piccola "D" sulla parte inferiore, un tocco di classe. Tengo nascosti dei coltelli negli stivali e sotto le maniche, e infine la spada da samurai e un'ascia. Insomma, giusto l'essenziale".
Il fatto di girare in alcune delle tenute di campagna più antiche della Gran Bretagna implicava un riadattamento per una storia alternativa in cui sembrassero le difese ideali contro la piaga degli zombie. "Si trattativa di dare un'occhiata e capire come trasformarle per adattarle al nostro mondo", racconta Steers. "Ma dire che questi posti avessero un'architettura 'sfarzosa'è dire poco".
"Il 99% del film è girato in location", spiega Warren. "Burr e Remi guardavano al cinema inglese degli anni Settanta, e in un certo senso gli sono piaciuti i limiti che comportavano le riprese nelle location. Questo si vede sullo schermo – la macchina da presa a volte può risultare stretta, ma le finestre erano perfette, tutto è reale e arriva la luce del sole. Credo che a entrambi sia piaciuto molto."
"Ambientare il tutto a Londra", commenta McKittrick, "avere a diposizione tutte le tenute che rimangono in piedi fino a oggi e riuscire a girare PPZ – Pride + Prejudice + Zombies in tenute centenarie… Non avrei mai creduto che saremmo riusciti ad avere accesso a cose del genere!".
L'obiettivo di Remi Adefarasin, direttore della fotografia, dà al film lo splendido linguaggio visivo dei grandi film in costume. "Sul set Remi ha usato un sacco di candele", spiega Shearmur. "È impossibile non pensare a quella meravigliosa scena di Barry Lyndon."
"Remi ha detto subito che avrebbe girato il più bel film sugli zombie che fosse mai stato fatto", racconta McKittrick. "È eccezionale, a livello visivo c'è tutto quello che ti aspetteresti in un film della Merchant Ivory".
Riley concorda. "Non è che Remi l'avessa sparata grossa", sottolinea, "era un modo per prevenire il rischio che diventasse una grossa balla, perché ci sono belle riprese come qualsiasi altro adattamento di Orgoglio e pregiudizio, e riesce a tenere insieme il romanzo e gli elementi del film di genere senza che risultino stonati".
E continua: "Le immagini sono belle, ricercate, ricche e, se si guarda con attenzione, si trovano molti dettagli che richiamano l'Asia. Dopo averlo guardato due o tre volte si impara molto sui personaggi dal modo in cui è decorata la stanza. È molto arguto e ingegnoso".
McKittrick racconta che Steers ha gestito il set con molta serenità. "Burr era un attore e quindi è chiaramente uno che dirige gli attori. È un tipo dolce e simpatico che sa quello che vuole e alla troupe piace per questo".
"Burr ci ha riuniti per le prove e ci ha portati a bere una birra", racconta la James. "Mi sono accorta subito di quanto fosse importante questo per creare un legame. Soprattutto per noi che interpretiamo le sorelle: le vibrazioni fra di noi sono diventate davvero spontanee. Burr è stato fantastico".
"Ha un nome che potrebbe essere quello di un batterista di un gruppo punk o roba del genere", dice Riley scherzando sul suo regista. "È geniale, ed è stato bellissimo trascorrere quelle due settimane di prove con lui, è una cosa rara. Anche solo mentre eravamo seduti a discutere di come collocarci capivi che eravamo sulla stessa lunghezza d'onda".

La creazione degli zombie:

Il make-up designer Mark Coulier, due volte premio Oscar per The Iron Lady e Grand Budapest Hotel, si è occupato di portare gli zombie… diciamo non proprio in vita.
"La mia prima conversazione con Burr ci ha dato la nostra direzione – cerchiamo sempre un po' informazioni. Burr voleva che tutto fosse molto vero così  avevamo piccoli pezzetti di ossa che spuntavano qua e là, la linea del mento da cui uscivano i denti, tutto quello che a Burr piaceva tanto del personaggio di Jack in Un lupo mannaro americano a Londra è che alla fine del film si deteriora sempre più. Siamo quindi riusciti a ottenere l'effetto usando vari colori sulle sfumature del blu e del verde e alcuni lembi di pelle penzolanti. È stato molto divertente mischiare quelle acconciature e quei deliziosi copricapo e costumi del Settecento con un mezzo volto", dice Coulier.
Il team di Coulier ha anche disegnato e realizzato le orde di zombie che minacciano la campagna inglese.
"Abbiamo impiegato diversi mesi per la preparazione, producendo in serie migliaia di protesi. Le abbiamo pensate in modo che fossero adattabili e che quindi potessimo applicarle su più persone, sapendo già come calzavano. Così nelle giornate in cui avevamo 40 zombie, c'erano 30 persone del mio reparto che, in quattro ore, erano pronti a trasformarli. C'erano poi gli addetti all'applicazione di sangue e materiale appiccicoso, che richiede una continua assistenza perché si stacca. Avevamo un sacco di arti rotti o mozzati e abbiamo realizzato una trentina di corpi da buttare in giro qua e là. C'erano poi zombie speciali come quello con un'ascia piantata nella testa, zombi orfani, il risultato era raccapricciante", dice Coulier.
Il team di Coulier ha lavorato a stretto contatto con la produzione e con i reparti dei costumi e del trucco per mettere a punto uno schema di colori macabro che fosse in sintonia con il film nel suo insieme.
"Abbiamo discusso insieme la palette dei colori – sapevamo quali colori abbinare ai costumi e abbiamo provato a trovare questa corrispondenza negli zombie", spiega Coulier. "Per esempio avevamo un'attrice con una meravigliosa pelle di porcellana e i capelli rossi e i costumi hanno pensato per lei uno splendido abito celeste pallido. Per realizzare la sua pelle decomposta di zombie ho quindi mantenuto questa tonalità pallida, giocando con dei meravigliosi blu, verdi, gialli e marroni".
Coulier aveva già esperienza con gli zombie, in particolare per World War Z, ma questo film ha avuto un fascino speciale.
"Un film in costume con gli zombie suonava davvero come qualcosa di eccezionale. Abbiamo avuto la possibilità di basarci maggiormente sui personaggi; dare un'immagine dell'Inghilterra vittoriana mishiando elementi della cultura zombie è stata un'esperienza singolare e molto divertente", dice Coulier.
Secondo Burr Steers, PPZ – Pride + Prejudice + Zombies ne ha una per tutti. "Gli appassionati di horror troveranno l'horror vero, con zombie spaventosi, e credo anche più insolito rispetto a cose già viste, perché darà anche la possibilità di pensare".
E per gli amanti di Orgoglio e pregiudizio, tutto questo è impostato sullo sfondo di una delle storie d'amore più note della letteratura. Dice Steers: "Viena alzata la posta in gioco di tutto. Tutti i temi di Jane Austen sono enfatizzati mentre i personaggi  combattono l'apocalisse zombie".

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