The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014) – Poster Disney+
Locandina The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro
The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro (The Amazing Spider-Man 2) è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Azione e Fantascienza diretto da Marc Webb. Il film dura circa 140 minuti. Basato sui personaggi dei fumetti Marvel di: Stan Lee and Steve Ditko. Il cast include Andrew Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx, Dane DeHaan, Colm Feore, Felicity Jones, Paul Giamatti, Sally Field, Embeth Davidtz, Campbell Scott, Marton Csokas, Louis Cancelmi. In Italia, esce al cinema mercoledì 23 Aprile 2014 distribuito da Warner Bros. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 10 Settembre 2014. Al Box Office italiano ha incassato circa 9063170 euro.

Anche stavolta la battaglia più difficile combattuta da Spider-Man sarà quella contro se stesso: il giovane supereroe si dovrà dividere tra i doveri di Peter Parker e le straordinarie responsabilità di Spider-Man. Una minaccia terribile sta, infatti, per piombare su di lui. Oltre a combattere il crimine, scalare i grattacieli e proteggere l'amata Gwen, Spider-Man dovrà salvare New York...

Da sempre la battaglia più importante per Spider-Man è quella interiore: il conflitto tra l’ordinaria vita di Peter Parker e le enormi responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro una minaccia più grande è in agguato. Per Peter non esiste nulla di più emozionante che lanciarsi tra i grattacieli di New York, essere un eroe e trascorrere il tempo con Gwen. Ma essere Spider-Man ha un prezzo: solo lui può proteggere i suoi concittadini da nemici pericolosi che assediano la città. Con la comparsa di Electro, Peter Parker deve affrontare un nemico molto più potente di lui. E quando il suo vecchio amico Harry Osborn ritorna, Peter si rende conto che tutti i suoi nemici hanno una cosa in comune: la OsCorp.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 23 Aprile 2014
Uscita in Italia: 23/04/2014
Data di Uscita USA: venerdì 2 Maggio 2014
Prima Uscita: 02/05/2014 (USA)
Genere: Azione, Fantascienza, Avventura
Nazione: USA - 2014
Durata: 140 minuti
Formato: Colore 3D
Produzione: Marvel Enterprises, Columbia Pictures
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 200.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 200.183.000 dollari | Italia: 9.063.170 euro
Soggetto:
Basato sui personaggi dei fumetti Marvel di: Stan Lee and Steve Ditko.
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 10 Settembre 2014 [scopri DVD e Blu-ray]

SAGA The Amazing Spider-Man

Recensioni redazione

Recensione The Amazing Spider-Man 2
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Giorgia Tropiano, voto 8/10
The Amazing Spider-Man 2 è agli stessi livelli del primo, se non migliore, continua la splendida chimica tra Andrew Garfield e Emma Stone sullo schermo e l'amore tra i due ha sempre più un ruolo centrale all'interno della storia. Ottime le scene di combattimento e la colonna sonora, vera perla del film.
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Redazione, voto 1/10
The Amazing Spider-Man 2 supera ogni aspettativa, film perfetto sotto ogni punto di vista: c'è azione, dramma, ironia e umanità. Questa saga The Amazing Spider-Man diventa sempre più 'elettrizzante'. Andrew Garfield ed Emma Stone riconfermano la loro bravura, ma un plauso alle new entry Jamie Foxx e Dane DeHaan.
Recensione: il Blu-ray di The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
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Redazione, voto 1/10
The Amazing Spider-Man 2 in Blu-ray è stupefacente, masterizzato in 4K per una qualità video perfetta. Ottimo anche l'audio in DTS-HD e ci sono oltre 2 ore di contenuti speciali.

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The Amazing Spider-Man 2: casting per il ruolo Harry Osborn
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Andrew Garfield e Marc Webb nel sequel di Amazing Spider-Man
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‘The Amazing Spider-Man’ pensato per essere una Trilogia
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VIDEO

The Amazing Spider-Man 2 – Sustainability Reel
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The Amazing Spider-Man 2 Alternate Scene – Cockpit Discovery
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The Amazing Spider-Man 2: Setting up the Sinister Six
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Gone, Gone, Gone – Phillip Phillips – The Amazing Spider-Man 2
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Clip Carico di Plutonio – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
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Francesca Michielin – Amazing (Video musicale)
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Promo Non tutte le storie hanno un lieto fine – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
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Promo La sua più grande sfida ha inizio – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
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Featurette Gwen e Peter – The Amazing Spider-Man 2
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Clip Sei in difficoltà – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
Clip Sei in difficoltà – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
Clip Salto della pietra – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
Clip Salto della pietra – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
Clip Cecchino a Time Square – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
Clip Cecchino a Time Square – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
Trailer Finale italiano – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
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Trailer Finale internazionale – The Amazing Spider-Man 2
Trailer Finale internazionale – The Amazing Spider-Man 2
Featurette Peter Parker – The Amazing Spider-Man 2
Featurette Peter Parker – The Amazing Spider-Man 2
Trailer italiano – The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro
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Spider-Man e Earth Hour – Speciale 2
Spider-Man e Earth Hour – Speciale 2
Spider-Man e Earth Hour – Speciale 1
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Spot Super Bowl – The Amazing Spider-Man 2
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Teaser Trailer italiano 2 – The Amazing Spider-Man 2
Teaser Trailer italiano 2 – The Amazing Spider-Man 2
Teaser Trailer italiano – The Amazing Spider-Man 2
Teaser Trailer italiano – The Amazing Spider-Man 2
Trailer – The Amazing Spider-Man 2
Trailer – The Amazing Spider-Man 2
Teaser Trailer 2 – The Amazing Spider-Man 2
Teaser Trailer 2 – The Amazing Spider-Man 2
Teaser Trailer – The Amazing Spider-Man 2
Teaser Trailer – The Amazing Spider-Man 2

Immagini

[Schermo Intero]

Il Film

“È difficile essere Peter Parker, ma è meraviglioso essere Spider-Man” spiega Andrew Garfield, che torna a rivestire i panni del protagonista in The Amazing Spider – Man 2™: Il Potere di Electro, dopo il lancio nel 2012 di un nuovo capitolo della storia del supereroe dal titolo The Amazing Spider -Man, un successo mondiale che ha incassato più di 750 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo. “Peter Parker ha gli stessi problemi di tutti: problemi con la ragazza, problemi di soldi. Ma quando si infila la tuta finalmente si libera di tutto, può rilassarsi. Spider-Man sa sempre qual è la cosa giusta da fare, ha energia positiva ed eroica, è un’ancora di salvezza per la gente. E questo gli dà gioia e piacere, oltre a divertirlo molto”. “Abbiamo voluto che questo film fosse più allegro, più divertente” dice il regista Marc Webb, per la seconda volta al timone. Proprio lui ha voluto questa volta catturare il vero spirito di Peter Parker, in particolare nelle vesti di Spider-Man. “Dai fumetti emerge chiaramente la sua leggerezza fatta di battute, comicità, spensieratezza. Questo è un lato della personalità di Spider-Man che la gente apprezza molto e che poi è quel che più mi piace di lui”. Ma non è tutto divertimento e giochi per Peter. L’impegno di proteggere i suoi concittadini newyorkesi lo porterà direttamente nel cuore della società più potente ed importante di New York: la OsCorp, che in passato aveva assunto il padre di Peter e che ha svolto un ruolo cruciale nella scomparsa dei suoi genitori. Ora la OsCorp sembra nascondere nuovi nemici, dotati di tecnologia avanzata e potere. “La posta in gioco non è mai stata così alta sia per Spider-Man che per Peter come in questo film – afferma il produttore Matt Tolmach – Per Spider-Man, perché si trova a dover affrontare dei nemici che hanno unito le loro forze contro di lui, tutti collegati in un certo modo alla OsCorp, e per Peter, perché le sue scelte e le promesse che cerca di mantenere lo portano a dover accettare delle conseguenze reali”. “In questo film è chiaro che Spider-Man ama essere Spider-Man – afferma il produttore Avi Arad – Come in tutti gli altri film, essendo un eroe si scontra con la vita quotidiana e i desideri di Peter Parker. Il nemico più temuto che emerge è la OsCorp. La sua vita, quella di suo padre, la vita di Harry e tutti i cattivi dipendono da questa torre del male, oltre tutto questo i pericoli maggiori affiorano quando Peter comprende di doversi scontrare contro un’istituzione onnipotente”. “La OsCorp è stata costruita per un unico scopo: preservare la vita di Norman Osborn – afferma Webb – Ha una malattia terribile, e la ricchezza della società viene utilizzata per sostenere il reparto Progetti Speciali che nasconde oscurità e male. Ma Norman Osborn si sa, non è un uomo etico”. Electro e Goblin, due dei nemici che l’Uomo Ragno dovrà affrontare, non solo sono spinti da diverse motivazioni nei confronti del protagonista, ma in qualche modo, sono convinti essi stessi di combattere un nemico diverso. “Dei due, uno odia Spider-Man e l’altro odia Peter Parker – dichiara uno degli sceneggiatori, Alex Kurtzman – Vogliono uccidere la stessa persona, ma per ragioni diverse. Ecco perché si coalizzano, pur seguendo le proprie motivazioni”. Jamie Foxx, che interpreta Electro, spiega che la scelta di questo ruolo non è stata simile alle altre. “È una grande emozione lavorare in un film di Spider –Man – dice – Ricordo il momento in cui ho messo piede sul set e ho visto Andrew in tuta0. Per me è stato un momento storico, stavamo facendo qualcosa che la gente ama davvero. È parte di noi, parte della nostra cultura. Questo è stato molto significativo per me ed è una responsabilità che ho preso seriamente. Nei panni di Electro, volevo essere un avversario temibile”. Per Webb e i suoi colleghi era importante ricordare che dietro la maschera di Spider-Man c’era comunque una persona normale, nonostante le lotte con potenti criminali. “Nelle vesti di Spider- Man, Peter lotta contro la criminalità e la prepotenza mentre volteggia tra i grattacieli di New York; nei panni di Peter Parker invece affronta sfide comuni – aggiunge Webb – è un ragazzo innamorato e quando Gwen gli offre la possibilità di realizzare un sogno per tutta la vita deve scontrarsi con una verità difficile da accettare, ma che tutti noi comprendiamo: che a volte amare una persona significa lasciarla andare via”. “Peter Parker si barcamena tra gli impegni quotidiani di un giovane, di un fidanzato, e di un supereroe e fa di tutto per far sì che le cose funzionino. Pensa di poter gestire tutto. Ma la vita è fatta di scelte e compromessi – dice Tolmach – Questo è un denominatore comune di tutte le storie di Spider-Man, ma ora sta diventando il suo più grande dilemma. In questo film gli eventi costringeranno il protagonista a fare delle grandi scelte, non necessariamente dipendenti dalla sua volontà”. Sebbene Peter avesse promesso al padre morente di Gwen di starle lontano per proteggerla, è chiaro che i due hanno un legame sentimentale più solido di qualsiasi altra promessa: lei è la sua metà, sul piano intellettivo, caratteriale ed emotivo. “Doveva essere un periodo meraviglioso della vita di Gwen: ha ottenuto il massimo dei voti, sta per entrare alla Columbia e ha ricevuto una proposta per Oxford. Convive con la perdita del padre e cerca di trovare la strada giusta con questo ragazzo, chiaramente molto complicato – dice Emma Stone, che torna ad essere Gwen Stacy – Sono molto felice che il pubblico segua con affetto la storia di Gwen, è un ruolo intenso ed emozionante da interpretare”. La storia di Gwen Stacy segna una svolta nei fumetti, per questo era così importante per i realizzatori renderla al meglio. La possibilità di adattare la loro storia dal fumetto al grande schermo in modo emotivamente autentico era molto allettante. “Le versioni precedenti dei film su Spider-Man hanno sottovalutato il riferimento cinematografico di questa storia, mentre in questa occasione abbiamo voluto rendergli omaggio in modo diverso – afferma Webb – Ci siamo presi alcune libertà cinematografiche, pur sempre traendo ispirazione dalla storia originale del fumetto. L’ “Amazing Spider-Man” n.121 racconta di un momento fondamentale nella serie e nella storia di Peter Parker, il destino di Gwen dipende direttamente dalle scelte del protagonista, ed è grazie a ciò che la storia nei fumetti si è complicata, offrendoci per contro la possibilità di dare al film un tono shakespeariano, quasi operistico”.

Dopo aver diretto The Amazing Spider-Man e il romanzo indipendente “(500) Giorni Insieme” (500 Days of Summer), Marc Webb torna a dirigere il sequel sul famoso supereroe. Arad sostiene che Webb ha dimostrato di essere un maestro sotto tutti i punti di vista: “Uno dei tanti aspetti del genio di Marc è la sua passione per il personaggio e la narrazione, sa realmente trasformare un gran film d’azione in un popcorn story – aggiunge Arad – Ha anche le competenze e le capacità necessarie per fare un grande film, pieno di azione, degno di un supereroe. Non perde mai di vista i compiti dei personaggi, neanche durante la sequenza d’azione più schiacciante. E tutto ciò pone il film su alti livelli. Fa in modo che il film di Spider- Man ruoti sempre intorno alla storia del personaggio, in ogni scena, comprese quelle in cui l’azione è protagonista. Lo spiccato senso dell’umorismo di Marc, che aleggia nella pellicola, ci fa conoscere la vera essenza di Spider- Man mettendo in risalto una delle caratteristiche più famose di Spidey. Ironia e senso dell’umorismo”. “Il genere di film basati su storie di supereroi sono costruite sugli estremi: fisici ed emotivi – afferma il regista – Spider-Man è semplicemente un ragazzo ed è in questo che mi identifico con lui. Penso che sia importante che gli eroi esprimano anche le proprie emozioni in modo vero, autentico ed onesto. Nei miei film, mi piace vedere la gente piegarsi di fronte alle brutalità della vita, così come di fronte alle gioie”. “Al centro di questo film c’è il rapporto di Peter Parker con Gwen – continua Webb – Il destino di Spider-Man è fondamentale, ma va a scapito dell’identità di Peter Parker e questa è un concetto davvero difficile da accettare per Peter. Così come Peter deve combattere la minaccia crescente della OsCorp, una forza che lui stesso non comprende appieno, le vere difficoltà che dovrà affrontare derivano dalla gestione del suo amore per Gwen. Questa è la parte più narrabile ed importante del film”. Ciò che differenzia questo film dagli altri è per Webb “l’elevata commistione tra azione e spettacolo, è straordinario nel suo genere. Ma la sua dinamicità visiva del conflitto e dell’azione non è niente se non viene rapportato ai personaggi. I conflitti che affliggono Peter Parker creano una storia incredibilmente tenera ed umana: quella di un ragazzo che sta crescendo, cercando un posto nel mondo. L’abbiamo colta in modo epico ed operistico, anche se dentro di lui batte un cuore vivo e vivente, ben protetto, amorevole, simpatico e divertente”. In altre parole, Webb spiega che “i poteri di Peter sono solo una parte del suo eroismo e nemmeno la più importante. È il suo carattere, la sua integrità a renderlo la persona che è”. Per questo film, i realizzatori si sono rivolti ad un team di sceneggiatori composto da Alex Kurtzman, Roberto Orci e Jeff Pinkner, autori di saghe e programmi televisivi innovativi tra cui Star Trek, Transformers, Alias, Fringe. Arad sostiene che proprio questi ultimi hanno dato nuova vitalità al franchise. “Questo film è molto diverso dagli altri: ambiti diversi, diversa intensità, ma più importante di tutti la grande umanità – afferma Arad – Descrive i comportamenti reali delle persone, il loro senso dell’ umorismo. Basti pensare alla scena in cui Peter e Gwen pianificano il loro rapporto. Non è fondamentale il dialogo: le persone si innamorano con un gesto. Questo team di scrittori ha dato vita ad una storia di speranza, in cui è facile l’identificazione e che finisce per coinvolgerci totalmente”. “Quando abbiamo iniziato a sviluppare la storia, abbiamo cercato di individuare a che punto era la vita di Peter Parker – continua il regista – Gli scrittori hanno saputo brillantemente scavare nella profondità del personaggio, mostrando lati del suo carattere mai visti prima”. Eppure, quando Kurtzman, Orci e Pinkner si sono uniti al team della saga, hanno accuratamente fatto sì che la loro sceneggiatura facesse parte dello stesso mondo del primo film, The Amazing Spider-Man. “Abbiamo molto apprezzato i toni di quel film – dice Kurtzman – Sembra impiantato in un mondo reale, nuovo, che però non smentisce la personalità di Spider –Man; infatti, gli dà nuove opportunità. Così il nostro intento è stato quello di rifarsi a quella realtà, arricchendola di spazi nuovi ed entusiasmanti. Il primo film ci ha lasciato molte domande senza risposta e siamo ripartiti da lì”. Pinkner aggiunge: “Questo film rappresenta più un processo di maturazione per Peter, non solo nella sua relazione con Gwen ma anche nella fase di crescita da giovane ad adulto. Peter è ora consapevole che la vita è breve e sempre transitoria; che le relazioni vanno e vengono, e che il meglio che possiamo fare è cercare di goderci il viaggio e sfruttare al meglio tutto il tempo a disposizione”. Kurtzman osserva che se gli sceneggiatori si sono presi qualche libertà nel raccontare la storia, alcuni elementi di base del classico sono immutabili e quindi si sono limitati ad omaggiarli. “È stata una sfida interessante: come si fa ad attenersi allo spirito e l’origine dei personaggi, ed allo stesso tempo fornirne una versione aggiornata? Noi stiamo in piedi sulle spalle di giganti, dobbiamo onorare ciò che è venuto prima. La serie Ultimate della Marvel ci ha molto aiutato spianandoci la strada”.

I Personaggi

Peter Parker / Spider-Man. Andrew Garfield torna a vestire i panni di Peter Parker. L’attore Premio BAFTA ha dato vita ad una nuova versione del protagonista già in The Amazing Spider-Man. Il produttore Avi Arad sostiene che questo ruolo è piuttosto complicato. Spider -Man è in grado di compiere tutto ciò che Peter Parker non può fare, ma il cuore del personaggio è sempre Peter. “Stan Lee e Steve Ditko hanno creato un personaggio incredibilmente complesso, l’attore deve interpretare due ruoli: quello di Peter Parker e quello di Spider-Man – dice Arad – Ma Andrew è capace di fare tutto; è il miglior attore che ho visto nel giro di tanti anni. È umano, sa creare conflitto e dramma ed è in grado di compiere tutte le acrobazie che gli lasciamo fare. È un ragazzo straordinario. Per coronare il tutto, Andrew ha un gran senso dell’umorismo, sia mentale che fisico, quindi corrisponde alla vera incarnazione di Spider–Man”. Garfield era ansioso di riprendersi il ruolo per molti motivi, non ultimo il fatto di essere un fan accanito del personaggio. “So quanto sia importante essere un fan. Conosco il valore di Spider-Man e l’influenza che ha su bambini e adulti – spiega – Questo personaggio è rassicurante verso i suoi ammiratori. Non importa quali problemi si hanno nella vita, Spider -Man è lì per dimostrare che si possono affrontare. Peter invece ha gli stessi problemi dei giovani e anche lui deve trovare soluzioni”. Garfield vede Spider- Man come il protettore dei perdenti: “Ha un gran senso di responsabilità e impulsi eroici, oltre a un profondo senso di giustizia, queste sono doti che non si imparano ma si sviluppano dalla nascita”. Garfield afferma che i realizzatori in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro hanno molto ampliato le sfumature del personaggio, ripensando alla versione originale del personaggio nei fumetti. “Peter Parker inciampa da solo, mentre Spider-Man fa inciampare gli altri. È un burlone – dice Garfield – Una delle caratteristiche dei burloni è che riversano le debolezze dei loro nemici contro loro stessi. Invece di tirare pugni e calci, fanno sì che i loro nemici si mettano in pericolo con le loro stesse mani”. Per tirare fuori questa vena, Garfield si è allenato ed ha studiato con degli esperti. “Cal McCrystal era il nostro ‘Ideatore Clown’, il nostro consulente di riferimento per la comicità fisica. Molte scene ed idee sono nate proprio dalle conversazioni che ho avuto con lui. Io adoro Charlie Chaplin e Buster Keaton, ammiro la loro abilità. Abbiamo voluto constatare se Spider-Man potesse avere lo stesso tipo di follia nei movimenti”. Eppure, anche se Spider-Man deve affrontare la prospettiva di avere una molteplicità di cattivi contro, Peter è preoccupato per il destino della cosa più importante della sua vita: Gwen Stacy. Peter non ha dimenticato la promessa fatta al capitano Stacy, ma è una promessa che proprio non può mantenere. “Peter e Gwen ci stanno provando – dice – Bene o male, Peter sente una certa responsabilità nei suoi confronti. È difficile per lui convivere con il tradimento di una promessa, ma trova altrettanto impossibile vivere senza di lei. Ha a che fare con il senso di colpa di una promessa non mantenuta, ed un destino innegabile che li lega. È un ragazzo combattuto e confuso, che cerca di capire qual è la cosa migliore da fare”.

Gwen Stacy. Garfield era elettrizzato all’idea di rifare squadra con Emma Stone, che riprende il ruolo di Gwen Stacy. “È una persona che ti tiene sulle spine e si accerta che io abbia svolto i miei compiti, per far sì di stare al suo passo – afferma Garfield – Non le si può rimproverare nulla. È l’attrice più talentuosa che io conosca”. La Stone ricambia il complimento: “Prima di girare il primo film, non avevo visto molto del suo lavoro. Ora lo so: è capace di tanto – dice Emma Stone – è un onore lavorare con un attore così. Si impara molto lavorandoci insieme, è incredibilmente preparato, meticoloso, allo stesso tempo davvero coraggioso. È in grado di portare tanta profondità al personaggio”. “Emma Stone è Gwen – sostiene Arad – L’attrice più sorprendente, che apporta fascino, amore, luce, e spirito di indipendenza, nel film. È l’incarnazione della donna ideale: intelligente, ambiziosa e leale”. “Gwen è una donna forte, un personaggio cosciente delle proprie capacità – dice Tolmach -Non sta lì ad aspettare che Peter Parker decida o meno di stare con lei. I suoi sogni sono importanti quanto quelli di Peter”. Il film inizia con il giorno della consegna del diploma e vede Gwen pronta a prendere il suo posto per il discorso di commiato. “Alla fine del primo film Gwen e Peter si erano lasciati, ma ovviamente non avevano smesso di frequentarsi – dice la Stone – Lei doveva fare chiarezza. Era pronta per andare alla Columbia, ma le si presenta la grande opportunità di andare ad Oxford. Sta cercando di trovare una strada comune con questo ragazzo”. La Stone conferma di essere entusiasta di tornare ad interpretare questo personaggio: tra i più amati della serie. “Gwen Stacy è un personaggio fondamentale nel mondo di Spider-Man. Il destino del suo personaggio attrae tutti e Marc nel corso di questi film ha davvero ripreso la trama originale, raccontandone la sua versione. Prima della mia audizione per il primo film, ho letto la sua storia: e più la leggevo, più volevo interpretarla”. La Stone sostiene che Gwen ha una concezione diversa da quella di Peter riguardo la loro relazione. Gwen è una donna determinata nel seguire le proprie scelte, non sente il bisogno di essere protetta da un uomo, neanche se si tratta di Spider- Man. “Peter aveva giurato di stare lontano da Gwen, lei lo sa, ma in ogni caso vuole stare con lui. Non è solo perché sono innamorati. Suo padre è morto, e questo accadimento le ha dato un senso di precarietà: tutto è passeggero. Peter non è d’accordo ed è questo a creare tensione”. Allo stesso tempo Webb avverte che ci sono guai in vista nel loro rapporto. “Gwen deve portare avanti la propria vita – dice il regista – Ha la possibilità di andare a studiare in Inghilterra. Vuole diventare un medico, per salvare vite umane. La sua vita è piena di risvolti e Peter vuole lasciarla andare, è felice per lei ma non ci riesce, perché la ama così com’è; è legato a lei nell’anima, come solo l’amore adolescenziale sa legare le persone”.

Max Dillon / Electro. Dietro questa storia d’amore, naturalmente, c’è l’impegno di Spider -Man a proteggere New York. Dovendo il nostro eroe affrontare in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro la sua più grande sfida, i realizzatori hanno ritenuto necessario contrapporgli l’ostacolo più duro che l’Uomo Ragno abbia mai affrontato. Allo stesso tempo, volevano un cattivo che fosse profondamente radicato nella tradizione di Spider- Man: una figura tragica, a tratti simpatica che in seguito a scelte sbagliate finisce a perseguire il male. “I ‘cattivi’ della Marvel sono spesso vittime delle circostanze. Reagiscono ai loro problemi e al loro dolore, facendo cose sbagliate, di conseguenza diventano cattivi – spiega Avi Arad – Come tutti, hanno i loro problemi quotidiani, a differenza di Spider-Man, non sanno distinguere il bene dal male. Electro ne è un ottimo esempio. Max Dillon è un perdente, non un cattivo, verrebbe quasi voglia di trasmettergli un po’ di cattiveria. È un uomo che è stato ignorato per tutta la vita, solo quando diventa Electro cerca riconoscimenti. Electro, il cattivo, manifesta la sua frustrazione e la rabbia per l’umanità, verso Spider-Man. Nessuna buona azione resta impunita”. “Spider -Man è la persona più celebre di New York, il che si ritorce contro Max Dillon che invece è letteralmente quasi invisibile – spiega Kurtzman- Dillon dice: ‘Vorrei che tutti mi vedessero come vedono Spider-Man’, per questo fantastica sul supereroe anche credendolo il suo migliore amico. Tutto quel che vuole è essere riconosciuto per il bene che fa”. Max un tempo era il più grande fan di Spider-Man, ma nei panni di Electro diventa il suo più grande nemico. “Nessuno ricorda il suo nome, nessuno è interessato a quel che fa, non ha famiglia, nessuno di cui preoccuparsi né nessuno che si prenda cura di lui – continua Arad – Il suo modello è Spider-Man per questo quando si sente tradito da lui il suo mondo crolla, sino a divenire Electro. Nelle vesti di cattivo annienterà il potere di tutti, e finalmente sarà celebre”. “Max è un ragazzo molto, molto intelligente, che potrebbe essere ricordato per aver fatto grandi cose per la OsCorp – spiega Jamie Foxx, che assume il ruolo – Dovrebbe avere una macchina aziendale ed un conto spese, invece non ha nulla e non sa come reagire. È pronto a darsi da fare, ma non sa come”. Trova il modo di vendicarsi contro la stessa persona che un tempo elogiava: “Spider -Man è stata l’unica persona che sembrava accorgersi di Max, che abbia mai pronunciato il suo nome – sottolinea Foxx – Max sa che Spider-Man gli era amico. Ma in realtà, proprio a causa di ciò, ne diventa ossessionato: attacca le sue immagini al muro, parla con lui immaginandoselo di fianco. Dopo l’episodio in Times Square, il caos che provoca e i numerosi incidenti che provoca agli abitanti innocenti Spider-Man, occupato a placare la sua ira, diventerà solo un nemico”. Tolmach spiega che Jamie Foxx era l’attore ideale per il ruolo di Electro. “Si tratta di un personaggio capace di spezzare il cuore, un ragazzo che potrebbe essere davvero simpatico e tranquillo, con cui ci si può scontrare per la strada senza prestarne attenzione – aggiunge Tolmach – Ma è anche un personaggio che incarna rabbia e potenza quando tutto va storto, l’alter ego di quel ragazzo tranquillo e simpatico, estroverso, forte e roboante. Jamie Foxx era perfetto per questo”. Proseguendo, Tolmach ricorda la performance di Foxx nel film Alì del 2001 come parte del motivo della scelta: “Ha interpretato Bundini Brown, un uomo meravigliosamente pacato, simpatico e vulnerabile – dice – Ricordo sempre quella prestazione magica. Certo, abbiamo tutti apprezzato Jamie nei panni dello spavaldo, dalla voce potente, ed è straordinariamente carismatico e divertente, ma quella performance ha mostrato un altro suo lato. Si tratta di un’incredibile e rara combinazione di qualità”. Eppure, prima di assumere il ruolo, Foxx ha chiesto il parere ad uno dei suoi più stretti consiglieri: “Quando ho detto a mia figlia che avrei avuto una parte in un film di Spider-Man, ha detto, ‘Chi hai intenzione di interpretare?’. Le ho detto ‘Electro.’ E mi ha risposto, ‘Oh, papà, le prenderai. Lo sai, vero?””.

Harry Osborn / Goblin. Il ruolo di Harry Osborn è interpretato da Dane DeHaan, l’attore che si è fatto notare per le sue performance in film come Chronicle, Lawless, Giovani Ribelli, Kill Your Darlings e Come un tuono. In questo episodio, Harry è un vecchio amico di Peter. “I loro padri sono stati soci, ma quando le cose sono andate male tra Norman Osborn e Richard Parker, e Richard è scomparso, Peter ed Harry si sono persi di vista. Non si sono parlati per tanto tempo, sino a questo momento” spiega DeHaan. Dopo anni di college, Harry viene richiamato a New York al capezzale di suo padre. “Pensa che suo padre gli voglia dire ‘Ti voglio bene, addio’, ma non è così. Harry scopre di avere la stessa malattia che sta uccidendo il padre e quindi è spinto a combatterla”. “È così Peter torna nella vita di Harry – dice DeHaan – E ricordano insieme il legame d’amicizia che li univa da piccoli”. Harry, crescendo è diventato una persona completamente diversa da Peter. “Dal mio punto di vista Harry figlio di gente ricca, con il futuro assicurato è un ragazzo newyorkese sempre alla moda – dice – Frequentatore di posti particolari, e gente selezionata, curato nel suo aspetto. Harry è attaccato ai suoi beni materiali, perché sono le uniche cose che non ha paura di mostrare. Dietro questo suo materialismo nasconde la sua vera personalità. Marc ha considerato questa mia visione di Harry, così, sulla base delle mie idee, mi ha guidato lungo il percorso, aiutandomi a dar vita al personaggio”. In questo percorso si assiste alla trasformazione di Harry, che da ragazzo privilegiato diventa la minaccia più pericolosa di New York. Prendendo le redini della OsCorp, Harry, come prima di lui suo padre, è determinato ad impiegare le vaste risorse della società pur di salvare la propria vita. Con la scoperta del covo segreto della Oscorp, reparto Progetti Speciali, crede che il sangue di Spider-Man sia la risposta a tutte le sue preghiere e questa convinzione diventa un’ossessione che alla fine porta Harry a una trasformazione per diventare il Goblin. “Harry Osborn ha in sé lo stesso classico conflitto Peter Parker/Spider-Man – dice Arad – Harry era il suo migliore amico e ora a causa delle circostanze diventa il suo più acerrimo nemico, colui che si prefigge di distruggere Spider-Man. Ciò che rende tutto più difficile è che Spider–Man malgrado tutto sente la necessità di aiutare il suo amico, e impedirgli di diventare un villain auto- distruttivo”. “Ci sono state molte interazioni del Goblin nella serie canonica di Spider-Man – continua DeHaan – Siamo andati alla ricerca di come i vari personaggi sono diventati il Goblin. Ci siamo sentiti in dovere di onorare il materiale e farlo nostro. Pur prendendoci qualche libertà narrativa, ci siamo attenuti agli elementi classici che caratterizzano il Goblin, una figura che tutto il mondo conosce ed ama”. Marc Webb dice che in molti modi Peter e Harry si trovano a dover affrontare le stesse scelte, pur ottenendo risposte divergenti. “Harry è complementare a Peter – afferma Webb – è intelligente come Peter, ed entrambi sono stati abbandonati dai loro padri, anche se in modi diversi: uno fisicamente e l’altro moralmente. Ma Harry non ha avuto una May ed un Ben nella sua vita, non è stato consolato o guidatocome Peter. Per questo ha sviluppato un temperamento impetuoso e irritabile. È così che si è molto indurito, a guidarlo ora sono la gelosia e la rabbia”. Il senso di tradimento che prova Harry aumenta quando presume che il sangue di Spider-Man potrebbe essere la cura al suo male, diventando quindi ansioso di riceverlo. “Peter sa che il sangue di Spider-Man ha trasformato il Dott. Curt Connors in Lizard – dice uno degli sceneggiatori, Jeff Pinkner – Se dovesse dare ad Harry lo stesso sangue, potrebbe avere degli effetti collaterali uguali se non peggiori. Peter vorrebbe aiutare disperatamente il suo migliore amico, ma non con il suo sangue. Naturalmente Peter non può spiegare tutto questo ad Harry e anche se potesse Harry potrebbe non accettarlo. È un problema serio per Peter e, in definitiva, costringe Harry a unirsi con Electro”. “Harry ed Electro si alleano, uniti dal reciproco odio verso Spider-Man – dice Kurtzman – Questo è un momento cruciale: due cattivi insieme che odiano l’eroe, seppur spinti da motivazioni diverse. E il risultato è che Harry utilizzerà le risorse della OsCorp contro Spider-Man”. Tolmach afferma che durante i casting per il ruolo, DeHaan non era stata la prima scelta di Webb e dei produttori. “Avevamo visto Dane in un paio di film, ma non avevamo idea della portata delle sue capacità – dice Tolmach – Invece è successo qualcosa di magico. Era del tutto originale, unico e diverso. Ci ha fatto vedere il personaggio in modo differente: straordinario. Ci ha ipnotizzati. C’è qualcosa nei suoi occhi, ha una intensità folgorante e ha un cuore enorme, ma allo stesso tempo è malinconico ed oscuro. Questo è Harry Osborn”. “Dane è un attore straordinario. Non assomiglia a nessuno – dice Arad – Quegli occhi sono i suoi. È vulnerabile, può mostrare il suo percorso interiore, o l’imbarazzo, o la follia, o qualunque cosa richieda la scena, è un partner perfetto per Marc Webb, che spesso fa in modo che i suoi attori si lascino andare ad improvvisazioni: Dane può andare in tilt e dar vita a delle sequenze non previste”. “È stato emozionante aver avuto la parte di Harry, perché è un personaggio completo, dinamico, e folle – conclude DeHaan – Sapevo che mi avrebbe coinvolto totalmente”. DeHaan ha dovuto trascorrere quattro ore al trucco e costumi per trasformarsi nel malvagio. “La designer makeup, Sarah Rubano e io abbiamo lavorato insieme sull’intera evoluzione del trucco – dice DeHaan – Si parte da una pustola sul mio collo che poi si diffonde su tutto il volto. Harry cerca di nasconderlo, ma non ci riesce e poi, una volta che si prende il veleno di ragno nel disperato tentativo di salvare se stesso, in realtà non fa altro che accelerare la malattia, fino ad uno stadio quasi fatale, lo stesso che ha portato Norman Osborn alla morte. Ho indossato un paio di protesi, per le orecchie e la punta del naso, utili più che altro per accentuare piaghe e ferite. Ho anche messo una dentiera e lenti a contatto per rendere minaccioso il sorriso del Goblin e ingrandire gli occhi. La forma dei miei capelli ricorda il cappuccio viola che il Goblin indossa nei fumetti”.

Aleksei Sytsevich / Rhino. Mentre i nemici cominciano ad allearsi in The Amazing Spider – Man 2: Il Potere di Electro, ne arriva un altro che si unisce alla causa infame ed è il supercriminale russo Aleksei Sytsevich. Fermato ed allontanato da Spider-Man all’inizio del film, ritorna sottoforma di invenzione altamente meccanizzata della OsCorp: Rhino.
Rhino era il personaggio della Marvel preferito da Paul Giamatti quando era piccolo. “È forza bruta e un ragazzino ama questo genere di cose – dice l’attore nel descrivere il personaggio – Può distruggere tutto, o persino passare attraverso un muro. Rhino ha perennemente una faccia da cattivo ed un aspetto inquietante”.
Un’apparizione nel talk show notturno di Conan O’Brien nel 2011, ha fatto guadagnare a Giamatti la parte di Rhino in The Amazing Spider – Man 2 – Il Potere di Electro. “Per gioco, Conan mi ha chiesto se sarei mai apparso in uno dei film di Spider-Man, ed in caso quale personaggio mi sarebbe piaciuto interpretare; ed io ho risposto Rhino – dice Giamatti – A questo punto credo che Marc Webb abbia visto la puntata e quando ci siamo incontrati mi ha chiesto, ‘Vorresti veramente interpretare Rhino ?’. Una domanda totalmente inaspettata: mi sono sentito come quando avevo sette anni”.

Zia May. L’attrice due volte Premio Oscar, Sally Field è per la seconda volta la zia di Peter, May. “È la bussola morale di Peter – spiega l’attrice – Ha sempre la giusta prospettiva della realtà e capisce quello che sta passando Peter; è la sua più grande sostenitrice. Ma è anche al corrente di molte cose che lui non sa: dei segreti che gli svelerà solo al momento giusto.”

I Sinistri Sei

Naturalmente, malgrado l’Uomo ragno abbia lottato con Electro, Goblin, e Rhino, la nuova era di sinistri è appena cominciata. In The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Elecro, gli spettatori riceveranno i primi indizi di ciò che i nemici di Spider-Man stanno complottando contro di lui. “Questo film suggella la OsCorp come la torre del male, le creazioni peggiori della scienza – dice Arad – I Sinistri Sei sono frutto di questa malvagia organizzazione. Sono stati creati per attaccare l’umanità. C’è solo un eroe che può fermarli: Spider-Man. Possiamo solo immaginare cosa faranno per fermarlo, ed avere libero sfogo sulla città. Sono tutti uniti dal profondo odio per il supereroe”. Tolmach ha aggiunto: “Fino ad ora, abbiamo affrontato ogni film come un’entità autonoma, ma ora abbiamo la possibilità di far crescere il franchise, preparando il terreno per la tappa successiva della storia.”

LA PRODUZIONE E LE RIPRESE A NEW YORK 

“New York è sempre stata e sarà la patria di Peter Parker / Spider-Man: dalla nascita, all’adolescenza, il liceo e la famosa Università Empire State – dice Arad – Poter girare l’intero film a New York è stata un’occasione unica per catturare le immagini e i suoni del mondo di Peter. L’obiettivo era l’autenticità, far sì che il pubblico di tutto il mondo si sentisse realmente come in un viaggio nella città”. The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro è il primo film della saga di Spider-Man girato interamente nello Stato di New York. “Spider -Man è di New York e la sua storia è la storia della sua città – afferma Webb – Aver avuto la possibilità di girare le scene nelle nostre sedi attuali, invece di riprodurle in set esterni, è stato davvero allettante”. In aggiunta alle riprese in esterni a New York e Rochester, N. Y., la produzione ha girato nei set di Long Island e Brooklyn, compreso il più grande footprint mai visto dell’Empire State. Di fatto, a detta del Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro è stata la più grande produzione di sempre, girata a New York. Lo scenografo del film, Mark Friedberg – anch’egli newyorkese – era particolarmente elettrizzato all’idea di girare il film nella sua terra. “Ho avuto fiducia in questa squadra. Sono convinto che abbia portato molta energia al nostro processo creativo. Spider-Man è un supereroe speciale per noi”. Durante le riprese in giro per New York, la produzione ha attirato migliaia di spettatori desiderosi di vedere il loro eroe nazionale in azione. “I Newyorkesi si rivolgono a Spider- Man con tanto affetto ed entusiasmo – dice Andrew Garfield – Ha attirato tutti. La gente è uscita di casa, dai negozi e ha iniziato a gridare e ballare. Spider–Man è un personaggio acclamato, lo sentono vicino. Appartiene alla città. Quindi ci è sembrato giusto essere lì”.

“La gente è venuta da lontano per assistere alle riprese del film, perché fa parte della storia di New York, oltre ad essere una grande produzione – aggiunge Emma Stone – è un personaggio molto amato, e si percepisce per le strade della città”. Garfield ha anche colto l’ occasione, quando ha potuto, di stare tra la folla di newyorkesi. “Tra una ripresa e un’altra c’è stato un grande momento. Mi sono messo a giocare a basket con dei bambini vestiti col mio stesso costume da Spider-Man – ricorda Garfield – è stato divertente. Avevo mezz’ora libera, li ho visti giocare lì per strada e ho pensato di unirmi a loro. Mi sono veramente divertito, è stato uno dei miei momenti preferiti”. Naturalmente, come tutti i newyorkesi che si rispettino, quei ragazzi l’hanno presa con molta disinvoltura. “È stato come se avessero pensato: ‘Sì, va bene, abbiamo giocato a basket con Spider-Man, e allora?” afferma Garfield ridendo. Friedberg sostiene che, poiché la casa di Peter Parker è fuori Manhattan, gli spettatori avranno l’opportunità di vedere altre zone sconosciute di New York . “New York non è solo Midtown, è Queens, è Brooklyn , è DUMBO, i ponti e gallerie, Spider-Man lascia un messaggio a Gwen sul lato del ponte sotto il FDR. Ci sono quartieri che non sono mai stati utilizzati come location per i film, posti che non si frequenterebbero se non per le due settimane di riprese”. E infatti, il film è stato girato in tutta New York, anche al Hearst Building, che rappresenta la OsCorp Industries, tra la 57esima e Eighth Avenue; al Lincoln Center nel West Side; nel quartiere di Bensonhurst a Brooklyn; al Flatiron District di Manhattan; Union Square; Park Avenue; Chelsea; all’ Upper East Side; al DUMBO di Brooklyn; al quartiere finanziario; a Throgs Neck nel Bronx; all’East River Park nel Lower East Side; alla Windsor Terrace a Brooklyn ed a Chinatown a Manhattan. Quindi, alcune delle zone più famose della città, sono diventate protagoniste. In una delle più grandi sequenze d’azione del film, Max Dillon, interpretato da Jamie Foxx, appena trasformato nell’incandescente Electro dalla pelle blu, si aggira per le strade di Manhattan stupito dal suo nuovo potere di controllo dell’elettricità. Scoprendo di poter aumentare la propria forza assorbendo energia elettrica, Electro gravita tranquillamente a Times Square, una zona che tiene testa allo Strip di Las Vegas, in tema di utilizzo spropositato di energia elettrica negli Stati Uniti. La produzione ha girato con Jamie Foxx in una superaffollata Times Square per una notte, mentre la maggior parte delle sequenze hanno avuto luogo ai Gold Coast Studios di Bethpage, New York. “A Long Island abbiamo ricostruito una gran parte della zona nord di Times Square per poter gestire meglio il tutto” afferma Webb. La replica comprendeva le copie perfette delle vetrine lungo la Broadway e la Seventh Avenue, dalla 46esima alla 47esima Strada; la Father Duffy Square, con le sue tribune rosse, ed il TKTS circondato dai cartelloni pubblicitari di Times Square. “Tutti sappiamo com’è Times Square, è un luogo iconico. Quindi, nel doverla ricreare, ci siamo dovuti attenere perfettamente al suo aspetto originale – dice Tolmach – Abbiamo costruito un set che era letteralmente della dimensione di Times Square, con dei greenscreen della grandezza ed illuminati come quelli reali. L’effetto era semplicemente grandioso”. L’esigenza di dover duplicare Times Square, piuttosto dell’utilizzo della location originale, è nata dall’impossibilità di poter girare delle scene d’azione con esplosioni dei maxischermi, auto della polizia che volano, spari e folla in preda al panico, in una delle piazze più trafficate del pianeta. “Penso che la città di New York sia stata più contenta di sapere che abbiamo costruito un set alternativo, senza aver provato a girare le scene sul posto” ride Friedberg.

IL COSTUME DI SPIDER -MAN

“È un’idea interessante lavorare sulla continuità di un personaggio, anche se in ogni film il costume di Spider-Man è differente” afferma la costumista premio Oscar Deborah L. Scott, che per la prima in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, disegna un vestito per l’Uomo Ragno. Per questo film, Marc Webb ha scelto di muoversi in una direzione più tradizionale per il look di Spider -Man . “Nel primo film, ho voluto ritrarre un abito in modo realistico. Ci siamo domandati: ‘Come lo farebbe un bambino questo costume'”, dice Webb. “Abbiamo utilizzato i tessuti e i modelli immaginati da un bambino del Queens, con ciò che ha a disposizione. Ad esempio, gli occhi sono degli occhiali da sole, perché è quello che avrebbe trovato. Questa volta invece mi sono ispirato ai fumetti, con gli elementi a noi familiari ed iconici propri del personaggio. E anche qui, gli occhi rappresentano una parte importante: stavolta saranno grandi ed amichevoli. Quando le persone interagiscono con quel costume, sentono un calore, una sensazione di sicurezza, una connessione e penso che abbia a che fare proprio con quegli occhi”. Seguendo le indicazioni di Webb, la Scott nella progettazione della nuova tuta si è attenuta alle specifiche dei fumetti . “Siamo stati fedeli al materiale originale, ai fumetti originali – continua la Scott – E sulla base di ciò abbiamo utilizzato le tecniche e tutto quel che avevamo a disposizione per farne una versione più nuova ed elegante”. “Gli occhi in questo vestito dovevano avere un’attenzione particolare per Marc ed i realizzatori – dice la Scott – Più bianchi, e più grandi degli ultimi film, gli occhi sono fatti di una plastica ad alta tecnologia con lenti reali attraverso cui vedere. Hanno una forma iconica”. “L’altra cosa molto importante per me, era ottenere delle tonalità particolari di rosso e di blu” aggiunge la Scott. La nuova tuta di Spider-Man sfoggia un blu più scuro rispetto all’ultima pellicola, con dei ricami davanti e dietro. “Abbiamo prodotto svariati modelli e stampe al computer, prima di ottenere il risultato desiderato, ed in fase di produzione doveva combaciare tutto perfettamente” spiega la Scott.

PROGETTARE ELECTRO

Per il look di Electro , Marc Webb ha scelto di andare in una direzione diversa dai fumetti. La KNB EFX Group è stata coinvolta per gli effetti speciali del make-up del personaggio, mentre la Sony Pictures Imageworks si è occupata degli effetti visivi che hanno portato in vita Electro. Greg Nicotero della KNB EFX Group era a capo della progettazione, ed il make-up artist agli effetti speciali premio Academy Award Howard Berger ha perfezionato l’aspetto dopo prove preliminari alla produzione, per poi mettere a disposizione il proprio lavoro sul set come make- up artist sia di Foxx che della controfigura di Electro. Per creare il make – up, la KNB ha fatto una serie di calchi e scansioni del corpo di Jamie Foxx, da cui hanno ricavato delle sculture tridimensionali. A questo punto, gli artisti hanno creato diversi possibili modelli sotto indicazioni di Webb. “Abbiamo ottenuto 21 singoli pezzi di silicone che abbiamo incollato ogni giorno a Jamie ed alla sua controfigura Clay Fontenot – dice Berger – è stato abbastanza impegnativo, ma ci tenevo a mantenere l’effetto di questa qualità della pelle”. Electro ha delle vene visibili su una pelle luminescente blu, attraverso cui scorre l’elettricità anziché il sangue, e tutto sembra naturale, mentre nei suoi occhi brilla l’iride bianca. Per Berger, un punto chiave nella progettazione di Electro era assicurarsi che il make -up non limitasse l’interpretazione di Jamie Foxx, con il quale la KNB aveva in precedenza lavorato su Django Unchained e Ray. “Volevo fare in modo che Jamie potesse fare tutto quel che doveva, che non avesse impedimenti nella sua performance, in qualsiasi modo – dice Berger – Gli abbiamo applicato degli strati sottili per la maschera del viso, in modo che se Jamie aggrotta le ciglia, appaiono realmente i segni sul viso. Anche se appare come un personaggio blu con delle lenti a contatto spiritate, guardandolo bene si riconosce che è Jamie”. Oltre alla guida di Webb, Berger ha anche lavorato a stretto contatto con Jerome Chen, il Supervisore agli Effetti Visivi della Sony Pictures Imageworks, il cui lavoro ha contribuito ad aggiungere l’effetto elettricità per aspetto finale di Electro. “Abbiamo osservato le nubi all’orizzonte, i fulmini che appaiono durante le tempeste all’interno delle nuvole – afferma Webb – E si può scorgere una luce sorprendente, magica, eterea: che istiga, sul serio”. “Sapevo che insieme a Jerome, avremmo prodotto qualcosa di diverso, non un normale personaggio dalla pelle blu – aggiunge Berger – Arricchito dal nostro design e dagli effetti visivi della Imageworks, Jamie Foxx ha dato vita ad un personaggio sorprendente, che non si è mai visto prima”. “Marc ripeteva sempre: ‘Deve brillare’ – afferma Chen – Come suggerito da Marc, abbiamo iniziato a ricercare delle immagini di fenomeni elettrici. Quasi per caso, abbiamo trovato l’immagine di un teschio collegato ad una torcia elettrica, dal quale fuoriusciva un grande bagliore. Ed è quello su cui ci siamo concentrati – l’elettricità non è solo sulla superficie della sua pelle, ma in realtà è proprio dentro di lui – è diventato il suo sangue. È un’entità elettrica racchiusa nella carne. L’energia elettrica è sotto la pelle e filtra la sua luce in superficie”. Il team degli effetti visivi alla Sony Pictures Imageworks ha preso anche ispirazione dal cielo. “Sempre come proposto da Marc, ci siamo soffermati sui temporali notturni – spiega il supervisore degli effetti digitali David Alexander Smith – Se si osserva una di quelle tempeste, si nota che il cielo, seppur cupo e nuvoloso, si illumina con un fulmine. Quella è stata la nostra ispirazione. Abbiamo collegato tutto questo effetto alla rete neurologica all’interno del corpo umano – diventato poi la nostra rete di illuminazione interna che trasporta le scariche elettriche. Tutto questo effetto parte dalla fronte di Electro, dove c’è una tempesta elettrica in corso, e si diffonde in tutto il corpo. È un aspetto davvero impressionante, e insieme alla performance di Jamie Foxx, fa davvero di questo personaggio, un essere speciale”. “Quel blu ha fatto impazzire tutti – concorda Jamie Foxx – Così una volta messo, anche la mia voce è cambiata, ho fatto sì che sembrasse che le corde vocali di Electro fossero bruciate”. Alla fine, ci sono voluti un anno di lavoro e circa 150 artisti per portare sul grande schermo un personaggio del genere. I realizzatori hanno voluto che la prima apparizione di Electro avvenisse a Times Square, per dare l’impressione che fosse reale. “Compare casualmente a Times Square con una felpa col cappuccio e dei pantaloni larghi, dal corpo emana una luce – afferma Tolmach – Abbiamo fatto tutto artigianalmente, abbiamo messo delle luci sulla felpa in modo che illuminassero il volto, proprio come se la luce provenisse dal suo interno. È stata una cosa incredibile da fare”. In seguito Electro ruba un’attillatissima uniforme nera delle guardie dell’Istituto Ravencroft per i pazzi criminali. È stata una scelta nata dopo lunghe indagini. “I costumi di Deb hanno una storia – dice Tolmach – Bisogna capire perché un personaggio dovrebbe indossare quel costume, ed allo stesso tempo essere autentico e credibile. Noi tutti amiamo l’aspetto di Electro nei fumetti, ma non è fattibile nella realtà. Quindi la domanda che Deb si è posto è stata, cosa avrebbe potuto fare ? Quali sono le opzioni per la narrazione ? Ebbene, cosa indossa la gente al Ravencroft ? Cosa potrebbe indossare una persona che lavora intorno ad uno carico di energia elettrica ? Come ci si proteggerebbe ?”. Il costume è quindi nato da queste ed altre domande.

ALLENAMENTO, ACROBAZIE ED AZIONE
In The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro Peter Parker ha ormai affinato le sue abilità nelle vesti dell’uomo ragno. “È diventato uno Spider–Man virtuoso – afferma Webb – Volteggia in aria, vola verso di noi. C’è un’autentica soddisfazione nel fare tutto ciò e abbiamo voluto trasmettere al pubblico, e soprattutto ai bambini, proprio la sensazione che si prova a volare nel vuoto. Abbiamo passato molto tempo a cercare di perfezionare quella sensazione e abilità con gli stuntmen e gli animatori. Per questo ragazzo è veramente emozionante saltare dalla cima degli edifici e volare nell’aria a grande velocità, divertendosi terribilmente allo stesso tempo”. Per rendere le sequenze d’azione innovative e memorabili sullo schermo, i realizzatori si sono rivolti all’Armstrong Action Team, la rinomata famiglia di coordinatori di stunt che aveva coreografato le acrobazie per The Amazing Spider -Man. “Abbiamo cercato di fare delle acrobazie spettacolari e reali, ricorrendo al CG solo quando abbiamo ritenuto che fattivamente non potevamo fare di meglio”, dice il coordinatore degli stunt Andy Armstrong. La decisione che la gran parte dell’azione del film venisse eseguita praticamente nasce da una scelta di Marc Webb, secondo Matt Tolmach: “Il pubblico intuitivamente sa quando ha di fronte uno spettacolo reale. Abbiamo tonnellate di inquadrature fatte con gli effetti visivi: Spider-Man fa cose che nessun essere umano è in grado di fare, volevamo che il mondo avesse un certo peso, credibilità e serietà. Quindi, laddove abbiamo potuto, abbiamo assecondato la visione realistica che Marc ricercava in Spider-Man”. Un esempio pratico è dato da una delle sequenze iniziali del film, quando l’Uomo Ragno insegue un camion rubato pieno di plutonio, guidato da un folle di nazionalità russa, Aleksei Sytsevich. “Abbiamo piazzato le telecamere sulla strada, facendo sì che ci passassero sopra – dice Arad – A un certo punto un camion enorme ha colpito la telecamera. Volevamo che tutto sembrasse viscerale, proprio come se fossimo lì sul posto, di fronte ad un pericolo reale. La squadra eccezionale degli stunt Armstrong era sui cofani delle auto, aggrappata ai fili. Tutta la scena è stata quindi girata senza il supporto del pc”. “Nessuna scena d’azione nasce solo per il gusto dell’azione – continua Arad – L’azione in realtà ruota intorno alla storia del personaggio e al suo conflitto. Ad esempio, la scena iniziale non evidenza solo la difficoltà di fermare questo russo folle che ha sequestrato un camion, anche se è questo in sostanza. Quello che interessava era mettere in risalto il divertimento di Spider-Man. Riprendendolo mentre vola tra i canyon, abbiamo voluto rappresentare un’esperienza magnifica, elegante, che colpisce. Abbiamo cercato i modi per renderlo diverso e intrigante, poi quando afferra il suo avversario, lo schernisce e lo deride, e la scena fa divertire anche il pubblico. Si può ridere tranquillamente, tanto Spider-Man avrà la meglio”. “Siamo andati in giro per la città con un convoglio di venticinque auto sfreccianti della polizia, un camion della SWAT, un carro armato trainato da un enorme carro attrezzi, a tutta velocità, ed auto che si schiantano fuori strada” dice Armstrong. Mentre gran parte della sequenza è stata girata a Manhattan e al DUMBO di Brooklyn, le scene d’azione ad alta velocità sono state girate a Rochester, New York, dove l’architettura del centro storico si è rivelata all’altezza di Manhattan. “Rochester è stata perfetta per le nostre esigenze – sostiene Armstrong – Ci hanno permesso di svolgere una sequenza d’azione con gli autoveicoli, sensazionale per un grande film, in un modo impossibile da realizzare nella maggior parte delle città americane”. The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro si apre con una sequenza di azioni in un aereo G-5, girato sul palco della produzione di Gold Coast, utilizzando una combinazione innovativa di tecnologie per simulare il volo, come mai fatto in passato. “Abbiamo ricostruito tutto l’interno del jet G – 5, e ci siamo cimentati in qualcosa che non è mai stata fatta prima” afferma il premio Oscar John Frazier, supervisore degli effetti speciali del film. Per la prima volta, l’aeromobile è stato adagiato su una base in movimento, la stessa tecnologia utilizzata nei simulatori di volo, e collegato a due enormi anelli che permettevano la rotazione dell’aereo, come se fosse su un girarrosto. “Questa è la prima volta che viene collegato il mezzo a una base mobile, per ottenere la sensazione del rollio, del beccheggio e dell’imbardata – spiega Frazier – Per simulare una turbolenza, si può far roteare l’aereo fino a 360 gradi, o qualsiasi altra angolatura desiderata”. “Quasi tutte le scene di lotta sull’aereo sono opera degli attori, non degli stuntmen – dice Armstrong -E abbiamo fatto leva sulla gravità per agevolarli nelle cadute, nelle capriole utilizzando solo le loro forze”. La stessa tecnologia è stata utilizzata anche in un momento successivo della produzione, in una scena in cui Peter Parker si arrampica sulla parete e sul soffitto per sfilarsi rapidamente la sua tuta prima dell’ingresso di zia May nella sua camera da letto. Per questa scena infatti, l’intero set della camera da letto era sostenuto dai due anelli giganti, attorno ai quali ruota la camera stessa. Durante queste riprese, Andrew Garfield è rimasto sostanzialmente verticale, mentre la stanza e la telecamera hanno ruotato di 360 gradi, con la stessa tecnica utilizzata nel film Sua Altezza Si Sposa, per la scena in cui Fred Astaire danzava sulle pareti e sul soffitto. “In questo modo stiamo dando un’immagine del tutto nuova. Quando e dove può Spider-Man utilizza i suoi superpoteri per arrampicarsi sul soffitto fino ad attraversare a trecentosessanta gradi tutta la stanza” dice Armstrong, che per questo ha anche lavorato a stretto contatto con il coordinatore degli stunt: suo figlio James Armstrong. I primi colloqui con il regista Marc Webb hanno portato Andy Armstrong a studiare le acrobazie dei primi anni della storia del cinema, così da trovare modelli a cui ispirarsi. “Marc, Andrew Garfield ed io, siamo tutti fan delle scene vintage d’azione – dice Armstrong – Abbiamo copiato una mossa, un movimento, una tecnica, passo dopo passo. Iniziando da Buster Keaton, mentre assale un’auto in corsa”. Gli spettatori riconosceranno il famoso passaggio tratto da un cortometraggio del 1920, quando durante una fuga Keaton afferra la parte posteriore di una macchina in movimento e viene sbattuto fuori dall’angolo della visuale, volando quasi orizzontale fuori dall’obiettivo della telecamera. “L’ho studiato fotogramma per fotogramma e ho capito il metodo usato per l’esecuzione”, afferma Armstrong. “Andy Armstrong ha molte affinità con Keaton – aggiunge Andrew Garfield – In questo film ci siamo ispirati alla sua fisicità e comicità, e fonte d’ispirazione è stato anche Charlie Chaplin. L’obiettivo era trasmettere la loro allegria e la loro gioia”. “Ci sono un paio di scene comiche in cui Andrew, nei panni di Spider–Man, mentre volteggia scivola giù dal muro dopo un impatto violento. In apparenza sembra un movimento semplice, in realtà è stato molto impegnativo – aggiunge Armstrong – La scena necessita di un uomo fisicamente strutturato e lì è Peter Parker a farlo, quindi non c’è nessun trucco. È davvero Andrew”. Garfield per affrontare questo genere di acrobazie ha dovuto sottoporsi a un allenamento rigoroso, a una dieta nutrizionale iniziate già settimane prima delle riprese, e ancora durante tutta la produzione. “Il mio allenatore Armando Alarcon è una delle mie persone preferite – dice Garfield – è molto gentile ma fa lavorare duro, ed è una persona fissata con la salute e il fitness. Il regime era piuttosto intenso: io ho indossato una tuta di Spandex da nudo, quindi sono molto grato ad Armando. Non avrei potuto rivolgermi a qualcun’altro. Si stringe un rapporto molto intimo con il proprio personal trainer”. “Volevo vedere in cosa questo film si sarebbe differenziato dal primo, per me stupefacente – dice Alarcon, che riprende lo stesso ruolo del primo episodio del franchise – Ho saputo che Peter è più grande, che non è più l’adolescente di The Amazing Spider-Man. Quindi per farlo sembrare tale, doveva aumentare la muscolatura, renderla più tonica. Ciò che rende differente un giovane da un adulto è proprio la diversità dei muscoli. E siccome lui è un supereroe, dovevamo per forza accentuarla: grandi spalle larghe, schiena pompata, con fianchi stretti”. Alarcon descrive Garfield come un allievo volenteroso, capace, e costante, sebbene lo stesso Garfield ammette di essere tutto il contrario. “Andrew sicuramente dirà che non è fatto per gli allenamenti, e i pesi, ma la sua fisicità e il suo impegno dimostrano che il suo pensiero non è reale”. Alarcon ha coadiuvato il lavoro fisico di Garfield con la nutrizione adatta per ottenere i risultati raggiunti: “Ha ingerito dalle 4.000 alle 5.000 calorie al giorno (fonti immediate di energia, quali verdure e carni magre). Con il 4-5 per cento di grasso corporeo il suo fisico bruciava grassi in favore dei muscoli. Ogni tanto si è concesso della pasta e, prendendosi gioco di me, occasionalmente ha mangiato un pezzo di torta”. Naturalmente, alcune scene hanno richiesto degli stuntmen altamente qualificati, quindi i realizzatori si sono rivolti ad Ilram Choi e William Ray Spencer. “Li trovo fantastici, mi fanno sembrare bravissimo” ride Garfield. “Andrew sente di appartenere a Spider-Man, e ama andare oltre a qualsiasi limite – dice Tolmach – Se si presenta l’occasione di indossare la tuta per un’acrobazia, non si tira indietro. Ma al contempo prova grande rispetto per il lavoro di William ed Ilram, che indossando altrettanto la tuta, dato che sono in grado di eseguire cose che invece Andrew non può”. “Tra noi tre c’è una vera collaborazione, perché non si tratta di esaltare il proprio ego, piuttosto scegliamo chi tra me, William o Ilram può eseguire alcune acrobazie – continua Garfield – è tutto finalizzato a rappresentare al meglio il personaggio”.

GLI EFFETTI VISIVI

Per gli effetti visivi del film, i realizzatori si sono rivolti alla squadra vincitrice dell’Academy Award della Sony Pictures Imageworks, che ha curato gli effetti visivi di tutti i film di Spider-Man, ed al Supervisore agli Effetti Visivi Jerome Chen, che riprende il ruolo del precedente The Amazing Spider -Man. Chen si ritiene gratificato di aver avuto la possibilità di rifare squadra con Marc Webb. “Marc è un grande collaboratore – sostiene Chen – Ha grande intuito e conoscenza degli effetti visivi. È come se fosse una seconda lingua per lui. Crea un disegno di base, la bozza di un framework, e poi ti lascia libero arbitrio nel progetto, aspettando nuove idee. Considera ed esamina tutto, anche l’idea più pazza e cerca sempre il modo per inserirla nella storia”. Qualsiasi film di Spider-Man affronta la grande sfida degli effetti visivi, e The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro non fa eccezione. Una delle più grandi, sostiene Chen, è stata la creazione dei poteri di Electro. Le difficoltà sono state duplici: per la necessità di incorporare l’energia elettrica al personaggio, e per le modalità tramite cui potesse generarla e manifestarla. Era importante per Chen che Electro emanasse elettricità in modo visivamente sorprendente. “Volevamo ottenere qualcosa di inaspettato” dice. Così, si sono ispirati alla natura: “Abbiamo analizzato i colori e le texture di foto dello spazio e delle creature acquatiche. Abbiamo osservato le nebulose, i colori e le gamme degli animali tropicali. Abbiamo mischiato tutti questi colori, così, quando Electro inizia a lanciare i suoi fulmini, l’energia elettrica non è solo frutto di tonalità tendenti al blu, ma ci sono sfumature arancioni e viola. Abbiamo utilizzato una gamma molto più colorata”. “Il compito iniziale che ci è stato assegnato era creare l’elettricità di Electro ‘bella ma mortale’ – dice uno dei supervisori CG del film, Christopher Waegner – Abbiamo studiato riprese video ad alta velocità di fulmini, per vedere i bagliori e le diramazioni dei fasci di elettricità. Abbiamo osservato le bobine di Tesla, sfere al plasma, e tutte le varie manifestazioni di energia, e le abbiamo messe tutte insieme. I fulmini sono di diversa intensità, a seconda del tipo che sta emanando, e di come questo reagisce sull’ambiente circostante”. Il team degli effetti visivi è stato anche responsabile della creazione digitale di gran parte di Times Square. Nonostante il team di sceneggiatori della produzione abbia allestito un set enorme e impressionante, alcuni elementi sono stati aggiunti solo grazie al computer. Tra questi: edifici ed interni di edifici, facciate, insegne, cartelloni pubblicitari, illuminazione, e persino piccoli dettagli come fioriere e lampioni. Per ricreare Times Square, il team dei VFX è partito dalla realtà. “Molto tempo prima che iniziassero le riprese, abbiamo girato alcune immagini a Times Square immortalando ogni centimetro con una cinepresa, telecamere con fermo immagine sul singolo fotogramma, e un team di ispettori” dice il supervisore agli effetti digitali David Alexander Smith. “Abbiamo catturato ogni dettaglio, e l’abbiamo inserito nell’allestimento, dandogli una geometria complessa ma efficiente, che ci portato al risultato desiderato, offrendo delle immagini autentiche”. “Times Square, ovviamente, è un luogo vasto. Ad esempio, ci sono 140 video wall che mostrano cose diverse tra loro – dice Chen – Abbiamo quindi dovuto pensare a del materiale differente per ogni schermo. Così facendo, non solo dovevamo ricreare un ambiente digitale, ma abbiamo dato vita a centinaia di video clip. In seguito, diventa un punto cruciale della storia: su tutti questi schermi appaiono Spider-Man o Electro. Per Marc, queste immagini rappresentavano quanto Electro desiderasse apparire, mentre il momento in cui gli schermi ritraevano Spider-Man, sono un momento critico per Electro, perché si rende conto che Spider-Man gli ha rubato la scena”. Come se la costruzione di uno dei paesaggi più iconici al mondo non bastasse a complicare la sequenza, Webb e Chen hanno aggiunto un altro superpotere al protagonista: lo Spider Sense. “Electro ha distrutto uno dei lancia-ragnatele di Spider-Man, che ora ha difficoltà a salvare la gente sulle tribune – spiega Chen – Marc ha avuto l’idea di congelare il tempo, dato che il protagonista si trova di fronte l’impossibilità di poter salvare molte persone in un unico momento. Così l’abbiamo chiamata la ripresa dello Spider Sense, in cui la folla è tutta in piedi congelata, e l’Uomo Ragno si aggira intorno”. Malgrado la varietà di soluzioni adattabili alla sequenza di cui sopra, i realizzatori hanno comunque optato per quella più sorprendentemente pratica. “Andy Armstrong ha reclutato ballerini, atleti e persone con un buon controllo dei muscoli, in grado di poter rimanere immobili, al meglio delle loro possibilità, per cinque o sei minuti durante il girato – dice Chen – Le prove sono durate settimane, per cercare di mantenere una posa sia che essi fossero fermi, in movimento o in procinto di cadere. Abbiamo costruito alcuni stand per aiutarli a bilanciare il peso, come se mantenessero una posa dinamica. Poi, nella post-produzione, li abbiamo dipinti o congelati al meglio che potevamo, il tutto frutto di mesi di sforzi, per avere l’illusione ottica ricercata”. The Amazing Spider – Man 2: Il Potere di Electro rappresenta anche un’evoluzione del modo in cui Spider-Man volteggia tra i palazzi e il traffico della città. “È diventato una sorta di temerario – dice Chen – Oscilla più in alto che può fino a sfiorare l’asfalto, prima di lanciare un’altra ragnatela. Così in alcuni momenti gli abbiamo permesso di cadere; in una scena abbiamo simulato una telecamera legata al petto per provare le sue stesse sensazioni. Ci siamo divertiti a rappresentare i modi in cui interagisce con la città con la forza di gravità e quella fisica, per rendere il tutto sempre credibile”. Eppure, alcune cose di Spider-Man sono intramontabili, e disponendo dell’esperienza degli animatori della Sony Pictures Imageworks, Chen non avrebbe potuto chiedere una squadra migliore. “I nostri animatori sono osservatori esperti – dice – Studiano i movimenti, che si tratti di fumetti o realtà. Li ripropongono, e poi li aggiustano con le proprie migliorie. Osservano le mosse di Andrew, e poi fanno manualmente i loro test prima dell’animazione dei fotogrammi, mettendoci la loro creatività. I risultati sono sensazionali”. L’ultimo prodotto degli effetti visivi è stato il terzo villain del film: Rhino. “Ci siamo presi qualche licenza creativa per dar vita a un fantastico cattivo, Rhino, in grado di far divertire tanto quanto spaventare il pubblico – sostiene Smith – Abbiamo visionato dei vecchi carri armati russi e delle attrezzature militari. Volevamo che fosse sostanzioso, non pericolante, pur essendo una specie di guazzabuglio. Il risultato è una creatura molto forte e divertente, da cui emerge il personaggio interpretato da Paul Giamatti”. Anche se il costume Rhino è fatto completamente in CG (2295 pezzi per la geometria computazionale, tra cui 263 dadi e bulloni), Giamatti recita su un piedistallo mobile alto 3 metri e mezzo. “Era importante per molti versi inserire sul set Paul Giamatti in una sorta di aggeggio – dice Chen – Marc ha voluto che Andrew e Paul si trovassero alla stessa altezza di sguardi: dovevano poter guardarsi e interagire. Inoltre, poiché questa scena si svolge in pieno giorno a Park Avenue, dovevamo mantenere la giusta illuminazione di Paul con l’armatura in CG. Sono sicuro che gli spettatori non avranno idea di cosa apparirà, ma il risultato finale nel film è eccezionale”.

LE MUSICHE

Per le musiche del film, i realizzatori hanno sperimentato un arrangiamento molto particolare. Marc Webb ha proposto al compositore premio Oscar Hans Zimmer di formare un super gruppo, composto da Pharrell Williams (considerato l’artista più talentuoso della musica di oggi, che ha collaborato nelle maggiori hit del 2013), Johnny Marr degli ‘Smiths’; Michael Einziger degli ‘Incubus’, e Junkie XL, per ideare le musiche del film. Il risultato è la colonna sonora di una band: Hans Zimmer e The Magnificent Six, con Pharrell Williams e Johnny Marr. Zimmer afferma: “Marc ed io stavamo parlando del progetto di Spider-Man, e appena ha iniziato a diffondersi la notizia, siamo stati contattati da molti nostri amici musicisti che volevano parteciparvi perché grandi fan del supereroe. Ed è proprio questo che ci ha unito: la passione per Spider-Man. Avendo a disposizione tutti questi artisti talentuosi, Marc stesso ha proposto: ‘Perché non formare una band?”. “Suoni ed immagini sono legati indissolubilmente – afferma Webb – Non riesco a pensare all’uno senza l’altro. Così, nella programmazione del film, cercavo un collaboratore musicale in grado di portare voci diverse, al fine di creare un contesto sonoro completo. Volevo anche della musica rock perché il film si svolge a New York, la patria del punk rock, dell’ hip – hop e della musica elettronica, quindi con tutti questi generi musicali insieme, il film ha un’aria reale e contemporanea”. “A mio avviso, i film di supereroi hanno bisogno di un nuovo approccio – Zimmer aggiunge – Gli spunti, in realtà, nascono da una conversazione che ho avuto più di un anno fa con Pharrell, riguardo la natura della musica che risuona nella nostra vita. Spider-Man è un giovane, appena diplomato. Stanno accadendo molte cose nella sua vita, ma le affronta diversamente da come farebbe un adulto: con un senso dell’umorismo giovanile e l’atteggiamento coraggioso di un ragazzo di New York. Non credo che ascolti i fiati wagneriani o le corde mahleriane nel descrivere le sue emozioni. Lo fa attraverso il rock ‘ n roll”. Partendo da questo presupposto, Zimmer e dei suoi colleghi musicisti hanno iniziato da zero. “Spider-Man non aveva un’identità musicale, come volevamo che avesse e che merita, come icona. Ricercavo dei suoni americani, ma che appartenessero a una nuova America. Marc voleva una fanfara, e mi ci è voluto un po’ per capire come conciliare questa idea con il mio approccio della ‘band’ , che alla fine ha significato sfociare in un grande solista, un grande ‘front man’, piuttosto che una sezione orchestrale di trombe, affidando tutto al mio trombettista preferito, Arturo Sandoval. Abbiamo unito la dinamicità di Johnny Marr con i toni eroici di Arturo alla melodia. Lo abbiamo fatto in un modo molto newyorchese: due culture che si scontrano, due forti personalità musicali che si uniscono per offrire una musica tutta nuova”. Così, Zimmer e la sua band hanno reinventato la musica del film: “Abbiamo adottato un ethos rock and roll. Ci siamo detti, ‘Cominciamo a scrivere delle canzoni degne di un album, e da lì tiriamo fuori le melodie della colonna sonora”. A tal fine, Zimmer ha riunito alcune delle leggende regnanti nel loro campo. “Ho voluto creare il caos, dove ognuno doveva imparare a conoscersi semplicemente suonando insieme. Per i musicisti rappresenta la cosa più spontanea al mondo tirare fuori il sentimento e l’energia che li contraddistingue, la stessa di quando a vent’anni suonavano con la prima band (beh, eccezion fatta per Andrew K e Steve Mazzaro che attualmente sono poco più che ventenni). C’erano Johnny Marr, Pharrell Williams e Mike Einziger; Ann Marie Simpson, una violinista favolosa; Steve Lipson, che si è occupato della progettazione e della produzione; Junkie XL, capace di fare qualsiasi cosa, ma che in questa occasione ha suonato il basso; Andy Page, esperto di musica elettronica. Abbiamo iniziato a suonare qualcosa con Marc nella stanza, tirando fuori delle idee come accade in una garage-band, alla ricerca del sound del film. Non sembrava un insieme di celebrità: erano dei grandi musicisti che apportavano il loro generoso spirito ludico che li ha trasformati in nomi famosi”. The Magnificent Six sono Pharrell Williams, Johnny Marr, Michael Einziger, Junkie XL, Andrew Kawczynski, e Steve Mazzaro. Pharrell Williams osserva che Zimmer è il suo mentore, nonché leader indiscusso della band. “Hans era il fulcro, l’impulso – dice Williams – Ci ha guidato come un generale. Seguendo ognuno le proprie propensioni, dovevamo andare nella direzione intrapresa da Hans. Hans non si rende conto di quanto queste sue idee siano state significative per tutti noi”. “Lavorare in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro ha rappresentato una parentesi divertente e molto interessante – dice Johnny Marr – Hans mi teneva sempre sulle spine, e fa sì che si possa interpretare la musica in un modo insolito. Ci sono alcuni temi musicali davvero sorprendenti per il pubblico”. Per fare un esempio del modo in cui la band ha lavorato insieme, Zimmer fa riferimento allo sviluppo di una canzone della colonna sonora. “È iniziato da un accordo di Mikey Einziger, a cui si è aggiunta Ann Marie Simpson, e quel motivetto per Mikey è diventata una vera sfida, dalla quale ovviamente non si è ritirato, perché ama le sfide. È andato avanti a suonarlo, sono intervenuto apportando delle modifiche ed aggiungendoci del mio, cercando in parte di spingere un po’ i limiti per far sì che questo motivetto diventasse più di una melodia. Una volta che anche tutti gli altri hanno aggiunto le loro idee, questo seme è si è trasformato in una melodia molto più grande”. Oppure un altro: “Per la melodia sentimentale, Johnny una mattina si è presentato con una serie abbastanza completa di accordi. Mentre Johnny ed io ci stavamo lavorando, Pharrell era seduto in silenzio, scrivendo sul suo telefono cellulare. Quando con Johnny abbiamo terminato di parlare degli accordi, Pharrell ha detto, ‘Ok , posso avere un microfono?’ Naturalmente, Pharrell fino ad allora, non stava mandando sms: stava scrivendo i testi e la melodia della canzone su cui Johnny ed io stavamo lavorando. E da lì è nata la nostra canzone d’amore”. Per quanto riguarda le musiche che accompagnano le scene in cui Electro è protagonista i musicisti hanno seguito una direzione diversa. “Pharrell, Marc ed io stavamo guardando il personaggio, e ci siamo detti: ‘Sapete cosa dovremmo fare? Per lui dovremmo comporre un’opera’. Non un’opera come la intenderebbero i nostri padri. La strumentazione dovrebbe essere più audace rispetto a quella che generalmente si dispone in una colonna sonora: 12 fiati con voci distorte (ho detto per caso che il nostro regista è un fagottista caduto in prescrizione?) combinati con un riff di chitarra impegnativo di Johnny Marr e l’elettronica di Junkie XL. Non si tratta apertamente di una canzone, né di un brano della colonna sonora: è qualcos’altro, ciò a cui spesso si ricorre”. Zimmer sostiene di avere un altro motivo per collaborare da tempo e nuovamente con Williams: “Uno dei motivi per cui lavoro volentieri con Pharrell è che quando io mi presentavo con degli accordi malinconici, ne ha sempre tirato fuori delle splendide melodie”. Zimmer sottolinea inoltre che la band si compone anche di un altro membro indiscusso: il regista Marc Webb. “È un musicista nell’animo – dice Zimmer – Finge di non sapere nulla di musica classica, e poi usa parole come ostinato e diminuendo nelle conversazioni. Ha l’entusiasmo e la passione di un musicista, e poi analizza e descrive con grande minuziosità le sue impressioni sul sotto testo di una scena”. “Non è mai esistita una colonna sonora come questa – afferma Webb – è diversa da tutte le altre composte da Hans Zimmer. In uno stesso pezzo si ispira alle opere di Purcell e al dubstep. Poter esplorare gli estremi dello spettro musicale, è semplicemente straordinario”. La musica accenna anche delle minacce a venire. I realizzatori e i compositori hanno già programmato che la canzone del film “It’s On Again”, cantata da Alicia Keys con Kendrick Lamar, per la musica di Hans e Pharrell, diventerà nei film futuri, lo scellerato tema musicale dei Sinistri Sei. “In definitiva, ciò che ci ha unito è stata la passione verso questo personaggio” conclude Zimmer. “Tutti siamo cresciuti con l’idea di Spider-Man, ed è stato meraviglioso aver potuto far parte del suo mondo”.

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