Il regista e attore italiano Kim Rossi Stuart posa prima della cerimonia del Premio 'Nastri d'Argento' 2021 al MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, Italia, Roma, il 22 giugno 2021. [credit: ANSA/Claudio Onorati]
Il regista e attore italiano Kim Rossi Stuart posa prima della cerimonia del Premio 'Nastri d'Argento' 2021 al MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, Italia, Roma, il 22 giugno 2021. [credit: ANSA/Claudio Onorati]
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Buon compleanno, Kim Rossi Stuart: vita e carriera dell’attore e regista italiano


Oggi, 31 ottobre, facciamo gli auguri a Kim Rossi Stuart, uno degli interpreti più apprezzati e impegnati del nostro cinema, con una lunga e variegata carriera che lo ha visto anche mettersi alla prova come regista.

Kim Rossi Stuart nasce a Roma il 31 ottobre del 1969, figlio di Giacomo Rossi Stuart, attore di tanti film di genere western, horror, fantascienza e tanto altro, e di Klara Muller, ex modella e scrittrice; Kim ha origini scozzesi per parte di padre, da cui il cognome, tedesche e olandesi per parte di madre, e tre sorelle fra cui Valentina, attrice anche lei.

Gli esordi di un giovanissimo Kim

Proprio grazie a suo padre, Kim (assieme a sua sorella Loretta) fa il suo esordio sullo schermo, ancora bambino, nel film Fatti di gente perbene (1974), ispirato a un vero fatto di cronaca nera, che ha fra i suoi protagonisti Giancarlo Giannini e Catherine Deneuve, e in cui ha un ruolo anche Giacomo Rossi Stuart.

I successi giovanili tra cinema e tv

La carriera vera e propria di Kim però comincerà ufficialmente negli anni ’80, durante la sua adolescenza, quando viene scelto fra i protagonisti della serie tv I ragazzi della valle misteriosa (1984), a cui fa seguito la miniserie storica Il generale (1987), con il ruolo di Menotti Garibaldi, figlio di Giuseppe (Franco Nero), una co-produzione dal cast internazionale, e compare anche come novizio nel film Il nome della rosa (1986), tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco, grande successo sul mercato italiano.
Sempre negli anni ’80, diventa il protagonista de Il ragazzo dal kimono d’oro (1987), nato sulla scia della saga di Karate Kid, e che a sua volta genera una serie di sequel fra cinema e tv (lui comparirà anche nel secondo film), così come la miniserie Il ricatto (1989) viene considerata la risposta di Canale 5 a La piovra.

Dopo altri ruoli fra cinema e tv, come quello del figlio di Giancarlo Giannini nel film Lo zio indegno (1989), o la miniserie Valentina (1989), dall’omonimo e celebre personaggio dei fumetti di Guido Crepax, Kim Rossi Stuart è fra gli interpreti di Fantaghirò (1991-93), la serie fantasy di Lamberto Bava con protagonista Alessandra Martines che diventa un classico, replicato da allora in tv solitamente durante le festività natalizie; l’attore, che nella storia interpreta Romualdo, prenderà parte a tutte e tre le stagioni della saga, sebbene abbia chiesto un ruolo ridotto nell’ultima fase, per evitare di rimanere ingabbiato nel personaggio.

Kim Rossi Stuart ospite a Domenica In il 16 ottobre 2022
Kim Rossi Stuart ospite a Domenica In il 16 ottobre 2022

La consacrazione come interprete drammatico

Kim affianca Silvio Orlando e Claudio Amendola nel dramma Un’altra vita (1992) di Carlo Mazzacurati, poi porta al cinema da protagonista il thriller poliziesco Cuore cattivo (1995) di Umberto Marino, tratto dallo spettacolo Dove nasce la notizia che aveva già interpretato a teatro, e collabora per due volte con il regista Alessandro D’Alatri, la prima per il dramma Senza pelle (1994) con Anna Galiena, per il quale Rossi Stuart ottiene anche una candidatura al Nastro d’argento, la seconda con I giardini dell’Eden (1998), che racconta gli anni giovanili di Gesù Cristo; prende parte anche al film corale Al di là delle nuvole (1995), realizzato a quattro mani da Michelangelo Antonioni con Wim Wenders, e La ballata dei lavavetri (1998) di Peter Del Monte, da un romanzo di Edoardo Albinati.
Un ruolo secondario, ma importante per la sua carriera, è quello nel Pinocchio (2002) di Roberto Benigni, film ambizioso dal budget imponente e dalle grandi ambizioni internazionali, che ottiene un’accoglienza mista, ma il suo Lucignolo è uno degli aspetti che vengono più apprezzati, con tanto di candidatura al David e al Nastro d’argento; altre nomination arrivano anche per il ruolo da protagonista in Le chiavi di casa (2004) di Gianni Amelio, co-produzione presentata con successo in molti Festival cinematografici internazionali; fra i drammi familiari e sentimentali da lui interpretati, ricordiamo anche Piano, solo (2007) biopic sul pianista jazz Luca Flores, Questione di cuore (2009) con Antonio Albanese, Anni felici (2013), racconto semi-autobiografico di Daniele Luchetti, Gli anni più belli (2020), l’affresco corale di Gabriele Muccino che racconta un pezzo di storia d’Italia omaggiando il cinema di un tempo a partire da C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, e Cosa sarà (2020), ispirato a una vicenda autobiografica del regista Francesco Bruni, per cui Kim vince un Nastro d’argento.

I ruoli di genere crime per cui è ricordato

Il nome e la carriera di Kim Rossi Stuart sono diventati in parte legati al filone poliziesco, genere per cui l’attore ha interpretato diversi ruoli di successo, che lo hanno consacrato presso il grande pubblico, oltre a riscuotere spesso il plauso della critica: è stato il protagonista in tv della miniserie in due puntate Uno bianca (2001), basata su veri fatti di cronaca, nel ruolo di un ispettore, prima del trionfo di Romanzo criminale (2005), il film diretto da Michele Placido basandosi sull’omonimo libro di Giancarlo De Cataldo che ricostruisce le vicende della Banda della Magliana, e in cui lui veste i panni di Francesco Avolio, alias “il Freddo”; sempre per lo stesso regista ha interpretato Vallanzasca-Gli angeli del male (2010) biopic sulla vita dell’omonimo criminale milanese, per cui ha collaborato anche alla sceneggiatura. È stato poi il protagonista della miniserie Maltese-Il romanzo del commissario (2017), un soggetto originale, ma definito un omaggio a La piovra, con ambientazione prevalentemente siciliana negli anni ’70, e di recente è tornato al dramma poliziesco con Everybody loves diamonds, serie su Prime video, dal cast internazionale, incentrata su un furto di pietre preziose ad Anversa, in Belgio.

Il salto dietro alla macchina da presa e i film da regista

Nel corso della sua carriera, Kim Rossi Stuart ha dimostrato una certa passione anche per la regia, oltre che per la recitazione: è passato dietro alla macchina da presa con Anche libero va bene (2005), dramma familiare di cui è anche interprete, e che gli ha fatto vincere il David di Donatello al Miglior regista esordiente; ha fatto il bis con Tommaso (2016), misto tra commedia e dramma che lo vede anche protagonista, per poi dirigere e interpretare Brado (2022), definito una sorta di western moderno, con una vicenda che ruota attorno a una scuola di equitazione e un allevamento di cavalli.

Dove lo rivedremo

Kim Rossi Stuart sarà fra gli interpreti de Il gattopardo, serie che già si preannuncia molto attesa, tratta dall’omonimo capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che verrà rilasciata su Netflix e in cui rivestirà il ruolo di don Fabrizio, già portato al cinema da Burt Lancaster nel film del 1963.

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