Maggie Smith Downton Abbey
Maggie Smith Downton Abbey

Buon compleanno, Maggie Smith: vita e carriera dell’attrice inglese


E' una vera e propria leggenda del grande e del piccolo schermo, interprete di film d'autore, icona anche dei giovanissimi grazie alla sua partecipazione a franchise e serie di successo, oggi, 28 dicembre, facciamo gli auguri a Maggie Smith.

Maggie Smith nasce il 28 dicembre del 1934 a Ilford in Essex, Inghilterra, figlia di un medico e di una segretaria; cresciuta fin da quando aveva quattro anni a Oxford, Maggie ha frequentato una scuola esclusivamente femminile, prima di iniziare a studiare recitazione presso il teatro Oxford Playhouse, dove ha cominciato a esibirsi in diversi spettacoli teatrali fin dall’adolescenza: tra i suoi ruoli, quello di Viola in La dodicesima notte di Shakespeare, Cenerentola e L’ispettore generale, per poi passare ai palcoscenici di Broadway, e cominciare a vincere i primi premi per le sue interpretazioni. È proprio recitando a teatro che la Smith viene notata dal celebre attore e regista Laurence Olivier che la invita a unirsi alla compagnia teatrale del Royal National Theatre.

Gli esordi di Maggie Smith sullo schermo

Il suo primo ruolo accreditato è nel poliziesco Senza domani (1958), seguito dalla commedia I cinque ladri d’oro (1962), recita in successi di pubblico come International Hotel (1963) e di critica come Frenesia del piacere (1964) con Anne Bancroft; Smith ottiene la sua prima nomination all’Oscar per la trasposizione cinematografica di Otello (1965) con protagonista lo stesso Laurence Olivier, in cui lei ha il ruolo di Desdemona.

Un doppio Oscar per l’attrice

Maggie Smith ha vinto il suo primo Oscar da protagonista per la sua interpretazione in La strana voglia di Jean (1969), trasposizione di una pièce teatrale e del romanzo Gli anni fulgenti di Miss Brodie di Muriel Spark, in cui riveste il ruolo di un’insegnante anticonvenzionale in una scuola al femminile nella Scozia degli anni ’30, mentre un secondo Oscar, stavolta come Miglior attrice non protagonista, arriverà per la commedia California suite (1978), in cui interpreta un’attrice inglese in un albergo di Beverly Hills proprio alla vigilia della cerimonia di consegna degli Oscar.

Una presenza costante nel cinema britannico

Senza mai abbandonare del tutto il teatro, per cui anzi continuerà a ricevere lodi e premi, in patria Maggie Smith frequenta spesso il grande schermo come interprete di una serie di produzioni britanniche: innanzitutto un paio di gialli tratti dai romanzi di Agatha Christie, come Assassinio sul Nilo (1978) e Delitto sotto il sole (1982), su due delle indagini del detective Hercule Poirot; tra le commedie citiamo l’acclamata Pranzo reale (1984), il corale Gosford Park (2001), la black comedy La famiglia omicidi (2005), storie fra commedia e dramma come Marigold Hotel (2012) e il suo seguito Ritorno al Marigold Hotel (2015), entrambi ambientati in India, o My old lady (2014) che si svolge invece a Parigi, il debutto alla regia di Dustin Hoffman Quartet (2012), il dramma Ladies in lavender (2004), il biopic su Jane Austen Becoming Jane-Il ritratto di una donna contro (2007), e i film per famiglie come Il giardino segreto (1993), il fantasy Il segreto di Green Knowe-From time to time (2009), il sequel Tata Matilda e il grande botto (2010), e più di recente Un bambino chiamato Natale (2021).

I successi oltreoceano

L’attrice però ha preso parte anche ad alcune grandi produzioni internazionali, dai filmoni fantasy d’avventura, come ad esempio il classico Scontro di titani (1981), basato sulla mitologia greca, a Hook-Capitan Uncino (1991) di Steven Spielberg, la rilettura moderna della fiaba di Peter Pan in cui lei interpreta una versione ormai anziana di Wendy Darling; ricordiamo poi la commedia In viaggio con la zia (1972), per cui viene candidata all’Oscar, e la black comedy satirica Invito a cena con delitto (1976), parodia del genere murder mystery; c’è stato poi il ruolo della Madre superiora nella coppia di commedie musicali di grande successo Sister act-Una svitata in abito da suora (1992) e il suo seguito Sister act 2-Più svitata che mai (1993); un altro film di successo, in cui compare in un ruolo secondario, è la commedia al femminile Il club delle prime mogli (1996), mentre ottiene un risultato più modesto I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters (2002).

Maggie Smith e l’Italia

C’è anche un pizzico di Italia nella carriera di Maggie Smith: l’attrice è una dei protagonisti di Camera con vista (1985), il film di James Ivory tratto dall’omonimo romanzo di E.M. Forster ambientato a Firenze nei primi del Novecento; più avanti, reciterà anche per un celeberrimo regista italiano, Franco Zeffirelli, in Un tè con Mussolini (1999) sempre sullo sfondo della città toscana, stavolta negli anni ’30, affiancata da un cast internazionale che comprende anche alcuni interpreti italiani. Sempre in Italia, inoltre, ha girato La mia casa in Umbria (2003) un film per la tv tratto da un racconto irlandese, per il quale ha anche vinto un Emmy Award.

Un ruolo magico in una delle saghe più famose di sempre

Vero esempio di interprete dalla popolarità quanto mai trasversale, dai primi anni Duemila Maggie Smith raggiunge un nuovo tipo di pubblico entrando a far parte di una delle saghe più famose della storia del cinema: stiamo naturalmente parlando dei film di Harry Potter, in cui lei interpreta la professoressa Minerva McGranitt, con la sua scelta che è fortemente sostenuta dall’autrice dei romanzi, J.K. Rowling, la quale fin da subito indica l’attrice inglese come la sua candidata preferita al ruolo, un personaggio che sarà presente fino all’ultimo film della saga.

Icona della tv nella serie dal successo record di pubblico e premi

La fama e il successo popolare (coniugati alla qualità) legati all’attrice si sono ulteriormente espansi con la partecipazione a una delle serie più note e amate degli ultimi anni, Downton Abbey: nata dalle ceneri di Gosford Park dallo stesso autore Julian Fellowes, inizialmente concepita come un suo spin-off, è diventata poi una storia a sé, una fiction in costume ambientata nell’omonima e fittizia magione inglese dai primi del Novecento in poi, che con le sue atmosfere e lo humour tipicamente british è riuscita però a conquistare gli spettatori in tutto il mondo; la sua lady Violet Crawley, con le battute spesso pungenti e sarcastiche, è diventata subito uno dei personaggi chiave della serie, che l’attrice ha rivestito per tutte e sei le stagioni televisive, alle quali si sommano i due film realizzati per il grande schermo, Downton Abbey-Il film (2019) e Downton Abbey II-Una nuova era (2022), con cui l’attrice dà definitivamente l’addio al suo personaggio, per cui ha vinto, fra gli altri premi, 3 Emmy Awards e un Golden Globe.

Dove la rivedremo

Tra pochi giorni Maggie Smith tornerà sui nostri schermi con la dramedy The miracle club, piccola produzione britannica che vede nel cast anche Kathy Bates e Laura Linney, storia di un gruppetto di amiche che, partendo da Dublino, progettano un viaggio a Lourdes; poi è prevista una versione filmica di A german life, un biopic sulla segretaria del nazista Joseph Goebbels, che l’attrice ha già interpretato a teatro.

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