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Last Christmas (2019)

Last Christmas
Locandina Last Christmas
Last Christmas è un film del 2019 prodotto in USA e UK, di genere Commedia e Romantico diretto da Paul Feig. Il film dura circa 102 minuti. Commedia romantica ispirata al brano 'Last Christmas' di George Michael. Il cast include Emilia Clarke, Henry Golding, Michelle Yeoh, Emma Thompson. In Italia, esce al cinema giovedì 19 Dicembre 2019 distribuito da Universal Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 22 Aprile 2020, in Digitale da venerdì 10 Aprile 2020. Al Box Office italiano ha incassato circa 2270851 euro.

Emilia Clarke (Game of Thrones), Henry Golding (Un piccolo favore, Crazy & Rich), Michelle Yeoh ed Emma Thompson sono i protagonisti di Last Christmas, una commedia romantica scandita dalle note della musica di George Michael, diretta da Paul Feig (Un piccolo favore, Spy, Le amiche della sposa) da una sceneggiatura del premio Oscar® Thompson (Ragione e sentimento, Bridget Jones’s Baby) e dall’autrice teatrale Bryony Kimmings. Kate (Emilia Clarke) arranca per le strade di Londra, un ammasso di scelte sbagliate accompagnato dal tintinnio delle campanelle sulle sue scarpe, un’altra irritante conseguenza del suo lavoro come elfo in un negozio natalizio aperto tutto l’anno. L’entrata di Tom (Henry Golding) nella sua vita, e la sua capacità di vedere attraverso le numerose barriere di Kate, le sembra qualcosa di troppo bello per essere vero. Sullo sfondo di una Londra che si trasforma per il periodo più meraviglioso dell’anno, niente sembra funzionare per questi due. A volte, però, devi lasciare che la neve cada dove vuole, devi ascoltare il tuo cuore… e devi avere fede. Last Christmas sarà accompagnato dalle musiche di George Michael, incluso l’agrodolce classico natalizio che presta il nome al film. Quest’ultimo vedrà inoltre il debutto di nuovo materiale inedito firmato dal leggendario e pluripremiato artista, che nella sua iconica carriera ha venduto più di 115 milioni di album e registrato 10 singoli al numero 1 delle classifiche. Il film è prodotto da David Livingstone, vincitore del premio BAFTA, per Calamity Films, da Emma Thompson, e da Paul Feig e Jessie Henderson per Feigco Entertainment. Sarah Bradshaw ne è produttore esecutivo.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 19 Dicembre 2019
Uscita in Italia: 19/12/2019
Data di Uscita USA: venerdì 8 Novembre 2019
Prima Uscita: 08/11/2019 (USA)
Genere: Commedia, Romantico
Nazione: USA, UK - 2019
Durata: 102 minuti
Formato: Colore
Produzione: Universal Pictures, Calamity Films, Perfect World Pictures (in associazione con), Feigco Entertainment
Distribuzione: Universal Pictures
Box Office: USA: 34.843.055 dollari | Italia: 2.270.851 euro
Soggetto:
Commedia romantica ispirata al brano 'Last Christmas' di George Michael.
In HomeVideo: in Digitale da venerdì 10 Aprile 2020 e in DVD da mercoledì 22 Aprile 2020 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Paul Feig
Sceneggiatura: Bryony Kimmings, Emma Thompson
Musiche: George Michael, WHAM!, Theodore Shapiro
Fotografia: John Schwartzman
Scenografia: Gary Freeman
Montaggio: Brent White
Costumi: Renee Ehrlich Kalfus

Cast Artistico e Ruoli:



Produttori:
David Livingstone (Produttore), Emma Thompson (Produttore), Paul Feig (Produttore), Jessie Henderson (Produttore), Sarah Bradshaw (Produttore esecutivo)

Recensioni redazione

Last Christmas, la recensione
Last Christmas, la recensione
Erika Pomella, voto 6/10
'Last Christmas' è una commedia natalizia sorretta da una grandiosa prova istrionica offerta dalla sceneggiatrice Emma Thompson e ambientata in una Londra mai così bella sotto le luci di Natale

Immagini

[Schermo Intero]

Praying for Time
Last Christmas – L’inizio
Circa 10 anni fa, il produttore David Livingstone ha iniziato lo sviluppo di una commedia romantica basata sulla canzone di George Michael “Last Christmas”. Livingstone afferma che tutto ha avuto origine dalla sua ossessione per un classico di Jimmy Stewart: “Adoro It’s a Wonderful Life, e stavo pensando ad un marchio che mi avrebbe dato l’opportunità di creare qualcosa che avesse un fascino durevole, ed era una commedia natalizia”. Il filmmaker ha capito che il più grande marchio di vacanze a cui potesse pensare, era il brano degli Wham! “Last Christmas”. “Viene riprodotto ripetutamente ogni anno – afferma Livingstone – in ogni negozio, in ogni stazione radio. Ho pensato che sarebbe stato meraviglioso trasformarlo in un film”.

A sua volta, il produttore ha proposto l’idea al leggendario cantautore e performer Michael, che ha mostrato il suo interesse al progetto … a condizione che l’eclettica Emma Thompson fosse coinvolta nel suo sviluppo e nella sua interpretazione. Fortunatamente, la lunga conoscenza di Livingstone con la scrittrice / produttrice / attrice durante gli anni in cui era dirigente alla Universal Pictures, ha significato avere dei contatti con il team dell’attrice. Livingstone ha così contattato la premio Oscar, chiedendole se fosse stata interessata a scrivere la sceneggiatura basandosi sul testo di Andrew Ridgeley, nonché il successo di Michael.

“Avevo già lavorato con Emma in Nanny McPhee- Tata Matilda e in Love Actually – l’amore davvero, quindi le ho inviato un messaggio – afferma Livingstone – Al nostro primo incontro Emma ha messo insieme alcune idee, e poi si è incontrata con George. Ero elettrizzato all’idea di loro due insieme: due icone britanniche, entrambi assolutamente al massimo in termini di talento recitativo e talento musicale. Quell’incontro è stato un successo e ha segnato l’inizio del processo”.

La Thompson ammette che quando ha riallacciato i rapporti con Livingstone, non era sicura di quanto fosse grande la sua idea. “All’inizio, gli ho detto che ci avrei riflettuto – dice la Thompson – Ho continuato a pensare alla canzone, al fatto che non avevo mai scritto una commedia romantica adeguata, e a come avrei potuto interpretarla. Poi mi è venuta un’idea e ne ho parlato con mio marito, Greg Wise. Gli ho detto: ‘Pensi che potrebbe funzionare?’, e mi ha risposto ‘A dire il vero, sì’; così durante le nostre passeggiate in Scozia dove viviamo, ci siamo confrontati ed è venuta fuori una storia che funzionava, seppur complicata: raccontata al contrario, rispetto alla canzone”.

Una volta sottoposta l’idea di base a David, la Thompson racconta: “ci siamo incontrati nuovamente e gli ho detto: ‘Cerca di affidare a qualcuno il compito di fare una prima bozza, perché al momento non posso’. Quindi, abbiamo coinvolto una splendida autrice teatrale chiamata Bryony Kimmings”.

Alla Kimmings è stato detto: “Questa è la storia, questi sono i personaggi e questa è la dinamica della famiglia – afferma la Thompson – Bryony ha poi stilato una bozza di progetto piena di grandi immagini. È molto fantasiosa, molto visiva e ha idee meravigliose. Questo è stato l’inizio su cui ho continuato a lavorare con Greg nei due anni successivi”.

Inizialmente quando si è rivolta a Michael, la Thompson gli ha descritto ciò che stava prendendo in considerazione e dove sperava di andare ispirandosi alla sua musica. “Ho informato George del progetto durante un magnifico pomeriggio passato insieme; questo è accaduto almeno due anni prima della sua morte – afferma la Thompson – Era un uomo molto gentile che amava l’idea della storia … e gli elementi di coscienza sociale in essa contenuti, perché ne era sempre molto coinvolto. Il progetto gli è piaciuto molto, e l’idea di  lavorare con lui ed essere parte del tutto mi allettava”.
Durante lo sviluppo della sceneggiatura, il giorno di Natale del 2016, Michael è morto tragicamente. Non solo il mondo è stato devastato dal perdere una voce così epica, ma il team creativo impegnato nello sviluppo di Last Christmas si è anche chiesto se la premessa doveva mai concretizzarsi. “George conosceva la trama della storia, ma non ha mai avuto l’opportunità di leggere la sceneggiatura – afferma Livingstone – Sembrava che avessimo qualcosa di magico tra le mani, ma non sapevamo dove collocarlo, fino a quando un giorno Greg, il marito di Emma, ​​ha incontrato David Austin, amico e manager di George. David ha riacceso il progetto. Abbiamo organizzato un incontro con Emma e ci ha fatto ascoltare della musica inedita di George, che nessuno aveva mai sentito. È stato davvero entusiasmante; ci ha dato tutto lo slancio necessario. Abbiamo realizzato un’ottima sceneggiatura, che lo avrebbe onorato”.

La Thompson ha considerato questo momento come un’occasione per raccontare la favola di Natale ideale, e ha avuto la sensazione di avere un angelo custode, qualcuno da cercare guardando in alto. “Quando George è morto, oltre ad aver perso anche dei nostri parenti, eravamo al limite delle nostre forze mentali – dice la Thompson – e poi un giorno del giugno 2018, David ci ha contattati dicendo: ‘Il manager e amico d’infanzia di George, Dave Austin, vorrebbe parlarci di questo progetto, perché era molto importante per George’ “. La cineasta ha scoperto che Austin era il custode dell’eredità dell’artista. “Dave è venuto e ci ha suonato alcuni brani inediti meravigliosi scritti da George – dice la Thompson – ed è stato molto emozionante”.

La Thompson sentiva che la musica rivelatrice di Michael si adattava perfettamente all’ultima versione di ciò che lei e Wise stavano realizzando per i due amanti sfortunati della storia, Kate e Tom. Gran parte del materiale ruotava attorno ad un particolare: “Il motto di Tom è Basta guardare in alto, perché vedrai qualcosa di inaspettato – afferma la Thompson – Alzare gli occhi al cielo è una parte molto importante di questa storia, perché distoglie lo sguardo anche dalle cose materiali, dal capitalismo e dal consumismo che ci circonda, dall’imperativo ‘Devi comprare questo, altrimenti non sarai felice’. Tutto questo accade sotto ai nostri occhi, mentre invece bisogna guardare in alto e liberarsi da questo preconcetto!”.

“Tom vive in un universo quasi alternativo, perché ha una mente aperta – continua la Thompson – Non sto dicendo che è un santo; non lo è affatto. È piuttosto presuntuoso in realtà, e un po’ moralista. La reazione di Kate nei suoi confronti, del tutto giusta, è: “So che sei una persona meravigliosa, osservi tutto e sei curioso. Deve esser bello essere così perfetti”. Il percorso di Tom è diverso. Non volevo scrivere una storia in cui un tizio perfetto insegna ad una donna come vivere, cosa pressoché comune in modo esilarante. È un ragazzo interessante e peculiare in molti modi, e non ha un telefono cellulare, che, al mondo d’oggi è bizzarro”.

Considerando le implicazioni più ampie, la Thompson descrive delle problematiche cruciali del panorama attuale. “Questa storia parla di come usare il cuore, come vivere e come amare sé stessi – afferma la Thompson – Invita anche ad assumersi la responsabilità di sé stessi, cosa che spesso viene trascurata. Pochissime persone diventano veramente adulti oggigiorno; si propende a rimanere giovani per sempre. Il narcisismo della nostra epoca è evidente”.

È stato anche cruciale per la filmmaker evitare qualsiasi semplificazione della condizione umana, troppo spesso presente nelle commedie romantiche. “Tutto ciò di cui ho sempre voluto scrivere è in questa storia: come ci comportiamo, come ci prendiamo cura dell’altro, come amare e come vivere in un mondo moderno in cui è così difficile non farsi distrarre – dice la Thompson – Dobbiamo assolutamente fermarci e guardare ciò che stiamo facendo … perché non sopravvivremo a lungo se continuiamo così”.

Ha inoltre voluto introdurre la tematica dello ‘straniero in terra straniera’. “I genitori rifugiati della nostra protagonista sono degli immigrati – afferma – La loro risposta alla nascita della Brexit e della presidenza di Trump, che appaiono sullo sfondo perché la storia è ambientata saldamente nel 2017. Il mondo che abbiamo creato è reale, ovviamente intensificato drammaticamente e romanticamente”.
Livingstone era felice di vedere finalmente un’idea che aveva covato a lungo prendere forma, ad un livello così alto che non avrebbe mai potuto immaginare. “Questa è una commedia romantica, ma non solo – afferma Livingstone – C’è molto altro sotto la superficie e dietro le lucine luminose. Il pubblico si sentirà completamente estasiato, riconoscendo che questa è una storia più grande di quel che sembra”.

Fastlove
La Thompson incontra Feig
Con il contributo di Austin nelle ultime fasi dello sviluppo, la Thompson e Livingstone hanno iniziato a considerare il regista ideale per guidare il loro appassionato progetto. “Ricordo persino dove ero seduta quando ho detto a David Livingstone ‘Ho intenzione di inviare lo script a Paul Feig ed a [l’agente] Bryan Lourd per vedere cosa ne pensano – dice la Thompson – Un paio d’ore dopo, ho ricevuto una loro telefonata dicendomi: ‘Dobbiamo girare questo film quest’anno‘. Con me, Paul, George tutti d’accordo, Bryan ha posto la sceneggiatura in una scatola con una confezione natalizia e l’ha inviata a Donna Langley della Universal, con su scritto “Buon Natale”. Donna, dopo averlo letto ha espresso il suo entusiasmo, e un mese dopo, eravamo già in pre-produzione. Non succede mai così”.

Condividendo uno dei tanti motivi per cui voleva lavorare con un regista il cui stile distintivo è quello di potenziare le attrici con personaggi che vanno fuori dai canoni, la Thompson afferma: “Paul è un femminista convinto, e non ha paura di ammetterlo. È un attivista in quel senso, e adoro come lavora con le donne in tutti i suoi film. Gli americani sono bravi nell’epopea e noi siamo bravi in ​​una particolare sorta di tonalità ironica”.

Livingstone concorda con le riflessioni della Thompson, spiegando perché il regista di Le amiche della sposa e Spy fosse la scelta ideale. “Paul è esperto di commedie, ed era indispensabile avere un regista come lui – afferma Livingstone – Inoltre adora Londra; fa appello completamente alla sua sensibilità, e quindi voleva compiere un gesto d’amore alla città. Se guardi Londra con occhi che non sono quelli di un londinese, la vedi in modo diverso. Apprezzi la bellezza di Albert Bridge; noti le meraviglie di Jermyn Street, Regent Street, Brixton e Brick Lane”.

Ciò che ha attratto il regista / produttore, è stata la premessa di una giovane donna di talento che ha smarrito la sua strada a causa di un problema di salute che ha alterato il futuro di tutta la sua famiglia. Quando inizia il film, si capisce che Kate ha recentemente subito un’operazione salvavita. “Da allora, Kate si sente incompleta e inizia un percorso autodistruttivo – afferma Feig – Tutti la sopportano e cercano di farle prendere una giusta direzione, ma la pazienza dei suoi amici e della famiglia si è esaurita. Poi, nella sua vita arriva Tom: un ragazzo stravagante, notevole, un po’ nerd che si interessa a lei”.

Riguardo all’interesse amoroso di Kate, e su come influisce sul percorso della nostra protagonista, Feig afferma che Tom è una creatura che appartiene ad un’altra epoca.
“Sembra uscito da un musical degli anni ’30 – afferma Feig – È aggraziato e pieno di gioia di vivere, e vede il mondo in modo positivo. Tom dice sempre a Kate di alzare lo sguardo: si rende conto di ciò che ci stiamo perdendo perché abbiamo sempre lo sguardo sui telefonini. Tom insegna a Kate a vivere senza paraocchi e ad apprezzare il mondo che la circonda. Lavora anche in un rifugio per senzatetto, dove la porta per cercare di coinvolgerla: inizia così a cambiarle la sua prospettiva”.

Lavorare con la Thompson è stata un’esperienza educativa ben accolta per Feig. “Emma è la più grande partner con cui girare un film, e in particolare un film che lei stessa ha scritto, perché ci si è dedicata per più di otto anni – afferma Feig – Emma ha indubbiamente vinto gli Oscar sia per la scrittura che per la recitazione; è rispettata da tutti coloro che incontra. Quando ha un pensiero o un consiglio, viene ascoltata attentamente, ci si rende conto di trovarsi in presenza di un’eccellenza. Emma sa cosa vuole ed è sempre collaborativa”.

Insieme ai suoi partner di produzione, Feig ha puntato a rendere Last Christmas un classico natalizio. “Un grande film di Natale dovrebbe riguardare l’amore, la famiglia, la redenzione e la felicità – afferma Feig – Il nostro film è molto emozionante in alcuni punti, e in altri è davvero divertente: è affascinante e bellissimo. Il nostro direttore della fotografia John Schwartzman, ha girato questo film come mai visto prima d’ora, rendendo Londra meravigliosa. Amo questa città e la amerò per sempre. Ho voluto mostrarla nel modo in cui la vedo io stesso, e perché la apprezzo. Tutti questi elementi insieme creano un’esperienza emotiva completamente coinvolgente, come penso sia la favola del Natale”.

Per il regista, ciò che aggiunge magia a questa capitale mondiale, sono le musiche intramontabili di George Michael. “Il potere della musica di George lascia senza fiato – afferma Feig – Le sue canzoni sono così ben scritte e arrangiate che possiamo prenderle, ri-arrangiarle e dar loro nuova vita. Oltretutto, abbiamo una canzone inedita che nessuno ha mai ascoltato; questo film è una dimostrazione d’amore tanto per George quanto per Londra. È emozionante per i fan, perché potranno rivivere la sua musica in questo modo nuovo. Sono anche entusiasta per le persone come me che sono consapevoli del talento di George ma non ne hanno capito appieno la grandezza”.

Indipendentemente dai suoi successi, il regista ammette di essere stato il più appassionato sul set. “Onestamente a volte non credevo fosse vero – dice Feig – Avevo una fantastica sceneggiatura di Emma Thompson e Bryony, un cast straordinario, la musica del grande George Michael, e abbiamo girato a Londra!”.

Con le persone al posto giusto, poi affiancate dalla partner di produzione di Feig, Jessie Henderson come produttrice finale, Livingstone era convinto che questo atto d’amore lungo quasi un decennio sia valso ogni minuto, e si è complimentato con la sua partner per averlo portato all’obiettivo. “Emma è una persona che si prende cura di ogni aspetto della produzione – afferma Livingstone – Controlla persino che tutte le persone che lavorano dietro le quinte stiano bene, che abbiano avuto abbastanza da mangiare e siano cariche. Conosce senza ombra di dubbio il nome di ogni singola persona; se li ha incontrati una volta sola, sicuramente tornerà a trovarli. Emma non si lascia mai nessuno alle spalle e questo è sinonimo di grande produttore, grande collaboratore e creatore”.

La Thompson sostiene che la confluenza mistica ha influenzato la produzione in una miriade di modi. “Abbiamo avuto perdite e poi abbiamo avuto acquisti straordinari – afferma la Thompson – Se l’avessimo fatto quando George era ancora vivo, Emilia non sarebbe stata disponibile. È come se lo avessi scritto per lei. La trova proprio al centro di sé stessa, la sua meravigliosa personalità, la sua anima da clown. È un’artista straordinaria, e questa è la prima volta che si è cimentata in una cosa del genere. Inoltre Henry non avrebbe ancora iniziato la sua carriera cinematografica. E’ strano pensare che per alcuni film passano molti anni (Nanny McPhee – Tata Matilda, nove anni; Ragione e sentimento, 15 anni) dal momento in cui il produttore decide di farli, al momento in cui vengono presentati. Ma le buone idee non arrivano così spesso, e questa è stata senz’altro una buona idea”.

I CASTING DEL FILM
Everything She Wants
Emilia Clarke nel ruolo di Kate
Incontriamo la nostra protagonista Kate durante il presunto momento più felice dell’anno, mentre lavora in un negozio di articoli natalizi aperto tutto l’anno. Buffo, poiché Kate sta cercando di evitare tutto e tutti che glielo facciano ricordare. “Per Kate, il Natale è un inferno perché si acuiscono le tensioni all’interno della sua famiglia – afferma la Thompson – Non passa mai senza che qualcuno dica la cosa sbagliata o che lanci uno sguardo inappropriato. Basta la minima cosa per scatenare un putiferio”.

Per interpretare Kate, la produzione si è rivolta ad Emilia Clarke, che recentemente ha concluso l’ultima stagione della premiata serie della HBO Il trono di spade. Mentre il suo ruolo di Daenerys Targaryen la Madre dei Draghi verrà ricordata con infamia, da Broadway alla televisione, dal teatro al grande schermo, la Clarke continua ad espandere il suo repertorio. I produttori sono stati immediatamente attratti da lei per il ruolo principale del film. La Clarke nel ritratto di Kate ha illuminato lo schermo, a detta del regista. “Ogni giorno sul set, sono stato spazzato via da Emilia – dice Feig – È una grande attrice e comica, oltre ad avere un aspetto splendido nella macchina da presa, e non riuscivo ad immaginare nessun’ altra per il ruolo”.

Scoprire che la Clarke sapeva anche cantare è stato un vantaggio per il regista. “Ho avuto fortuna – dice Feig – Ha una voce pura ed è stato incantevole sentirla. La sua voce è meravigliosa, ma nel nostro film la minimizza: Kate non deve diventare una pop star; ma vuole tornare a fare l’unica cosa che l’ha resa davvero felice”.

Livingstone è entusiasta del talento della Clarke, constatando altresì la sua vena comica e la sua capacità d’improvvisazione. “Riesce ad essere un personaggio leggermente frustrato e frustrante, ma lo fa con un tale fascino che non puoi fare a meno di amarla – afferma Livingstone -Emilia ti farà piangere e ti farà ridere; nessuna avrebbe potuto interpretare questa parte come ha fatto lei”.
Ciò che ha attratto la Clarke al ruolo, è stato lo spirito puro tipico dei racconti natalizi. “Emma ha scritto questa storia con tanta cura e verità – afferma la Clarke – Ha colto la complessità della natura umana e l’ha connessa a tutto. Questa storia celebra le incertezze, i momenti spaventosi e le bellezze dell’essere umano”. Fa una pausa e continua: “Questo film è una lettera d’amore per chiunque si sia mai sentito confuso o perso nella vita – afferma la Clarke – Porta un messaggio di speranza: è giusto sentirti così, ma presto imparerai a conoscerti”.

L’attrice ci presenta il suo personaggio. “Kate è una giovane donna che vive a Londra, un po’ confusa, smarrita e senza punti fermi – afferma la Clarke – Man mano che la storia si sviluppa, diventa chiaro il turbolento viaggio che ha attraversato. Anche se ha trovato molti ostacoli lungo la strada, alla fine incontra una persona che la aiuta a scorgere una nuova prospettiva di vita”.
Per quanto riguarda la controparte di Kate nonché il suo interesse amoroso, la Clarke afferma: “Tom e Kate hanno un incontro classico, carino. Tom incarna la figura di un ragazzo per bene. Kate è esattamente l’opposto: costantemente ubriaca o alle prese con i postumi della sbornia, spesso cade e rompe le cose. Kate è, come direbbe il mio migliore amico, una “spargitrice”. Non le daresti un bicchiere di vino rosso quando hai appena messo dei tappeti nuovi”.

L’attrice ammette che alcune scene l’hanno resa vulnerabile, un po’ come se qualcuno l’avesse stravolta. Tuttavia, è stata la sua fiducia nella Thompson e in Feig a guidarla nei momenti profondamente personali e addirittura comici. “Paul è stato un regista molto gentile e di talento – afferma la Clarke – Ci ha fatto sentire a casa. Conosce a fondo la comicità, ed è stato un piacere offrire un po’ di umorismo fisico sotto la sua guida”.

È stata un po’ come ‘la vita che imita l’arte’ per la Clarke quando ha saputo del messaggio insito in Last Christmas. Da bambina, suo nonno le ricordava sempre di “alzare lo sguardo” e di togliere i paraocchi per vedere il mondo e le cose che tanti di noi danno per scontato. “Uno dei temi centrali di questo film è proprio l’idea di ‘guardare in alto’ – afferma la Clarke – Parla dell’importanza di aprirsi, di essere consapevoli di ciò che ci circonda e di prendersi un momento per godersi la vita”.

Essere sul set le ha permesso di vivere la sua amata città in un modo completamente nuovo. “Abbiamo effettuato le riprese in tutta Londra durante il periodo natalizio – afferma la Clarke – La città è già così bella in quel periodo dell’anno, ma abbiamo aggiunto più luci e addobbi in ogni luogo, il che l’ha resa ancora più magica”.

La ciliegina sulla torta della produzione per l’attrice è stato il contributo fondamentale della fonte ispiratrice del materiale. “Siamo stati tanto fortunati ad avere la musica di George Michael in questo film – afferma – L’ho trovato fantastico e divertente. Non avrei mai pensato di fare un film in cui avrei dovuto cantare e fare un po’ di commedia, quindi è un sogno diventato realtà”.

Il co-protagonista della Clarke conclude con un profondo rispetto verso la Kate del film. “Emilia è piena di energia e ha una luce negli occhi – dice Golding – È una stacanovista e ha bilanciato magnificamente l’umorismo e il cuore del suo personaggio”.

Freedom! ’90
Henry Golding nel ruolo di Tom
Il regista, che l’ultima volta ha collaborato con Golding in Un piccolo favore, è stato più che felice di lavorare nuovamente con il suo protagonista. “Henry è Tom – dice Feig – Volevo mostrare il suo lato divertente e affascinante. Quando Henry è stato scelto, gli ho consigliato di essere semplicemente sé stesso. La leggerezza di spirito che ha nella vita reale volevo risplendesse anche  in Tom, e ha fatto un lavoro incredibile”.

“Henry deve interpretare un personaggio enigmatico – afferma Livingstone – su di lui aleggia un certo mistero, e ha aspetti interessanti della sua personalità; Henry lo fa incredibilmente bene e con un fascino enorme. Lui ed Emilia andavano d’amore e d’accordo, e quindi, messi insieme, traspariva una fortissima chimica”.

La Clarke parla dell’interazione dei loro personaggi e della condivisione dello schermo con Golding. “La relazione che Kate ha con Tom non è amore a prima vista: sono in un costante testa a testa; è una cosa ironica – afferma la Clarke – Solo verso la fine del film si inizia a vedere che entrambi hanno un obiettivo, e capiamo come li ha uniti. Henry è incredibilmente accomodante come attore, generoso e divertente, quindi è stato un piacere lavorare con lui”.

Dal momento in cui ha messo piede sul set, l’attore si è sentito supportato dalla sua squadra sia sullo schermo che fuori. “Emma ha avuto un senso molto produttivo e concettualizzato della produzione – afferma Golding – Lei e Paul hanno lavorato a stretto contatto sul set per bilanciare al meglio l’umorismo, le emozioni e l’espressione musicale. Paul ha orchestrato le molte parti toccanti dell’intera produzione: dietro le quinte sfoggiava un gran senso dell’umorismo, che inevitabilmente trasmetteva ai nostri personaggi sullo schermo”.

Ambientato nel dicembre 2017, sulla scia del voto sulla Brexit, il film tocca l’elemento profondamente umano del tumulto e il prezzo pagato dagli stranieri. “Emma è stata brava a mettere in evidenza tutti questi aspetti sociali nella sua sceneggiatura – afferma Golding – Come le battaglie per i senzatetto, e come possiamo aiutarli: a volte hanno solo bisogno di una possibilità e una mano amica. Ognuno ha i propri punti di forza, e spesso si ha bisogno di qualcuno che li metta in luce”.

Gli sceneggiatori hanno creato un personaggio che rifiuta di essere avvicinabile nei modi ordinari, e Tom trova Kate inaspettatamente e proprio quando lei non ha o ha bisogno di lui. “Tom è meravigliosamente interpretato da Henry, che è un giovane attore insolito in quanto è completamente privo di qualsiasi autoreferenza – afferma la Thompson – È fantastico trovare un attore che non sia solo professionale ed entusiasta, ma anche non influenzato dal proprio egocentrismo. Era perfetto per Tom, che è un ragazzo normale. Certo, è molto bello, ma a parte questo … è davvero utile per Kate, poiché è una ragazza intelligente e riesce a percepire il suo giudizio nascosto”.

La Thompson inserisce felicemente degli elementi della propria vita familiare nel suo lavoro. “C’è un po’ di me e Greg nello script, perché ho sempre pensato che Greg fosse essenzialmente una persona migliore di me – afferma la Thompson – Quando mi dice una cosa, la faccio, e quando mi giudica ha ragione di farlo. A volte non lo accetto, e quindi mi comporto male, ed è quello che succede sempre tra Kate e Tom”.

Golding non era solo interessato a lavorare con la Thompson per la prima volta e a ricongiungersi con il suo regista su un altro progetto, ma ha sentito una certa connessione con questo racconto di passione e perdita. “Questa storia è composta da commedia, amore e personaggi pittoreschi – afferma Golding – Approfondisce l’importanza di essere presenti, ammirare l’ambiente che ci circonda e interagire con gli altri”.

L’attore ha apprezzato la possibilità di interpretare un uomo enigmatico, affascinante, ma anche frustrante per la donna che si innamora di lui. “Tom è il tipo di ragazzo con cui tutti vogliono uscire – dice Golding – È presente e si diverte a passeggiare per Londra, osservandone l’architettura e la storia. È una boccata d’aria fresca. Quando Tom entra nella storia, aiuta Kate a raggiungere il suo potenziale; le insegna come amare sé stessa e “alzare lo sguardo”. Le mostra l’importanza di vivere il momento, aprirsi e cercare cosa è meglio per lei.

“Tom e Kate sono come lo yin e lo yang – continua Golding – Con lo sviluppo della storia, si uniscono e guardano profondamente dentro sé stessi. Tom capisce il dolore e le incomprensioni di Kate con la sua famiglia e cerca di guidarla a trovare il lato positivo delle cose”.

Era impossibile non entrare nello spirito natalizio durante le riprese in Inghilterra, e Golding concorda con la Clarke sul fatto di esser stati incoraggiati dalla magia che si respirava. “Le riprese a Londra sono state le più ‘natalizie’ degli ultimi anni – afferma Golding – Abbiamo girato a Covent Garden, a Regent Street, ad Alexandra Palace, allo Strand e a Piccadilly Circus. Il Natale a Londra è magico, e l’aver incorporato tutte le parti più belle della città, ha apportato al film uno spirito ancora più festoso”.

Riflettendo sulla speranza che il pubblico possa cogliere l’atto d’amore svolto nella realizzazione del film, Golding afferma: “Tutti, sia coloro che hanno lavorato davanti alla telecamera che dietro le quinte, l’hanno fatto con grande passione. La sceneggiatura stessa è meravigliosa sotto molti aspetti: dalle lezioni di vita, al darti uno schiaffo in faccia. Il grande messaggio che lascia è essere presenti, essere accuditi, essere amati”.

Fantasy
Michelle Yeoh nel ruolo di Babbo Natale, ‘Santa’
“Santa” è la capa severa ma giusta di Kate nel negozio Yuletide Wonderful. Qualunque sia il suo nome di battesimo, “Santa” è quello che si è data, almeno nel suo negozio. “E’ scaltra, sarcastica e ha un gusto molto particolare nelle decorazioni natalizie – afferma la Clarke – Si prende cura di Kate ma non le permette di farla franca!. Deve sempre essere inflessibile”.

“Santa è frustrata da Kate e dalla sua incapacità di essere presente sul lavoro – afferma Livingstone – causando il caos all’interno del negozio e dando poca attenzione ai clienti. Si preoccupa fondamentalmente di Kate e, sebbene sia burbera, sicuramente il suo scopo è cercare di ottenere il meglio da lei”.
Il personaggio di Santa si ispira alla nuora della Thompson, Bao, che la scrittrice descrive come una donna che ‘parla un inglese perfetto con un accento cinese molto forte, ed è davvero geniale …’. Come Bao, il personaggio ha dovuto concentrarsi tutta la vita per realizzare ciò che voleva. “Viene da Shenyang, in Cina, dalla generazione dei figli unici – afferma la Thompson – Costoro avevano l’onere di portare a compimento i desideri e i sogni dei genitori. Santa adora il suo posto, ed è un personaggio meraviglioso. In questa storia la vediamo innamorarsi. Questa sottotrama amorosa è stata molto divertente da creare: trovare la persona più insolita e bizzarra di cui lei si sarebbe potuta innamorare”.

Feig è un grande fan di Michelle Yeoh ed è stato elettrizzato dall’idea che avesse accettato il ruolo. “Onestamente, la prima persona che ho individuato quando ho letto la sceneggiatura, è stata Michelle. Nelle 10 pagine che ho letto in cui veniva descritto il ruolo di Santa, ho capito che era perfetta. La cosa fantastica è che posso mostrare quanto sia divertente Michelle, cosa che non trapela quasi mai. Santa è un personaggio meraviglioso: una donna che lavora sodo con la passione del Natale, che ha trasformato in un fantastico business. Lo Yuletide Wonderful è uno splendido negozio; esagerato, ma di classe. Vende cianfrusaglie ma anche oggetti bellissimi. E’ come Santa”.

“Dopo aver letto la sceneggiatura, Paul ha immediatamente incontrato Michelle – dice la Thompson – Ero entusiasta perché malgrado pensassi che fosse un’attrice fantastica, non le ho mai visto fare delle cose del genere. Quando Michelle dice: ‘Vuoi dire che devo avere un ragazzo?’ È stata al gioco, chiaramente divertentissima. In Crazy & Rich interpreta una suocera con un’interpretazione tagliente quanto divertente. Questo ruolo sottolinea il lato più comico della sua natura”.

Dopo aver lavorato con la Yeoh in Crazy & Rich, Golding è stato felice trovarsi nuovamente al fianco dell’attrice. “Questo è un lato di Michelle che nessuno ha mai visto, ma è così bello, e lo dimostrano i film meravigliosi che ha fatto – dice Golding – Michelle è incredibile; come Santa, riprende continuamente Kate, e il suo tempismo comico è perfetto. Sono ansioso che tutti vedano di cosa è capace”.
La Yeoh aveva incontrato Feig diversi anni fa a Toronto, quando il regista aveva girato l’ultima volta con Golding. Lo ha trovato affascinante sul set tanto quanto fuori le scene. “Paul è un uomo elegante e caloroso – dice la Yeoh – Lavora con precisione ma rapidamente, rendendo tutto perfetto per il cast e la troupe. Ci ha fatto sentire come se stessimo lavorando con un amico di vecchia data”.
Allo stesso modo l’opportunità di unirsi alla Thompson, nota per eccellere in ogni genere, ha attratto l’attrice. “Ci sono poche persone che recitano, scrivono e producono un singolo film, ed Emma è in cima a quella lista – dice la Yeoh – Ho sempre desiderato lavorare con lei, e sono rimasta completamente rapita quando l’ho incontrata”.

Proprio come Kate, Santa è una sopravvissuta, e quell’atteggiamento del “si può fare” ha parlato esplicitamente all’attrice quando stava considerando la parte. “Santa si immedesima totalmente nel lavoro che svolge, qualunque esso sia – afferma la Yeoh – Quando lavorava al negozio di animali, si definiva “Kitty”. Al negozio di alimenti naturali, era “Miso”. Quando lavorava al forno, era “Muffin”. Ora, lavorando in un negozio di Natale, era appropriato che si definisse “Santa”.

“Santa si dedica totalmente al suo negozio, e ha poco tempo per qualsiasi altra cosa, ma ha un debole per Kate, o per l’ Elfo, come la chiama – continua la Yeoh – Kate è pigra, smemorata e non si assume alcuna responsabilità, ma riesce a vendere gli oggetti come nessun altro. Santa è come una sorella maggiore per Kate, e la rimprovera spesso. Hanno un legame affettuoso e si guardano le spalle l’un l’altra”.

Quasi avendo a che fare col peggior dipendente del mondo, Santa è disposta a dare a Kate un’ultima possibilità: nota un cambiamento nel suo elfo più indegno, quando Kate incontra un misterioso sconosciuto. “Santa pensa che Tom sia un bravo ragazzo – dice la Yeoh – lo ritiene saggio e sensibile, cioè il tipo di persona di cui Kate ha bisogno. Alla fine, Tom aiuta Kate a star bene con sé stessa e a vedere le meraviglie che la circondano ogni giorno”.

La Yeoh ha anche apprezzato il fatto che il suo personaggio abbia una storia d’amore travolgente, quando incontra l’enigmatico ‘Danese’ (Peter Mygind), che lei chiama semplicemente ‘Ragazzo’. “Santa è molto pragmatica, risoluta e concentrata sul suo negozio – dice la Yeoh – È attaccata alla carriera, e quando incontra un uomo che le suscita interesse, non sa bene come reagire. Fortunatamente, Kate le viene in soccorso e mette insieme questi due personaggi improbabili; aiuta il loro amore a sbocciare”.

La passione di Feig per Londra è evidente in Last Christmas, e la Yeoh ha avvertito altresì la magia che emana la città durante le feste natalizie. In effetti, ha frequentato la scuola a Londra anni prima, e “Il periodo natalizio è speciale perché ruota attorno alla famiglia, all’amore e alla carità – dice la Yeoh – Questo film illustra il percorso di Kate nel trovare il valore di amare gli altri e, soprattutto, ad imparare ad amare sé stessa”.

Condividere la maggior parte del tempo sullo schermo con la Clarke è stata un’esperienza piacevole per la Yeoh, ed è rimasta sorpresa dal talento nascosto della sua collega. “E’ stato affascinante lavorare con Emilia, è piena di energia – afferma la Yeoh – Sapevo che fosse una grande attrice, ma non immaginavo che avesse anche una voce meravigliosa!”.

Heal the Pain
Emma Thompson nel ruolo di Petra
Oltre ad aver co-scritto ed essere uno dei produttori del film, la Thompson interpreta Petra, la madre vecchio stile di Kate. “Emma è incredibilmente divertente nel modo in cui interpreta questo personaggio, ma è anche autentica – afferma Livingstone – Non ne fa una caricatura: è una di quelle persone che tutti riconosciamo. Interpreta il suo personaggio egregiamente, diverte e suscita profonda emozione”.

La pressione che la madre di Kate mette sulla figlia deriva dal fatto di vedere così tanto di sé stessa in lei. “Petra era una grande star nella sua terra [l’ex Jugoslavia] ed è rimasta piuttosto turbata da quando la sua famiglia si è trasferita in Inghilterra – afferma la Clarke – Trascorre la maggior parte del suo tempo in ansia sugli spostamenti di Kate, e cerca costantemente di mettersi in contatto con lei”.

L’ansia di Petra ha paralizzato la sua comunicazione con la figlia, ma ciò non impedisce alla mamma di provare a contattare Kate 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Anche Santa si è stancata delle continue chiamate e dei messaggi che distraggono la sua unica dipendente. “Kate ha un rapporto complicato con la madre e la sorella – afferma la Yeoh – Petra ha quasi un controllo maniacale. La loro è una famiglia problematica, che è parte del motivo per cui Santa ha un debole per Kate. Vorrebbe che Kate accettasse l’amore che le viene dato, invece di allontanarlo costantemente”.

La Thompson interpreta Petra ispirandosi ad una donna che suo marito Greg conosce: “Non posso dire altro, o potrebbe venire e ucciderci – dice seccamente la Thompson – E’ una persona passiva e profondamente aggressiva, che ha sofferto molto. Il fatto è che Petra ha un disturbo post traumatico da stress. Proviene da un paese lontano, e improvvisamente è stata catapultata in un posto di cui non conosce nemmeno la lingua. Non hai amici, è isolata e spaventata. Petra è così in realtà, ma tende a coprirlo. Sua figlia è malata e questo le ha dato un vero modus operandi”.

L’attrice riflette che al suo personaggio è stata data tale identità e scopo durante la malattia di Kate, ma ora che sua figlia si è ripresa, Petra è destabilizzata: non sa più qual è il suo ruolo. “Ha vissuto questa esperienza, e poi è tutto finito – dice la Thompson – Sua figlia sparisce perché sta vivendo in modo incauto, ma non c’è niente che lei possa fare. Petra vive nel dubbio, nell’ansia, nel terrore, e nel risentimento”.

Questo cambiamento nelle dinamiche di potere accade spesso nelle famiglie. Se un membro cambia in modo abbastanza radicale, anche in modo positivo, spesso significa che anche gli altri cambiano. “Mentre Kate cambia, iniziano a cambiare anche le costellazioni, e Petra improvvisamente vede tutto da una prospettiva diversa – afferma la Thompson – Kate la riconnette con il mondo attraverso il cibo, e all’improvviso questa donna sembra felice. La cosa bella di questa storia è che nulla è legato in modo ordinato. Non credo nel ‘e vissero tutti felici e contenti’ perché è una balla. Una delle cose che abbiamo provato a fare con questo film, è dargli un finale con la propria immaginazione dopo averlo visto. Ha sempre mantenuto una sua muscolosità, come il cuore stesso. È un muscolo forte”.

One More Try
Il Cast di Supporto del Film
Quando incontriamo Kate, è una giovane donna a cui sono state date infinite possibilità da amici e familiari, eppure è una persona che sta ancora lottando per lasciarsi alle spalle il brutale passato. I vari e diversi personaggi che entrano nella sua vita non offrono semplicemente preziose lezioni di vita, ma la possibilità per lei di gestire al meglio il suo mondo.

Il prezioso contributo dei ruoli secondari nel film non è passato inosservato alla Thompson. “Ogni piccola parte è stata ben selezionata e ben interpretata – afferma la Thompson – e tutti i ruoli secondari si sono basati su persone che mio marito ed io conosciamo. È una straordinaria combinazione di confluenze e congruenze. Ci sentiamo tutti privilegiati e benedetti, ed è come se George fosse stato presente, come se fosse stato nell’aria”.

La famiglia di Kate
Oltre a Petra e Kate, completano la famiglia Lydia Leonard nei panni di Marta, la sorella maggiore di Kate, che ha la responsabilità familiare che manca a sua sorella, e Boris Isaković nei panni di Ivan, il loro padre e marito di Petra, che evita di tornare a casa il più umanamente possibile.
Kate e Marta hanno una rapporto di amore-odio, in cui una sorella incolpa l’altra per la discordia familiare. “Marta per molti versi ha portato le speranze e i sogni della sua famiglia sulle sue spalle – afferma la Clarke – Quella responsabilità non è venuta senza risentimento, quindi il rapporto tra Marta e Kate è a dir poco teso. È una rappresentazione incredibilmente onesta di una relazione disfunzionale, ma affettuosa”.

Petra e Ivan hanno portato le loro figlie in Inghilterra da una ex Jugoslavia devastata dalla guerra degli anni ’90, e con loro le speranze, i sogni -e il terrore- del loro paese d’origine. Per la Thompson, questa trama ha offerto la possibilità filmica di esplorare il 2017, nell’anno dopo il voto sulla Brexit, e le paure che i suoi connazionali stavano vivendo. La Thompson afferma: “Durante la Brexit, ricordo che dei miei amici Croati dicevano che è esattamente così che sono iniziate le nostre guerre: l’ascesa del tribalismo nel loro paese quando Tito è caduto, e tutti dicevano: ‘Ma siamo i migliori … ‘ Ho cercato di capire meglio la necessità dell’identità in un ambito tribale, perché mio figlio è un rifugiato, e quanto sia preziosa. C’è un tipo di nazionalismo che è malevolo e che fa emergere l’odio reciproco. Non siamo bravi a controllarlo, ma siamo molto, molto bravi a scorgerlo”.

La scrittrice afferma di aver conosciuto molte famiglie venute da lontano a causa della guerra. “Non scelgono di salire su una barca verso un posto sperduto, ma scappano dalle fauci della morte, come hanno fatto i genitori di Kate – dice la Thompson – Ho parlato con molte persone che all’epoca vivevano in Serbia e in Croazia. Poiché il padre di Kate e Marta era un avvocato, ha previsto come sarebbero andate le cose, sull’esempio della Germania nazista, solo 40 anni prima. ‘Le cose non andranno a finire bene. Dobbiamo andarcene'”.

Ivan ha sacrificato tutto per il bene della famiglia; la sua autostima l’ha trasferita automaticamente sulla figlia maggiore, Marta, che non voleva fare l’avvocato, ma lo è diventata perché è quel che volevano per lei. “Tutto ciò che ha il padre ha fatto è stato trasferito alla figlia maggiore Marta – afferma la Thompson – È una ragazza che deve fare i conti con il fatto che è lesbica, che nel suo paese, a quel tempo, era impossibile. È molto zelante, e ha questa sorella minore che è sempre venuta prima perché malata. Ma quando la famiglia viene messa a dura prova, diventa sempre più deformata, fossilizzata e problematica, ma nessuno ne parla. Quando incontriamo Marta, è arrabbiata con sua sorella per aver ricevuto tutta l’attenzione”.

“Kate non riesce a gestire la sua guarigione, e il modo in cui il mondo che la circonda è cambiato – continua la Thompson – Tutta la tensione e il risentimento accumulati e incamerati nella famiglia esplodono improvvisamente sullo schermo grazie alla meravigliosa attrice Lydia Leonard. Ha incarnato questa giovane donna che ha fatto tanto per cercare di conformarsi ai suoi genitori. Non può rivelare loro la sua sessualità perché pensa che ne rimarrebbero sconvolti. Quando abbiamo girato le scene di famiglia, molti sul set hanno detto: ‘È proprio come mia madre'”.

Tra gli altri membri della famiglia allargata di Kate c’è la sua migliore amica Jenna, interpretata da Ritu Arya. Jenna è molto incinta, e sopporta le bizzarrie di Kate fino a quando il suo solitamente paziente marito Rufus, interpretato da Ansu Kabia, non tollererà più la donna-bambina che vive in casa insieme a loro.

I Protagonisti della Missione
Quando Kate incontra Tom, scopre che trascorre gran parte del suo tempo libero in una missione, al servizio degli altri. Kate alza gli occhi al cielo quando se ne parla, fino a quando non inizia ad ammettere che questo è un senso che manca nella sua vita. “Tom è un volontario di un rifugio per senzatetto, e a Kate, durante il loro percorso, viene voglia di sostenere di più la comunità – afferma Henry Golding – Finisce per organizzare uno spettacolo natalizio al rifugio, e mette in risalto le potenzialità di ognuno”.

Gli attori principali della missione sono David Hargreaves nei panni di Arthur, e Joe Blakemore nei panni di Army Tom, due senzatetto. Arthur ha vissuto una vita per le strade, e Army Tom è recentemente sfuggito dagli orrori della guerra, per ritrovarsi alle prese con il DPTS. Quando Kate entra per la prima volta nella missione incontra Nathan, un volontario attratto da lei, interpretato da Calvin Demba, oltre a Danny (Ben Owen-Jones), il sospettoso coordinatore della missione.

Per la Thompson, una parte molto importante di Last Christmas ruota intorno alla questione dei senzatetto. “Non solo perché abbiamo già una famiglia che ha dovuto abbandonare la propria casa – afferma la Thompson – ma anche perché attualmente si sta verificando un aumento di xenofobia e una diminuzione di ospitalità nei confronti di persone che vivono ormai con noi da decenni”.
Sia la Thompson che George Michael nel corso degli anni si sono dedicati ai senzatetto, e il cantante ha focalizzato la sua carriera sui bisognosi. “Attualmente una persona su 50 a Londra è senzatetto – sostiene la Thompson – È una parte vitale delle nostre problematiche nazionali, ed è vergognoso. Siamo un paese ricco e non c’è motivo per nessuno di rimanere senza un tetto”.

Molti dei personaggi di questo film si ispirano agli uomini e alle donne incontrati in una missione nella White Chapel. “Arthur rappresenta un conglomerato di senzatetto che ho incontrato negli anni, molti provenienti dalle forze armate che soffrono di DPTS le cui vite sono distrutte – afferma la Thompson – Dopo i 25 anni è molto difficile che trovino degli aiuti; hanno sofferto così tanto che è diventata una situazione insostenibile. Uno dei nostri attori, Joe Blakemore, rappresenta uno di quei ragazzi dell’esercito, mentre David Hargreaves, che interpreta Arthur, ha passato la sua vita in strada. Può capitare a chiunque di rimanere senza un tetto; a volte c’è una via d’uscita, altre no. Attraverso Kate possiamo entrare in quel mondo e riconoscere le persone per quello che sono, persone come noi, le quali solo per un paio di colpi di sfortuna o decisioni sbagliate sono finite per strada”.

Per popolare questi straordinari ruoli secondari, era importante che Paul Feig e il suo team rappresentassero la gamma dell’umanità, e le scelte di casting riflettono ciò. “C’è un attore fantastico chiamato Ben Owen-Jones nel ruolo del gestore del rifugio – afferma la Thompson – Ha detto di aver accettato il lavoro perché non era un ruolo da disabile. Non lo è solo perché è su una sedia a rotelle; il suo personaggio non ha nulla a che fare con questo. Riguarda la famiglia umana più vasta. Quando vedi tutte queste persone incredibilmente diverse e disparate insieme … questo è il mondo. Questa è Londra. Questa è l’umanità. Ognuno ha una storia e spesso è estremamente difficile”.

LA MUSICA
Last Christmas
La Colonna Sonora delle Vacanze Natalizie
Empiricamente, “Last Christmas” è in assoluto la canzone delle vacanze natalizie di riferimento. “Nessuno può negare che George aveva un’enorme integrità e un immenso talento – afferma il produttore David Livingstone – L’opportunità di avvicinarsi anche a qualche sua opera, figuriamoci a canzoni che nessuno ha mai ascoltato prima, e al classico natalizio degli Wham! è stata unica. Abbiamo preso sul serio la responsabilità di occuparci dell’opera di questo grande artista”.

Le canzoni di George Michael e gli Wham! che popolano la commedia romantica — e fanno da sottofondo alle scene chiave — includono “Last Christmas”, “Too funky”, “Fantasy”, “Praying for Time”, “Faith”, “Waiting for That Day”, “Heal the Pain”, “One More Try”, “Fastlove”, “Everything She Wants”, “Wake Me Up Before You Go-Go”, “Move On”, “Freedom! ’90” e “Praying for Time” (MTV Unplugged).

La canzone finale che la proprietà ha portato alla produzione, è un brano mai pubblicato intitolato “This Is How (We Want You to Get High)”, che incorpora perfettamente ciò che Kate e Tom si sono insegnati l’un l’altro nel corso della loro avventura. Fan da sempre della musica di Michael, Emma Thompson riflette su cosa ha significato aver avuto della musica inedita come parte del suo progetto decennale. “La nuova canzone di George è perfetta per il film e ne esprime al meglio il tema principale – afferma la Thompson – “Heal the Pain” è più o meno l’intero messaggio: se non puoi amare te stesso, non puoi amare nessun altro”.

Un’altra gradita sorpresa per la colonna sonora – e la produzione, francamente – è stata la potenza della voce di Emilia Clarke. “Quando abbiamo scelto Emilia non sapevamo se sapesse cantare – dice la Thompson – Non era vitale che ne fosse capace, perché Kate mostra un altro aspetto della vita moderna, cioè il sogno di celebrità che è stato cavalcato in tanti spettacoli. La celebrità stessa è un sottoprodotto piuttosto spiacevole e tossico della nostra professione. Kate ha queste visioni di celebrità perché fa parte del mondo in cui è cresciuta; sua madre cantava nei club folk in patria. Quando siamo arrivati ​​a registrare l’ultima sezione del film, in cui Kate prepara un evento di beneficenza, Emma ha aperto la bocca e ha tirato fuori delle doti canore eccezionali. Il film la stava aspettando. Canta meravigliosamente e con grande passione; è davvero commovente, e ciò che si sente è suo. Siamo stati molto fortunati”.

La Composizione delle Musiche del Film
Theodore Shapiro, che collabora con Paul Feig da Spy del 2015, è stato reclutato dal regista per creare la composizione del loro quarto film. Facendo eco al sentimento dei suoi colleghi capi dipartimento, Shapiro dice: “Ho sempre ammirato il lavoro di Paul, e abbiamo avuto delle fantastiche collaborazioni in diversi film. Nel mio lavoro miro a stabilire una connessione creativa, e con Paul fortunatamente sono sempre riuscito a realizzare quel tipo di connessione”.

Riguardo al loro processo, il compositore afferma che sia lui che Feig hanno da tempo evitato l’uso comune di partiture temporanee, privilegiando organicamente le loro composizioni. “Abbiamo sempre lavorato in modo che iniziassi molto presto nel processo di Paul – afferma Shapiro – Cerchiamo di trovare il tono e il tema il più vicino possibile all’inizio della sua postproduzione. Questo mi permette di scrivere musica che vive nel film prima che ci sia una partitura temporanea. In questo modo, il linguaggio musicale non consiste mai in nient’altro che in quello che sarà lo spartito finale. In Last Christmas, non c’è mai stata musica temporanea. È sempre stata la mia demo originale”.

Mentre il supervisore musicale della produzione Becky Bentham e David Austin hanno lavorato con Feig e la Thompson per curare i brani di George Michael che avrebbero guidato la narrazione, il compositore sapeva che era cruciale che i temi del film fossero indipendenti. “La domanda fondamentale era come gestire la colonna sonora in relazione alla musica di George Michael – afferma Shapiro – Questa è stata una grande sfida da affrontare. Era ovvio che quelle canzoni sarebbero state il punto focale musicale del film, ma allo stesso tempo, questo non è un jukebox. Il film doveva avere una colonna sonora a supporto delle canzoni, ma anche una che fosse a sé stante. Trovare un equilibrio è stata la soluzione”.

Shapiro è stato abbastanza libero di lasciare che la storia guidasse le sue scelte artistiche e, con cotanta carriera alle spalle, ha seguito il suo istinto. “Le canzoni sono indipendenti e il mio lavoro non è stato quello di adattarmi a loro – afferma Shapiro – la difficoltà è stata bilanciare il tutto. Non potevo né prendere direzioni diverse nella composizione né seguire la scia dei brani di George Michael. Sarebbe sembrato eccessivo”.

Per il regista e il compositore è stato fondamentale non minimizzare gli elementi più seri di Last Christmas facendo sembrare il film semplicemente una comune commedia. “Doveva essere un lavoro finemente elaborato in modo che la colonna sonora fosse un linguaggio simile alle canzoni, e vivesse in quel mondo: accennare i temi delle canzoni di George Michael pur avendo una propria vita – dice Shapiro – Questo è stato un po’ scoraggiante – fa una pausa – per cui ho trascorso molte ore di notte a pensare”.

Forse uno dei temi più interessanti per il compositore è stato scrivere quello per i personaggi di Santa e il Danese. La storia d’amore tra i fiorenti piccioncini sembra, come dice Kate “come un cortometraggio scandinavo”. Discutendo il tema, Shapiro dice: “Ci siamo divertiti a trovare una strana combinazione di suoni – qualcosa di strano come la loro relazione. Abbiamo finito per optare per una composizione musicale nordica con una strumentazione che non corrispondeva affatto al linguaggio armonico. Abbiamo inventato una particolare fusione di suoni che in qualche modo ha reso l’intero tema molto interessante. Ad esempio, quando Kate dice questa battuta a Santa, il pubblico capirà davvero di cosa sta parlando”.

Appassionato di Londra come il suo regista, Shapiro ha lavorato a lungo con Feig per perfezionare il tema della città. “Voleva che questo film fosse una lettera d’amore per la città – dice Shapiro – Abbiamo chiamato il tema della colonna sonora principale, che non è basato su una canzone di George Michael, “The Londontown Theme”. È una semplice melodia per pianoforte. Invece di interpretare un personaggio, interpreta la magia di Londra in inverno. Quel tema è stato il nostro punto di partenza per sviluppare la colonna sonora”.

È impossibile da individuare, ma forse il momento londinese più intenso per Kate e Tom è quando si trovano nel giardino di Tom, e Kate inizia a rendersi conto di quanto profondamente sia attratta da questo misterioso sconosciuto. Shapiro ha considerato quelle immagini come ispirazione musicale. “Una delle prime cose che ho ricevuto dal dipartimento della fotografia, sono state alcune riprese del giardino segreto – afferma Shapiro – Senza dialoghi, con i fiocchi di neve che cadevano, mi hanno aiutato a comporre quella melodia e quel sound”.

Per Shapiro, l’ultima sfida musicale di Last Christmas è stata in una scena con Kate e Tom nell’appartamento di Tom, dove desiderano abbracciarsi. “Questa è una scena lunga e molto tranquilla, e Paul ed io inizialmente pensavamo che non avrebbe avuto musica – dice Shapiro -invece abbiamo scoperto che aveva bisogno di qualcosa, e scrivere un lungo brano musicale per una scena con dialoghi silenziosi come quella, è stata una grande sfida. Ma abbiamo trovato un modo di fare qualcosa di sottile che ha aiutato a supportare in modo discreto i personaggi senza intralciarli. Siamo rimasti entrambi sorpresi di aver preso una direzione completamente diversa dal nostro impulso originale”.

LE LOCATION
Too Funky
Alzando lo sguardo su Londra
Last Christmas è stato girato interamente nel Regno Unito, e mostra una serie di location iconiche di Londra. Le riprese sono iniziate a Covent Garden, dove la produzione ha inserito il negozio Yuletide Wonderful in una delle passerelle ad arco della famosa piazza.

Riflettendo sul magico scenario per il film – Londra durante le festività natalizie – Paul Feig afferma: “Vengo a Londra da anni e la adoro. C’è qualcosa del posto che mi rende felice. Volevo tutti i miei posti preferiti di Londra in primo piano, e inoltre volevo mostrare le parti meno note della città. Conosciamo tutti Regent Street, Covent Garden, lo Strand … ma non molti conoscono bene Electric Avenue o Brick Lane. È lì che sono concentrate tutte le diverse e meravigliose comunità. Abbiamo iniziato a girare il film a Covent Garden, che è il centro dell’universo per me, specialmente durante le vacanze, perché le decorazioni sono stupende. Credo sia un curriculum completo di Londra per il mondo. Sfido chiunque a guardare questo film, e non avere voglia di andare a Londra per vedere tutto ciò dal vivo”.

Emma Thompson concorda. “Abbiamo girato in luoghi straordinari – afferma la filmmaker -Normalmente non avremmo potuto girare in posti come Covent Garden, ed è difficile a Regent Street. Non danno facilmente i permessi. Londra ha un aspetto straordinario grazie ai luoghi in cui ci è stato permesso girare – Covent Garden nel periodo di Natale – perché abbiamo iniziato alle 2:00 del mattino. Era bellissimo, perché c’erano tutti gli alberi e le decorazioni che Covent Garden aveva già messo”.

Covent Garden, nella City di Westminster, si trova a nord-ovest dello Strand. Per oltre 300 anni è stato il principale mercato di frutta, fiori e ortaggi della metropoli. Originariamente un giardino conventuale di proprietà dei Benedettini di Westminster, il sito fu sviluppato dal Quarto Conte di Bedford man mano che le città di Londra e Westminster crescevano insieme lungo la riva nord del Tamigi. Fu progettato nel 1630 come una piazza, o piazza residenziale, la prima del suo genere a Londra.

Il Covent Garden Market operò in modo informale per molti anni prima di essere fondato da Carlo II nel 1670. Fu ricostruito e riorganizzato nel 1830, e nel 1974 si trasferì in un nuovo, più ampio sito di mercato a Wandsworth, a sud di Londra. L’edificio del Mercato dei fiori del XIX secolo è stato ristrutturato all’inizio degli anni ’80 e ora comprende una varietà di negozi e attrazioni, tra cui il Museo dei trasporti di Londra.

La St. Mary’s Church a Wyndham Place ha riprodotto la parte esterna dell’ostello per senzatetto di St. Jude, dove Tom fa volontariato e Kate ritrova la sua voce. Qui è stato girato anche il gioioso concerto di Natale.

La St. Mary’s Bryanston Square, costruita nel 1823-1824 è un edificio di interesse storico culturale, con un portico e una torre in pietra. La chiesa all’epoca costò £ 19.955 (circa 25.000 dollari), che equivalgono a £ 1.610.000 (circa 2 milioni di dollari) di oggi. L’interno del teatro, dove Kate tiene un’audizione disastrosa vestita da elfo, è stato girato al Savoy Theatre di Londra.

Il Savoy Theatre è un teatro del West End situato sullo Strand WC2. Il teatro aprì il 10 ottobre 1881 come luogo per la rappresentazione delle opere del duo comico Gilbert e Sullivan, che alla fine divennero note come le Savoy Opera. Questo teatro, quando fu ricostruito e modernizzato nel 1929, fu anche il primo teatro ed edificio pubblico al mondo a essere dotato di  impianto elettrico. Mentre il teatro veniva restaurato, nel 1993, un incendio bruciò il palazzo risparmiando soltanto il palcoscenico ed il retro palco.

La scena iniziale del film che mostra la piccola Kate che canta come un angelo in una chiesa splendidamente decorata, è stata girata nella Cattedrale di Santa Sofia, la chiesa greco-ortodossa di Moscow Road a Bayswater. Fu consacrata come Chiesa della Holy Wisdom il 5 febbraio 1882, un punto focale per la prospera comunità greca che si era stabilita a Londra, in particolare intorno a Paddington, Bayswater e Notting Hill.

Durante la seconda guerra mondiale, Londra divenne la sede del governo greco in esilio, e Santa Sofia la cattedrale della nazione greca. Fu bombardata durante un blitz ma venne successivamente restaurata. L’esterno della Cattedrale appare relativamente modesta, indicando il suo stile attraverso il tetto a cupola e le finestre ad arco. Tuttavia, al suo interno è riccamente decorata con marmi policromi e mosaici.

Il giardino segreto di Tom, dove porta Kate durante la loro prima passeggiata, è stato girato nel Phoenix Garden al centro della zona dei teatri di Londra. Il Phoenix Garden è stato creato per offrire un rifugio verde nel West End di Londra e un habitat vitale per la fauna selvatica urbana. Il giardino è gestito da volontari e mantenuto utilizzando tecniche sostenibili con un approccio innovativo al giardinaggio. È pieno di piante che crescono facilmente in condizioni di siccità, sempreverdi, di cui beneficia la fauna selvatica.

La magica pista di ghiaccio dove Tom e Kate si esercitano a pattinare in vista della sua audizione per Frozen on Ice è stato girato all’ Alexandra Palace. Inaugurato come “The People’s Palace” nel 1873, l’Alexandra Palace fu concepito come luogo di educazione, svago e intrattenimento per i Vittoriani. Dopo alcune difficoltà finanziarie, un atto del Parlamento del 1900 creò la fiducia all’ Alexandra Park e Palace. La legge richiedeva agli amministratori fiduciari di curare il parco e il palazzo e di renderli “disponibili per l’uso gratuito e la ricreazione pubblica, per sempre”. Con la sua splendida cornice, la vista panoramica su Londra e le straordinarie strutture architettoniche, Ally Pally, come è confidenzialmente chiamato, è diventato uno dei siti più importanti di Londra.

Le scene in cui Kate gode dei sapori del mercato multiculturale con sua madre, sono state girate a Leather Lane. Nonostante il nome del mercato, la sua storia di 400 anni non si basa sul commercio della pelle: il nome deriva da quello di un commerciante locale, Le Vrunelane, e negli anni ​​è passato da Lovrelane a Liver Lane, quindi all’attuale Leather Lane.

Parallelo allo snodo commerciale di gioielli di Hatton Garden, il mercato è un paradiso per gli amanti del cibo; nei giorni feriali, da quattro secoli, è uno dei migliori della città ed è in continua evoluzione, ed oggi alimenta una folla di lavoratori all’ora di pranzo.

SCENOGRAFIE E SET DECORATION
Waiting for that Day
Il Paesaggio invernale Londinese
Lo scenografo Gary Freeman e la sua consueta collaboratrice, la decoratrice RAFFAELLA GIOVANNETTI, hanno ricevuto l’incarico da Paul Feig di mostrare la cara vecchia Londra come un paese fatato emozionante e profondamente intimo. Dato che il mantra di Tom “Guarda in alto” è un invito ad osservare le meraviglie che si ignorano, il regista sperava di creare un’ambientazione che dava vita alla frase di Santa: “È ora di fare scintille!”.

Scenografie
Con un’esperienza affinata negli anni in produzioni epiche come Maleficent, Everest e Mowgli: Il figlio della giungla, lo scenografo Gary Freeman è stato debitamente impressionato da ciò che Feig ed Emma Thompson intendevano realizzare. “Di questi tempi, è bello fare qualcosa di positivo, e l’energia di Emma è inebriante – afferma Freeman – Inoltre, è stato interessante effettuare le riprese a Londra. Tendiamo sempre a girare altrove per rappresentarla, perciò è stato bello mettere in evidenza le sue meraviglie. Da londinese, spesso cammino da un punto preciso all’altro a testa china, senza apprezzare l’ambiente circostante; invece soprattutto durante il periodo natalizio, è sorprendente.

“Paul voleva mostrare Londra per la bella città che è, e abbiamo trascorso molto tempo a trovare luoghi che sarebbero stati spettacolari – continua Freeman – Voleva dare alla città un aspetto leggermente fiabesco, con le lucine e il luccichio. Ovunque andassimo, cercavamo sempre la bellezza”.

Per quanto riguarda il design dell’ostello per senzatetto di St. Jude, Freeman afferma: “Il processo di apprendimento è stato illuminante. Ero consapevole che dovevamo trovare il rifugio giusto perché non si potevano mascherare i problemi, in particolare a Londra. Ci siamo recati presso un ente di beneficenza per senzatetto, e ci siamo fatti un’idea precisa. Ci sono persone che pur guadagnando un salario minimo, rinunciano al loro tempo libero per prendersi cura delle persone gratuitamente. Abbiamo parlato con loro e abbiamo scoperto il protocollo del rifugio: Paul ha assorbito tutte le informazioni, le texture e le caratteristiche del luogo”.

Mentre l’esterno dell’ostello è stato girato nella chiesa di St. Mary a Wyndham Place, l’interno è stato creato nella chiesa svedese di Londra a Marylebone, che aveva sia le caratteristiche cinematografiche che l’intimità dell’ostello che la squadra aveva visitato. “Non volevamo renderlo troppo appariscente – afferma Freeman – Anche all’esterno questi siti non hanno grandi segnaletiche, per non mettere in imbarazzo i visitatori. C’è una piccola insegna con un campanello, e tutti aspettano in fila; niente disordine o turbolenza, e nel film abbiamo voluto riflettere tutto ciò”.
Lo scenografo ricorda di aver preparato l’esterno dello Yuletide Wonderful, nel centro di Covent Garden, due settimane prima di Natale. “La più grande sfida per il nostro dipartimento è stata la preparazione di quel set a Covent Garden – afferma Freeman – con la gente in piena frenesia per lo shopping. Parte dell’accordo con Covent Garden era che non avremmo fatto chiudere le attività commerciali, soprattutto in considerazione del periodo dell’anno; durante un fine settimana abbiamo allestito il set prima che la troupe iniziasse le riprese di domenica sera. È stato tremendo, ma la squadra ha fatto un ottimo lavoro”.

Riguardo alla visione del regista, lo scenografo spiega che Yuletide Wonderful doveva essere un negozio credibile, con una facciata normale, ma l’interno era tutt’altra cosa. “Paul voleva che l’interno fosse esagerato e osceno in termini di quantità di materiale e generi – afferma Freeman – L’abbiamo rivestito con strati su strati di decorazioni; voleva che fosse un incantevole caleidoscopio di Natale. Quando si apre il negozio, si accendono le luci e si vive un’atmosfera magica”.

Set Decoration
Raffaella Giovannetti, una decoratrice di set con sede in Italia la cui abilità è apparsa nel suo lavoro insieme a Freeman in Tomb Raider, Allied – Un’ombra nascosta ed Everest, ha ricoperto questo ruolo per il regista Feig. Portando la lussureggiante sensibilità che ha fornito all’aspetto di Mangia, prega, ama, la Giovannetti si è immersa totalmente in tutti gli aspetti del Natale, anche se ciò ha significato cacciare i potenziali acquirenti dal suo splendido negozio durante la produzione.

“Il set di Yuletide Wonderful si basa su un negozio di Natale di York, che è un’esperienza caleidoscopica – afferma la Thompson – È come entrare nello spirito del Natale, e nello spirito di una persona che soffre di un brutto attacco d’ansia. Kate può farcela, e Santa la tiene perché è una brava commessa; sa vendere perché sa incantare. Non mi sono mai divertita tanto come provare a pensare a cattive idee per il Natale, come il gibbone natalizio”.

La decoratrice del set ci introduce nel suo processo. “Quando ho iniziato a preparare il film a settembre 2018, ho iniziato con il negozio, che era l’ultimo set ad essere girato, malgrado l’ingresso sia stato girato all’inizio del film – dice la Giovannetti – Fortunatamente, l’ho fatto rapidamente, anche se sembrava insolito cercare decorazioni natalizie in quel periodo dell’anno, era quasi tardi! “.
Quando ha contattato varie aziende che vendono articoli natalizi e ha visitato showroom in tutta Europa, la designer è rimasta stupita quanto la stessa Santa nel vedere le infinite opzioni disponibili. “È stato fantastico vedere gli showroom di Natale – afferma la Giovannetti – Sembrava di entrare in una fiaba; c’erano alcuni pezzi meravigliosi ed altri davvero strani. Da quel momento, ho pensato al negozio che desideravo: pieno di colori, palline, Babbo Natale, elfi e strane decorazioni. Volevo un negozio completamente pieno di oggetti, dove non era visibile nemmeno un pezzo di muro”.
Per la designer, il negozio Yuletide Wonderful è stato uno dei set più entusiasmanti da realizzare della sua carriera. “Mi sentivo come una bambina – dice la Giovannetti – Abbiamo creato  buste, cartellini ed etichette con il nome del negozio, piccoli regali personalizzati e scatole. Era tutto reale e molto divertente. Non ho mai comprato così tante decorazioni natalizie e lucine come per Last Christmas“.

Facendo eco allo scenografo, la Giovannetti è stata piacevolmente sorpresa di scoprire che la gente non aveva capito che gli articoli non erano in vendita. “Quando abbiamo preparato una piccola parte del negozio, costruita in uno degli archi di Covent Garden, le persone che passavano non si rendevano conto che il negozio era falso – dice la Giovannetti – Pensavano che fosse un nuovo negozio aperto a Natale. Abbiamo dovuto mettere delle transenne davanti alle porte d’ingresso perché la gente voleva entrare per acquistare gli oggetti. Erano tutti affascinati dagli articoli esposti in vetrina e volevano sapere quando apriva il negozio”.

Per le scene chiave in cui Petra e Kate passano una giornata di shopping a Covent Garden, la squadra ha allestito 16 bancarelle a tema natalizio. “Abbiamo usato le bancarelle del mercato e le abbiamo rivestite ed addobbate – afferma la Giovannetti – Il Covent Garden Market è un’area aperta e abbiamo dovuto lavorare con le persone intorno che facevano shopping per Natale – Ride – È stato un incubo!”.

Sebbene gli allestimenti iniziassero molto presto la mattina, intorno alle 4:00, la piazza era piena di gente. “Tutti chiedevano il prezzo o toccavano e spostavano gli oggetti – afferma la Giovannetti – È stata un continuo “Mi dispiace! Non è in vendita! Stiamo facendo un film. Siete pregati di non toccare'”.

Per quanto meticolosa fosse stata per gli allestimenti di Covent Garden, la Giovannetti lo è stata altrettanto per l’intera produzione. “Gli altri set erano più facili da preparare, anche se volevo essere comunque molto precisa in tutti – dice la Giovannetti – L’appartamento di Jenna e Rufus era giovane, fresco, alternativo. Volevo molte piante verdi, oltre a colori gialli e rossi. La casa della famiglia di Kate e Marta aveva un tocco orientale, con colore più monocromatico in stile classico. Il rifugio per senzatetto era pieno di arte; volevo dare l’idea che alcuni dipinti fossero stati realizzati dagli ospiti. Le strade erano piene di lucine e festoni: è stato un film che sprizzava gioia”.

LA FOTOGRAFIA
Faith
Trovare la luce nell’oscurità
Il direttore della fotografia nominato all’Oscar John Schwartzman e Feig si conoscono dal 1982, quando si incontrarono per la prima volta come amici e partner di produzione presso la School of Cinematic Arts della USC. Schwartzman, i cui crediti cinematografici vanno da Seabiscuit – Un mito senza tempo e Mi presenti i tuoi? a Jurassic World, ha recentemente collaborato con Feig nel suo thriller di successo Un piccolo favore. Per il direttore della fotografia, i quasi quattro decenni di storie condivise significano che la loro collaborazione è consolidata. “Con alle spalle un passato, la collaborazione è molto più semplice – afferma Schwartzman – E’ passata molta acqua sotto il ponte”.

“L’aspetto più impegnativo della fotografia di Last Christmas è stato fare i conti con le restrizioni imposte dalla città quando abbiamo girato nel centro di Londra in un periodo dell’anno cruciale- afferma Schwartzman – Per le prime tre settimane di riprese notturne, mi è stato permesso di utilizzare solo piccole luci a batteria. Nessun generatore, cavo o macchinario di illuminazione poteva essere utilizzato durante le festività natalizie. Nella produzione abbiamo scelto accuratamente le nostre location, ed abbiamo inserito in modo intelligente l’illuminazione natalizia già allestita dalla città di Londra, per ottenere un’esposizione notturna”.

Ugualmente, Schwartzman ha lavorato in passato con la Thompson sempre in veste di direttore della fotografia, nel film Saving Mr. Banks del 2013. Come il resto della sua squadra, riconosce che la film maker è stata un valore aggiunto sul set. “È stato il mio secondo film con Emma, ​​la persona più intelligente in qualunque ruolo svolga – afferma Schwartzman – Questo rende la vita molto più semplice”.

Avendo Golding recitato in Un piccolo favore, il direttore della fotografia è stato felice di assistere alla crescita del giovane attore in un periodo così breve. “Questo è stato il mio secondo film con Henry – afferma Schwartzman – È stato fantastico vedere la sua evoluzione come attore. Ha sviluppato più profondità e abilità da quando ho lavorato con lui per la prima volta diversi anni fa”.
Mentre il direttore della fotografia non aveva mai collaborato con la Clarke, è stato altrettanto felice di vedere la protagonista del film entrare nel suo set. “Emilia è stata una delizia – ​​afferma Schwartzman – Anni di Il trono di spade hanno affinato le sue capacità. Non ho mai lavorato con un attore che farebbe qualsiasi cosa gli venga chiesta … senza alcuna resistenza”.

Tuttavia, non importa quanto stagionato sia un veterano come Schwartzman, egli stesso ha ammesso che era impossibile non far uscire il fan della serie che era in lui, e di essersi emozionato trovandosi di fronte alla “Madre dei draghi”.

LA COREOGRAFIA
Move On
I segreti dell’elegante agilità di Tom
La coreografa JENNIFER WHITE, che ha creato i movimenti per Elizabeth Olsen nel ruolo di Scarlet Witch in tutti i suoi film della Marvel – e più recentemente ha lavorato come assistente coreografa sul magico Rocketman – è stata assunta per mostrare a Golding come ballare e muoversi sul grande schermo.

Dato che Tom ha la stessa probabilità di girare e volteggiare per Londra come Kate di arrancare e inciampare per le strade, era vitale mostrare un affascinante incantatore che si muoveva con la massima facilità. Una delle cose che Kate nota per la prima volta è quanto abilmente Tom avanza, ondeggia, e si muove per le strade della loro città … evitando ostacoli, panchine e pensiline dell’autobus, facendo svenire Kate a malincuore tutto il tempo.

“Emma, ​​Paul ed io abbiamo parlato delle movenze di Tom – afferma Golding – Tom ha grazia e fluidità nel modo in cui si muove, quindi ho suggerito la presenza di un coach per aiutare a farmi un’idea reale di Tom. È qui che è arrivata Jennifer e mi ha aiutato a muovermi con molta leggerezza. Nelle mie sessioni salivo le scale o camminavo lungo le banchine con una sorta di agilità simile a quella di un gatto. Penso che le sessioni mi abbiano aiutato a scoprire chi è Tom come persona”.

Feig evidenzia come il movimento di Tom e quello di Kate rispecchi i loro diversi atteggiamenti nei confronti della vita. “La fisicità di Tom è meravigliosa e opposta a Kate, che si aggira con la sua valigia vestita da elfo: appare il peso del mondo che porta sulle spalle. Tom invece, balla aggraziatamente intorno alle persone: si nota la differenza tra una persona che ama la vita e un’altra che sta cercando di far passare il tempo”.

La White afferma che Golding è stato naturale. “È stata una gioia lavorare con Henry – afferma – Ha delle movenze molto fluide: Gene Kelly che incontra James Bond. Ama il tip tap, quindi abbiamo realizzato delle semplici sequenze di tip tap. Tutto appare senza sforzo e improvvisato. Ha provato un po’ di ogni genere di danza, scegliendo quelle che più gli si addicevano”.

Golding ha preso con molta devozione le lezioni di danza, dice la coreografa. “Ci siamo divertiti a mettere insieme le idee in sala, e ad usare tutto ciò che avevamo sotto mano per creare determinate situazioni – afferma la White. “Come le pedane per il fitness, che ci hanno aiutato a elaborare alcune mosse per ballare su e giù dal marciapiede senza intoppi … girandoci senza inciampare”.

Posizionando diversi ostacoli nella sala che fungessero ad esempio da pedoni o lampioni che Tom potrebbe incontrare sul percorso, la White e il suo team hanno permesso a Golding di sperimentare il flusso costante di energia necessario per determinati movimenti, il tutto mentre recitava i suoi dialoghi. “Il tempismo del movimento – scivolare, girare, saltare – per scongiurare la collisione con qualcuno o qualcosa, è stato fondamentale – dice la White – Henry è passato senza problemi da pedone a mago del movimento. Doveva essere preciso, così come le altre comparse. Fortunatamente, non abbiamo avuto alcun intoppo”.

I COSTUMI
This Is How
La Kalfus Veste le Vacanze Natalizie
La costumista nominata ai BAFTA Renée Ehrlich Kalfus, il cui straordinario lavoro su film come Chocolat, Il diritto di contare e Un piccolo favore mostra una vasta esperienza, ricorda le sue prime impressioni in seguito alla lettura della sceneggiatura. “Ho adorato la sceneggiatura; è commovente e ben scritta – afferma la Kalfus – L’idea di fare una storia di Natale, raccontata in modo così particolare che coinvolge ogni aspetto umano, l’ho trovata incredibilmente avvincente”.

La riunione con Feig è stata una gioia per la costumista, che reputa il regista impeccabile. “È meraviglioso lavorare per Paul; abbiamo fiducia reciproca – afferma la Kalfus – Il gusto di Paul è intenso e sorprendente; è sempre ben vestito con capi di alto livello. In aggiunta, quando torni a lavorare con una persona, si va a sviluppare una certo linguaggio che sfocia in una reale collaborazione. Paul vuole il massimo da ognuno; e in questo progetto tutti hanno puntato al meglio in virtù del calibro delle persone coinvolte”.

La Kalfus sapeva che le differenze tra i due protagonisti dovevano essere evidenti anche nei costumi. “Durante le prime prove d’abito di Emilia, ha preso dei vestiti e degli accessori dicendo ‘Oh, conosco questa ragazza. Conosco questa ragazza’ – afferma la Kalfus – Quando ha indossato la pelliccia sintetica, era pazzesca. Ciò che è interessante, è che spesso le persone non indossano lo stesso cappotto nei film di oggi — ogni scena ha un costume diverso — ma ci siamo rifatti alla vecchia scuola”. Considerando che la nostra protagonista ha subìto una malattia che le ha alterato la vita, è comprensibile. “La giacca di Kate è come la sua copertina – dice la Kalfus – le dà conforto, e ne ha bisogno”.

Una delle maggiori sfide per la Kalfus è stata la divisa da elfo che Emilia indossa in gran parte di Last Christmas. “Abbiamo provato questo costume instancabilmente; l’abbiamo testato nella telecamera e abbiamo realizzato molte iterazioni del cappello – afferma la Kalfus – ‘Che tipo di cappello sarebbe buffo? Quanto dovrebbe essere buffo? Kate dovrebbe indossare vari cappelli per scene diverse?’ È stato molto divertente in termini di design, ma il massimo sono state le scarpe da elfo. Ci è venuta l’idea di realizzare delle ghette con un pon pon. Kate indossa delle robuste Doc Martins a tacco alto, con le ghette agganciate sopra, facendola muovere con un equilibrio comico”.

Mentre l’abito da elfo di Kate è quello che indossa per lavoro nel negozio di Santa – nonché quello che cambia costantemente in giro per tutta Londra – l’abbigliamento della sua capa è chic e sofisticato. “Santa è un personaggio molto interessante – afferma la Kalfus – È una donna intelligente che si è fatta da sola. ‘Santa’ è il suo nome d’arte; allo stesso modo, il suo aspetto è piuttosto teatrale”.
È quasi impossibile non far sembrare la Yeoh favolosa, e Feig e la Kalfus di fatto non ci hanno provato. “Paul voleva che Michelle colpisse – dice la Kalfus – quindi abbiamo optato per un guardaroba interamente fantasy e molto glamour. Lo Yuletide Wonderful è il palcoscenico di Santa. Ci sono l’elfo Kate e tutte le decorazioni e le luci, ma lei è sempre al centro della scena, con un aspetto favoloso”.
Per non essere da meno, Golding ha ricevuto la stessa attenzione avuta dalle interpreti femminili da parte della Kalfus e del suo team: “Tom ha una presenza eterea – afferma la Kalfus. “È consapevole di ciò che lo circonda e guida Kate sul suo cammino. Il suo aspetto è leggermente nostalgico; abbiamo migliorato lo stile ma lo abbiamo mantenuto classico. Per lui i nostri riferimenti sono stati Steve McQueen e Paul Newman. Ho contattato Ralph Lauren chiedendogli un trench corto con della pelle scamosciata in fondo. Questo dettaglio ha dato alla giacca un movimento armonico durante il ballo, che lo ha reso leggero. Mentre tutti gli altri sono coperti con capi invernali, Tom si è distinto”.

Lavorare tutta la notte in loco durante le vacanze di Natale è stata un’esperienza insolita per ogni dipartimento, compresi i costumi. “È stato surreale perché giravamo dalle 2:00 del mattino fino a mezzogiorno del giorno dopo – afferma la Kalfus – All’inizio eravamo tutti nel panico. Di solito, i costumi sono riposti su un grosso camion tutti insieme, ma poiché eravamo nel centro di Londra, i reparti di acconciatura, trucco e costumi si spostavano da un hotel all’altro ogni due giorni. Ne è valsa la pena, comunque. È stato bello trovarsi a Covent Garden e nelle aree circostanti durante questo periodo dell’anno”.

La costumista ricorda di esser stata leggermente in imbarazzo in occasione del suo primo incontro con uno dei produttori. “La Signora Emma Thompson sarebbe entrata nel camerino e le avrei fatto indossare degli abiti di seconda mano – ricorda la Kalfus, ridendo – I vestiti erano assolutamente appropriati per il suo personaggio di Petra, ma non ero sicura della sua reazione. Per fortuna, ha sbirciato gli stand dei suoi costumi e li ha trovati perfetti”.

Oltre alle star, la squadra della Kalfus ha dovuto vestire un’intera missione di senzatetto, piena di personaggi. Per raggiungere l’autenticità, la costumista e il suo team hanno visitato numerosi rifugi: “Abbiamo fatto molte foto e abbiamo parlato con tutti del perché si trovavano lì – afferma la Kalfus – Non volevamo che sembrasse stereotipato. Volevamo dimostrare che chiunque può ritrovarsi a un passo dall’incapacità di pagare le bollette e finire in povertà”.

ACCONCIATURE E TRUCCO
Wake Me Up! Before You Go-Go
Dare al cast un aspetto stagionale
Il make up e hair designer nominato all’Oscar DANIEL PHILLIPS, noto per le straordinarie trasformazioni in film come Victoria e Abdul, Florence e The Queen – La regina, ha capitanato il team incaricato di portare lo spirito natalizio all’intero cast della produzione.

“Dopo una prima consultazione con Paul riguardo ai personaggi, per Kate ho optato per  uno stile ‘chic-grunge’ – dice Phillips – Si tratta di una ragazza moderna, volitiva e indipendente ma con una modalità autodistruttiva”.

Con la Clarke, Phillips ha creato per Kate un’immagine che ritraeva il suo desiderio di essere un po’ anti-conformista. “Volevamo che Kate uscisse dalle righe mantenendo una qualità amabile e accattivante – afferma Phillips – E’ importante che il pubblico si immedesimi in lei. Questo è un film natalizio piacevole, ed è determinante che tutti i protagonisti chiave fossero visivamente attraenti – Fa una pausa – Dopo tutto, questa è una storia d’amore”.

Considerando che la Clarke aveva terminato da poco il suo ruolo di Daenerys Targaryen in una delle serie più iconiche della storia moderna, ha sorpreso non vederla con la lunga treccia quando è arrivata sul set. “Emilia si è presentata con un taglio di capelli molto corto e mascolino – dice Phillips – Le abbiamo tinto i capelli di un biondo ossigenato – con l’aggiunta di radici scure ed estensioni dei capelli, con un taglio a caschetto per creare un effetto arruffato, disordinato, come se si fosse appena alzata dal letto…. forse con un po’ troppo trucco sugli occhi”. Anche con gli occhi annebbiati, la Clarke è sbalorditiva. “Volevamo renderla il tipo di personaggio che probabilmente dormiva col trucco e ne aggiungeva dell’altro il giorno successivo! Tutto ciò ha contribuito a dare vita a Kate”, afferma Phillips.

Lo stilista sapeva che non avrebbe dovuto preoccuparsi di infondere la bellezza classica della Yeoh con un’eleganza che nascondeva il suo desiderio occulto di un amore tutto suo. Descrivendo le sue idee per l’attrice, Phillips dice: “Michelle nel ritratto di Santa è il classico glamour; una donna d’affari single, ricca e forte che sapevamo sarebbe stata vestita in modo impeccabile, probabilmente dalla sua cerchia di amici stilisti. Va dal parrucchiere più volte a settimana”.

Ciò ha permesso a Phillips e alla Yeoh di dare sfogo alla fantasia nell’approfondimento del personaggio. “Le varie acconciature di Santa sono in qualche modo esagerate, ma comunque costose – afferma Phillips – Di primo acchito può sembrare severa, ma c’è un lato più morbido e materno in lei. In realtà l’ho modellata sulla donna cinese che ha acquistato la mia casa. Sembrava sempre così affascinante”.

Mentre Phillips e Golding davano a Tom il bell’aspetto da ragazzo della porta accanto – il tipo di ragazzo che piacerebbe a tutte le mamme – l’altro affetto nella vita di Kate si è rivelato un po’ più stimolante. Riguardo a Petra, che Phillips afferma essere “avvolta dalla colpa e dalla preoccupazione per Kate … e per la vita in generale”, il designer ha lavorato con la Thompson per definire il personaggio, dandole un aspetto che era “indifeso, materno e stressato in apparenza”. “Emma ed io abbiamo pensato che Petra non si prendesse il tempo per guardarsi allo specchio e prendersi cura di sé stessa”.

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Last Christmas disponibile in Digitale da venerdì 10 Aprile 2020 e in DVD da mercoledì 22 Aprile 2020
info: 19/12/2019.

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