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Oldboy (2013)

Oldboy
Locandina Oldboy
Oldboy è un film del 2013 prodotto in USA, di genere Azione e Drammatico diretto da Spike Lee. Il film dura circa 104 minuti. Il cast include Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Sharlto Copley. In Italia, esce al cinema giovedì 5 Dicembre 2013 distribuito da Universal Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 16 Aprile 2014. Al Box Office italiano ha incassato circa 115719 euro.

Oldboy è un thriller provocatorio e viscerale che racconta la storia di Joe Doucette, un uomo che senza alcuna ragione apparente, viene improvvisamente rapito e tenuto in ostaggio in completo isolamento, per vent’ anni. Al momento del suo rilascio inaspettato, e senza alcuna spiegazione, inizia una missione ossessiva per scoprire chi lo ha imprigionato, anche se quel che emergerà è che il vero mistero è il motivo della sua liberazione.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 5 Dicembre 2013
Uscita in Italia: 05/12/2013
Uscita negli Stati Uniti: 2012
Genere: Azione, Drammatico, Crimine, Thriller
Nazione: USA - 2013
Durata: 104 minuti
Formato: Colore
Produzione: 40 Acres and A Mule Filmworks, Good Universe, Mandate Pictures, Vertigo Entertainment
Distribuzione: Universal Pictures
Budget: 30.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 1.951.000 dollari | Italia: 115.719 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 16 Aprile 2014 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Spike Lee

Cast Artistico e Ruoli:

Recensioni redazione

Old Boy di Spike Lee, la recensione
Old Boy di Spike Lee, la recensione
Giorgia Tropiano, voto 7/10
Old Boy di Spike Lee, remake del famoso film coreano del 2003, è una pellicola forse non necessaria ma comunque interessante. Il confronto con l'originale è inevitabile ma questa nuova versione, pur riproponendo la stessa storia e a volte le stesse scene, riesce comunque ad essere originale. Ottima l'interpretazione di Josh Brolin.
Il DVD di Oldboy di Spike Lee
Il DVD di Oldboy di Spike Lee
Redazione, voto 7/10
Oldboy di Spike Lee arriva in DVD, targato Universal, che si rivela di molto buona qualità tecnica, peccato solo per l'assenza totale di extra.

Immagini

[Schermo Intero]

Una Nuova Versione di Oldboy
La storia di Oldboy è già una lurida leggenda per gli amanti dei fumetti e gli appassionati dei film cult,  nota per la sua epica e misteriosa vendetta. La storia ha iniziato ad affascinare già alla fine degli anni ’90, quando Garon Tsuchiya e Nobuaki Minegishi creano un manga in otto volumi, su un uomo che è stato misteriosamente rinchiuso in una prigione privata, rimasto solo in compagnia di una televisione per anni e anni – e che una volta liberato inizia a dare la caccia a coloro che gli hanno rubato la vita e, di conseguenza, capire cosa avesse fatto in passato per meritare questa assurda punizione.
Queste premesse inquietanti, nel 2003 hanno ispirato il film del maestro alla regia Park Chan Wook, interpretato da Choi Min – Sok, dando vita ad un’ esperienza che ha sconvolto, innervosito e scosso il pubblico di tutto il mondo. Il film era strutturalmente ed elegantemente esplosivo – pieno di coreografie di combattimenti di arti marziali, ricco di suspense Hitchcockiana, ed una sorta di poesia – tanto che Park è stato soprannominato il “Quentin Tarantino d’Oriente”. Ma il regista ha anche apportato alla storia un umanesimo sorprendente, in mezzo al vortice morale. Nell’esplorazione di tutti i modi in cui una persona si possa sentire imprigionato- fisicamente, ed in circostanze forse ancor più terrificanti, mentalmente – la storia di quest’ uomo che non capisce il suo destino, che ha come amico un televisore, e la cui libertà fisica non lo esime dal tormento, affrontando la vita di mondo moderno, ha avuto molto eco.
Uno dei tanti fan del film, era proprio Spike Lee. Lee, famoso ad Hollywood per l’incisività dei suoi film, dove affronta le cronache sociali, – tra cui il candidato all’Oscar ® “Fa la Cosa Giusta” (Do The Right Thing); “Lola Darling” (She’s Gotta Have It); Malcolm X; “La 25aOra” (25th Hour), e When the Levees Broke, il primo documentario innovativo sull’ uragano Katrina –  è sempre stato affascinato dal thriller e dalla condotta umana . Recentemente ha messo la propria firma nel genere intelligente e subdolo di Inside Man, con Denzel Washington, che narra la storia di un’ ingegnosa rapina in banca.
Così come è successo a tanti, Oldboy ha catturato Lee fin dalla prima volta che lo ha visto, tanti anni fa. “Mi ha spiazzato“, ricorda. “E’ una storia del tutto particolare, con tutti i migliori elementi del mistero e della vendetta, ritratti nel modo più dettagliato possibile. La gente non aveva mai assistito a qualcosa di simile – neanch’io” .
Tuttavia è stato solo in seguito che Lee, dopo aver letto la sceneggiatura di Mark Protosevich per una revisione americana di Oldboy, ha iniziato ad avere il coraggio di immaginare la storia a modo suo. Non era assolutamente intenzionato a rifarsi a quello di Park Chan Wook, anzi, è stato fatto un passo indietro, più vicino alla versione originale, ed ha fatto suo tutto il materiale che aveva a disposizione.
Non ho mai pensato ad Oldboy come un remake, ” spiega il regista. “L’ho visto più come un’ interpretazione di una grande storia che può essere rappresentata in tanti modi diversi . Park Chan Wook ha fatto un grande film, ma ancor prima, la fonte originale è il manga giapponese – e questo mio progetto è l’opportunità di dare una nuova narrazione al materiale ” .
Per a sua versione Lee afferma di essersi impegnato nel rispetto del film coreano, ma non a copiarlo. ” Quando abbiamo iniziato a parlare di Oldboy , Josh Brolin ha cercato la benedizione di Park Chan Wook, e le sue testuali parole sono state: ‘Qualunque cosa tu faccia, fai il tuo film“,  ricorda.
Questo è esattamente ciò che Lee si proponeva di fare. Ha affermato che spostare la storia dalle origini giapponesi, e l’altrettanto famoso paesaggio coreano, al territorio americano, non lo preoccupava affatto. “La storia è così forte che avrebbe funzionato ovunque. Ma l’unica cosa che sapevo è che ci saremmo attenuti strettamente al soggetto ed alle tematiche, “dice.
Al contrario, Lee ha voluto adottare un approccio più primordiale alla storia. Egli osserva che al centro della sua interpretazione del materiale, c’ è l’idea di un uomo che viene ridotto ai suoi istinti più animaleschi, che è diventata parte integrante dell’ intensa performance di Josh Brolin nei panni di Joe Doucett.
Durante la prigionia, in Joe affiorano quegli istinti animali che sono in ognuno di noi, ma che facciamo di tutto per soffocare“, spiega Lee. “Il nostro senso civico ci spinge a tenerli sotto controllo, o almeno, non permettergli di venir fuori, se non a porte chiuse. Ma in realtà dentro di noi c’è un istinto animale. ”
Guidato da questi istinti primitivi anche nella ricerca della vendetta, Lee vede comunque Joe come un uomo in cerca di salvezza, che tenta di redimersi di fronte ad un destino crudele che immagina aver messo lui stesso in moto. “Questo è un film sulla vendetta“, Lee conclude, “ma nel suo interno è anche la storia di un uomo in cerca di redenzione. Joe è un alcolista, un tossicodipendente, non proprio una brava persona,  e solo dopo 20 anni di prigionia rinizia a vedere la luce.”
Soprattutto, dice Lee, i fan del film originale si aspettano “qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo vogliono che sia reso omaggio alla storia originale “.

L’Idea Originaria
L’impulso di rivisitare Oldboy per Spike Lee si è scatenato con la sceneggiatura di Mark Protosevich . In precedenza, i produttori Roy Lee e Doug Davison della Vertigo Entertainment, e Nathan Kahane di Good Universe hanno incaricato Protosevich di ‘sfidare il gigante’ e di adattare Oldboy in un film in lingua inglese. Anche Protosevich è un fan accanito del film di Park Chan Wook – ma era altrettanto entusiasta di riprendere la storia del manga originale, e nei recessi della sua immaginazione affrontare le tematiche in modo nuovo.
Oldboy affronta molte cose “, osserva lo sceneggiatore . ” Penso che ci sia la lotta per trovare la pace interiore , fare ammenda per i misfatti del passato; parla di famiglia, di crudeltà e, naturalmente, di vendetta affinché chi è responsabile di un dolore, paghi, anche le spese della vendetta stessa” .
E aggiunge: ” Viene da chiedersi cosa si è fatto in passato che possa aver causato a qualcun altro un dolore tanto estremo,  di cui si è totalmente all’oscuro, con cui convive per il resto della vita.”
Appena Protosevich ha iniziato a scrivere, ha voluto immergersi completamente nell’esperienza surreale di Joe Doucett – quella di diventare improvvisamente un prigioniero non accusato di un crimine specifico, non giudicato da alcuna giuria, ma semplicemente tenuto in isolamento, costretto a confrontarsi con sé stesso e la sua mente sconvolta, mentre osserva il mondo solo attraverso lo schermo di un televisore.
Mi sono documentato su molti casi di persone che hanno vissuto molto tempo in isolamento, come ostaggi di terroristi, e ho anche studiato gli esperimenti fatti nel 1950 con i cuccioli di scimmia allontanati dalle madri per vedere le loro reazioni in seguito alla perdita del contatto carnale“,  afferma.  “E ho anche cominciato ad immaginare la miriade di emozioni e sentimenti provocati da questa circostanza:  come avrebbe influito sulla psiche, cosa avrebbe provocato sull’anima, e se potesse intaccare la propria identità fino a cambiarla. ”
Protosevich è stato fortemente influenzato dalla trasformazione del personaggio principale descritta nel manga durante la prigionia, in qualcosa di ferreo e letale come un animale selvatico. Ha anche riportato un personaggio presente solo nel manga : la preside della scuola d’infanzia di Joe Doucett, che ha una sua storia da raccontare. ” Edwina Burke offre una prospettiva interessante sul passato – il punto di vista di qualcuno che è a conoscenza di cose  di cui non si è consapevoli, ” dice.

Pur continuando ad ispirarsi ai temi fondamentali sia del manga che del film coreano, Protosevich ha aggiunto nuovi personaggi e ne ha rivisitati alcuni per intrecciarli nel tessuto della cultura americana del XXI° secolo. Poi, la presenza di Spike Lee, ha dato vita ad una loro collaborazione per affinare la sceneggiatura alla visione di Lee. “Nel complesso è stata una vera sfida per me, perché stato come avere a che fare con un puzzle molto complesso, dove ogni pezzo ha un suo significato. La struttura è praticamente rimasta intatta fin dall’inizio, ma Spike ha messo qualcosa di suo in ogni singolo pezzo “, spiega Protosevich .
I produttori erano entusiasti della direzione che Lee e Protosevich avevano intrapreso. “L’implacabile rivisitazione della storia di Spike Lee, va più in profondità dell’oscuro, pur mantenendo molti degli elementi che fanno della storia originale, un classico “, dice Roy Lee .
Il Produttore Doug Davison, che ha condiviso il progetto come co- fondatore assieme a Roy Lee, della Vertigo, aggiunge: ” Il film si sviluppa intorno al  tema della vendetta: un terreno molto fertile in ambito cinematografico. Fa parte di un istinto primitivo: fa muovere qualcosa nel profondo del cervello umano, fino a far sì che ci si possa identificare. E dal momento che il filo conduttore di tutti i film di Spike è la performance dai toni emotivamente viscerali e crudi dei suoi attori, sapevamo che avrebbe apportato freschezza ed originalità al progetto. ”

Un’anima Imprigionata: Joe Doucett
Una cosa è sempre stata chiara in questa nuova produzione di Oldboy: che bisognava portare il protagonista al limite, optando per una persona che fosse in grado di rappresentare gli estremi della psiche umana. Chi potesse esserlo, i realizzatori sono stati unanimi nell’indicare Josh Brolin , un attore venuto alla ribalta con ruoli imprevedibili in “Non È Un Paese Per Vecchi” (No Country For Old Men); W (nel ruolo del Presidente George W. Bush ); Milk; “Wall Street: Il Denaro Non Dorme Mai” (Wall Street: Money Never Sleeps), e “Il Grinta” (True Grit), tra gli altri. Quest’anno apparirà anche in Labor Day, di Jason Reitman.
Josh non è uno di quegli attori che fa solo una cosa – è molto flessibile“, dice Spike Lee. “Ed io apprezzo sempre quegli attori che non sono ripetitivi. In questo film fa un tour de force, perché trova il modo giusto per interpretare una persona rinchiusa per molto, molto, molto tempo e che poi deve affrontare un mondo che non è la stesso che ha lasciato. Si è totalmente calato nella parte.”
Brolin si è impegnato al massimo, sempre pronto e disposto a manipolare il suo aspetto da gonfio a muscoloso, e disponibile ad aprire la sua mente per esternare tutte le emozioni del viaggio pazzesco e straziante di Joe Doucett . Anche lui è un fan del primo film, ed è rimasto colpito dalla sceneggiatura di Protosevich .
Quando ho letto la sceneggiatura di Mark, ho avuto la stessa reazione che ho avuto quando ho visto il film di Chan – Wook Park. E’ stata una reazione organica e viscerale di fronte all’orrendo culmine della trama, e ho letteralmente buttato giù il copione, pensando solo ‘Oh mio Dio, è terribile! E’ terribile, ma è geniale! ‘ Mi ci vorranno almeno due ore prima di fare qualsiasi cosa.. per questo ho fatto Oldboy – . .E’ una bomba!
Brolin ammette di esser stato assalito da mille domande e paure, quando ha iniziato a realizzare di dover girare da solo, in uno stato di estrema angoscia e sgomento per tutta la prima parte del film, ma afferma anche che la presenza di Spike Lee è stata determinante. “Spike è molto partecipativo ed umano. Voglio dire che, per le scene nella stanza del motel, erano previsti 7-8 minuti di riprese. Come attore, fai di tutto, speri che vada tutto bene fin da subito, ed in quei momenti Spike fa in modo di creare un ambiente intorno in cui tutto realmente funziona”, commenta Brolin. “Poteva essere pericoloso, stupido, imbarazzante, frustrante, inquietante, triste: è stato tutto molto reale. Spike è sempre molto interessato alle reazioni del comportamento umano, e spinge la gente a fare sempre meglio, ed è una grande cosa averlo intorno ” .
Per comprendere meglio la natura dell’esperienza di Joe, Brolin ha parlato candidamente con  degli ex condannati a morte ingiustamente . Al tempo stesso, ha dovuto allenarsi per le sequenze di combattimento. Mentre allenava mente e corpo, ha anche iniziato a meditare sulle ragioni più profonde che spingono gli esseri umani a considerare catartiche, le storie di vendetta.
Penso che andare a vedere i film sulla vendetta è un modo di viverla attraverso le azioni degli altri“, osserva . “Ciò che rende interessante questa storia in particolare, è che ciò che succede a Joe – di essere allontanato dalla società per 20 anni, è stato in qualche modo la cosa migliore che gli sia mai successa. Cerca vendetta, ma che ci riesca o meno, la sua è una storia di espiazione, di ammenda e di ricerca interiore ” .

La Ragazza , Lo Sconosciuto E Il Carceriere
Una volta che Joe Doucett viene liberato, due persone diventano centrali per la sua ricerca della verità : una giovane donna che dimostra essere l’unica vera confidente in questo mondo nuovo e strano, ed un enigmatico sconosciuto che potrebbe detenere gli indizi utili alla verità che si cela dietro la sua crudele reclusione.
Il ruolo di Marie Sebastian – che prende una direzione diversa da quella della protagonista femminile del film di Park Chan Wook , ma che presenta sempre un tocco viscerale – è affidato ad Elizabeth Olsen, che ha raccolto l’attenzione su di sé in seguito ad una serie di ruoli drammatici eccezionalmente rivestiti negli ultimi tre anni, compreso il premiato membro di una comunità in fuga in “La Fuga di Martha” (Martha Marcy May Marlene).
Marie lavora come infermiera volontaria in una unità medica mobile quando incontra per la prima volta Joe Doucett, poco dopo la sua liberazione. “Marie rappresenta la connessione di Joe Doucett con la realtà e l’umanità“, dice lo sceneggiatore Mark Protosevich . “Liz ha interpretato la parte apportando molte idee interessanti per Marie, una giovane donna molto forte, che rappresenta parte della società americana moderna .”
Nonostante i rischi del ruolo, la Olsen è stata letteralmente travolta dalla sceneggiatura . “Non avevo mai visto una sceneggiatura che ha girato così tanto intorno ad una realtà esasperata“, commenta . “La storia di Oldboy ha così tanto impeto,  ed è particolarmente assurda – ma apparirà tutto come vero, si entra completamente nella storia. ”
L’attrice afferma di capire perché Marie è inizialmente attratta da Joe, nonostante il suo comportamento bizzarro, e la storia ancora più assurda della persecuzione . ” Marie ha un desiderio innato di prendersi cura delle persone, in parte a causa del suo stesso abbandono,” dice. “E c’è un alone di mistero che la affascina intorno a questa creatura, e a quello che gli è accaduto per ridurlo in quello stato. ”
Eppure, più lo conosce, e più il mistero si infittisce. La Olsen dice che una delle emozioni più grandi è stata lavorare a stretto contatto con Brolin, per come ha incarnato quest’uomo folle martellato da domande persistenti. ” Josh ed io andiamo molto d’accordo ma nei panni di Joe, improvvisamente diventava molto più fragile ed istintivo, senza alcun tipo di confine sociale. E’ stato davvero emozionante per me, come Maria , essere costantemente sensibile nei suoi confronti. Poi, ad un certo punto, Marie smette di esserlo e comincia a diventare più dura con lui, ed è stato altrettanto interessante“, riflette .
Brolin , a sua volta , è stato molto impressionato dalla Olsen . “Quel che ha apportato Lizzie è stato eccezionale, ” dice. “Rende credibile ogni parola che dice. Ha un talento intrinseco che è davvero incredibile da osservare mentre recita. ”
Marie e Joe , una volta conosciuti, rimangono entrambi allibiti dall’inquietante sconosciuto che telefona costantemente a Joe. Il ruolo chiave ma velato di Adrian è affidato a Sharlto Copley , l’attore sudafricano che ha ottenuto visibilità in tutto il mondo con il suo debutto nella hit fantascientifica District 9 , ed è apparso di recente in Elysium , al fianco di Matt Damon e Jodie Foster. “Ho conosciuto Sharlto, come quasi tutti, per la sua grande prestazione in District 9“, spiega Spike Lee , “è un attore meraviglioso.”
Copley dice timidamente del suo personaggio: “Lui è la nemesi di Joe: si fa sentire prima ancora di farsi vedere. È interessante notare che quando Joe si trova faccia a faccia con Adrian, stenta a riconoscerlo, e questo è un altro interessante colpo di scena . Mi piace che Oldboy combina questa fortissima voglia di vendetta con questi intelligenti colpi di scena. La fine è talmente forte che non si può rivelarr, altrimenti si rovinerebbe il film ” .
Era particolarmente euforico di avere la possibilità di lavorare con Lee . “Credo che Spike sia un vero artista , ” dice. ” Lavorando in questo film non ha mai dato la sensazione di fare un remake,  perché ha seguito sempre i suoi parametri. Come regista, ha permesso che ci fossero momenti dì improvvisazione all’interno della struttura di questa potentissima storia di vendetta. E’ intransigente sui momenti che gli piacciono, ma se ha fiducia e sente che si sta andando nella direzione giusta, ti lascia fare, che da un punto di vista della recitazione è fantastico . ”
Fanno parte del cast principale Michael Imperioli (I Soprano) nei panni di Chucky l’amico fedele di Joe, e proprietario di un bar, e l’esordiente attrice francese Pom Klementieff nel ruolo di Haeng – Bok , la donna il cui strano ombrello fa scattare in Joe la consapevolezza di essere nuovamente parte del mondo reale .
Imperioli, che ha lavorato più volte con Spike Lee, è stato incuriosito dalla sua angolatura della storia. “E’ una storia molto stilizzata con un certo artificio, ma Spike mette in risalto il lato realistico del personaggio infondendolo di sottili dettagli, umorismo e momenti di vita reale“, osserva l’attore .
Klementieff è coinvolta in un ruolo che serve come una sorta di termine, chiusura, del carcere di Joe Doucett . “Io sono l’ultima persona Joe vede prima di essere rapito , e la prima che vede quando viene liberato“, riflette .
Ma anche lei non poteva esimersi dal profondo, oscuro abisso di domande che solleva Oldboy . E conclude: “Vedere un film come Oldboy è come ricevere un pugno in faccia: porta in primo piano le questioni di moralità, e ti costringe a chiederti che cosa è bene e cosa è male, e a domandarti ‘se questa cosa terribile accadesse a me, come reagirei?‘ “.

Una Città Senza Nome, Un Motel Dove Non È Possibile Affacciarsi
Per questa nuova versione di Oldboy , Spike Lee ha deciso di creare un nuovo sfondo su cui svolgere la storia – una città americana senza nome da cui Joe Doucett è sradicato, per una cattività surreale, a cui fa ritorno 20 anni dopo. Il regista si è avvalso di un team creativo senza eguali, tra cui: il Direttore della Fotografia Sean Bobbitt, il Montator Barry Alexander Brown, la Scenografa Sharon Seymour, e la Costumista Ruth Carter.
Lee ha voluto Bobbitt come Direttore della Fotografia perché è stato attratto dallo stile  viscerale, intenso ed immediato che emerge dalle collaborazioni con Steve McQueen (incluso il recente “12 Anni Schiavo” ( 12 Years a Slave). “Ho visto il lavoro di Sean in Hunger, e poi Shame, che mostro sempre durante le mie lezioni al corso di cinema alla New York University “, spiega Lee. ” Ho rispettato il suo lavoro, e lui ha rispettato il mio, e sapevamo entrambi che volevamo fare qualcosa di diverso con questo film. Lui è un direttore della fotografia fenomenale. Sean concepisce la fotocamera al servizio degli attori . ”
Spike è uno dei pochi veri registi d’autore in America, mette il suo genio in tutto, ” riscontra Bobbitt , che ha un background in news e documentari, ove la velocità è l’essenza, e lo ha avvantaggiato per queste riprese. “Spike è sul momento e nel momento; il suo lavoro è sempre inaspettato e scioccante. ”
Lee e Bobbitt hanno deciso di utilizzare diversi formati di pellicola per dare una texture differente in ogni momento della storia di Joe Doucett, utilizzando telecamere da 35mm, Super 16 e Super 8. “Spike ci teneva molto a girare Oldboy su pellicola , ed utilizzare 2-perf, piuttosto che le solite 4 – che si traduce in un’immagine ad ampio raggio, che evidenzia particolari e struttura“, spiega Bobbitt, che ha girato cinque film con questo metodo.
Oldboy è girato interamente a New Orleans – ma a differenza di molti registi che evidenziano nelle riprese l’atmosfera della città, Lee non voleva che i dintorni fossero riconoscibili. ” Il film è stato scritto per essere ambientato in una grande ma non chiara città degli Stati Uniti, e New Orleans è davvero unica “, osserva Lee . “E’ stata una vera sfida trovare solo le location giuste.
Questo compito è toccato alla scenografa Sharon Seymour, che ha recentemente progettato Argo di Ben Affleck, e “Le Idi di Marzo” (The Ides of March) di George Clooney. Lei dice che parte del divertimento è stato scovare gli ambienti giusti da abbinare alla visione di Lee del film.
Ci sono elementi di fantasia nella storia che si contrappongono ad un mondo architettonico ben piantato a terra, e noi li mostriamo entrambi “, spiega . “Spike ha un numero enorme di riferimenti artistici a disposizione durante la preparazione del film . Aveva grandi idee visive – che giocano con i propri modelli contrastanti: luce e buio, claustrofobia con apertura, libertà e reclusione. Si è spinto ben oltre, pur avendo a disposizione solo una stanza con un letto ed una sedia” .
Al centro del suo lavoro c’è la stanza infernale del motel dove Joe si risveglia una mattina nebbiosa con i postumi di una sbornia, – tanto per dare un taglio scabroso a quella che sarà la sua prigione per chissà quanti anni. Seymour ha voluto una stanza piuttosto essenziale, tanto da essere esasperante per Joe, ma visivamente convincente quel che basta per incuriosire il pubblico. Aveva anche bisogno di progettare uno spazio che rappresentasse tutte le diverse angolazioni che Lee e Bobbitt necessitavano per rendere queste scene ‘un uomo-una stanza’, dinamiche sullo schermo.
E ‘ uno spazio che non cambia mai nel corso dei 20 anni di prigionia di Joe, rischiando l’ intorpidimento di questa stanza. Quindi, la carta da parati, i dettagli architettonici, le finestre, i pavimenti – tutto quello che avevamo l’opportunità di scegliere – doveva essere opportuna” , dice la Seymour.
Anche Bobbitt ha condiviso l’aspetto claustrofobico del set. “Volevamo amplificarlo e renderlo visivamente interessante,” dice. “Il mio lavoro è stato molto aiutato dall’ avere avuto un attore come Josh Brolin: a volte tutto quello che dovevo fare era tenerlo nell’inquadratura e lasciarlo fare”.
L’esterno della prigione segreta e le viscere del suo interno sono stati tutti girati presso l’ex sito della US Navy, nel quartiere di Bywater nella Ninth Ward di New Orleans . Risalente all’epoca della Prima Guerra Mondiale, è formato da edifici di cemento a prova di esplosione, fornendo il perfetto mix di funzionalità e macabro. Le sale della struttura di Bywater ha anche ospitato una delle sequenze più complesse della produzione: la battaglia tra Joe armato di martello, ed un esercito di 35 scagnozzi pronti ad eliminarlo.
Lee sapeva fin dall’inizio di voler apportare la propria visione alla scena infame.
” L’idea originale di Spike era di girare la lotta principale su una scala circolare, in modo che invece di essere una battaglia in linea piatta, quindi solo avanti e indietro, sarebbe diventata una battaglia che va intorno, su e giù “, spiega Bobbitt . “Sharon Seymour ha quindi proposto di usare la serie di enormi rampe del cantiere navale, e poi ha messo a punto uno schema che lega insieme i quattro diversi livelli.
Lee e Bobbitt hanno filmato la sequenza con una ripresa singola, della durata di tre minuti e mezzo, utilizzando un idroscopio di 22 metri – una gru telescopica su una base mobile, che ha richiesto il lavoro di 10 macchinisti.
Ho sempre voluto farlo in una singola ripresa“, spiega Lee . “Per fortuna, il mio coordinatore di lotta , JJ Perry, ed il coordinatore degli stunt , Mark Norby , diventano dei visionari quando si tratta di lavoro da stunt . ”
Spike ci ha chiamato e ha detto ‘ ho bisogno di una grande sequenza, ho bisogno di una grande ripresa, realizzatela’ ” ricorda Perry . “C’è voluto un gran lavoro per metterlo in pratica. Abbiamo trascorso sei settimane a provare con Josh e tutti gli stunt , non ci sono molti attori che riescono a tenere i ritmi di queste coreografie , e Josh è stato una perla rara. Si è allenato non solo per la resistenza fisica e la coreografia, ma anche per le azioni più piccole, rendendo tutte le sue mosse autentiche. ”
Ho aspettato 22 anni prima di avere l’opportunità di fare una sequenza in una singola ripresa come questa. Passerò i prossimi cinque anni a tentare di superarla“, conclude Perry .
Per i costumi, Lee ha reclutato la costumista due volte candidata all’Oscar® Ruth Carter, che recentemente ha acquisito ulteriore notorietà per il suo lavoro nel film di Lee Daniels “The Butler: Un Maggiordomo alla Casa Bianca” (The Butler) , e con cui ha lavorato in molti altri progetti, per creare un guardaroba che si pone sulla stessa linea sottile che c’è tra realismo ed il surrealismo oscuro su cui oscilla la trama del film. ” Il primo film di Ruth è stato il mio secondo film, “Aule Turbolente” (School Daze) “, ricorda Lee . “Mi fido del suo senso visivo. Capisce il modo in cui i modelli ed i colori impattano sullo schermo, cosa che molta gente non sa. ”
Eppure, anche se tutti gli elementi del design di Oldboy  erano attinenti alla narrazione, Lee era sempre alla ricerca di qualcosa in più, di mettersi al livello del suo protagonista, nelle tenebre dei suoi dilemmi disperati che mentalmente, nonostante tutto, sembra non avere vie di fuga. Alla domanda se abbia mai immaginato di uscire da uno scatolone di scarpe dopo esser stato recluso per 20 anni in una stanza, Lee risponde : “Non ce la farei. Voglio dire, non mi piace molto rispondere a domande ipotetiche, ma sicuramente se dovessi rimanere chiuso in una stanza senza poter uscire, impazzirei. Anche se avessi un televisore“.

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Oldboy disponibile in DVD da mercoledì 16 Aprile 2014
info: 05/12/2013.

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