Recensione Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato


Recensione del film Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, primo capitolo della trilogia 'Lo Hobbit' di Peter Jackson che anticipa gli eventi raccontati ne 'Il signore degli anelli'.
Voto: 7/10

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato era forse il film più atteso dell'anno, milioni di fan in tutto il mondo hanno la data del 13 dicembre 2012 segnata sul calendario da mesi e quel giorno è finalmente arrivato. Dopo nove anni dalla fine di quella che è stata la più bella, amata e premiata saga fantasy di sempre, Peter Jackson e il suo entourage tornano nuovamente sul grande schermo con un'altra opera di Tolkien, il romanzo che precede le avventure raccontate ne Il signore degli anelli: Lo Hobbit. La troupe è la stessa della precedente avventura, dalle musiche di Howard Shore, agli effetti visivi di Richard Taylor, fino alle collaboratrici principali di Peter Jackson, con le quali scrive la sceneggiatura, ovvero Philippa Boyens e la moglie Fran Walsh. Al gruppo, per questa nuova avventura, si aggiunge una personalità importante come Guillermo Del Toro, che contribuisce alla stesura dello script. Per quanto riguarda il cast, oltre a Ian McKellenCate Blanchett, Christopher Lee, Hugo Weaving, Elijah Wood, Ian Holm e ovviamente Andy Serkis/Gollum già presenti nella trilogia dell'anello, si aggiungono gli attori che interpretano i tredici nani ma soprattutto Martin Freeman nel ruolo del giovane Bilbo Baggins.

Sessanti prima dei fatti raccontati ne Il Signore degli anelli si svolgono le fantastiche avventure intraprese dal giovane hobbit Bilbo Baggings (Martin Freeman) nella terra di mezzo. La vita di Bilbo scorre tranquilla nella contea quando un giorno lo stregone Gandalf il grigio (Ian McKellen) lo invita ad unirsi alla compagnia sua e di tredici nani, capeggiati da Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage), per sconfiggere il feroce drago Smaug. Inizialmente titubante, il giovane Hobbit decide di unirsi al viaggio che lo porterà ad affrontare costanti pericoli, ma anche a scoprire luoghi mai visti prima e a conoscere persone che cambieranno per sempre la sua vita.

Eccoci di nuovo qui, nella terra di mezzo, a rivedere luoghi e personaggi che hanno per anni affascinato e influenzato l'intero immaginario di molte persone. Questa volta il piccolo hobbit protagonista non sarà Frodo ma suo zio, l'ironico e coraggioso Bilbo Baggins, colui che apre il racconto de La compagnia dell'anello. Ed è proprio così che inizia il nuovo capitolo della nuova saga, come era iniziata la precedente, trasportandoti fin da subito all'interno di quel mondo che ogni fan conosce a memoria e l'emozione arriva dal primo fotogramma. I riferimenti alla trilogia dell'anello sono tantissimi, alcuni forse un po' forzati: si torna a Gran Burrone, nel mondo elfico, dove ci sono Galadriel, Lord Elrond e dove fa la sua comparsa anche lo stregone bianco, Saruman;  poi c'è Frodo, si parla del malvagio Sauron, fino al finale che richiama l'occhio di fuoco, ma soprattutto ci sono il magnifico Gollum e l'anello.

Ma nonostante ciò, Lo Hobbit non è Il signore degli anelli, non ha la sua poesia, non ha la sua epicità, la sua maestosità, e suoi protagonisti non sono così meravigliosi come lo erano Aragorn, Legolas, Arwen e tutti gli altri. È un romanzo più leggero, più per bambini, i personaggi sono più simpatici e bizzarri ma meno leggendari. Quindi, anche se il film ha momenti molto belli ed avvincenti, non aspettatevi una trilogia come la precedente perché ne rimarrete forse delusi, Lo Hobbit è diversa.

Subito dopo l'emozionante prologo iniziale, la prima parte di Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato è molto lenta e scorre poco, con il rischio di annoiare, ma appena i nostri avventurieri arrivano a Gran Burrone ricomincia l'emozione e da lì in poi è tutto in discesa. La parte più bella della pellicola è sicuramente l'incontro fra Gollum e Bilbo, la loro sfida ad indovinelli e il furto dell'anello. Gollum è un personaggio fantastico ed è bello poter aggiungere al mosaico di scene che gli spettatori hanno vissuto su di lui questo nuovo irresistibile tassello.

Una parola va spesa sulla nuova tecnologia usata da Jackson nel film: per la prima volta in assoluto una pellicola è girata utilizzando un 3D ad alta frequenza di fotogrammi, ovvero 48 al secondo. La qualità del livello visivo è altissimo, le scenografie e gli effetti visivi come al solito sono entusiasmanti ma questa nuova frontiera del digitale è riuscita solo in parte, perché se le sequenze all'aperto e di ampio respiro sono spettacolari, quelle ravvicinate e i primi piani sui personaggi danno allo spettatore un effetto di finzione straniante, come se fosse un videogioco.

Piccolo consiglio: se è da tanto che non lo fate o se non lo avete mai fatto, guardate la trilogia dell'anello prima di andare al cinema per vedere Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato perché si potranno apprezzare meglio i richiami e, soprattutto, l'emozione di tornare nella terra di mezzo sarà doppia!

Valutazione di Giorgia Tropiano: 7 su 10
Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato
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