NOI (2022)
NOITra presente e passato il racconto della vita di una famiglia, i Peirò, dei due straordinari genitori, Pietro e Rebecca, e dei loro tre figli, Claudio, Caterina e Daniele, impegnati a cercare felicità ed equilibrio attraverso gli ultimi tre decenni della nostra storia.
Ognuno ha una famiglia. E ogni famiglia ha una storia. Noi è la storia della famiglia Peirò attraverso i decenni: da Pietro e Rebecca, giovane coppia che negli ’80 affronta la sfida di crescere tre figli, fino ai nostri giorni in cui Claudio, Caterina e Daniele cercano la propria strada verso la felicità. Tutto ha inizio nel 1984, a Torino. È il compleanno di Pietro. Rebecca, che aspetta tre gemelli, comincia ad avere le doglie. È un parto difficile, uno dei gemelli non ce la fa e Pietro, che ha promesso a se stesso e a sua moglie che da quell’ospedale usciranno con tre bambini, prende la decisione che cambierà il corso delle loro vite: adottare Daniele, un neonato nero, che qualcuno ha abbandonato fuori da una caserma dei pompieri. E così, nel passato, seguiamo Pietro e Rebecca neo-genitori nel difficile compito di crescere tre neonati, poi tre bambini e infine tre adolescenti. Di episodio in episodio, li scopriremo sempre più in bilico e divisi tra l’amore per la famiglia e il bisogno di non sacrificare i propri sogni e le proprie ambizioni. Nel presente Claudio, Caterina e Daniele cercano la propria strada: Daniele, marito e padre felice e uomo di successo, decide di cercare il proprio padre biologico; Claudio lascia una carriera ormai consolidata come attore televisivo per scoprire il proprio talento teatrale, mentre Caterina, stanca di lottare contro i suoi problemi di peso, ascolta il consiglio del fratello e decide di affrontarli per ritrovare fiducia in se stessa. Ciascuno di loro si troverà di fronte ai dolori e ai segreti che non ha voluto o potuto affrontare fino a quel momento, scoprendosi vulnerabile e insieme più forte di quello che credeva.
Nel gioco costante tra presente e passato, Noi è nello stesso tempo il racconto di una famiglia e di un Paese, una serie che rivela come anche i più piccoli eventi delle nostre vite possano influenzare ciò che diventeremo, e come gli affetti e le relazioni che costruiamo possano superare il tempo, le distanze e perfino la morte.
INFO TECNICHE
Titolo Italiano: NOITitolo Originale: NOI
Genere: Drammatico, Romantico
Stagioni: 1 - Episodi: 12 (durata media 50 minuti)
Nazionalità: Italia | 2022
Produzione: Cattleya, Rai Fiction (in collaborazione con), Film Commission Torino Piemonte (con il sostegno di)
Stagioni e Episodi
Stagioni - Episodi | Prima Visione Assoluta | Prima Visione Italia |
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Stagione 1 Episodi 12 | su Rai 1 |
Cast e personaggi
Regia: Luca RibuoliSceneggiatura: Sandro Petraglia
Musiche: Andrea Farri
Fotografia: Fabrizio La Palombara
Montaggio: Pietro Morana
Scenografie: Alessandra Mura
Costumi: Alberto Moretti
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori: Sandra Bonacchi (Produttore esecutivo), Laura Cotta Ramosino (Produttore delegato), Ivan Carlei (Produttore per RAI), Emanuele Cotumaccio (Produttore per RAI), Leonardo Ferrara (Produttore per RAI), Andreana Saint Amour (Produttore per RAI), Riccardo Tozzi (Produttore), Giovanni Stabilini (Produttore), Marco Chimenz (Produttore), Claudia Aloisi (Produttore)
Adattamento Italiano: Sandro Petraglia, Flaminia Gressi, Michela Straniero | Soggetti di puntata e sceneggiature italiani: Sandro Petraglia, Flaminia Gressi, Michela Straniero | Casting: Annamaria Sambucco, Massimo Appolloni, Francesco Vedovati | Suono: Alberto Amato | Canzone Originale 'Mille Stelle': cantata Da Nada, musiche di Andrea Farri e Nada | Organizzatore Generale: Giacomo Gagliardo | Delegata Di Produzione: Elisa Boltri.
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Note di regia – Luca Ribuoli
Una famiglia eccezionale degli anni ’80, non proprio come quella della Signora Giannini con i suoi sei figli, ma con tre gemelli. Un padre diverso per quei tempi, virile e premuroso, che si prende cura dei propri figli e mette in un cassetto i suoi sogni per costruirne uno più grande insieme a loro. Una madre forte, di una forza conquistata sul campo. Anche per lei, al primo posto ci sono i figli, con i loro bisogni, che talvolta vincono sui suoi desideri e le sue ambizioni. Tutto si rompe e tutto si aggiusta, per amore. L’amore è infatti il collante di tutto. I figli, così diversi come sono diversi tra loro tutti i figli, cresciuti in quell’amore, si troveranno ad affrontare un tremendo lutto che li condizionerà per tutta la vita, rendendoli fragili. Li vediamo a 5, 8, 17 e 34 anni. Vivono come noi, i tempi che viviamo noi. Noi è il titolo della serie tv per Rai 1 tratta dalla serie di successo americana This is us. Quando l’ho vista la prima volta ho pensato che fosse una serie meravigliosa perché tutte le emozioni mi arrivavano dirette, “qui e ora”. Non importava da dove venissero, da quali anni, o da quali personaggi, mi accadeva di venire inondato e basta. Piangevo. Ho pensato subito a Shakespeare e a Freud, i padri dell’Universale. This is us era un diamante: noi siamo il nostro passato e diventiamo “altro” solo quando con il nostro passato ci facciamo i conti. È una storia di coraggio, del coraggio di guardare in faccia le proprie verità e di misurarle con gli altri.
Per il mio adattamento ho pensato al teatro, alla consuetudine di rimettere in scena testi fondamentali in modi sempre diversi. Non ho pensato di voler fare meglio rispetto al modello originale, ma volevo essere all’altezza di un lavoro così onesto, così diretto. Per questo ho cercato di sintonizzarmi con il modello e quando ho provato le scene con il cast italiano ho avuto la conferma che la lingua dei sentimenti del racconto americano era uguale alla nostra, bisognava solo avere il coraggio di calarsi fin laggiù, nel pozzo profondo delle emozioni. All’adattamento dei copioni ci hanno pensato Sandro Petraglia, Flaminia Gressi e Michela Straniero. Grazie al loro lavoro raccontiamo l’Italia attraverso la famiglia Peirò, dagli anni ’80 ad oggi. Ma non è il solito racconto di ricostruzione storica, dove la narrazione è un pretesto per descrivere un mondo che si trasforma. In Noi sono i personaggi nella loro intimità che ci portano dritti in quegli anni. Un racconto interiore, con un cast eccezionale, per una prima serata che vuole colpire al cuore.
NOTE DI SCENEGGIATURA – Scrivere NOI – Sandro Petraglia
Ho molto amato Jack Pearsons, di This is us. E amo Pietro Peirò di NOI, un protagonista complesso, forte e tenero, capace di empatia e condivisione, buono nel senso più alto del termine, e capace di mettere in discussione le proprie debolezze. Ho amato il silenzio sul suo passato, i sogni che è costretto a mettere da parte, la deriva nell’alcol, e la sua struggente storia d’amore con la ragazza che in una sera di rapine lo lascia a bocca aperta, perché lì, su un piccolo palco, sembra cantare ‘per lui’ una meravigliosa canzone del nostro passato. E ho amato i suoi tre figli, inquieti, curiosi, sempre in cerca di qualcosa, mai immobili, sempre pronti a mettersi in gioco. Poi c’è Rebecca, uno dei personaggi più ‘veri’ creati dalla serialità americana. Rebecca è ‘vera’ per come parla, per come veste, per come da ragazza diventa donna, e da donna diventa una giovane madre, e infine una anziana, coi suoi ricordi dolci, i dolori, le ferite silenziose che non urlano più, ma che non guariscono mai. Rebecca è un grande personaggio, ed è grande l’amore che la lega a Pietro. Questo amore è la cosa più intensa di This is us e io spero che sia la cosa più bella di NOI. Tutto questo, mentre si racconta una famiglia, che è per me, come scrittore, un nodo ‘politico’ della narrazione del nostro paese. E’ lì la radice della forza e della fragilità delle esistenze, lì si formano e si alimentano le contraddizioni, specie nel momento in cui si esce dal nido e si va all’avventura nel mondo. Lavorare a NOI, con Flaminia Gressi e Michela Straniero, è stato una specie di sogno realizzato, quello di poter scrivere solo per ‘scene principali’, perché – in una struttura fluida che passa dagli anni ’80 all’inizio del nuovo millennio e al presente – non c’è stato bisogno di raccordi, introduzioni, ‘scene di servizio’. Così, l’obiettivo più importante, che abbiamo molto cercato, è stato dare naturalezza ai dialoghi, attraverso un andamento del nostro parlato, un giro di parole e di frasi totalmente ‘nostro’. Ed è stato affascinante farlo, misurandoci con il linguaggio e l’evoluzione di questi personaggi: imperfetti come tutti, incerti come tutti, appassionati come tutti, pieni di confusioni, slanci e paure, come tutti noi.