The Menu (2022)

The Menu
Locandina The Menu
The Menu è un film del 2022 prodotto in USA, di genere Commedia e Horror diretto da Mark Mylod. Il cast include Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Ralph Fiennes, Hong Chau, Janet McTeer, Judith Light, Reed Birney, Paul Adelstein, Aimee Carrero, Arturo Castro, Mark St. Cyr, Rob Yang. In Italia, esce al cinema giovedì 17 Novembre 2022 distribuito da The Walt Disney Company Italia. Disponibile in homevideo in Digitale da mercoledì 4 Gennaio 2023.

Una coppia si reca su un'isola costiera per mangiare in un ristorante esclusivo dove lo chef ha preparato un menù sontuoso, con alcune scioccanti sorprese.  

Una coppia, Margot (Anya Taylor-Joy) e Tyler (Nicholas Hoult), si reca su un'isola costiera degli Stati Uniti nord-occidentali per mangiare in un ristorante esclusivo, Hawthorn, dove il solitario Chef Julian Slowik (Ralph Fiennes), famoso in tutto il mondo, ha preparato un sontuoso menù degustazione per alcuni ospiti speciali appositamente selezionati. Oltre alla coppia, ci sono tre giovani esperti di informatica già ubriachi, Bryce (Rob Yang), Soren (Arturo Castro) e Dave (Mark St. Cyr), una coppia benestante e più anziana composta da due clienti abituali del ristorante, Anne e Richard (Judith Light e Reed Birney), il celebre critico gastronomico Lillian Bloom (Janet McTeer) e il suo servile caporedattore Ted (Paul Adelstein), e una famosa star del cinema di mezz'età (John Leguizamo) con la sua assistente Felicity (Aimee Carrero). Organizzata dai membri impeccabilmente vestiti del personale di sala, diretto dal generale Elsa (Hong Chau), la serata è dominata da una tensione crescente che aleggia su ciascun tavolo degli ospiti mentre vengono svelati segreti e vengono serviti piatti inaspettati. Quando si verificano eventi folli e violenti, le vere motivazioni di Slowik iniziano a inquietare i clienti, e diventa sempre più chiaro che il suo elaborato menù è stato pianificato per culminare con un finale scioccante. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 17 Novembre 2022
Uscita in Italia: 17 Novembre 2022 al Cinema; 4 Gennaio 2023 in SVOD su Disney+ e in TVOD
Data di Uscita USA: venerdì 18 Novembre 2022
Genere: Commedia, Horror
Nazione: USA - 2022
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: Searchlight Pictures (presenta), Hyperobject Industries, Gary Sanchez
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
In HomeVideo: in Digitale da mercoledì 4 Gennaio 2023

Cast e personaggi

Regia: Mark Mylod
Sceneggiatura: Seth Reiss, Will Tracy
Musiche: Colin Stetson
Fotografia: Peter Deming
Scenografia: Ethan Tobman
Montaggio: Christopher Tellefsen
Costumi: Amy Westcott

Cast Artistico e Ruoli:



Produttori:
Adam McKay (Produttore), Betsy Koch (Produttore), Will Ferrell (Produttore), Michael Sledd (Produttore esecutivo), Seth Reiss (Produttore esecutivo), Will Tracy (Produttore esecutivo)


Casting: Mary Vernieu (csa), Bret Howe (csa).

Immagini

[Schermo Intero]

Note di Produzione

L'ISPIRAZIONE PER THE MENU
Qualche anno fa, durante una vacanza a Bergen, in Norvegia, lo sceneggiatore Will Tracy (Succession) prese una barca per recarsi in un ristorante di lusso che si trovava su un'isola privata poco lontana. "Sono un po' claustrofobico e quando ci siamo seduti per mangiare ho notato che la barca che ci aveva accompagnato stava uscendo dal molo", racconta Tracy. "Era un'isola molto piccola. E all'improvviso mi sono detto: 'Siamo bloccati qui per quattro ore. E se qualcosa dovesse andare storto?'".
Tracy ha proposto quest'idea al suo collaboratore di lunga data, lo sceneggiatore Seth Reiss (Late Night with Seth Meyers), e insieme i due hanno ideato una satira con una struttura narrativa che rispecchia le portate del menù degustazione di un ristorante di lusso. Dall'amuse-bouche fino al dessert, la sceneggiatura è dominata da una tensione crescente e amplifica le circostanze insolite in cui si trovano i protagonisti, conservando al tempo stesso alcuni elementi autentici dell'industria della ristorazione.
La sceneggiatura è finita nelle mani dei produttori Adam McKay e Betsy Koch. Questo thriller satirico era in linea con gli altri film realizzati dalla loro casa di produzione, Hyperobject Industries, tra cui la parodia sul cambiamento climatico Don't Look Up, diretta da McKay, e la commedia nera Fresh, diretta da Mimi Cave. "Adam e io siamo sempre alla ricerca di satire taglienti e film di genere non convenzionali, e questa sceneggiatura corrispondeva perfettamente alla nostra idea", afferma Koch. "Non appena ho finito di leggere la sceneggiatura, l'ho subito riletta: era da molti anni che non mi capitava di leggere una sceneggiatura per due volte consecutive. L'ho inviata a Adam e poi abbiamo dovuto semplicemente convincere Will e Seth a permetterci di produrre questo film".
"Amo il modo in cui questa sceneggiatura mescola l'umorismo con una satira pungente", aggiungi McKay. "Era divertente ma dark, e criticava una cultura esclusiva in modo sorprendente. Il suo tono e il suo umorismo mi ricordavano La congiura degli innocenti, uno dei miei film preferiti in assoluto. Il film è una pungente satira sui rapporti di classe mescolata con un po' di umorismo, un tocco di oscurità, e un salutare pizzico di assurdità. Per caso sembra una ricetta? Giuro che non era mia intenzione".
"La satira ti consente di mettere in scena una versione leggermente esagerata della realtà", prosegue Reiss. "Spalanca le porte al mondo della finzione, anche se tutto ha un senso logico nella realtà che stiamo creando: tutto è perfettamente coerente con il mondo che abbiamo creato".
Gli sceneggiatori hanno quindi inviato lo script a Mark Mylod, che è stato subito catturato dai personaggi e dall'approccio nei confronti del mondo della ristorazione. Mylod è un regista televisivo molto conosciuto che ha diretto alcuni episodi delle serie premiate con l'Emmy Il Trono di Spade e Succession: in particolare, aveva lavorato in un episodio di Succession scritto da Tracy. Quell'episodio era quasi completamente ambientato durante una cena e, per dirigerlo, Mylod aveva utilizzato un approccio ispirato al film di Robert Altman Gosford Park, che ha impiegato anche in The Menu.
"Volevamo prendere in giro l'industria della ristorazione ma senza mancare di rispetto alla forma d'arte e alle persone che sono coinvolte in quest'industria: era un equilibrio molto complesso", afferma Mylod. "Quando mi sono unito a questo progetto, mi sono tuffato nel mondo della ristorazione per capire come funzionasse. Ho capito che mantenere un livello artistico così elevato tutte le sere è incredibilmente impegnativo e stressante. Distrugge le persone. La pressione è davvero altissima".
Gli sceneggiatori e Mylod sono riusciti a dare un senso di umanità ed emotività a ciascun personaggio – anche quelli che sembrano sgradevoli.

secondo piatto
GLI INGREDIENTI
Scegliere gli interpreti del film è stata una sfida divertente per Mylod, dato che la storia richiedeva una variegata gamma di attori esperti. Mentre lo Chef Julian Slowik (Ralph Fiennes, Grand Budapest Hotel, The Constant Gardener – La cospirazione), la mente geniale dietro al ristorante Hawthorn, è la figura centrale in cucina, tutti gli altri personaggi contribuiscono a costruire quel mondo, sia nella sala da pranzo sia in cucina.
"Sono stato davvero fortunato con il cast ma, secondo un vecchio proverbio, le buone sceneggiature generano cose buone, ed è proprio quello che è successo in questo caso", afferma Mylod. "Una di queste buone cose era sicuramente Mary Vernieu, la direttrice del casting, che è un vero e proprio genio. Le ho descritto il tono del film e il modo in cui avrei voluto lavorare, ispirato ad Altman: volevo che tutti gli attori fossero sempre presenti sul set. Avevo bisogno di attori che fossero abbastanza intelligenti e sicuri di sé per lavorare in questo modo e lasciare anche un po' di spazio all'improvvisazione. Gradualmente, abbiamo costruito ciascun tavolo degli ospiti, uno per uno".
Anche se molti personaggi, sia gli ospiti sia i membri dello staff, sembrano insopportabili, i loro tratti caratteriali (volutamente stereotipati) iniziano piano piano a disfarsi, svelando storie e personalità più complesse. Per il cast, si trattava di un elemento particolarmente accattivante.
"Sono un grandissimo fan di Mark e della sua abilità di saper prendere personaggi intrinsecamente antipatici e fare sì che il pubblico si affezioni a loro e ami stare con loro", afferma Nicholas Hoult (La favorita, The Great), che interpreta Tyler. "Tutti questi personaggi sono sgradevoli in molti modi, ma vuoi anche trascorrere del tempo con loro e alla fine ti trovi stranamente a fare il tifo per loro".
Nel corso della serata, lo staff di Hawthorn serve sei tavoli di ospiti, ognuno dei quali rappresenta un certo tipo di persona che ha fatto infuriare lo Chef Slowik oppure gli ha mancato di rispetto, da clienti abituali ma ingrati, a critici gastronomici pomposi, fino ad amanti della buona cucina che pensano di sapere tutto.

Lo Chef
Lo Chef Slowik (Ralph Fiennes), un rispettato e celebre chef di un ristorante, è all'apice della sua carriera. Ma ha anche fatto un patto faustiano per scalare i ranghi dell'industria della ristorazione e prendere il comando di Hawthorn, che non gli appartiene, finendo alla mercé degli investitori. L'attore candidato all'Academy Award Fiennes (Grand Budapest Hotel, Schindler's List – La lista di Schindler, Il paziente inglese, The Constant Gardener – La cospirazione) ha ideato un retroscena completo per il suo personaggio, immaginandolo come una persona la cui purezza artistica è stata contaminata dalla ricca clientela del suo ristorante.
"È arrivato a detestare i consumatori d'alta classe per averlo corrotto, e anche se stesso per averglielo permesso", afferma Fiennes parlando di Slowik. "Sono clienti impossibili da soddisfare. Lui è un perfezionista e deve costantemente mantenere un livello di perfezione per delle persone che non riescono mai ad apprezzarla. Trovo che la sceneggiatura sia molto interessante, perché esamina un ampio spettro di personaggi all'interno della struttura di una commedia nera".
Chef's Table, la serie che segue innovative star della cucina provenienti da tutto il mondo, è stata un'ovvia fonte di ispirazione per Fiennes. Anche se lo Chef Slowik non è basato su uno chef reale in particolare, Mylod ha inviato all'attore numerosi episodi della serie, tra cui quello incentrato sullo chef di Chicago Grant Achatz, che gestisce un ristorante con tre stelle Michelin, Alinea.
"Slowik è un personaggio piuttosto complesso", spiega Mylod. "Volevo mostrare la sua dedizione nei confronti del perfezionamento e dell'innovazione della sua forma d'arte, che lo spinge addirittura a mettere in gioco la sua vita. È un personaggio davvero magnetico e straordinario. Ralph e io eravamo determinati a non dipingerlo come una caricatura. Volevamo trovare la sua umanità e il suo dolore, e comprendere le sue azioni. Non volevamo perdonarle o giustificarle, ma semplicemente contestualizzarle e rappresentarle nel modo più autentico possibile".
Sul set, Fiennes ha trascorso parecchio tempo con la chef stellata Dominique Crenn, anch'essa presente in Chef's Table, che ha dato vita al menù che compare nel film e ha lavorato come consulente per i filmmaker, aiutandoli a comprendere il modo in cui uno chef si relaziona con il suo personale di cucina.
"Avevo in mente un cliché molto preciso, con una cucina caotica e lo chef che urla in mezzo al frastuono", racconta Fiennes. "Ma quando Dominique mi ha parlato della sua cucina e del modo in cui le piaceva lavorare, ho iniziato a vedere la cucina di Slowik nello stesso modo: il controllo e il potere del ristorante risiedono nella dedizione del personale di cucina nei confronti dello chef e del suo cibo. Non c'è nessun frastuono, nessuna violenza. Soltanto cenni del capo, sguardi fugaci e piccoli mormorii di correzione o incoraggiamento".

L'Ospite Inattesa
Margot, interpretata dalla candidata all'Emmy Anya Taylor-Joy (Ultima notte a Soho, The Witch, La regina degli scacchi), è un'anomalia tra gli ospiti di Hawthorn. Si è unita a Tyler (Nicholas Hoult) per uscire a cena con lui, ma all'inizio è sorprendentemente disinteressata al cibo dello Chef Slowik e disprezza la presentazione troppo ricercata dei piatti.
Una delle dinamiche più interessanti del film è quella che si viene a creare tra lo Chef Slowik e Margot, la cui presenza a questa particolare cena non era prevista. Margot sconvolge la visione dello chef per la serata, ma lui sembra rispettarla.
"È stato interessante perché Margot è un enigma", spiega Taylor-Joy. "Nella sceneggiatura è piuttosto sardonica, ed è divertente improvvisare con un personaggio del genere. È tosta, divertente, ed è molto, molto sveglia. Sa cosa deve fare: deve intuire quali siano i desideri della persona con cui si trova e rappresentare quell'ideale. È stato davvero divertente interpretarla".
"In un certo senso, lei ha capito il gioco dello Chef", prosegue Taylor-Joy. "Ma allo stesso tempo credo che entrambi detestino le stesse cose. La cosa meravigliosa del modo in cui Ralph ha interpretato Slowik è il fatto che non lo dipinga semplicemente come un folle: proviamo empatia nei suoi confronti, perché è innamoratissimo della sua arte ma allo stesso tempo è anche un po' matto. Ci sono alcuni momenti in cui è molto affascinante: non sai mai se avere paura o provare empatia nei confronti di questa persona che ama il cibo, ed è infuriata perché queste persone hanno rovinato ciò che ama di più al mondo".
Fiennes aggiunge: "È un legame interessante, perché non è di natura romantica. È più come se lui si identificasse con lei. Lui ha una visione molto binaria: secondo lui ci sono le persone che servono, danno o rendono possibile qualcosa, e quelle che prendono o acquistano. Questa divisione è molto importante per lui: 'o sei con noi o con loro'. Lei non ci crede. E il cibo che lui prepara non le piace affatto. Crede che il suo comportamento sia davvero stupido e per nulla sincero"."

Il Buongustaio
Nicholas Hoult interpreta Tyler, un uomo ossessionato dalla cucina che è convinto di sapere tutto sul cibo raffinato, anche se non è così. Nomina senza motivo utensili da cucina costosi e tira continuamente fuori il suo telefono per scattare fotografie, anche se non è permesso fotografare il cibo da Hawthorn.
Parlando del suo personaggio, Hoult spiega: "Cenare in questo ristorante è un sogno che si avvera per lui: è da moltissimo tempo che risparmia soldi per andarci. Aveva pianificato di andarci con la sua ex-ragazza che poi lo ha lasciato, quindi ha deciso di farsi accompagnare da Margot, dato che da Hawthorn non si può prenotare un tavolo per una persona sola. È un personaggio che gli spettatori potrebbero trovare simpatico grazie alla sua passione e alla gioia che prova nel trovarsi in questo ristorante. Ma ha anche parecchi problemi psicologici piuttosto profondi".
L'atteggiamento da saputello di Tyler è anche piuttosto comico – e dà sui nervi a tutti. Per Hoult, il fatto che il personaggio sia incapace di essere se stesso era interessante. "Tra le varie cose di cui Mark mi ha parlato, c'era l'idea che tutti noi abbiamo molte maschere che ci creiamo gradualmente, indossandole una sopra l'altra per mascherare ciò che siamo davvero", afferma Hoult. "Nel corso di questa storia, vediamo tutte queste maschere che cadono di fronte a noi. Il vero Tyler si nasconde dietro tutte queste illusioni sulla sua identità".
Inizialmente, Tyler e Margot sembrano legati da un rapporto romantico, ma in realtà Tyler ha ingaggiato Margot, che è una escort, come sua accompagnatrice per la serata. La loro dinamica cambia man mano che la serata va avanti e il piano finale dello Chef Slowik diventa sempre più chiaro.
Hoult osserva: "Quella sera, Margot sta interpretando un ruolo per Tyler: quello di una ragazza molto interessante con cui Tyler non era mai riuscito ad avere un appuntamento alle superiori".

Il Critico e il suo Caporedattore
Lillian Bloom, interpretata dalla candidata all'Academy Award Janet McTeer (Ozark, Albert Nobbs), è un noto critico gastronomico le cui recensioni sono in grado di decidere le sorti della carriera di uno chef. Dopo aver lavorato nell'industria della ristorazione per anni, Lillian è diventata arrogante ed egocentrica. Conosce da molti anni lo Chef Slowik, che lei sostiene di aver scoperto. A cena con lei – al tavolo centrale di Hawthorn – troviamo il suo tirapiedi, il suo caporedattore Ted, interpretato da Paul Adelstein (Mothers and Daughters, Prima ti sposo poi ti rovino).
"Il mio personaggio è una persona che adora il cibo e i ristoranti", afferma McTeer. "Ma a un certo punto della sua carriera, la recensione è diventata la cosa più importante. Lo scopo è diventato scrivere qualcosa di perspicace e pungente: ormai ruota tutto intorno a lei. È eccessivamente rispettata e presuntuosa".
"È stata Lillian a rendere famoso lo Chef Slowik, quindi Ted e Lillian si prendono il merito della sua carriera in tanti modi diversi", aggiunge Adelstein. "Credo che tra loro ci sia una divertente dinamica a specchio, perché anche Ted si prende il merito della carriera di Lillian. Ted cerca sempre di essere al suo livello, ma allo stesso tempo sa che il capobranco è lei".
Per prepararsi a interpretare il ruolo, McTeer ha parlato con la chef e food writer Ruth Reichl. Lillian rappresenta tutto ciò che i critici non dovrebbero mai fare. McTeer afferma: "Ruth e io abbiamo parlato del fatto che, a un certo punto, tutto rischia di iniziare a ruotare attorno al critico. Ma un buon critico gastronomico dovrebbe restare anonimo. Preferibilmente, nessuno dovrebbe essere a conoscenza della sua presenza in un ristorante. Ma il mio personaggio si presenta da Hawthorn con i capelli rosa e un abito fantastico, in modo che tutti sappiano che è lì".

La Celebrità e la sua Assistente
La Star del Cinema (volutamente senza nome), interpretata da John Leguizamo (The Survivor, Moulin Rouge!), spera di trasformarsi da attore fallito a presentatore di uno show itinerante sul mondo della cucina, quindi si trova al ristorante per svolgere delle ricerche. È accompagnato dalla sua assistente Felicity, interpretata da Aimee Carrero (The Offer, Vagando nell'oscurità), che vuole disperatamente licenziarsi e allontanarsi da lui.
"Interpreto un attore americano estremamente fastidioso, egocentrico e pieno di sè", spiega Leguizamo. "La sua carriera è in declino, quindi è diventato anche più lunatico e sgradevole del solito. Io e Aimee abbiamo giocato con il classico comportamento tossico che si viene a creare tra gli attori e i loro assistenti. Lei trae energia dalle mie insicurezze e io traggo energia dalle sue. In realtà nessuno di loro sa cosa fare in un posto come Hawthorn."
Secondo Carrero, la relazione tra l'attore e Felicity era un modo per esaminare le dinamiche di potere. Anche se inizialmente Felicity sembra una brava persona, presto scopriamo che è presuntuosa tanto quanto gli altri ospiti.
"Anche se è la sua assistente, è lei a detenere il potere nel loro rapporto", afferma Carrero. "Sua madre è il pezzo grosso di un importante studio cinematografico. Felicity pianifica di licenziarsi dopo questa serata, ma la Star del Cinema non ne vuole sentir parlare. Felicity gli vuole molto bene in realtà, ma non lo rispetta. Quando ti sembra di fare di tutto per una persona, il risentimento cresce a dismisura. Felicity deve sempre camminare in punta di piedi attorno al suo fragile ego".

La Coppia Benestante
Richard e Anne, interpretati dai vincitori del Tony Award Reed Birney (Mass, The Hunt) e Judith Light (tick, tick… BOOM!, Transparent), sono un'anziana coppia benestante che ha già cenato diverse volte da Hawthorn. Anche se sono clienti abituali, i due non sembrano apprezzare – o nemmeno ricordare – la cucina dello Chef Slowik. Birney e Light si conoscono dal 1982 ma non avevano mai lavorato insieme. Gli attori volevano rappresentare due persone sposate da molti anni che ormai non riescono più a relazionarsi tra loro.
"Richard e Anne sono quelle classiche persone che ti capita di osservare in un ristorante: li guardi per tutta la durata della cena e ti accorgi che non si sono mai detti nemmeno una parola", spiega Light. "Sono stati da Hawthorn undici volte. Sono pieni di soldi e frequentano luoghi costosi soltanto perché possono farlo".
Nel corso della serata, scopriremo dei segreti su Richard, che sembra riconoscere Margot. Man mano che il ritmo del film aumenta e lo scopo della cena diventa più chiaro, Anne scopre di essere stata tradita e diventa meno calma e più schietta.
Parlando di Anne, Light afferma: "L'esperienza vissuta nel corso di questa nottata tira fuori il suo coraggio e la sua capacità di ammettere a voce alta la verità che ha sempre saputo. È una verità che non era mai riuscita ad ammettere a se stessa, ed è qualcosa di piuttosto potente".

I Giovani Esperti di Informatica
Seduti a uno degli ambitissimi (e fatidici) tavoli di Hawthorn troviamo Bryce, Soren e Dave, un gruppo di giovani esperti di informatica incredibilmente fastidiosi interpretati da Rob Yang (Le regine del crimine, Succession), Arturo Castro (Broad City, Billy Lynn – Un giorno da eroe) e Mark St. Cyr (Marcia per la libertà). I tre lavorano per Doug Varick, il proprietario di Hawthorn, e per questo si comportano come dei privilegiati. Questi personaggi rappresentano la tipica supponenza mostrata dai nuovi ricchi che hanno iniziato a frequentare ristoranti di lusso negli ultimi anni. Sono tutti abituati ad avere un fondo spese gigantesco.
St. Cyr afferma: "Nell'età dell'informazione, ci fu un vero boom nell'industria delle tecnologie. Oggi, le persone che hanno iniziato a occuparsi di informatica in anticipo sui tempi possono arricchirsi molto rapidamente. Il potere derivato dalla ricchezza ha dato alla testa a questi personaggi. Sono giovani e ricchi e non hanno problemi a sbandierarlo, anche se nessuno di loro è nato nell'alta società".
Castro, che interpreta Soren, aveva già una certa dimestichezza con lo stile del suo personaggio dopo essere apparso nella serie televisiva Silicon Valley.
"Questi ragazzi si credono dei privilegiati", osserva Castro. "Assumono un atteggiamento negativo ogni volta che qualcosa gli viene negato o qualcos'altro non è di loro gradimento. Ma da un certo punto di vista, credo che i personaggi di Rob e Mark siano molto più vulnerabili e questo li rende tridimensionali".
Yang riflette: "Anche se è pieno di soldi, Bryce è profondamente combattuto riguardo a ciò che è riuscito a portare a termine nel corso della sua vita. Ha un atteggiamento davvero infantile che si riduce a 'Se ho un problema, posso risolverlo con il denaro'. A mio parere, questo film costringe tutte le persone che si trovano al ristorante a guardarsi allo specchio. Questa storia è incentrata sulle dinamiche che si creano tra le persone che non si preoccupano degli altri e pensano che tutto gli sia dovuto, e quelle che invece passano la loro vita a dare qualcosa agli altri. Il film parla di persone che prendono e persone che danno".

Lo Staff
Lo staff di Hawthorn vive sull'isola dove il ristorante è situato, in un dormitorio condiviso. Si comportano un po' come i membri di una setta, lavorano con precisione e hanno una chiara dedizione nei confronti dello Chef Slowik. Il braccio destro dello chef è Elsa, interpretata da Hong Chau (Downsizing – Vivere alla grande, la serie Watchmen). È rigorosa, controllata e sempre pronta a eseguire gli ordini dello Chef senza fare domande. La squadra in prima linea del ristorante comprende anche il sommelier (Peter Grsoz), e i sous chef Katherine (Christina Brucato) e Jeremy (Adam Aalderks).
"Elsa mantiene la calma in ogni circostanza ed è estremamente determinata a portare a termine il piano dello Chef Slowik", spiega Chau. "È un personaggio enigmatico e non sappiamo molto su di lei. C'erano pochissime informazioni nella sceneggiatura e questa è stata una grande sfida. Mark e io abbiamo avuto molte conversazioni per capire come renderla più tridimensionale e umana. Credo che per gli spettatori sarà molto interessante farsi tante domande su di lei senza mai avere una risposta".
Il rapporto tra lo Chef Slowik e il suo staff mette in luce la loro irremovibile fede nei confronti della sua visione. Seguiranno il suo piano per la serata quasi ciecamente, indipendentemente dalle circostanze.
"Elsa ammira lo Chef Slowik per la sua tenacia e la sua convinzione nei confronti delle proprie idee", prosegue Chau. "Credo che per le persone che lavorano nel settore terziario sia molto difficile farsi rispettare, perché c'è quest'idea che il cliente abbia sempre ragione e tu sia lì per servirli".

piatto principale
L'ESECUZIONE
The Menu è stato girato a Savannah, in Georgia, e in diverse aree circostanti nell'autunno del 2021. Mylod ha collaborato con il direttore della fotografia Peter Deming, che aveva già una vasta esperienza nel campo dell'horror e del thriller, essendosi occupato della fotografia di film Mulholland Drive e Quella casa nel bosco.
"Peter conosce molto bene il suo mestiere: è bravissimo a pianificare i movimenti di macchina e l'illuminazione della scena", afferma Mylod. "Abbiamo parlato in modo molto specifico del fatto di volere un'evoluzione: volevamo creare una sorta di riflettore per mettere in luce la pressione crescente sui personaggi. Dal punto di vista emotivo, volevamo che il ristorante fosse un luogo molto freddo, ma non troppo freddo da mettere a disagio gli spettatori. È stato bravissimo a mantenere l'equilibrio. Il risultato finale aveva un aspetto naturale e bello".
Mylod voleva che i membri del cast fossero sul set in ogni scena, anche quando non erano coinvolti nelle riprese di quella particolare sequenza. Li ha incoraggiati a condividere le loro ricerche sui personaggi e discuterne tra loro. Dato che gli ambienti e i set erano stati progettati con grandissima precisione, i membri del cast sono stati in grado di imparare i movimenti con facilità: ogni scena è stata attentamente coreografata.
"Ho deciso appositamente di girare il film in modo che ogni momento spontaneo fosse filmato da due macchine da presa in contemporanea: in questo modo, ogni sequenza era coperta per intero e non c'era bisogno di manipolarla con interpretazioni girate in altri momenti", spiega Mylod. "Questo ha consentito agli attori, e soprattutto a Ralph, di sperimentare con il comportamento dello Chef, che offriva un ampio spettro di possibilità diverse".
Nel complesso, gli attori hanno apprezzato le riprese, prendendo spesso ispirazione l'uno dall'altro. "Mark crea uno spazio sicuro in cui puoi anche improvvisare, se vuoi", afferma Leguizamo. "Lavorare in questo film è un po' come assistere a una lezione di recitazione. Ad esempio, quando Reed e Judith giravano le loro scene, tutti noi attori eravamo sul set a guardare e poi applaudivamo. E poi toccava a Paul e Janet, che giravano la loro scena mentre noi li guardavamo a bocca aperta. È stato incredibile".  

Il Mondo di Hawthorn
Anche se la maggior parte degli eventi del film gioca con i confini della realtà, era importante costruire un mondo cinematografico che sembrasse autentico. Hawthorn, che in lingua inglese significa "biancospino", condivide il suo nome con un bellissimo fiore che emana un cattivo odore: il ristorante doveva apparire il più reale possibile ed evocare le migliori destinazioni globali per la buona cucina. Per creare questo ristorante dall'aspetto minimalista e contemporaneo e gli edifici circostanti, Mylod ha scelto lo scenografo Ethan Tobman (Free Guy – Eroe per gioco, The Report, Room): il film riuniva le due più grandi passioni di Tobman, il cibo e il cinema. Lo scenografo ha immediatamente visto questo progetto come un'opportunità per fare qualcosa di unico che avrebbe migliorato l'esperienza offerta dal film.
"Ogni scelta di design che faccio è guidata dalla prospettiva dei personaggi e dal loro viaggio emotivo", afferma Tobman esponendo il suo processo creativo. "Fin dall'inizio, io e Mark abbiamo sposato l'idea che lo Chef Slowik fosse ispirato dalla natura. Ogni ingrediente che sceglie per i suoi piatti è qualcosa che si trova nell'ambiente che lo circonda, perché lui è ispirato dalle creazioni di Dio e da forme naturali e organiche. L'ironia risiede ovviamente nel fatto che questo processo è diventato perverso per lui".
Dato che la maggior parte del film si svolge all'interno di Hawthorn, ciascun dettaglio andava considerato con attenzione. La cucina in cui lo Chef Slowik e la sua squadra creano i loro piatti è stata progettata per evocare una chiesa, un luogo di culto: infatti, c'è letteralmente una croce sulla parete di fondo. Il bagno in cui Margot cerca conforto a un certo punto della cena ha un muro di pietra molto ruvido che esprime un tema ricorrente del film, lo scontro tra il modernismo e la natura. Suggerisce che è impossibile fuggire da Hawthorn. C'è anche una grande porta chiusa a chiave, che ci suggerisce che ci sono molte cose da scoprire su questo mondo. Per questo portone, che appare in due luoghi diversi di Hawthorn Island, Tobman si è ispirato ad alcuni affreschi fiorentini e al film del 1962 L'angelo sterminatore, diretto da Luis Buñuel.
All'interno del ristorante, ci sono due sculture appositamente create per il set da Ben Butler. L'arredamento della sala da pranzo è rigido e minimalista, mentre la cucina ha una sensibilità leggermente più caotica. La maggior parte dei mobili era volutamente scomoda. Man mano che la storia va avanti, il set e le angolazioni della macchina da presa sono stati leggermente spostati per rispecchiare ogni portata.
"Il ristorante si trasforma nel corso del film", spiega la set decorator Gretchen Gattuso. "Si evolve da una portata all'altra. La mia domanda più grande era: 'In che modo si evolverà questo set?'. Nella sceneggiatura era descritto in modo molto interessante perché è un luogo estremamente esclusivo e privato. Per le persone, recarsi in questo ristorante è un'esperienza estremamente esclusiva, perché c'è posto soltanto per 12 ospiti: la cucina in cui viene preparato il cibo è grande tanto quanto la sala da pranzo. Abbiamo cercato di includere fiamme libere e focolari aperti, che ora vanno molto di moda nei ristoranti: parecchi chef stanno iniziando a incorporarli nelle loro cucine".
Nel corso della cena, prima che il sole tramonti sull'acqua, il paesaggio all'esterno è visibile attraverso una grande finestra panoramica che, a livello inconscio, fa provare agli spettatori il desiderio di fuggire. Questo panorama è un riferimento all'espressionismo tedesco e all'architettura finlandese. "È drammatico, asimmetrico, maestoso e austero", osserva Tobman. "Ha qualcosa di inquietante".
Per il design del set, e anche per i piatti stessi, la squadra responsabile della produzione si è ispirata a numerosi ristoranti famosi, tra cui il ristorante svedese Fäviken, ormai chiuso, che era gestito da Magnus Nilsson; l'acclamato ristorante catalano El Bulli, concepito dallo chef Ferran Adrià; il French Laundry di Thomas Keller, che si trova a Sonoma; e il lavoro di René Redzepi, chef del celeberrimo ristorante danese Noma.
"Da una parte, volevamo che lo stile del ristorante corrispondesse alla visione unica nel suo genere di Slowik", spiega Tobman, che definisce questo stile "modernismo rustico". "Dal momento in cui arriviamo sull'isola, tutto ciò che vediamo ha un aspetto molto particolare che non ci capita spesso di vedere nel mondo reale. Nulla ha un senso pratico. È un chiaro riferimento all'esperienza che gli ospiti vivranno nel ristorante. E nemmeno il cibo è funzionale in alcun modo. Per crearlo, c'è bisogno di un equipaggiamento dal costo di 20.000 dollari e, se non viene mangiata nel giro di tre minuti, la pietanza cade completamente a pezzi. La natura è rappresentata in modo simile. È stata distorta, premuta o tirata per dar vita a forme geometriche precise che non sarebbero mai esistite senza l'interferenza dell'uomo".
Mentre gli interni di Hawthorn erano un set, gli esterni sono stati costruiti in una vera location a Savannah, in Georgia. Tobman e la sua squadra hanno ricoperto un fienile già esistente, che solitamente viene noleggiato per matrimoni, con una facciata in calcestruzzo, e poi hanno utilizzato del pacciame nero e del calcare bianco per completare l'evocativo ingresso del ristorante. La gigantesca porta, che ruota su se stessa per aprirsi e invitare gli ospiti all'interno, è uno dei punti focali della location e ha aspetto imponente, che suggerisce un senso di reclusione una volta che la porta si chiude. Le altre location in cui si sono svolte le riprese comprendono il Fort McAllister State Park, il World Trade Center di Atlanta, i giardini comunali di Skidaway Island, la spiaggia di Driftwood Beach su Jekyll Island, il rifugio di Hampton Island e Tybee Island: tutti questi luoghi si trovano in Georgia.

I Piatti
Nella cucina di Hawthorn, lo Chef Slowik crea piatti artistici ispirati all'ambiente che lo circonda. Il design visivo delle portate deve mostrare due cose fondamentali al pubblico: in che situazione emotiva ci troviamo a questo punto della storia? Quanto ci siamo spinti nel mondo dell'assurdo? Per riuscirci – e per preparare piatti commestibili per gli attori – i filmmaker hanno collaborato con la rinomata chef Dominique Crenn, che gestisce un ristorante con tre stelle Michelin, l'Atelier Crenn, a San Francisco.
"Il suo occhio esperto è stato di grande aiuto per la produzione: ci ha aiutato a comprendere tutti i meccanismi relativi alla gestione di un ristorante di prim'ordine", osserva il produttore McKay. "Dominique è una dei più grandi chef al mondo. Ma forse, il contributo più grande che ci ha offerto è stato aiutarci a comprendere il funzionamento delle dinamiche razziali, delle dinamiche di genere e del rapporto lavoratore/datore di lavoro all'interno di tutte le cucine professionali".
Crenn era affiancata dal suo socio/pastry chef esecutivo, Juan Contreras, che ha cucinato e realizzato tutti i piatti che appaiono nel film. I due hanno collaborato con la food stylist Kendall Gensler, che li ha aiutati a far sì che ogni pietanza avesse un bell'aspetto di fronte alla macchina da presa e sotto le luci di scena. Alla fine, tutte le pietanze erano accattivanti dal punto di vista estetico e completamente commestibili.
"Tutti i piatti che abbiamo creato a partire dalle idee degli sceneggiatori e del regista hanno presentato qualche difficoltà, ma erano anche estremamente interessanti per me", spiega Crenn. "Questo progetto mi ha allontanato dal mio lavoro per un po', ma mi ha anche permesso di creare qualcosa che non avevo mai creato prima d'ora. È stata un'esperienza divertentissima".
"Ero assolutamente paranoico riguardo all'autenticità", aggiunge Mylod. "Dominique Crenn è stata fondamentale per il nostro processo. È un'incredibile chef famosa in tutto il mondo e i suoi piatti sono fantastici dal punto di vista artistico ma hanno anche un calore emotivo. Invece, noi volevamo che le creazioni dello Chef Slowik fossero fredde dal punto di vista emotivo. Dovevano apparire bellissime, ma anche senza vita. Questo rispecchia ovviamente lo stato della sua anima e della sua psiche in quel momento, la situazione in cui lo troviamo nella nostra storia. Questo ha permesso a Dominique di avere un ruolo nella creazione del menu dello Chef. Era interessata al progetto anche per questo: inoltre, poteva prendere in giro alcuni degli eccessi della sua forma d'arte. Possiamo dire che è stata al gioco".
I produttori hanno ingaggiato anche lo chef di Savannah John Benhase per insegnare al personale di cucina a maneggiare i coltelli, impiattare le pietanze e rispettare tutti i protocolli adottati nella cucina di un ristorante. Era importante che i membri dello staff dello Chef Slowik si muovessero all'unisono mentre cucinavano e servivano i piatti agli ospiti. Le azioni che si svolgevano nella cucina di Hawthorn sono state pianificate con attenzione affinché i membri dello staff, molti dei quali erano interpretati da attori locali che avevano lavorato in vari ristoranti, stessero preparando la portata successiva in contemporanea con gli eventi drammatici che si stavano svolgendo in sala da pranzo.
"Si tratta di un menù fisso estremamente preciso che è stato preparato per una piccola quantità di persone, quindi è pianificato fin nei minimi dettagli ed è estremamente coreografato, sia nella realtà sia nel film", spiega Benhase. "Quindi, abbiamo pianificato con estrema attenzione i movimenti del personale, che avvenivano in secondo piano rispetto agli eventi principali, per assicurarci che nulla sembrasse accidentale o frutto di distrazione. Poi sono anche riuscito ad aggiungere un ulteriore tocco di autenticità a quella precisione: in questo modo siamo riusciti a raggiungere un buon equilibrio, in cui ogni cosa sembrava in perfetta sintonia".
Aggiunge: "Ci siamo concentrati davvero molto sulla pianificazione di ogni portata, in modo che i nostri attori stessero sempre preparando il piatto successivo. Tutto si è svolto in modo cronologico, in contemporanea con la storia del film".
I piatti dovevano essere immacolati e coordinati con la sceneggiatura. Una portata in particolare, chiamata "Man's Folly" e concepita da Crenn, esamina il sessismo tipico dell'industria culinaria. La portata conclusiva della cena è un dessert che copre l'intero tavolo, creando un quadro in stile Jackson Pollock fatto di vortici e gocce. Quel piatto ha rappresentato una sfida impressionante per la squadra.
David Gelb, il creatore di Chef's Table, e la sua collaboratrice Chloe Weaver sono stati assunti come consulenti dai filmmaker e, alla fine delle riprese principali, hanno lavorato con la produzione per filmare alcuni primi piani dei cibi nel loro tipico stile.
"Quando abbiamo aggiunto quei primi piani, ho sentito che il film aveva finalmente l'aspetto giusto", racconta Mylod. "Avevamo trovato l'equilibrio perfetto tra la satira e il food porn. Il cibo è reale. Con i primi piani che stavamo riprendendo e il livello di autenticità di cui andavamo alla ricerca, sarebbe stato impossibile utilizzare del cibo finto. Ogni cosa che vedrete nel film è reale".

I Look
L'accuratezza era essenziale anche per l'aspetto dei personaggi, realizzato attraverso i costumi, le acconciature e il trucco. La costumista Amy Westcott (Il cigno nero) ha svolto diverse ricerche sui ristoranti stellati Michelin, esaminando fotografie degli chef e delle persone che solitamente frequentano questi ristoranti. Mylod le ha chiesto espressamente di ispirarsi alla realtà e mantenersi con i piedi per terra, senza creare qualcosa di troppo stilizzato o fantastico.
"Voleva che tutto fosse molto realistico, in modo che tutto apparisse accurato agli occhi delle persone che lavoravano in questo mondo", spiega Westcott. "Tutti i dettagli dovevano corrispondere alla realtà. Ma era anche importante creare qualcosa di interessante: volevamo inserire tanti piccoli dettagli capaci di catturare lo sguardo degli spettatori più attenti".
Lo Chef Slowik ha rappresentato il punto di partenza per i costumi del personale di cucina: le loro uniformi sono decorate con la H di Hawthorn, proprio come la sua. Il completo bianco dello chef ha un colletto alla coreana, per suggerire che il personaggio è simile a un sacerdote.
"Non volevo che i suoi costumi influenzassero la percezione del personaggio", afferma Westcott. "Doveva apparire il più immacolato, il più ordinato e il più zen possibile. Abbiamo optato per una giacca a monopetto, piuttosto insolita per uno chef: solitamente utilizzano il doppiopetto. Era importante che il suo abito sembrasse fatto su misura. Non doveva apparire grosso o sgraziato… a volte gli chef indossano giacche fin troppo larghe. Volevamo renderlo molto diverso dagli chef che vediamo di solito, ma al tempo stesso doveva anche apparire realistico all'interno di quel mondo".
"È come il leader di una setta", aggiunge Fiennes. "Il personale di cucina gli è completamente devoto. Una delle prime cose che ho detto a Mark, specialmente parlando con la nostra costumista Amy, era che la sua uniforme doveva apparire perfettamente normale. Doveva essere simile al look di un sacerdote o un chirurgo. Abbiamo eliminato qualsiasi decorazione, qualsiasi segno di vanità. Per lui, il cibo è come una religione".
All'estremo opposto, il look di ciascun cliente del ristorante svela qualcosa sulla sua personalità e sul suo rapporto con la storia. Margot indossa un abito viola acceso: questo colore non compare in nessun altro punto del film. Anche i suoi capelli rossi spiccano in questo set dall'aspetto neutro e moderno. Indossa degli stivali che mettono in luce un lato più tosto della sua personalità, in contrapposizione con il suo abito sexy ed elegante. "Quando guardiamo Margot, vediamo soltanto ciò che lei vuole farci vedere", osserva Westcott. "Sta vendendo un prodotto".
Gli esperti di informatica indossano completi costosi e mocassini senza calzini, mentre i capelli dal colore rosa acceso e i vestiti variopinti di Lillian la mettono in risalto tra gli altri ospiti. Il completo di Tyler, un po' troppo formale per una cena, rispecchia le sue aspettative per la serata. 
"Sono costumi splendidamente realizzati, ma credo che riescano anche a riassumere perfettamente l'essenza dei personaggi, rendendo ciascuno di loro un individuo unico nel suo genere", afferma Hoult. "Indossiamo gli stessi costumi per tutto il film, quindi il nostro abbigliamento doveva essere adatto a tutti i momenti che avremmo affrontato. Doveva catturare istantaneamente l'essenza dei personaggi. La prima volta che [Amy] mi ha mostrato i suoi disegni e le sue idee per questo completo, spiegandomi il modo in cui vedeva il personaggio di Tyler, ho capito immediatamente".
Per il personaggio interpretato da Judith Light, Anne, Westcott voleva un abito che si mimetizzasse con lo sfondo, un po' come se il personaggio fosse diventato invisibile. Light afferma: "Ho provato un'infinità di abiti diversi e finalmente abbiamo trovato il costume perfetto per questo personaggio. Le scarpe che indossavo avevano lo stesso colore dell'abito e le perle sono davvero perfette: sembrano quelle di una lady".
La hair department head Adruitha Lee e la make-up department head Deborah LaMia Denaver hanno collaborato per assicurarsi che il look di ciascun personaggio fosse fedele al loro ruolo nella storia. Si trattava di una sfida complessa dal punto di vista pratico, dato che la storia si svolge nel corso di diverse ore, ma anche dal punto di vista creativo. Il look di ciascun ospite si deteriora lentamente e si consuma man mano che la serata prosegue, partendo dal loro viaggio in barca per raggiungere Hawthorn Island.
"Volevamo vederli arrivare pettinati e truccati di tutto punto: dopodiché, il viaggio in barca e l'umidità avrebbero iniziato a fare effetto", osserva Denaver. "Ciascun personaggio è un individuo a sé stante e volevamo che ogni attore avesse un look ben definito".
"Hanno un aspetto meraviglioso ma non prevedibile", aggiunge Lee. "Abbiamo dato un tocco leggermente più spigoloso all'aspetto di ciascuno di loro. Man mano che il film prosegue, i personaggi adottano un look sempre più esausto, e questa è una scelta precisa".

il dessert
IL PIATTO
Proprio come i suoi personaggi, The Menu non è ciò che sembra. Ogni portata svela un nuovo aspetto della storia, permettendo allo spettatore di vivere un'avventura folle e inaspettata insieme agli ospiti di Hawthorn. Essendo un thriller satirico, il film esamina questioni più profonde senza essere troppo moralistico o arrogante. È dark e inquietante, ma anche divertente.
"Con la satira, ti trovi a ridacchiare in modo nervoso, ma poi ti rendi conto che anche tutte le altre persone che sono al cinema con te stanno ridendo", afferma Taylor-Joy. "Anche se magari non la capiamo in prima persona, la satira costringe il mondo a guardarsi allo specchio. Tuttavia, ti permette anche di ridere in faccia ai problemi del mondo e credo che questo sia un ottimo modo per gestire quell'emozione. I miei film preferiti sono quelli a cui continui a pensare anche dopo averli visti, quelli capaci di stimolare la discussione". 
Castro aggiunge: "La satira ha il potere di attutire il colpo. Quando ridi, hai una mente più aperta. Si dice che la risata sia un urlo che è stato privato della paura di essere giudicati. Quando la tua mente è così aperta e vieni improvvisamente colpito da una dura verità, ti senti disarmato".
Anche se gli eventi di The Menu rasentano l'assurdo, il film ci spinge anche a riflettere sul modo in cui interagiamo con le persone che svolgono un servizio per noi.
"Sono davvero grata di essere stata inclusa in questo progetto", afferma Crenn. "È importante che le persone capiscano che il personale di una cucina non si limita a preparare il cibo. È una situazione molto più complessa. Gli esseri umani sono pieni di contraddizioni. È importante imparare a essere più rispettosi e sensibili nei confronti degli altri, specialmente quando serviamo del cibo a un'altra persona. E non dobbiamo sentirci privilegiati quando entriamo in un ristorante. Credo che questo film aumenterà il rispetto nei confronti dell'industria culinaria. È un film piuttosto dark, ma credo che possa stimolare molte riflessioni e aiutare gli spettatori a raggiungere una maggiore consapevolezza".
"È un film molto divertente, ma al di là di questo, spero che questi personaggi grotteschi e il folle senso di esclusività che domina tutto il film abbiano un impatto sugli spettatori", aggiunge McKay. "Nel mondo che sogno, questo film potrebbe spingere alcuni spettatori a farsi qualche domanda sul servizio, l'intrattenimento e il nostro rapporto con il cibo".
Infine, Mylod spera che The Menu sia capace di intrattenere il pubblico e di mettere in luce l'impressionante e innegabile livello di artisticità che caratterizza il mondo della cucina raffinata, una forma d'arte che lui stesso ha imparato ad apprezzare grazie a questo film.
"Quello che ho capito è stato che è incredibilmente difficile dare il meglio di sé per sostenere l'industria culinaria", riflette. "Ho visto tantissimi chef che riescono a mantenere uno straordinario livello di talento, inventiva ed evoluzione. Non ho la minima idea di come facciano, dato che tutto ciò richiede un incredibile lavoro da parte di tutti… dai camerieri che servono i clienti alle persone che creano i menu. È un'industria incredibilmente faticosa in cui lavorare. Li rispetto molto per il lavoro che riescono a fare tutte le sere. Spero che anche gli spettatori lo capiscano vedendo il film".


dal pressbook del film

Eventi

Presentato in anteprima alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma. 

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The Menu disponibile in Digitale da mercoledì 4 Gennaio 2023
info: 17 Novembre 2022 al Cinema; 4 Gennaio 2023 in SVOD su Disney+ e in TVOD.

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