Poster Secret Love

Secret Love (2021)

Mothering Sunday
Locandina Secret Love
Secret Love (Mothering Sunday) è un film del 2021 prodotto in UK, di genere Drammatico diretto da Eva Husson. Adattamento del romanzo di Graham Swift, destino, passione ed amore in un'intrigante storia al femminile. Il cast include Odessa Young, Josh O'Connor, Colin Firth, Olivia Colman, Nathan Reeve, Samuel Barlow, Dexter Raggatt, Glenda Jackson, Patsy Ferran, Charlie Oscar, Emma D'Arcy, Simon Shepherd. In Italia, esce al cinema mercoledì 20 Luglio 2022 distribuito da Lucky Red. Disponibile in homevideo in DVD da giovedì 15 Dicembre 2022.

In una calda giornata di primavera del 1924, la cameriera Jane ha la rara opportunità di passare del tempo con il suo amante segreto, Paul, con cui ha una lunga relazione nonostante lui sia già fidanzato con un'altra donna. Eventi imprevisti cambieranno per sempre la vita di Jane.

In una calda giornata di primavera del 1924, la giovane domestica Jane Fairchild (Odessa Young) si ritrova da sola a festeggiare la Festa della Mamma. I suoi datori di lavoro, i coniugi Niven (Colin Firth e Olivia Colman) non sono in casa e lei ha la rara possibilità di trascorrere del tempo con il suo amante segreto, Paul (Josh O’Connor), il figlio dei vicini. Jane è da tempo innamorata di Paul, nonostante lui sia fidanzato con un’altra donna, amica d’infanzia e figlia di amici dei suoi genitori. Una serie di eventi imprevedibili per i due amanti cambierà però per sempre il corso della vita di Jane.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 20 Luglio 2022
Uscita in Italia: 20 Luglio 2022 al Cinema; 15 Dicembre 2022 in DVD
Genere: Drammatico
Nazione: UK - 2021
Durata: N.d.
Formato: Colore
Distribuzione: Lucky Red
Note:
Presentato nella sezione 'Cannes Première' alla 74a edizione del Festival di Cannes.
Soggetto:
Adattamento del romanzo di Graham Swift, destino, passione ed amore in un'intrigante storia al femminile.
In HomeVideo: in DVD da giovedì 15 Dicembre 2022 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Eva Husson
Sceneggiatura: Alice Birch
Musiche: Morgan Kibby
Fotografia: Jamie D. Ramsay
Scenografia: Helen Scott
Montaggio: Emilie Orsini
Costumi: Sandy Powell

Cast Artistico e Ruoli:
foto Odessa Young

Odessa Young

Jane Fairchild da giovane
foto Josh O'Connor

Josh O'Connor

Paul Sheringham
foto Colin Firth

Colin Firth

Mr Godfrey Niven
foto Olivia Colman

Olivia Colman

Mrs Clarrie Niven
foto Samuel Barlow

Samuel Barlow

Giovane Paul
foto Glenda Jackson

Glenda Jackson

Jane (grande)
foto Emma D'Arcy

Emma D'Arcy

Emma Hobday
foto Simon Shepherd

Simon Shepherd

Giles Hobday
foto Caroline Harker

Caroline Harker

Sylvia Hobday
foto Craig Crosbie

Craig Crosbie

Mr Sheringham
foto Emily Woof

Emily Woof

Mrs Sheringham



Produttori:
Elizabeth Karslen (Produttore), Stephen Wooley (Produttore)


Trucco e Parrucco: Nadia Stacey.

Recensioni redazione

Secret Love, recensione del dramma sentimentale inglese in costume
Secret Love, recensione del dramma sentimentale inglese in costume
Matilde Capozio, voto 5/10
La giovane Odessa Young interpreta una donna che seguiamo attraverso varie fasi della sua vita, dagli esordi come domestica alla successiva affermazione, in un dramma sentimentale sul peso del destino, che risulta elegante ma freddo.

Immagini

[Schermo Intero]

NOTE DI REGIA – Eva Husson

“La sceneggiatura di questo film mi è caduta addosso come una piccola scintilla di pura energia che è venuta a farmi visita da un’altra galassia, molto, molto lontana. Stavo lavorando a uno show televisivo, quando ho ricevuto una mail dal mio agente – sapeva che stavo affogando nel lavoro, ma mi ha detto: “Leggi questa. Devi leggerla. Capirai perché”. Ho letto la sceneggiatura in un giorno, nei ritagli di tempo, ho sempre fatto in modo di tornarci sopra nell’arco della giornata perché sentivo di doverlo fare. Quando ho finito di leggere la sceneggiatura ero in lacrime. In qualche modo, Secret love sembrava aver trovato la strada per arrivare a me, ed eccola lì, questa meravigliosa sceneggiatura, che mi parlava, usando delle frequenze che sono entrate dentro di me come succede solo con le opere d’arte più oneste. Non mi sono mai sentita così a mio agio con le sceneggiature di altre persone, e all’improvviso questa sembrava sussurrarmi all’orecchio. È stato il culmine di tutto ciò che mi appassiona nella vita: scrittura, sesso e puro cinema. Era l’opportunità di portare sul grande schermo la storia di una scrittrice ‘alla Doris Lessing’. Di esplorare la fragilità e il potere del sesso, dell’amore e dell’impatto che questo ha su un’artista creativa. Realizzare questo film in una sorta di sacro triumvirato composto dalla scrittura impeccabile di Alice Birch, dal carisma disinvolto di Elizabeth Karlsen e da me, è stato a dir poco uno straordinario privilegio. La cosa che ho trovato veramente eccitante è che il film esisteva e viveva già sulla pagina scritta. ”

LA PRODUZIONE

L’Origine della Storia
Il romanzo di Graham Swift, Mothering Sunday , è stato pubblicata nel 2016 con ottime recensioni. Il Guardian lo ha definito “un capolavoro”; The Independent ha omaggiato la sua “mescolanza onirica di ricordo e realtà”. Poco prima della pubblicazione è stata inviata una copia del romanzo ai produttori Elizabeth Karlsen e Stephen Woolley di Number 9 Films, ammiratori di lunga data dell’autore vincitore del Booker Prize. L’hanno adorato all’istante. Karlsen e Woolley erano appena reduci dal successo di Carol, il film dolorosamente romantico con Cate Blanchett e Rooney Mara e avevano una lunga storia alle spalle nell’ambito dello sviluppo di storie originali e adattamenti letterari di quel tipo di materiale così delicato e commovente.
“Abbiamo pensato che fosse una storia davvero interessante”, dice Karlsen del libro. “Abbiamo incontrato Graham un paio di volte e le cose si sono messe subito in moto.” Sebbene altri produttori fossero interessati, Karlsen e Woolley, che avevano già lavorato con Swift a un adattamento del 1993 del suo romanzo Waterland , hanno avuto la meglio.
“Ho sempre amato il lavoro di Graham”, afferma Woolley. “Ha un’abilità incredibile. I suoi libri sono molto divertenti e allo stesso tempo sono raffinati e commoventi. E questo romanzo ci sembrava molto originale. Ciò che ci ha davvero attratto è stato il fatto che Jane fosse un personaggio molto ben raffigurato. Era una rivisitazione di un periodo molto familiare, che arriva sino agli anni ’80. Attraverso la protagonista viviamo il giorno della Festa della Mamma, e gli eventi che hanno plasmato la sua vita, e che vengono raccontati dal suo punto di vista.
Il romanzo è una delicata storia di ricordi. Mentre l’anziana Jane torna con la mente al giorno che l’ha formata, i suoi ricordi a volte si diramano in direzioni inaspettate, compiendo alcune tappe nel corso del lungo filo della sua vita. Perciò non è un semplice dramma sul romanticismo nel contesto di un divario di classe. Ha richiesto un approccio delicato e completo per comprendere la vita successiva di Jane come autrice. Ecco perché i produttori hanno chiesto alla drammaturga e sceneggiatrice Alice Birch di adattare la sceneggiatura.  Fresca del successo del suo primo film, Lady Macbeth, Birch è stata molto apprezzata anche per il suo adattamento di “Normal People” e per il suo lavoro nella seconda stagione del successo televisivo “Succession”.
Birch ha iniziato a scrivere la sceneggiatura, decidendo quasi istantaneamente di utilizzare una struttura frammentata nel tempo che riecheggia il libro, ma senza replicarlo. “Mi è sembrato molto chiaro che non potesse essere una struttura interamente lineare. Mi sono concentrata sui diversi modi in cui ci muoviamo nel tempo con un’immagine o una parola, ossia su ciò che fa scattare un ricordo. Era una storia istintiva. Era incredibilmente emozionante e la scrittura era molto elegante. Jane era un personaggio molto interessante e mi è sembrata una storia particolarmente cinematografica mentre la stavo leggendo. Ho pensato, sì, so di cosa si tratta, e so dove andrà a finire. È qualcosa di enorme, e allo stesso tempo relativamente breve, ed è estremamente ricco.  È come un battito di cuore che contiene una vita intera”.
Una volta completata la sceneggiatura, è arrivato il momento di trovare un regista. Karlsen aveva conosciuto Eva Husson al Toronto Film Festival e le due avevano legato all’istante. “Avevo visto il film di Eva, Bang Gang, e ho pensato che avesse l’audacia di cui avevamo bisogno in questa sceneggiatura, da abbinare all’audacia di Alice”, dice Karlsen. “Ha una profonda percezione per le sfumature, i momenti di silenzio e le cose non dette. È molto sensibile. Riesce a concentrarsi sulla necessità emotiva di una scena, e le scelte che fa in merito alle inquadrature mi sembrano molto astute”.
“Abbiamo pensato: ‘Ecco qualcuno con una coscienza politica, che allo stesso tempo non ha paura di essere reale’,” concorda Woolley. “Era una combinazione fantastica di tutte queste cose.”
Anche Husson ha sentito un’immediata connessione con il materiale quando ha letto la sceneggiatura di Birch. “Nello show televisivo che stavo preparando c’era parecchia azione”, dice Husson. “E quando è arrivata questa delicata sceneggiatura letteraria ho pensato: ‘Oh, questo è il paradiso. Questo è oro’. Tutto si riduce alle emozioni crude, a questo confine delicato tra vulnerabilità e intimità tra le persone. Come si sopravvive alla vita? È dura, ti getta addosso innumerevoli eventi tragici. Come si fa a continuare a creare, come si fa a continuare a ridere e ad amare, nonostante tutto?

Cast e troupe
Una volta scelta la regista, era giunto il momento di scegliere il cast del film. “Mi sono venuti subito in mente alcuni nomi. Josh O’Connor è stato uno dei primi favoriti per il ruolo di Paul, per la sua interpretazione strepitosa in La Terra di Dio”. Prima della pandemia ha incontrato la Husson ed entrambi si sono resi conto di volver lavorare insieme. “Ho letto la sceneggiatura molto velocemente, il che è un buon segno”, dice O’Connor. “Sono un grande ammiratore della scrittura di Alice. Poi ho incontrato Eva, circa una settimana dopo, ed ero molto deciso a fare il film.  Sono questi i ruoli che mi interessano, quelli in cui trovo le grandi emozioni e le grandi domande della vita”.
Ma Husson non ha potuto assolutamente confermare il casting di O’Connor fino a quando non ha trovato Jane, perché doveva essere sicura che i due avessero la chimica necessaria. Ci è voluto un po’ di tempo. Poi ha visto Odessa Young in Shirley, che teneva perfettamente testa a Elisabeth Moss, e si è resa conto che forse avevano trovato la protagonista. A questo punto, il Covid si stava diffondendo e viaggiare era difficile, quindi la coppia ha parlato tramite Zoom, ma la scintilla è scattata immediatamente.
“Ho letto la sceneggiatura, era sorprendente”, dice Young. “Ho avuto un incontro meraviglioso con Eva, forse tre giorni prima del lockdown. Non ricordo nemmeno se abbiamo davvero parlato del lavoro, o se abbiamo semplicemente riso, ma da allora si è creato un bellissimo rapporto. Ho capito fin dall’inizio che provava un immenso interesse emotivo per la storia. Questo è un film su una ‘creatrice’ che crea nonostante le difficoltà legate alla divisione delle classi e il suo livello di istruzione. Penso che ogni creatore debba lottare per creare, in un mondo che non è necessariamente impostato per aiutare i nostri desideri, e questo vale specialmente per le donne. Ecco perché mi sono identificata subito in questa storia”.

Poiché la sceneggiatura implicava che i protagonisti del film trascorressero molto tempo insieme, gran parte del quale nudi, i due giovani attori avrebbero avuto bisogno di andare d’accordo. O’Connor ha invitato Young a pranzo appena uscito dalla quarantena. “L’ho ammirata da subito “, dice. “So che è importante avere un buon rapporto con il tuo co-protagonista, soprattutto quando ci si trova in quella particolare condizione di vulnerabilità. È stato molto importante per me, e immagino anche per Odessa, costruire un rapporto nel quale ci sentissimo al sicuro. L’ho portata fuori a pranzo e poi siamo andati a fare una passeggiata lungo il Camden Canal, e da quel momento in poi abbiamo avuto un rapporto di lavoro fantastico. Lei aveva decisamente l’essenza di Jane”.
Young ammette che non è stato sempre così facile come lei lo faceva sembrare. Mentre si precipitava dalla quarantena alle prove dei costumi e ai test del trucco, l’attrice non aveva avuto il tempo di fare le ricerche come avrebbe voluto, e ha dovuto lavorare in modo istintivo. “Ero nervosa”, dice. “È la prima volta che interpreto qualcuno che passa dall’essere una quindicenne [nei flashback del 1918] a una donna di quarant’anni, e non sapevo se sarei stata in grado di riuscirci. Per fortuna abbiamo avuto delle persone straordinarie accanto, su cui fare affidamento, perché la posta in gioco emotiva nel film era incredibilmente alta.”

“Con il casting, siamo stati molto fortunati”, afferma Husson. “Abbiamo scelto Odessa e Josh, e da lì in poi, tutti sembravano amare la sceneggiatura e hanno detto di sì. Colin Firth, sì! Olivia Colman, sì! Ogni personaggio ha la sua solennità, la sua statura, hanno elevato la storia a un altro livello”.
Colin Firth, che interpreta signor Niven, il datore di lavoro di Jane, ha ricevuto la sceneggiatura proprio mentre stavamo per andare in lockdown. Ha avuto fiducia nel fatto che Karlsen e Woolley sarebbero stati in grado di realizzare il film e si è sentito subito in sintonia con i temi. “Ho sentito che era una storia piena di compassione, estremamente premurosa e onesta”, dice. “L’attenzione è tutta su Jane, assistiamo all’emergere di una persona incredibilmente intensa e straordinariamente intelligente, e vediamo la sua immaginazione germogliare. Adoro il modo in cui sono scritti i dialoghi, non sono assolutamente banali. Penso che Alice Birch abbia cercato con successo di identificare i modelli di pensiero, il modo in cui le persone parlano quando la comunicazione non è facile, per ragioni culturali o emotive. È molto stimolante per un attore leggere dei dialoghi così realistici. Non sono facili da rendere e da imparare, perché non possiedono la logica della sintassi perfetta. Quindi in un certo senso questa è stata una sfida, che però mi ha dato grandi soddisfazioni”.
Olivia Colman, fresca del suo ruolo della regina Elisabetta in “The Crown”, è rimasta similmente toccata dal materiale, perciò ha accettato d’interpretare Mrs Niven. “Per me la cosa importante è sempre la sceneggiatura”, dice. “E questa è scritta magnificamente. Non importa quanto sia importante il ruolo; va bene anche solo far parte di qualcosa di bello. Ed essere la moglie di Colin Firth è fantastico!” Tuttavia, il suo personaggio ha uno dei fardelli emotivi più pesanti della storia. “La signora Niven ha perso entrambi i figli durante la guerra, è una donna distrutta. Era molto bella, era ricca in quel periodo e avrebbe potuto capitanare una barca o pilotare un aereo, era assai sportiva. Era una donna molto attiva, e avevano una vita straordinaria. Ma da quando ha perso i figli non dice niente, non ha più senso vivere per lei. Sta passando un periodo orribile”.

Ṣọpẹ Dìrísù, protagonista dei successi His House e “Gangs Of London”, interpreta Donald. In merito all’audizione per il film, ricorda: “È stato il primo provino in lockdown che ho fatto”, ride Dìrísù. “Ho provato le battute con mia sorella. Non avevo mai provato con lei prima, è stato davvero divertente. È stato un vero sollievo avere qualcosa da leggere durante il periodo di lockdown”. Donald ha una parte minore nel romanzo, ma diventa una figura chiave nella vita successiva di Jane. “Sono rimasto davvero sorpreso quando ho letto il romanzo”, racconta Dìrísù. Ho pensato: “Alice ha creato un’intera vita con un paio di frasi. Questo la dice lunga sulla sua incredibile immaginazione e sulla sua scrittura”.
Dìrísù non è stato l’unico attore impaziente di ricominciare a lavorare dopo il lockdown. Un’altra figura chiave della storia è Glenda Jackson, nei panni dell’anziana Jane, negli anni ’80, la quale torna indietro con la memoria alla sua vita passata, e che è stata di grande ispirazione per Young.
“Sto arrivando a un punto nella mia vita e nella mia carriera in cui sto cominciando a capire che la recitazione non è tutto”, dice Young, “e che puoi farlo al meglio delle tue capacità solo se hai altri interessi. Quindi incontrare Glenda Jackson in quel momento è stato un segno del destino perché, tra la carriera politica e la recitazione, ha davvero la testa sulle spalle.  È una bella donna che se ne sta a fumare in giardino quando non è davanti alla Mdp, ed è disposta a tutto. Se avessi la metà della grazia che ha lei ora, in qualsiasi momento della mia vita, sarei molto fortunata”.
La produzione è riuscita ad attirare degli straordinari talenti anche dietro le quinte. La costumista Sandy Powell, tre volte vincitrice dell’Oscar®, è amica di Elizabeth Karlsen e Stephen Woolley da anni e ha lavorato con loro in alcuni film, in particolare in Carol e in Intervista col Vampiro, quindi le hanno inviato una copia della sceneggiatura sin all’inizio. Dopodiché ha incontrato Husson ed è salita a bordo del progetto.
“Sandy Powell è una specie di genio”, dice Olivia Colman, che ha già lavorato con la costumista in La Favorita. “Almeno due costumi li ha realizzati con del tessuto che aveva in casa sua, e che a me ricordava un po’ una tenda, ma lei ha preso uno spillo e ta-daaa! Ha realizzato un vestito anni ’20. Non le sto rendendo giustizia, ma è davvero geniale”.

Nadia Stacey, che ha lavorato insieme a Powell in La Favorita e che ha vinto un BAFTA per il suo lavoro, è stata scelta come parrucchiera e truccatrice, mentre la vincitrice del BAFTA, Helen Scott, (Wuthering Heights, Small Axe ) è stata scelta come scenografa. “Helen Scott ha totalmente creato gli ambienti del film e in qualche modo ha risolto metà dei problemi di noi attori”, dice Firth. “Quando gli ambienti vengono creati in modo così vivido, è come avere un altro personaggio con cui interagire. C’è un’eleganza malinconica negli oggetti di scena. Sono solo degli oggetti di scena su un tavolo di fronte a te, ma dentro di essi c’è il senso di un’intera vita.
Nel cast tecnico del film ricordiamo anche il direttore della fotografia sudafricano Jamie Ramsay, meglio conosciuto per il suo lavoro nel film nominato ai BAFTA Moffie, e il compositore Morgan Kibby, che ha anche composto le musiche di Bang Gang Girls Of The Sun per la regista.
A settembre del 2020, nonostante i problemi legati alla pandemia globale, tutto erano pronto per l’avvio della produzione. Gli instancabili produttori, una buona sceneggiatura e una buona dose di fortuna avevano portato il film fino a quel punto, ma sarebbe stata necessaria ancora più disciplina del solito per portare a termine le riprese del film.

Le Riprese
Fare un film è un’impresa quasi impossibile nel migliore dei casi, ma girare durante una pandemia aggiunge ulteriori livelli di difficoltà. La pre-produzione di Secret love è iniziata nel Regno Unito e in altri paesi mentre erano ancora in vigore i vari lockdown, e c’era comunque incertezza su cosa sarebbe stato possibile fare una volta allentate le restrizioni.
“Tutto il team di produzione lavorava da remoto”, afferma Karlsen. “Inizialmente era impossibile capire se sarebbe stato possibile realizzare il film.  Erano acque totalmente inesplorate. Quindi la prima cosa che ho fatto è stata organizzare una chiamata su Zoom, dove ho riunito la regista, la costumista, l’art director, il direttore della fotografia e tutti i talent chiave. Ho pensato: almeno mettiamo in collegamento le persone per dire loro che siamo ancora qui, che la sceneggiatura è ancora qui, e che ci stiamo ancora lavorando”.
Quell’incontro ha confermato che tutti erano ancora impegnati attivamente nel film, ed è stato seguito da una visita (in distanziamento sociale) in una location che Karlsen e il suo team avevano trovato poco prima del lockdown. Husson, che era bloccata a Parigi, si è collegata tramite Facetime, e ha visitato  la casa con l’aiuto di un assistente alla regia che fungeva da braccia e da gambe di Husson, e che è durata quasi due ore. “È stato allora che ho pensato che avrebbe funzionato”, afferma Karlsen. La pre-produzione in remoto non è stata facile; la comunicazione tra i reparti è stata difficile e Karlsen ammette che ci sono stati alcuni momenti di disperazione. Ma la grande determinazione li ha portati fino al loro primo giorno di riprese in esterni, e una volta lì, tutto è andato a posto. “Lo paragono a una corsa che sta per iniziare, con tutti i cavalli agitati che scuotono la testa”, dice Karlsen. “Hai solo bisogno che il cancello si apra e che i cavalli facciano la loro corsa. Come per ogni cosa, l’attesa dell’evento è più opprimente dell’evento stesso”.
“Non riuscivamo a credere che stessimo lavorando”, racconta Woolley. “Elizabeth è stata in prima linea  ogni giorno, ha girato tutto il film con la mascherina, il che non è facile.  È stato snervante perché facevamo i test in continuazione, e se un test fosse risultato positivo, che sarebbe successo? I grandi studios ovviamente hanno i soldi per isolare immediatamente le persone e le troupe, ma noi avevamo un budget limitato, quindi abbiamo dovuto essere meticolosi in ogni momento”.
La meticolosità doveva essere assoluta. Tutto il cast e la troupe hanno effettuato test Covid ogni settimana e hanno obbedito a rigidi protocolli di distanziamento sociale durante il loro lavoro quotidiano. Karlsen e il suo team di produzione hanno realizzato dei promemoria sull’uso delle mascherine e il distanziamento, e la troupe disinfettava le attrezzature in continuazione. Non è stato affatto facile: le regole prevedevano che i pasti venissero consumati in maniera sparsa per tutto il set o la location, il cibo veniva tenuto in equilibrio sulle ginocchia e non c’erano tende o autobus, eppure le misure rigorose hanno funzionato. Il film non ha mai dovuto chiudere a causa dell’infezione da Covid e siamo riusciti miracolosamente a iniziare e finire le riprese tra il primo e il secondo lockdown del Regno Unito.
“Una delle cose grandiose del cinema – o di qualsiasi lavoro, suppongo – è vedere i volti delle persone, è l’interazione”, dice O’Connor. “E questo è stato limitato a causa del Covid. Senza parlare  del test Covid, che è una scocciatura. Ma in realtà, tutto questo non influisce sul cinema, sulla creatività e sull’abilità artistica. Giorno dopo giorno, nella realizzazione quotidiana del film, non ha avuto una grande influenza”.
Rispetto ad altre produzioni, Secret love ha subito meno i disagi della pandemia. Prima di tutto, era quasi pronto prima del primo lockdown del Regno Unito, e si è riusciti a mettere a posto gli ultimi dettagli durante quella pausa, in modo che il team potesse rientrare in azione una volta revocate le restrizioni. In secondo luogo, è una storia piccola e contenuta senza grandi scene di folla o azioni complicate che potrebbero richiedere un gran numero di membri della troupe. La storia è ambientata in un numero limitato di location, la maggior parte delle quali sono case di campagna con accesso pubblico limitato, il che è stato utile.
“Era incredibile essere in mezzo a quegli ambienti e a quelle case”, dice entusiasta Young. “Sono già stata in Inghilterra una volta, ma sono rimasta a Londra la maggior parte del tempo e non ho avuto la possibilità di vedere quel tipo di bellezza bucolica di cui tutti parlano.”

Quella bellezza era ovunque, ogni giorno di riprese, nel villaggio di Hambleden, che è stato scelto per rappresentare la Titherton del libro. È un gruppetto di case in mattoni rossi e pietra, con i tetti di ardesia e i giardini rigogliosi di rose. Quando quel giorno Secret love ha assunto  il controllo del crocevia del villaggio, il War Memorial è stato riempito di fiori per riflettere l’ambientazione della scena del 1924, e della perdita di una generazione ancora fresca nella mente dei residenti. La scenografa Helen Scott e la sua troupe si sono affrettati a piantare fiori primaverili per camuffare il fatto che le riprese si stessero svolgendo in ottobre, spargendo narcisi nel cimitero di St. Mary e fiori selvatici lungo le pareti. Mentre le riprese proseguivano vicino alla chiesa, il traffico scorreva normalmente lungo la strada principale del villaggio e alcuni escursionisti curiosi si sono fermati per vedere cosa stava succedendo prima di proseguire sulle colline sopra la città. Le riprese si sono fermate a un certo punto per consentire al postino di fare il suo giro e consegnare un furgone pieno di pacchi e acquisti online in piena pandemia.
All’inizio il sole ha collaborato, ma presto il tempo è diventato umido e piovigginoso, il che ha rappresentato una sfida per il direttore della fotografia Jamie Ramsay, mentre si sforzava di fare in modo che ogni giorno delle riprese corrispondesse alla domenica baciata dal sole descritta sia nel libro che nella sceneggiatura. “Il 70% del film si svolge in un giorno di primavera, che in autunno nel Regno Unito, per un direttore della fotografia sudafricano, è una vera sfida”, spiega Ramsay. “Ovviamente in Sud Africa la luce è estremamente intensa e luminosa. Qui è più delicata. Quindi siamo passati da momenti soleggiati al cercare di far sembrare la giornata piovosa attraente. Poi ovviamente ci sono state delle sfide creative, come il fatto di separare delicatamente i periodi di tempo, in modo da evitare troppi flashback. Abbiamo usato varie lenti per aiutare a separare i momenti. Abbiamo anche cercato di inserire dei dettagli visivi che separano inconsciamente i  vari periodi di tempo.
Anche quando la pioggia diventava forte, la troupe rimaneva ottimista, coprendo in modo efficiente le attrezzature con tende di plastica per tenerle al riparo. Husson non si fermava mai ed era sempre sorridente.
“Eva ha un’energia straordinaria e feroce, che alimenta il suo intelletto “, racconta Firth. “Mette sempre tutto in discussione. Non so se sia significativo il fatto che non sia inglese. Ma penso che funzioni. Non è eccessivamente concentrata sui protocolli dell’essere inglese, ma su cosa c’è sotto. Mette sempre molto impegno in quello che fa ed è meraviglioso trovare un regista che capisca il testo, il mestiere, che sia in grado di gestire attori e la troupe a livello umano, e che ne capisca anche di fotografia, di obiettivi e di tutto il resto”.
La truccatrice e parrucchiera Nadia Stacey ritoccava il suo lavoro tra una ripresa e l’altra. “È una narrazione forte, il trucco non si deve notare”, dice. “Deve funzionare con tutto il resto e deve indurti a credere che sia quell’epoca. Quindi è un trucco molto delicato. I capelli, considerando chi è Jane e che non si trovano nel centro di Londra, sono un po’ fuori moda rispetto ai tempi, hanno uno stilo Edoardiano. E doveva essere un’acconciatura pratica, che lei potesse farsi da sola”.
Nonostante l’intensità emotiva dei personaggi e i temi del dolore e dell’amore perduto che attraversano il film, il set è rimasto allegro. “Colin e Olivia sono entrambi attori generosi, sono i migliori che potessimo sperare di avere”, afferma Young. E sono persone molto divertenti! Mi ritengo molto fortunata ad aver avuto modo di conoscerli personalmente oltre che professionalmente”.
“Il set è stato molto divertente grazie a Odessa e Olivia”, racconta Firth. “Spesso trovo che più intenso è il progetto, più ci  si diverte tra un momento e l’altro. Quando fai una commedia, invece, tutti sono ansiosi e pessimisti! Sono un duo molto divertente e stimolante. Ma sono anche molto coinvolte. Per Olivia questa esperienza è stata estremamente emotiva; era difficile per lei rimanere con gli occhi asciutti anche solo parlandone. Anche Odessa, ha riflettuto molto su questa storia e ha avuto un approccio estremamente intelligente”.
“Per me, la sfida è cercare di non piangere tutto il tempo”, ammette Colman. “Ci sono momenti in cui dovevo essere devastata e continuavo ad ascoltare quello che dicevano tutti, e mi veniva da piangere. Dovevo cercare di pensare a qualcos’altro.  Lavorare con Colin è un sogno. È adorabile ed è molto più simpatico di quanto pensassi”.
Karlsen era impassibile mentre pioveva a dirotto. “Alla fine andrà tutto bene”, diceva, alzando le spalle, e parlando al telefono per riconfermare i protocolli di sicurezza del film nella location successiva. Miracolosamente, nessuna delle location è saltata e il film si è concluso all’inizio di novembre quando il Regno Unito è tornato in lockdown.

La storia d’amore
Tutto questo sforzo è stato messo al servizio della straordinaria storia d’amore del film. Che si svolge nel giorno di marzo in cui cade la ricorrenza della festa della mamma, con momenti di intimità rubati tra la Giovane Jane e il Paul, interpretato da O’Connor. I loro personaggi hanno mantenuto una relazione amorosa per anni nonostante il divario di classe, l’abisso di ricchezza e di opportunità e nonostante lui sia fidanzato con un’altra donna. Per gran parte delle loro scene sono nudi, in un abbraccio post-coito, che ha richiesto uno straordinario grado di fiducia e intimità. Per tutti era chiaro che queste scene erano tutt’altro che gratuite.
“Gran parte di questo film non avrebbe la stessa risonanza emotiva se non ci fosse la nudità”, afferma con fermezza Young. “In effetti, la nudità dei corpi in queste scene è il cuore del film. Jane è esposta e vulnerabile, ma molto potente. Non c’era altro modo per farlo. Avevo visto alcuni film di Eva, e Bang Gang è tutto incentrato sul sesso; un altro regista l’avrebbe reso del tutto gratuito ma lei no, quindi questo mi ha dato una grande fiducia. Sapevo che queste scene di Secret love sarebbero state girate con grande finezza”.
Jane non solo trascorre la mattinata con il suo amante, ma vaga per casa nuda, in un raro momento di libertà per una ragazza che – fino a quel momento – ha passato la maggior parte della sua vita al servizio degli altri. Le scene dovevano trasmettere una certa liberazione, il che non è stato sempre semplice. “Questa è la prima volta che faccio qualcosa in cui sono nuda per così tanto tempo”, dice Young. “Ero molto nervosa. C’era una settimana di scene di nudo in programma. Mentre si stava avvicinando, ho iniziato a notare che quando avevo un’idea o una domanda, iniziavo a parlare ed Eva finiva la frase, perché la pensava come me. È stato davvero confortante, perché quando siamo arrivati ​​alle scene di nudo, eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Alla fine di quella settimana, mi dimenticavo persino di rimettermi la vestaglia. All’improvviso, il mio corpo nudo non si è sentito più esposto, grazie alla sicurezza che provavo su quel set”.
“È stata tutta questione di  capacità di comunicazione, buon senso e gentilezza”, afferma Husson. “Di preparare le scene assicurandosi che tutti sapessero cosa fare e fino a che punto spingersi. Abbiamo riso tanto. Onestamente non c’è niente di sexy nel girare una scena di sesso. È scomodo per tutti. Il regista deve dirigere le emozioni sul viso di qualcuno mentre finge di fare sesso, è terribile! Ma io lo gestisco come una coreografia di danza. Ho mantenuto una struttura mentale secondo cui il corpo è uno strumento, e ho coreografato l’interazione fisica. Allora diventa molto più facile per gli attori non farsi coinvolgere in qualcosa di troppo personale. E sia Josh che Odessa sembravano reagire abbastanza bene”.
O’Connor era d’accordo. “Odessa e io abbiamo fatto una settimana, forse due, di prove, il che è stato ottimo. Le abbiamo sfruttate per capire la relazione dall’inizio alla fine. La nudità è una di quelle cose che ho affrontato parecchie volte finora nella mia carriera”. Ma è stato il contenuto drammatico che ha avuto un impatto maggiore sui protagonisti, al punto che hanno dovuto trovare il modo di rilassarsi. Dopo una giornata particolarmente impegnativa, in cui O’Connor dice di essere stati “emotivamente e fisicamente nudi tutto il giorno”, hanno trascorso la pausa pranzo facendo un gioco d’infanzia, che lui chiama “Dub Dub”, nel parco della residenza signorile, per spegnere e ricaricare le energie, prima di affrontare ancora una volta il dilemma degli innamorati.
Chi pensa che tali scene di nudo abbiano reso più facile il lavoro di Sandy Powell come costumista, si sbaglia di grosso; lei stessa ride a questa idea. “In realtà ti dà più cose a cui pensare perché vedi ogni strato, non puoi imbrogliare”, dice. “L’interno dei vestiti deve sembrare assolutamente autentico, perché non sai mai cosa succederà o se si vedrà l’interno di un paio di pantaloni o di una camicetta”. Quindi, dagli abiti civili della classe operaia di Jane, semplici e pratici, all’abito da cena “incontaminato” di Paul, ogni dettaglio doveva essere preciso.
La tragedia è che Jane e Paul non affrontano solo una divisione di classe, ma anche le conseguenze della prima guerra mondiale, in cui tutti i giovani sono morti, lasciando i genitori e le famiglie in lutto ad affrontare una perdita devastante.
I genitori di Paul, gli Sheringham, sono i migliori amici dei Niven, i datori di lavoro di Jane, e della famiglia Hobdays. Paul è l’unico figlio sopravvissuto di tutte e tre le famiglie e il suo matrimonio con Emma Hobday (Emma D’Arcy) rappresenta la grande speranza per sei genitori in lutto.
“Ho dedicato molto tempo al concetto di colpa del sopravvissuto”, dice O’Connor a proposito della sua preparazione per il personaggio. «Ci ​​sono tre proprietà terriere e cinque ragazzi sono morti durante la guerra. Quindi quello rimasto porta tutto il peso delle aspettative dei genitori degli altri ragazzi. Ho passato molto tempo a cercare di capire questo giovane, che è disperatamente innamorato di qualcuno con cui non può stare. La cosa più difficile è stata cercare di non dimenticare mai il fatto che fosse un personaggio, e di non andare troppo in profondità nella sua tristezza”.

Gli anni successivi di Jane
“La grande differenza tra il libro e il film è che il libro è ambientato principalmente nel giorno della festa della Mamma”, dice Young. “Questo è ovviamente il cuore del film, ma Alice ha estrapolato i capitoli successivi della vita di Jane. Perciò abbiamo avuto l’opportunità di avere altri personaggi nella storia, oltre agli amanti. Ho avuto modo di lavorare con Ṣọpẹ, che è un attore incredibile, e le due parti sembrano due film diversi. È stato davvero bello vivere questi due momenti della vita di Jane”.
Dopo le esperienze di vita di Jane nel 1924, vediamo anche dei frammenti della sua vita negli anni ’80, e alla fine degli anni ’40, dove Jane ha una nuova relazione con Donald, interpretato da Dìrísù, un personaggio che viene appena menzionato nel libro.
“La sua identità raziale è importante”, dice Dìrísù. “Tutto questo è successo prima del Windrush [Con l’espressione Generazione Windrush sono chiamati i bambini arrivati negli anni Cinquanta e Sessanta dai Caraibi. Deriva dal nome della nave che li portò in Gran Bretagna], quindi per un uomo di colore studiare a Oxford era davvero notevole. Ma era importante per me ed Eva stare lontani dalle solite narrazioni sull’amore proibito. Ero stufo di ritrarre costantemente l’amore interrazziale come una lotta; Volevo solo celebrare la storia d’amore. Lui e Jane si connettono a livello intellettuale; hanno entrambi uno spiccato senso dell’umorismo. Ed è stato bello ritrarre un uomo di colore che celebrava la sua eccellenza in quel periodo”.
Per Young, che in quel periodo aveva solo 22 anni, interpretare la quarantenne Jane richiedeva una fisicità completamente nuova e un po’ di assistenza protesica. “Ho lavorato a stretto contatto con un fantastico istruttore di dialetti e di movimenti che si chiama Neil Swain (Il Discorso Del Re, La Favorita)“, racconta Young. “Abbiamo discusso a lungo sul modo in cui una voce cambia nel corso degli anni. Inoltre Jane è una domestica, ha lavato i pavimenti per anni e non ha mai guardato le persone negli occhi. Quindi subisce un’evoluzione da quel periodo della sua vita a quando inizia a sbocciare e ad acquisire fiducia in se stessa. Abbiamo parlato delle piccole cose che potevano dar vita a tutto questo”.
La squadra che ha realizzato il trucco di Stacey è stata di grande aiuto in questo senso. “Nelle scene ambientate negli anni ’40 sono state usate le protesi, perché il salto temporale doveva essere evidente, e al contempo delicato.” dice Stacy. “Spesso nei film le persone vengono invecchiate eccessivamente, però alcune persone non cambiano molto. Qualche ruga intorno agli occhi, forse, e alle guance.  In quelle scene indossa una parrucca, che conferisce ai capelli un colore meno vivace. L’importante è fare ciò che è giusto per il personaggio”.
“Entrambi interpretiamo i nostri personaggi quando sono più grandi”, concorda Dìrísù. “Era una squadra davvero eccellente, ci sedevamo sulle sedie per il trucco un paio d’ore prima dell’inizio delle riprese per farci applicare delle rughe protesiche. Mi hanno anche fatto una barba finta. È stato sorprendente; la differenza è notevole.”
“Bisogna tenere a mente che è sempre la stessa persona”, dice Powell dei costumi in quell’epoca successiva. “È una donna che va in giro in bicicletta, una persona attiva, quindi qualunque cosa indossasse doveva essere pratica e comoda. Doveva essere qualcosa che una donna dallo spirito libero avrebbe indossato quando avesse avuto più soldi da spendere in vestiti”. Per il successivo salto  temporale, in cui Jane è anziana, Powell ha preso ispirazione da una foto di Doris Lessing in cui vince il premio Nobel e viene colta alla sprovvista dalla stampa sulla soglia di casa. Jane indossa un mix di vestiti che indossava negli anni ’40, perché non è detto che i gusti cambino nell’età adulta.
Tutte queste scene sono influenzate dagli eventi cruciali che accadono il giorno della festa della mamma, eventi che Jane non racconta mai a nessuno. “Ho fatto una bozza della sceneggiatura in cui Jane non ha tenuto segreta la sua storia d’amore con Paul, e decide di raccontare la loro storia”, dice Birch. “Ma Graham Swift ha detto che non era giusto. È stato davvero utile per me. Mi sono resa conto che il lettore [o lo spettatore] è il confidente di Jane. Ha questo segreto che non dirà mai a nessuno, ed è fondamentale per il suo personaggio”.
Nel film, alla fine, il segreto viene rivelato solo allo spettatore e a nessun altro nella vita di Jane. Nel descrivere l’enorme impatto emotivo che un solo giorno può avere nella vita di una persona i registi hanno trovato un progetto creativo su cui poter lavorare, anche nel mezzo di una pandemia globale. In un momento come questo, i temi dell’amore, della perdita e della volontà di ricominciare sembrano più importanti che mai.


dal pressbook del film

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info: 20 Luglio 2022 al Cinema; 15 Dicembre 2022 in DVD.

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