Venezia 75
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Venezia 75, Programma, Film e Ospiti di Lunedi 3 Settembre 2018


A Venezia 75 il giorno di 'El Pepe, Una Vida Suprema' di Emir Kusturica, 'Napszállta (Sunset)' di László Nemes, 'At Eternity's Gate' di Julian Schnabel, 'A Tramway In Jerusalem' di Amos Gitai, 'A Letter To A Friend In Gaza' di Amos Gitai, 'Dragged Across Concrete' di S. Craig Zahler, 'Yom Adaatou Zouli' di Soudade Kaadan, 'La Profezia dell'armadillo' di Emanuele Scaringi, 'Carmine Street Guitars' di Ron Mann, 'Nice Girls Don't Stay For Breakfast' di Bruce Weber, 'Khesht O Ayeneh (Brick and Mirror)' di Ebrahim Golestan.

Tra i film in programma a Venezia 75, Lunedi 3 Settembre 2018: El Pepe, Una Vida Suprema di Emir Kusturica, Napszállta (Sunset) di László Nemes e con Juli Jakab e Vlad Ivanov, At Eternity's Gate di Julian Schnabel con Willem Dafoe e Vladimir Consigny, A Tramway In Jerusalem di Amos Gitai con Yuval Scharf e Pippo Delbono, A Letter To A Friend In Gaza di Amos Gitai con Makram Khoury, Dragged Across Concrete di S. Craig Zahler con Vince Vaughn e Tory Kittles, Yom Adaatou Zouli (The Day I Lost My Shadow) di Soudade Kaadan con Sawsan Erchied e Reham Al Kassar, La Profezia dell'armadillo di Emanuele Scaringi con Simone Liberati e Pietro Castellitto, Carmine Street Guitars di Ron Mann, Nice Girls Don't Stay For Breakfast di Bruce Weber con Carrie Mitchum, Khesht O Ayeneh (Brick and Mirror) di Ebrahim Golestan.

EL PEPE, UNA VIDA SUPREMA – Regia di Emir Kusturica, con Pepe Mujica. Presentato Fuori Concorso . Il film di Kusturica sull'ultimo presidente dell'Uruguay, esamina ciò che rende la storia di José "Pepe" Mujica diversa da qualsiasi altra: un uomo umile che è diventato presidente della sua nazione restando fedele a quello che crede e abbracciando, nello stesso tempo, il cambiamento. È la storia di un attivista politico e di un guerrigliero della sinistra latinoamericana. Orgoglioso del proprio passato, ma senza adagiarsi sugli allori, è un uomo che osa sognare un futuro migliore. In una serie di interviste, Kusturica scava nella eredità di Mujica. Il film esplora la relazione che si forma tra Kusturica e El Pepe, tra due spiriti affini che discutono il senso della vita da un punto di vista politico, filosofico, estetico e poetico. Mujica ricorda diversi momenti della propria vita: come è iniziato il suo attivismo politico, il tempo trascorso in prigione, fino al suo attuale ruolo di leader globale iconoclasta. Con grande maestria e bellezza, Kusturica ricrea il viaggio di una vita, soffermandosi su alcuni momenti fondamentali della presidenza di Mujica.

NAPSZÁLLTA (SUNSET) – Regia di László Nemes, con Juli Jakab, Vlad Ivanov. Presentato in Concorso Venezia 75. 1913, Budapest, nel cuore dell'Europa. La giovane Irisz Leiter arriva nella capitale ungherese nutrendo l'ambiziosa speranza di lavorare come modista nel leggendario negozio di cappelli un tempo di proprietà dei genitori defunti. Ciò nondimeno, viene cacciata dal nuovo proprietario, Oszkár Brill. Mentre nella cappelleria Leiter sono in corso i preparativi per accogliere ospiti della massima importanza, un uomo si reca inaspettatamente da Irisz in cerca di un certo Kálmán Leiter. Per nulla intenzionata a lasciare la città, la giovane si mette sulle tracce di Kálmán, il suo unico anello di congiunzione con un passato perduto. La sua ricerca la condurrà dalle strade buie di Budapest, dove il negozio Leiter è l'unico raggio di luce, all'interno di una civiltà in tumulto alla vigilia del tracollo.

AT ETERNITY'S GATE – Regia di Julian Schnabel, con Willem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Niels Arestrup. Presentato in Concorso Venezia 75. Questo film è un insieme di scene ispirate a dipinti di Vincent Van Gogh, eventi della sua vita comunemente accettati come fatti realmente accaduti, dicerie e scene completamente inventate. Il fare arte dà l'opportunità di realizzare qualcosa di concreto, che esprime una ragione di vivere, se esiste una cosa simile. Nonostante tutta la violenza e le tragedie sofferte da Van Gogh nella sua esistenza, non c'è dubbio che abbia vissuto una vita caratterizzata da una magica, profonda comunicazione con la natura e la meraviglia dell'essere. L'opera di Van Gogh è fondamentalmente ottimista. Le convinzioni e la visione alla base del suo singolare punto di vista rendono visibile e fisico ciò che è inesprimibile. Sembra essere andato oltre la morte, incoraggiando gli altri a fare altrettanto.

A TRAMWAY IN JERUSALEM – Regia di Amos Gitai, con Noa Ahinoamam Nini, Mathieu Amalric, Hana Laslo, Yael Abecassis, Pippo Delbono, Yuval Scharf, Karen Mor, Lamis Amar, Mustafa Mazi. Presentato Fuori Concorso. A Tramway in Jerusalem è una sitcom che mescola storie e situazioni umane nel contesto della società israelo-palestinese del 2018. A Gerusalemme, il tram collega diversi quartieri, da est a ovest, registrandone varietà e differenze. Il film raccoglie un mosaico di esseri umani di questa città che è anche il centro spirituale delle tre grandi religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islam. Osserviamo la vita quotidiana di questo paesaggio umano, una serie di incontri che avvengono sulla linea rossa della tramvia, dai quartieri palestinesi di Shuafat e Beit Hanina di Gerusalemme est fino a Mount Herzl a Gerusalemme ovest. Questa commedia a tema ispeziona con humor situazioni brevi e momenti della vita quotidiana di alcuni passeggeri. Per noi – il cineasta, il visitatore durante il viaggio – la realtà umana di Gerusalemme è una giustapposizione di frammenti di vita, di conflitti e di riconciliazione che nel film si rendono visibili. Come se volessimo proiettare la vita quotidiana e la sua inerzia contro la demagogia che mira a distillare l'odio. Speriamo per il meglio.

A LETTER TO A FRIEND IN GAZA – Regia di Amos Gitai, con Makram Khoury, Clara Khoury, Hilla Vidor, Amos Gitai. Presentato Fuori Concorso

DRAGGED ACROSS CONCRETE – Regia di S. Craig Zahler, con Mel Gibson, Vince Vaughn, Tory Kittles, Michael Jai White. Presentato Fuori Concorso. Due ispettori di polizia vengono sospesi dal servizio quando viene diffuso dai media un video che mette in luce i loro metodi violenti. Male in arnese economicamente e senza alternative, gli amareggiati poliziotti iniziano la loro discesa nel mondo della criminalità dove, ad attenderli nell'ombra, trovano più di quanto immaginassero.

YOM ADAATOU ZOULI (THE DAY I LOST MY SHADOW) – Regia di Soudade Kaadan, con Sawsan Arsheed, Reham Al Kassar, Samer Ismael, Oweiss Moukhallalati, Ahmad Morhaf Al Ali. Presentato in sezione Orizzonti. Siria, 2012. Durante il più freddo inverno che il Paese abbia mai conosciuto, l'unica cosa che Sana sogna è avere il gas necessario a preparare un pasto per suo figlio. Quando decide di prendersi un giorno di vacanza dal lavoro per andare alla ricerca di una bombola di gas, si trova improvvisamente bloccata nella zona sotto assedio. È allora che scopre che, durante la guerra, le persone perdono la propria ombra.

LA PROFEZIA DELL'ARMADILLO – Regia di Emanuele Scaringi, con Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro Castellitto, Laura Morante. Presentato in sezione Orizzonti. Zero vive nel quartiere di Rebibbia, Tiburtina Valley. Terra di mammuth, tute acetate e cuori grandi. Zero è un disegnatore, ma senza un posto fisso si arrabatta tra vari lavoretti. La sua vita scorre sempre uguale ma, una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un armadillo che, con conversazioni al limite del paradossale, lo aggiorna su che cosa accade nel mondo. A tenere compagnia a Zero nelle sue peripezie quotidiane è l'amico Secco. La morte di Camille, compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l'incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di "tagliati fuori".

CARMINE STREET GUITARS – Regia di Ron Mann, con Jim Jarmusch, Bill Frisell, Lenny Kaye, Charlie Sexton, Eszter Balint, Jaime Hince, Nels Cline, Marc Ribot (e altri). Presentato Fuori Concorso. Un tempo il fulcro della cultura bohémienne newyorkese, il Greenwich Village oggi pullula di ristoranti e negozi di moda esclusivi che attraggono i nuovi ricchi. Tuttavia, un negozio nel cuore del Village resiste alla di gentrificazione dilagante: Carmine Street Guitars. Qui, il liutaio Rick Kelly e la sua giovane apprendista Cindy Hulej realizzano chitarre artigianali con legno di recupero proveniente da vecchi alberghi, bar, chiese e altri edifici locali. Nulla è paragonabile a una chitarra Rick Kelly, motivo per cui queste chitarre sono entrate nelle grazie di Bob Dylan, Lou Reed, Patti Smith, Jim Jarmusch, giusto per citare qualche nome. Con un cast di musicisti d'eccezione, il film fotografa cinque giorni della vita di Carmine Street Guitars offrendo un'istantanea di un modus vivendi che sta scomparendo troppo velocemente.

NICE GIRLS DON'T STAY FOR BREAKFAST – Regia di Bruce Weber, con Robert Mitchum, Johnny Depp, John Mitchum, Frances Fisher, Emie Amemiya, Bob Stevens, Benicio del Toro, Al Ruddy (e altri). Presentato in Venezia Classici Documentari. Alla fine degli anni Novanta, l'iconico fotografo Bruce Weber convinse Robert Mitchum ad apparire in un ritratto filmato. Weber fece delle riprese di Mitchum in bianco e nero a 35mm e 16mm, mentre chiacchierava con gli amici e colleghi al ristorante o in albergo e mentre registrava delle canzoni per un album non pubblicato per Capitol Records. Quando Mitchum morì nel 1997, Weber mise da parte il progetto per qualche anno prima di riprendere la macchina da presa e completare il suo omaggio. Nice Girls Don't Stay for Breakfast è un ritratto dalle tante sfumature di un uomo che apparteneva, e per molti ne era l'incarnazione, a un'epoca passata, di cui esprimeva e rappresentava i pregiudizi, i desideri e il fascino. Robert Mitchum, il "cattivo ragazzo" di Hollywood per eccellenza, era un grande artista con la sensibilità di un poeta.

KHESHT O AYENEH (BRICK AND MIRROR) – Regia di Ebrahim Golestan, con Taj-al-Molouk Ahmadi, Zakaria Hashemi, Goli Bozorgmehr, Jamshid Mashayekhi, Akbar Meshkin, Jalal Moghadam, Parviz Fannizadeh. Presentato in sezione Venezia Classici. Nella Teheran degli anni Sessanta, dove il bagliore notturno delle moderne insegne al neon rivaleggia con le paure instillate da una società impoverita e decaduta, Hashem, un tassista, accompagna una donna a un indirizzo ai margini della città, raggiunto il quale la donna scende dal taxi. Non appena si allontana e svanisce nell'oscurità, il tassista trova un neonato sul sedile posteriore della vettura. Scende e cerca di rintracciare la donna. La sua lunga, infruttuosa ricerca si snoda attraverso una serie di episodi che lo vedranno presto in compagnia di Taji, la dipendente di un ristorante con la quale ha una relazione. La donna ravvisa nel bambino abbandonato un segno della liberazione dalle sue insicurezze personali, un cammino verso uno scopo nella vita.

ARRIVI E PARTENZE DEL 3 SETTEMBRE. A Venezia arrivano per presentare El Pepe, Una Vida Suprema il regista Emir Kusturica, il produttore Hugo Sigman e José Mujica a cui la storia del film è ispirata. A presentare Napszállta (Sunset) arrivano il regista László Nemes con gli attori Juli Jakab e Vlad Ivanov, gli sceneggiatori Matthieu Taponier e Clara Royer, i produttori Gábor Sipos e Gábor Rajna. A presentare At Eternity's Gate arrivano il regista Julian Schnabel con gli attori Willem Dafoe, Mads Mikkelsen, Stella Schnabel, Emmanuelle Seigner, Lolita Chammah, Anne Consigny e Vladimir Consigny, gli sceneggiatori Louise Kugelberg e Jean-Claude Carrière, il direttore della fotografia Benoît Delhomme e il produttore Jon Killik. A presentare A Tramway In Jerusalem arriva il regista Amos Gitai con gli attori Yuval Scharf, Pippo Delbono, Keren Mor, Yaël Abecassis e Maisa Adb Elhadi, i produttori Catherine Dussart e Laurent Truchot, il direttore della fotografia Eric Gautier. A presentare il film A Letter To A Friend In Gaza arrivano il regista Amos Gitai con l'attore Makram Khoury. A presentare Dragged Across Concrete arriva il regista S. Craig Zahler con gli attori Vince Vaughn, Tory Kittles e Michael Jai White, e i produttori Dallas Sonnier e Sefton Fincham. A presentare Yom Adaatou Zouli (The Day I Lost My Shadow) arrivano il regista Soudade Kaadan con gli attori Sawsan Erchied e Reham Al Kassar. A presentare La Profezia dell'armadillo arrivano il regista Emanuele Scaringi con gli attori Simone Liberati e Pietro Castellitto. A presentare Carmine Street Guitars arriva il reigsta Ron Mann. A presentare Nice Girls Don't Stay For Breakfast arriva il regista Bruce Weber con l'attrice Carrie Mitchum. A presentare Khesht O Ayeneh (Brick and Mirror) arriva il regista Ebrahim Golestan.

33. SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA. In programma nella quinta giornata della 33. Settimana Internazionale della Critica, lunedì 3 settembre, la commedia francese Bêtes Blondes diretta a quattro mani da Alexia Walther e Maxime Matray che per il loro lungometraggio di esordio hanno scelto di raccontare per immagini la storia di una ex star di una sitcom televisiva che, nella fase più deprimente della sua vita, è protagonista di un incontro che sconvolgerà i suoi giorni tristi. Al Q&A che seguirà la proiezione parteciperanno i due registi e gli interpreti Thomas Scimeca, Agathe Bonitzer, Basile Meilleurat. "Una commedia surreale e stralunata. Un viaggio spiritato nei tornanti della memoria, del lutto e del desiderio – ha svelato Giona A. Nazzaro, Delegato generale -. Un luogo filmico totalmente alieno e la rivelazione del talento sorprendente di Thomas Scimeca. Un film audace e anarchico che non assomiglia a nulla di quanto circola nel panorama cinematografico odierno. Una sorpresa assoluta". Domenico De Orsi presenta al Lido il suo quarto cortometraggio Gagarin, mi mancherai, in concorso nella terza edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica). Con lui in sala gli attori Nicola De Paola e Marina Savino che hanno dato forma alla storia di un uomo e una donna che vivono da sopravvissuti all'estinzione della specie, mentre lui si rifugia nella sua immaginazione la donna lo osserva da lontano, almeno finché dal cielo qualcosa precipita al suolo, e irrompe nella loro vita.

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